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Scontro

«Dove stai andando, femminuccia?» chiese Randy, spintonando Jeff. Jeff sapeva che quella spinta non era stata data con convinzione, Randy stava cercando di inquadrarlo, per scoprire i suoi punti deboli. Se la situazione fosse stata diversa, l'avrebbe spinto ancora più forte, ma Jeff soppresse ancora una volta la crescente rabbia che si stava creando in lui. Liu reagì un po' di più alla spinta.

«Stiamo andando a casa di tua madre, io e mio fratello abbiamo risparmiato due dollari tra una commissione e l'altra, ma abbiamo sentito che non si fa pagare molto.» Mentre le parole uscivano dalla bocca di Liu, Randy sembrava capire solo una piccola parte del tutto.

Randy Hayden è cresciuto a Mandeville. Suo padre era socio di una ditta locale che faceva tantissimi soldi, qualcosa che Jeff sarebbe presto venuto a sapere. Randy e i suoi amici, malgrado avessero la stessa età di Jeff, sono cresciuti in circostanze palesemente diverse. Loro erano abituati ad essere ascoltati, loro erano abituati ad essere temuti. Era Randy il destinatario dell'insulto, che se ne stava lì, immobile.

Fu però Troy, il ragazzo grasso, a farsi avanti, con il pugno chiuso e gli occhi socchiusi per la rabbia. «Con chi stai parlando?» gridò Troy, cercando di colpire selvaggiamente Liu. Liu, che era in buona forma e che aveva dato il cambio a Jeff una volta o due durante la boxe, riuscì ad evitare il pugno, ma a stento.

E questo fu tutto, ancora una volta poteva essere finita qui. Troy era stato chiaramente colto di sorpresa dalla velocità di Liu, e non provò a colpirlo una seconda volta. Tuttavia, questi erano bulli, ragazzi che cercavano risse per un motivo. Quello magro, Keith gli girò intorno e tirò un pugno, che colpì la parte sinistra del volto di Liu. Jeff aveva visto abbastanza.

Era scioccato da come la situazione fosse degenerata così velocemente, anche se se l'aspettava praticamente sin dall'inizio. Quando si imbatté in Randy e i suoi amici, era curioso. Da lì si era sviluppato del fastidio nei loro confronti e, lentamente, il fastidio si evolse in rabbia.

Tuttavia, dopo aver visto Liu venir preso a pugni, dopo aver notato un piccolo rivolo di sangue sul labbro inferiore del fratello e vedendo lo sguardo soddisfatto sul volto di Keith, la rabbia che Jeff aveva provato fino a quel momento, mutò improvvisamente in un'ira che non aveva mai provato prima in vita sua.


Jeff Woods non esitò. Fece un passo avanti, i suoi piedi assunsero subito la giusta posizione che aveva imparato dalle lezioni di boxe a cui suo padre una volta l'aveva iscritto, e diede un potente destro al viso di Keith.

Il magro ragazzo non ebbe tempo nemmeno di provare shock o dolore. Il pugno l'aveva preso di sorpresa e le sue ginocchia cedettero. Keith cadde a terra, in mezzo a una grande confusione e a una paura nascente. Randy, il cosiddetto capo, era troppo sconvolto per reagire. Aveva avuto abbastanza esperienza nell'iniziare una lotta, ma non c'è mai stata una vera e propria volta in cui considerò di perderne. Non aveva mai sentito sentire la situazione scivolargli di mano in tale maniera. Era abituato ad essere il capo. Così, il vedere ora uno dei suoi amici essere abbattuto così velocemente e facilmente, lo lasciò in uno stato di shock che non sapeva come gestire.


Troy, dall'altra parte, sembrava avere un piano, ovvero tirare un altro pugno. Si mosse in direzione di Jeff, più velocemente di quanto il suo peso sembrava permettergli, e tirò due pugni egualmente veloci. Tuttavia, Jeff ebbe problemi a evitarli entrambi.

Troy, che sembrava essere a corto di idee, lasciò ricadere le braccia, come per dire "Dannazione, che faccio ora?". Jeff sapeva come rispondere. Si diresse verso di lui, tirando tre ganci allo stomaco di Troy.

Gli occhi del muscoloso ragazzo si spalancarono, diventando grandi come tortiere, 'Un'analogia adeguata' pensò Jeff. Barcollò all'indietro, stringendo il suo stomaco dolorante.

Jeff non perse tempo e fece un altro passo in avanti, tirando un pugno deciso sulla mascella di Troy, causandogli una rovinosa caduta sul suo fondoschiena. Questo ricordò a Jeff "King Hippo", dal gioco "Punch Out" che lui era solito giocare. Non poté fare a meno di sorridere.


Jeff ora spostò la sua attenzione su Randy. Si avvicinò al ragazzo, sentendo qualcosa di nuovo che si stava creando in lui. Continuava a provare rabbia, l'ira in realtà, per le buffonate di questi tre stronzi.

Loro hanno avuto il coraggio di fare casini con le loro bici, il coraggio di insultare due ragazzi che mai avevano visto prima e, ovviamente, come ultima offesa, di picchiare suo fratello. Tuttavia, mischiato a questo sentimento di rabbia, provava anche un dolce, appagante piacere.

Non solo li stava prendendo a calci in culo, ma si stava godendo ogni singolo momento speso nel farlo. Era come se la gioia di dimostrare di cosa fosse capace fosse in perfetta armonia col la rabbia che provava nei loro confronti. Insieme, queste due si univano in un sadico, controllato senso di potere. Così era, finché Liu non si posizionò davanti a lui.

«Jeff, fermati, è abbastanza!» urlò.


«Perché smetterla ora, Liu? Loro volevano che accadesse.» rispose Jeff, con una voce piatta, che Liu non aveva mai sentito uscire dalla bocca di suo fratello.


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