35. Cupido sistema tutto
" Credo che tua madre Giunone ti abbia già detto qualcosa " iniziò a parlare Giove. " Io ti posso dire che per noi dei i sogni sono veritieri e, quando anche l'oracolo di Gea mi ha confermato che tu meditavi di prendere il mio regno, ci ho creduto "
" Ma come hai potuto farlo?" chiese Louis con rabbia " Dovresti conoscermi..."
" Il tarlo del dubbio si era infiltrato in me e io non sono riuscito più a ragionare a mente lucida "
" Purtroppo, ragazzo, è solo colpa mia " intervenne Crono. " Da quando sono stato cacciato nel Tartaro da mio figlio, ho meditato vendetta e, non appena sono riuscito ad infiltrare i miei pensieri nell'oracolo di Gea, ho seminato in Giove il tarlo del dubbio e l'ho colpito nel suo affetto più caro...tu "
" Non ragionavo più, Louis " aggiunse il padre degli dei. " E solo quando ho colpito Cupido mi sono reso conto di non essere in me..."
" Me io no essere contento di essere stato chilpito da fulmine, ma me io essere contento di essere andato in buio perché così avere conosciuto frisnonno Trono e sua clissidra " cinguettò Cupido svolazzando in braccio all'anziana divinità.
Il vecchio accarezzò le ali del piccolo e sussurrò:
" Questo piccoletto è davvero un portento e pensare che ho sempre odiato i bambini..."
" Ma me io essere Cupido, no bimbino " borbottò il demone, aprendo la sua borsetta, prendendo un biscotto e ficcandolo in bocca al bisnonno.
Louis si trovò suo malgrado a sorridere e, senza volerlo, disse:
" Cupido ha una sorella come lui, un demone, si chiama Iris "
Crono sorrise sputacchiando briciole, ma non riuscì a rispondere perché il bimbo in braccio a lui gli tirò la barba e cinguettò:
" Me io avere fritelli e sorelle, gimelli Fobos e Deimos, Armonia, Saturno, gimelli Xena e Xandros, Iris di me io e piccola Maia "
" Che bella famiglia! " esclamò sincero Crono " Mi piacerebbe conoscerla un giorno....so di non essere stato un dio e un padre esemplare, ma proverò a cambiare..."
Giove gli appoggiò una mano sulla spalla e sorrise incoraggiandolo.
Cupido guardò Louis con la fronte corrucciata e il dio della guerra, allora, si alzò ed abbracciò il padre e il nonno.
I tre vennero interrotti nuovamente da urla e pianti e i responsabili erano ancora Chirone e Mercurio, che versavano lacrime per la commozione.
Crono guardò i due perplesso, ma Cupido spiegò:
" No priocchiparti, frisnonno Trono, Rione essere cintauro di futuro e Mircurio essere dio inormemente sapiente. Loro chimpirtamenti essere uscuri, ma profondi "
Louis scosse la testa ridendo e anche Giove lo imitò con il cuore finalmente più leggero.
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