Capitolo 18
Il giorno seguente...
È stato... diverso direi, si è sicuramente la parola giusta da usare.
Per la prima volta non ho sognato nulla. Non sentivo qualcosa che mancasse nella mia vita, come se tutte le buche oramai fossero state otturate con del cemento.
Sembra tutto normale, soltanto con una estrema felicità. Mentre Amber prepara la colazione, che tanto ha insistito di voler preparare, si volta verso di me e sorride, scambiandoci degli sguardi quasi imbarazzanti.
La sento mia, come se nulla potesse portarmela più via.
Dopo aver fatto il primo pasto del giorno, riordiniamo un po' casa, siccome mamma ,sia per la stanchezza che per il mancato tempo, ha trascurato i doveri di casa.
Non mi è mai piaciuto fare faccende di casa, ma farle con lei è tutt'altra cosa.
L'ultimo calzino che è a terra deve essere alzato e tutti finalmente sarà in ordine.
John: Tranquilla faccio io..
Amber: Lo Prendo io John..
Nessuno dei due si tira indietro per raccogliere l'ultimo indumento e finiamo per darci una testata.
Dal disagio e dalla preoccupazione di averla fatta male mi alzo frettolosamente, e con la mano le accarezzo la fronte.
John: Mi dispiace!!! Non ti sei fatta niente vero? Sono davvero un...
Ambsr: Imbranata, come lo sono anch'io d'altronde.
John: Aspetta, ti curo io.
Amber: Mhh??
Le do un bacio sulla fronte..
Amber: Perché questo?
John: Sai è una domanda che anch'io volevo farti ieri sera. Ma siccome mi hai fatto dormire sereno e tranquillo, pensavo fosse un modo per curare le ferite.
John: Che ferite avevi? Mica hai battuto la testa sul comodino?
-
John: Ma no stupida, è che da un po' non riuscivo a dormire come si deve, e stanotte è stata la dormita migliore di sempre.
Amber: Sicuramente non è per merito mio.
John: Certo che lo è, anzi..
Le do un altro bacio in fronte.
John: Così l'effetto curativo dovrebbe essere al 100%.
Mi guarda con occhi dolci e mentre si avvia per prendere le ultime cose, si avvicina all'orecchio e mi sussurra...
"GRAZIE..."
Quasi rimango infreddolito, ma ad un certo punto la guardo e non riesco a smettere di sorridere.
Intanto ci avviamo a quel che è l'ultimo giorno di scuola.
Una piccola cerimonia di ringraziamenti da parte del preside e qualche buffet per intrattenere le famiglie.
John: Mamma ha detto che farà tardi, è molto stanca e ha deciso di riposare un altro po'. Sta facendo turni un po' pesanti. I tuoi verranno?
Amber: Si John, o almeno dovrebbero. Sanno che oggi c'è la cerimonia, ma sto tranquilla. Non è da loro mancare in queste occasioni.
John: Non vedo l'ora che passi questa giornata. Non appena andremo via da qui saremo finalmente liberi di goderci questa estate.
Amber: Effettivamente è una cosa che ci meritiamo dopo il duro lavoro di quest'anno.
Entriamo e dalla grande confusione non riusciamo a trovare i nostri amici.
Dopo qualche giro di troppo riusciamo a trovare Greg, che stranamente sta parlando con quel tizio dai capelli corti che ha cercato di aiutare Amber alla festa. Si.. l'amico di quel coglione.
John: Che ci fa Greg con quell'individuo, forse gli starà dando fastidio!
Amber: No John aspetta. Lo conosco.
John: Come lo conosci?
Amber: Beh più o meno. Ci siamo presentati nella limousine prima di venire alla festa, è stato molto gentile con me.
John: Vedremo.
Mi avvicino a Greg con l'intenzione di sapere perché è lì a parlare con quel ragazzo, e mentre sono quasi li riesco a sentire..
Greg: non smetterò mai di ringraziarti.
Avrò sentito male?
??: Ehi guarda c'è il tuo amico..
Sussurra sotto voce quel ragazzo con un'aria abbastanza timida.
Greg si volta e noto che aveva una medicazione sul sopracciglio sinistro con un lieve gonfiore dal colore scuro.
John: Ehi Greg senti mi dispiace per ieri, non era mia intenzione. Lo sai non colpirei mai mio fratello.
Gre: Tranquillo John non è nulla, soltanto un graffio.
John: Non sembrerebbe, ma se lo dici tu..
??: Ciao Amber!
Amber gli va vicino e lo abbraccia.
Amber: Grazie mille per ieri Simon. Ti chiedo scusa per i suoi comportamenti.
Capisco che si riferiva a me dal suo sguardo.
Amber: Simon, lui è..
John: John! Mi chiamo John.
Sinceramente non mi fido molto di questo tipo, meglio non dargli troppa confidenza.
Simon: Piacere mio John. Spero ci potremo conoscere meglio.
John: Senti Greg, non è che dopo possiamo vederci?
Greg: Va bene John. Successo qualcosa?
John: Nulla devo parlarti.! Ah sai per caso gli altri dove sono?
Simon: Ho visto i vostri amici un po' più avanti del buffet..
John: HO CHIESTO FORSE A TE!?
Greg: John andiamo basta ora. Non essere così arrogante.
John: Ci vediamo dopo. Andiamo Amber. Vediamo dove sono Nicole e Mich.
Amber: Si va bene. " Mi dispiace, è ancora arrabbiato per ieri"
Sussurrando sottovoce come se non l'avessi sentita.
Simon: Tranquilla è più che comprensibile il suo atteggiamento.
Amber gli sorride come per ringraziarlo ancora per la sera precedente.
AMBER POV
È ancora nettamente arrabbiato.
Lo noto dagli occhi lucidi, probabilmente ci pensa e ripensa a ciò che è successo.
Simon è stato veramente gentile con me, al contrario del suo amico, forse non dovrebbe giudicare un libro dalla copertina, o magari dipendentemente dal genere. Bisogna leggerlo, e Simon non è come il genere del suo gruppo.
Non so come farlo calmare, così allungo la mano verso la sua, con le dita gli sfioro il palmo della mano, intanto attiro la sua attenzione sul mio corpo così come il suono del battito del suo cuore che scorreva anche dentro di me; il tempo si è letteralmente bloccato, d'improvviso non c'è nessuno, soltanto noi e un intenso ritmo di pulsazione d'imbarazzo. Le nostre mani sono lì, le nostre dita quasi incrociate quando..
Caroline: Finalmente vi abbiamo trovati!
Tutto ritorna a come era qualche secondo fa, confusionale ma almeno sento che la rabbia in lui è sparita.
Amber: Ciao mamma, che ci fate insieme?
Caroline: Ho incontrato Emma proprio all'entrata, abbiamo parlato un po' e mi ha spiegato il perché del suo ritardo e viceversa.
Amber: Il motivo del tuo ritardo sarebbe?
Caroline: Papà ha avuto un contrattempo a lavoro, e purtroppo non sarebbe potuto passare per la cerimonia. Lavora tanto è vero, ma non dovrebbe tralasciare le cose importanti della sua famiglia, così abbiamo discusso. Per questo ho ritardato.
Amber: Non importa, l'importante è che sei qui ora.
Sorprendendola con un abbraccio forte.
John: Avete fame? Perché io, nonostante la colazione, c'è quel buffet che mi sta chiamando.
Amber: In effetti.. andrei a prendere qualcosa anche io.
Emma: Andate voi, intanto io e Caroline andiamo a sederci, ci trovate nelle prime file.
Mentre ci dirigiamo verso il buffet, io e John ci scambiamo uno sguardo di dispiacere, in effetti si stava creando un momento perfetto anche con una semplice presa di mano; al buffet non possiamo non notare l'enorme presenza di Mich che è già lì ad esagerare come sempre.
John: Ti stai già ingozzando non è vero?
Mic: È soltanto il mio spuntino mattutino, figurati se esagero.
John: Prima o poi rischierai di esplodere come un pallone, allora sì che per rimediare dovrai soffrire la fame.
Mich: Intanto per ora mi tiene compagnia, al resto si vedrà. A proposito ho visto Greg prima, parlava con un certo tizio snello con barba rasata e capelli corti, per caso tu lo conosci? Se non sbaglio l'ho intravisto alla festa mentre ci fu quel caos
John: È soltanto un altro figlio di..
Amber: È un amico di John!
Dandogli un colpetto con il gomito, e accennando un po' il tono.
Mich: come un tuo amico John, e non me lo presenti?
John: Amber ma cosa stai dic..
Così lo colpisco ancora più forte, cercando di farmi capire che non bisogna parlare male delle persone che non si conoscono.
John: Ahia ehii!!! Ehm, si, è un mio amico, andiamo allo stesso corso.
Mich: Mi fa molto piacere, anche se non l'avevo mai visto con te. Sembra davvero un bravo ragazzo, e poi pare che abbia più affinità con Greg che con te John.
Amber: Ma no Mich è soltanto apparenza, Simon e John sono ottimi amici, te lo presenterà quanto prima.
Mich: Simon eh? Bel nome, gli si addice. Non vedo l'ora di aggiungere un nuovo amico alla lista.
Amber: Vedrai ti piacerà.
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