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Capitolo 5

Nuovo capitolo fresco di traduzione in arrivo per voi! Un po' cortino, e con un Louis in uno stato pietoso, ma questi Lilo ce lo fanno piacere comunque! See you soon lovelies!

"Louis, sono a casaaaaa!" risuonò l'esclamazione di Liam in tutto il loro appartamento sorprendentemente silenzioso.

Il suono di sospiri sommessi giunse alle sue orecchie e velocemente si diresse verso la stanza di Louis. Liam e Louis erano migliori amici. Si erano conosciuti in università quando Louis si stava impegnando per diventare il Dr. Tomlinson, e avevano condiviso una stanza nel dormitorio. Formarono presto una sorta di "bromance", come la definivano i loro compagni scherzosamente, e i due stavano ora condividendo anche quest'appartamento da quasi un anno. Liam era un ragazzo maturo e premuroso sul quale Louis poteva sempre contare come se fosse un fratello maggiore, nonostante Louis avesse qualche anno in più del ragazzo.

Liam entrò piano e guardò dalla porta il caos singhiozzante raggomitolato nel letto. Per un momento, ammirò il fatto che Louis riuscisse in qualche modo ad apparire bello anche quando stava piangendo disperatamente lasciando del moccio sul piumone.

"Lou?" cominciò cautamente. "Va tutto bene, amico?"

Louis si fermò nel bel mezzo del suo attacco di pianto, e guardò il suo migliore amico con occhi velati e guance rigate di lacrime. "Lili?" domandò.

"Sì, piccolo. Sono qui. Qual'è il problema?"

"..Harry Styles.." furono le due parole emesse dalla bocca del ragazzo più grande.

"Ancora lui? Cosa ti ha fatto quel coglione?"

"..mi ha dato del frocio.." sussurrò Louis a bassa voce, Liam dovette tendere le orecchie per sentirlo. E si infuriò. Louis era sempre stato insicuro sulla sua sessualità e nessuno, specialmente un maledetto teenager del cazzo, l'avrebbe passata liscia dopo aver ferito in quel modo il suo migliore amico.

Louis non andava molto d'accordo con le etichette. In particolar modo quando riguardavano il suo orientamento sessuale. Sin da quando andava alle elementari, la gente l'aveva sempre preso in giro per il suo look, la sua voce e la sua personalità. Faceva dannatamente male. I ricordi che aveva cercato di cancellare dalla sua mente per così tanto tempo tornarono in superficie con un solo commento ignorante di un paziente più incasinato di quanto non fosse lui.

"Sì, Louis, tu sei un frocio, lo sai questo? Un tipo strano ed un frocio, in realtà. Pensi di ingannare qualcuno con quelle bretelle da gay e quella voce da ragazzina? Per dio, persino la tua faccia sembra da ragazza. Forse dovremmo chiamarti Louise, cosa dici? Non ti piacerebbe, eh frocio?"

I tormentosi insulti sentiti durante la sua adolescenza inondarono la mente di Louis quando ricordò uno dei tanti incontri pericolosi e violenti con i compagni di scuola, ma anche con i suoi amici.

"Nah, Louis, scusa, amico, ma non posso uscire con te oggi. Non posso sedermi al tuo tavolo a mensa oggi..o un altro giorno, in realtà. Ascolta, fratello, mi dispiace ma non posso permettere che la gente pensi che io sia..come te. Ho sopportato abbastanza, ma ora i ragazzi cominciano a eccitare anche me. Non sono come te. Non sono un..frocio. Mi dispiace, Louise..cazzo..voglio dire..devo andare. Ci vediamo."

Il ricordo peggiore tornò alla sua mente con inquietante chiarezza, quando rammentò il momento in cui si sentì l'essere più infimo del mondo, in cui si sentì completamente abbandonato, in cui si sentì perduto.

"Cosa cazzo vuol dire che sei gay, Louis? Quando cazzo è successo? Nessuno dei miei figli sarà mai un frocio. Fuori da questa casa."

Quella breve conversazione portava dietro tanta sofferenza, Louis ricordava le lacrime silenziose di sua madre, ma anche il suo rifiuto di reagire al trattamento del marito nei confronti del loro figlio. Quello Louis non riuscì proprio a reggerlo. Una cosa era essere del tutto rifiutato e alienato dagli amici, ma quando i suoi genitori lo guardarono con un misto di disgusto e risentimento, quello distrusse il ragazzo definitivamente. Quello lo condusse alla sua sensazione di perdita. Di vuoto.

Dopo quel momento, Louis si ripromise di diventare più forte, di aiutare invece gli altri con i loro sentimenti, utilizzandolo allo stesso tempo come un modo per mascherare i propri. Era più facile parlare di sentimenti quando non erano i suoi e ascoltare i problemi degli altri, incasinati come sembravano, lo aiutò a risolvere i propri. Confortava le persone, e aiutava se stesso. Rassicurava le persone, e aiutava se stesso. Incoraggiava le persone, e aiutava se stesso. Tramite le sue conversazioni con gli altri che avevano problemi simili ai suoi, divenne più sicuro di sé, con la scoperta di altre persone che condividevano passati inquietanti, simili al suo.

"Aww, Louis, so quanto ti faccia male quando la gente ti chiama in quel modo, ma Harry non aveva idea di quello che stava dicendo, né dell'effetto che avrebbe avuto su di te. E' solo uno stupido adolescente. Credimi, quel ragazzo ha chiamato gli altri con nomi ben peggiori di quello. Chiedi alla Sugarscape. Non hanno avuto il coraggio di fare un'altra intervista con lui dopo l'ultimo incidente in cui lui dovette essere scortato fuori dalla stanza da due guardie di sicurezza molto grosse, e molto incazzate. Sono piuttosto sicuro che la Sugarscape non abbia ancora pubblicato quell'intervista.." il tono di Liam si affievolì quando notò le lacrime di Louis che ancora rigavano silenziosamente il suo volto, nonostante l'attacco di pianto si fosse calmato.

"Lou, so che non hai i ricordi migliori sull'essere gay e il resto, ma devi rassegnarti al fatto che non tutti ti accetteranno. E' normale aver paura di ciò che si prova, ma non dovresti mai lasciare che le altre persone ti facciano vergognare di questo. Harry Styles, e quella gente del tuo passato..sono loro che dovrebbero vergognarsi."

Louis guardò Liam e le lacrime nei suoi occhi lentamente scomparvero quando lo sguardo azzurro ritornò sul volto particolarmente attraente del suo migliore amico. Louis percepì una sensazione di sollievo. E di accettazione. Quello era l'aspetto che preferiva di Liam. Il ragazzo sapeva sempre come confortarlo quando ne aveva bisogno. In più, era affascinante. Nonostante il look incredibilmente splendido e gli addominali duri come roccia, comunque, Louis non aveva mai sviluppato sentimenti d'amore nei confronti di Liam..pur sapendo che il suo amico condivideva il suo stesso gusto sui membri dello stesso sesso. Liam era sempre stato a suo agio con la sua sessualità, anche se molto riservato. Non aveva mai mostrato apertamente affetto verso persone dello stesso sesso, e infatti, non era mai stato innamorato. Era discreto, come Louis gli aveva insegnato ad essere. I due si completavano l'un l'altro, ma non c'era mai stato nulla di sessuale tra loro.

"Grazie Li." Louis saltò su dalla sua posizione sul letto e afferrò l'amico in uno stretto abbraccio. Liam arrossì, non essendosi ancora abituato alla personalità apertamente affettuosa di Louis, e si alzò in fretta. "Che ne dici di andare da Milkshake City, Dr. Tomlinson? Non sono pronto ad un altro fallimento nel tentativo di fare un dessert come l'ultima volta.."

Louis sorrise illuminandosi, unì le braccia a quelle del suo amico, e lasciarono l'appartamento.


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