♠ SUGURU ♠

«Come ti senti?» Luca accosta davanti a casa mia. Durante tutto il tragitto in auto non abbiamo parlato.

Ho salutato Sato lasciandolo alla festa. In quel momento ero talmente sconvolto da non ragionare, stare insieme a lui non mi avrebbe portato a nulla di buono. Sono stato travolto da uno tsunami di sentimenti contrastanti, ho bisogno di tempo per trovare un equilibro e capire cosa è giusto fare. Lasciarmi trascinare dal cuore ora sarebbe autodistruttivo.

«Qualsiasi risposta ti darei, ora suonerebbe falsa» abbozzo un  sorriso.

Luca sospira «Forse mi odierai per quello che sto per dire, ma penso di comprendere un poco le paure di Satoru»

Spalanco gli occhi e lo fisso a bocca aperta, questo discorso da lui non me lo sarei mai aspettato.

«Prova a pensarci» continua «sei cresciuto circondato da persone che ti hanno sempre accettato così come sei, a parte qualche scaramuccia con un paio di pirla omofobi, non hai mai avuto problemi a dichiarare la tua sessualità. Inoltre avevi ben chiaro i tuoi gusti fin da ragazzino. Giusto?» 

Luca conosce parte della mia vita, forse è stato l'unico ragazzo che ho frequentato a cui ho permesso di vedere certi aspetti di me. E ora ho condiviso anche la mia cotta per Sato.

Annuisco per confermare e lui riprende a parlare «per lui evidentemente non è stato così. Forse non aveva chiara la propria sessualità fino a poco fa, e da quello che ho intuito, è oppresso da un ambiente completamente omofobo. Non è così semplice trovare la propria identità ed esprimersi serenamente»

Ha ragione. Fare coming out non è per tutti facile, ci sono persone che non lo faranno mai terrorizzate dal giudizio altrui.

«Con questo non voglio dire che devi accettare ogni suo comportamento. Se ti manca di rispetto devi reagire e difenderti, ma ecco... sarei un po' comprensivo riguardo le sue paure. Ha comunque avuto molto coraggio ad ammettere davanti a me i suoi sentimenti. Dopotutto per lui sono un completo estraneo»

«Grazie Luca per i tuoi consigli. Hai pienamente ragione su tutto, ma ora sono così stravolto che non posso essere obiettivo su nulla. Ho bisogno di lasciare sedimentare tutto quello che è accaduto» 

«Comprendo benissimo. Prova a dormirci su, se ci riesci» 

♥ SATORU ♥

Salgo l'ultimo gradino che mi porta al piano di Sugu. Sono rimasto una vita in bagno a guardarmi allo specchio cercando di capire di chi fosse quello sguardo terrorizzato riflesso. Ho passato l'intera notte in bianco analizzando nella mia mente ogni singola espressione di Sugu prima di salutarci. Era deluso? Arrabbiato? Triste? Sì, triste sì. E molto.

Se dopo ieri sera non mi vuole più parlare? Se decide che non ne vale la pena di stare con un indeciso come me? Come posso chiedergli di starmi accanto se tra qualche mese me ne andrò? Sono solo un'egoista.

Rimango muto a fissare la porta del suo appartamento non sapendo bene che fare. Forse ho sbagliato a presentarmi qui stamattina. Forse era meglio dargli spazio e lasciare che fosse lui a cercare me. E se poi non si sarebbe più presentato?

Resto ad aspettare o vado via? 

La porta si apre cogliendomi del tutto impreparato.

Due perle di ossidiana mi scrutano incuriosite «Non son tu ma io ho bisogno assolutamente di un caffè, è troppo tardi per un salto da Starbucks o secondo te ce la facciamo?»

Mi supera diretto alle scale comportandosi come se non fosse successo nulla. Frastornato rimango a fissarlo con la bocca aperta.

«Allora? Vieni o no?»