Capitolo 11
Ed eccomi qui amici! Ogni tanto faccio la mia apparizione per regalarvi emozioni in queste serate estive! Si lo so, ogni volta prometto di aggiornare in fretta, e ogni volta alla fine ci metto sempre più tempo! Che ci devo fare, questa storia mi piace troppo e voglio tradurla al meglio! Procedono bene le vostre vacanze? Spero meglio delle mie, del tutto inesistenti, dannato lavoro! Va beh, non vi annoio ulteriormente con i miei vaneggiamenti, e vi lascio al capitolo e ad un Harry sull'orlo di una crisi psichiatrica! A presto guys!
Louis e Harry tornarono all'appartamento del riccio, ridendo dell'ultimo disastro di Liam in cucina, che Louis stava raccontando, quando Harry aprì la porta, la oltrepassò, e si bloccò all'improvviso.
"Dio, dove sei stato? Sono stato eccitato tutto il giorno e aspettavo che mi soddisfacessi con quella tua bocca fottutamente meravigliosa, Haz."
Il volto di Louis perse tutto il suo colore quando sentì l'eco di quelle parole risuonare in tutto l'appartamento, il messaggio apertamente provocatorio contenuto in quella voce sconosciuta e sensuale, che creò una sensazione sgradevole nel petto di Louis.
"..Zayn?" balbettò Harry, la confusione a rovinare il suo bel volto mentre si domandava cosa avesse condotto all'improvviso la combinazione amante/pusher nel suo appartamento, e perché cazzo stava indossando i suoi pantaloni?
"Hey, amico." Zayn al momento era sdraiato comodamente sul divano in soggiorno, facendo zapping tra i canali con noncuranza mentre col palmo della mano si accarezzava attraverso i pantaloni che si era procurato dalla camera di Harry, avendo optato per un cambio d'abito più comodo dopo aver aspettato un paio d'ore che tornasse il riccio. Sfortunatamente, Harry non era da solo e Zayn registrò la cosa con un ghigno che apparve lentamente sul suo viso.
"Sto interrompendo qualcosa? Un appuntamento, forse? Non è contro il protocollo tradizionale?" Il ghigno di Zayn crebbe quando notò l'espressione d'imbarazzo sul volto del Dr. Tomlinson e il significativo rossore di rabbia, a malapena contenuta, sul volto di Harry.
Zayn aveva fatto le sue ricerche. Sapeva tutto a proposito del famoso Dr. Tomlinson e di come si fosse preso in carico l'incorreggibile Harry Styles come la sua nuova missione. E il sorriso crebbe ancora di più quando realizzò che le sue supposizioni erano corrette e che la sbandata di Harry per il dottore era vera. Anche se un indizio molto evidente lo aveva visto nel momento in cui Harry aveva sussurrato gemendo un nome che non era quello di Zayn, mentre il suo cazzo era in una bocca che non era quella di Louis.
Louis tossì imbarazzato per rompere la tensione, e Harry si decise finalmente a parlare. Le parole che pronunciò, comunque, non furono proprio di conforto per Louis.
"Zayn, pensavo fossimo d'accordo che sarei venuto io a casa tua d'ora in avanti."
"Beh, Harry, pensavo che visto che mi hai dato le chiavi del tuo appartamento, potessi usarle ugualmente. Inoltre, il mio frigo è vuoto ed io ho fame. Ora dove hai lasciato le buone maniere? Presentami al tuo..amico?" Il ragazzo dagli occhi scuri squadrò lentamente e in modo insistente il corpo di Louis, sorridendo al dottore quando finì la sua ispezione. Louis si mosse da un piede all'altro a disagio, guardando Harry per valutare la sua reazione.
Harry rimase impassibile, nonostante la rabbia che riempiva i suoi occhi. Porca troia, Zayn? Pensava solo a se stesso. Con tutte le cazzo di volte in cui potevi venire a casa mia, scegli adesso? Quando sto iniziando a far andare a posto tutta questa merda? Notevole. Nonostante tutto, Harry sapeva di non poter essere incazzato con Zayn, perché era lui stesso in torto. Era lui che non aveva avuto le palle di rompere ufficialmente con il suo compagno di scopate. Era lui che aveva deciso di portare a casa il dottore. Ed era lui l'unico responsabile di quell'incontro insopportabilmente imbarazzante.
Harry distolse la mente dalle sue fantasie e rivolse la sua attenzione agli altri due uomini nell'appartamento, che si stavano guardando l'un l'altro con disapprovazione.
"Zayn, lui è Lou..il Dr. Tomlinson. E' il mio strizzacervelli" tirò fuori Harry.
"E Louis, lui è Zayn. E' il mio.." Harry si interruppe perché era completamente a corto di parole per etichettare appropriatamente quella relazione non convenzionale. Non pensava che una descrizione sincera sarebbe andata bene con il dottore.
"..amico" Zayn finì in fretta la frase di Harry. "Dalle elementari. Diventammo amici il primo giorno di scuola quando presi a pugni in faccia Hazza per non avermi offerto il pranzo." La bugia scivolò così facilmente dalla lingua del ragazzo moro che anche Harry stesso avrebbe avuto problemi a negarne l'autenticità, se solo non avesse scoperto da un anno gli innumerevoli talenti che quella lingua possedeva.
"Hey" sussurrò Louis educatamente, cercando di mantenere la fredda facciata professionale. Sapeva che la storia di Zayn era una totale stronzata. Lui e Harry non erano solo amici "dalle elementari". Gli amici non si guardano l'un l'altro con il desiderio che traspariva dagli occhi di Zayn. Gli amici non chiedono l'un l'altro di soddisfare la loro libido. Gli amici non si scambiano quegli sguardi infuocati come stavano facendo loro due in quel momento, uno pieno di lussuria e l'altro di rabbia senza controllo.
Zayn sorrise ancora. "Ciao, doc."
Harry voleva che Zayn se ne andasse. Voleva proseguire con il suo..appuntamento? Che sembrava la definizione più adatta di tutte, e il solo pensiero fece accelerare il battito di Harry. Ma Zayn non voleva muoversi. Louis, a ogni modo, sì.
Decise di fare un uscita frettolosa, volendo disperatamente scappare da quella situazione. Gli girava la testa e all'improvviso si sentì un po' nauseato, ma mantenne un'espressione controllata.
"Sono contento che ci siamo incontrati oggi, Harry, anche se non abbiamo discusso molto riguardo la tua..situazione. Ma hey, è stato un bellissimo cambio di rotta. Sfortunatamente, mi sono appena ricordato di aver lasciato dei documenti importanti nel mio ufficio e poi devo incontrare Liam per cena, così lascerò voi due da soli. E' stato un piacere conoscerti, Zayn. Tieni d'occhio Harry, è sempre così esuberante" rimarcò Louis sfacciato mentre usciva dalla porta, il veloce battito del suo cuore a fare da contrasto al suo atteggiamento esteriore.
Harry rimase immobile, dolore, confusione, rabbia e disperazione che trasparivano sul suo viso. A Louis non interessava niente di lui. Nemmeno per un secondo sembrò esprimere gelosia nei confronti di Zayn, mentre Harry non aveva nemmeno potuto controllare la stretta al cuore al solo menzionare il nome di Liam. Faceva proprio schifo.
"Beeene, questo è stato imbarazzante. Meglio esserci liberati di lui, eh, Haz?" rimarcò Zayn, sorridendo al giovane cantante.
"Esci."
"Oh, ma io preferirei entrare piuttosto, se sai cosa intendo.." Zayn fece l'occhiolino a Harry, ignaro della furia che stava lentamente consumando il ragazzo.
"ESCI. DA. QUESTO. CAZZO. DI. APPARTAMENTO. ORA. MALIK." Zayn trasalì al tono di voce di Harry, sempre più incalzante.
"Ma..ho portato la roba, amico. Non puoi buttarmi fuori! Mi devi.." Zayn vacillò all'espressione del ragazzo riccio e decise di gettare la spugna.
"Che cazzo, Styles" fu tutto quello che disse mentre usciva dalla porta sbattendola.
Harry si accasciò sul pavimento e grugnì, le mani sulla testa per la disperazione.
Non passò molto da quando Zayn se ne fu andato che Harry cominciò ad agitarsi e così decise che il solo modo per alleggerire la sua incazzatura fosse ubriacarsi. Per qualche ragione, decise che l'alcol, piuttosto che le droghe, sarebbe stato la sua consolazione per la notte. Affrontalo, Styles. Le droghe non faranno in modo che Louis sia attratto da te. Meglio trovare qualcosa che abbia effetti più transitori, meno pesanti. Così, tirò fuori la bottiglia che aveva chiuso nella credenza e, con la prima sorsata, i pensieri di Harry si persero nella nebbia del drink.
Finché, non ricomparvero dal nulla. Infatti, mentre la bottiglia si svuotava sempre di più, così fecero i ricordi di Harry, e tutti i momenti e gli eventi dei giorni passati con Louis presto presero vita nella sua mente, costringendolo a riviverli e ad analizzarli, e a farsi ulteriori domande.
Louis gli aveva detto tutto. Non aveva creduto in lui abbastanza da esporgli tutti i dettagli della sua vita? Harry stava pensando al tempo passato in caffetteria e in seguito a camminare lungo la strada e a ridere e a cantare insieme. Louis aveva creduto in lui. Gli aveva aperto il suo cuore con la storia di suo padre. L'aveva condivisa con Harry e il cantante aveva pensato per un secondo che Louis potesse nutrire una sorta di..affetto verso di lui. Aveva pensato che forse Louis potesse ricambiare i sentimenti che lui stesso stava appena iniziando a scoprire.
Perché tutto doveva finire in merda? si lamentò Harry. Louis era rimasto lì su quella cazzo di soglia a dire "lascerò voi due da soli" come se non gliene potesse importare di meno di ciò che Harry stava facendo o della persona con cui Harry lo stava facendo, dato che non si trattava di droga o alcol. Cosa ti aspettavi che dicesse? "Ti amo"? Ha. E' il tuo terapista. E' naturale che finga di interessarsi. E' pagato per fare questo.
Louis lo aveva ascoltato. Louis lo aveva sostenuto. Louis lo aveva supportato. E ora, Louis lo aveva abbandonato. Lì. Nel suo appartamento. Da solo. Come sempre. Harry era schiacciato da un profondo senso di insicurezza, di vuoto, di completo e totale abbandono, che non poteva più sopportare.
Fu quando realizzò che l'alcol non stava avendo l'effetto desiderato, di bloccare i suoi pensieri, di alleggerirlo, che Harry fece ricorso a metodi più drastici.
Fanculo, Styles. Non puoi andare avanti nemmeno due giorni senza bucarti? Sei una nullità. Non c'è da meravigliarsi che Louis ti abbia lasciato.
Harry si mosse rapidamente nell'appartamento, struggendosi tutto il tempo per la devastante apatia che Louis dimostrava verso di lui, quando si trovò davanti quello che Zayn gli aveva lasciato.
Girò per casa alla ricerca di un laccio emostatico che rispondesse ai suoi bisogni e trovò la risposta alle sue ansie appoggiata sul tavolo in un sacchetto marrone.
Con le mani tremanti, risultato sia dell'astinenza che dell'ebbrezza, Harry allineò l'ago verso l'interno del suo gomito e spinse, aspettando che la calma prendesse il controllo della sua mente.
"Allora, Niall, com'è essere il chitarrista e il miglior amico di Harry Styles?" Liam punzecchiò Niall durante la cena a lume di candela che stavano trascorrendo in un ristorante chic della periferia di Londra.
"Non lo so. Io e Harry siamo diventati amici prima che la fama piombasse sulla sua testa. Prima dei party, delle droghe, dell'alcol, delle donne, lui era un gran bravo ragazzo. Solo che.. le cose brutte capitano alle persone migliori il più delle volte e io non ho potuto lasciarlo una volta cambiato, perché, a quel punto, non gli era rimasto quasi più nessuno. Così, è stata dura ma Harry è un cantante straordinario e spero che ritrovi presto la sua strada per ritornare com'era prima. Sembra che il tuo amico Louis lo stia aiutando molto a ogni modo. Ultimamente, Harry sembra più vivo, più attivo. Il Dr. Tomlinson sa davvero il fatto suo." replicò facilmente Niall a quella domanda. I due si erano scambiati i numeri quella sera nell'appartamento di Liam e Louis, e quello era il loro primo appuntamento dopo centinaia di messaggi, dozzine di telefonate, e qualche mazzo di fiori. Le cose erano semplici tra loro due..a differenza della relazione esistente tra due persone di loro conoscenza.
"Beh, sono sicuro che sia stato anche grazie al tuo aiuto, Nialler. Sei troppo modesto. Sembra che tu abbia aiutato Harry nel miglior modo possibile. E anch'io ho notato che ultimamente Lou sembra più felice del solito..voglio dire, canta nella doccia, santo cielo. Non l'ho mai visto così da quando ha iniziato questo lavoro. Harry potrebbe essere la sua anima gemella. Se solo quei due non fossero così dannatamente ciechi." Liam fece l'occhiolino a Niall e il sorriso di rimando da parte del biondo fu chiaramente la causa delle farfalle che sentì nel suo stomaco. "Ma basta parlare di loro. Questa notte è per noi. E senza dubbio devo dire che tu sai come si mangia. Non per essere maleducato o altro. Voglio dire, sei magrissimo ma quella non è una porzione normale per un ragazzo come te." Liam sorrise vedendo il rossore ricoprire le guance di Niall.
Niall era fermo al "sei magrissimo", ma alla fine si riscosse abbastanza da guardare l'orologio e realizzare che ora fosse. Con riluttanza, guardò di nuovo Liam e disse "Anche se questa serata è stata meravigliosa, ti andrebbe bene se tornassimo all'appartamento di Harry adesso? Devo alzarmi presto per andare in studio domani, ma pensavo di fare un salto da lui prima."
Liam sorrise semplicemente, nonostante non volesse che l'appuntamento finisse, e acconsentì alla richiesta di Niall. "Naturalmente." Si alzò dalla sedia, aiutò Niall ad alzarsi dalla sua, e gli tenne la mano finché non giunsero alla macchina di Liam.
Niall cercò di non dispiacersi per la mancanza di contatto una volta che i due furono seduti in macchina. Piuttosto, si concentrò sul fatto che Liam avesse uno splendido sorriso in volto, che sembrò riflettere esattamente come si sentiva lui stesso.
Arrivarono all'appartamento e Niall stava per scendere dalla macchina, quando Liam raggiunse la sua portiera e la aprì al posto suo. Le guance di Niall stavano bruciando ed era certo che Liam riuscisse a vederlo, ma il ragazzo più grande non rimarcò la cosa. Infatti, si mantenne abbastanza silenzioso mentre i due si dirigevano verso la porta.
"Bene, Liam, stanotte è stata fantast.." le parole di Niall furono troncate da un paio di calde labbra che si posarono sulle sue e lui si fuse all'istante in quel contatto. Un piccolo sospiro sfuggì dalle sue labbra e sentì Liam sorridere contro la sua bocca.
Il bacio non durò molto ma significò tantissimo per tutti e due. I ragazzi si separarono e si guardarono per qualche secondo, finché Liam non sussurrò con voce roca "Notte, Mr. Horan" e ritornò verso la sua macchina. Niall si meravigliò che il ragazzo riuscisse a camminare così tranquillamente quando lui aveva problemi anche solo a stare in piedi dopo quel bacio. Il loro primo bacio.
Esultante, Niall corse all'interno dell'appartamento, sbatté la porta, e urlò "HARRY EDWARD STYLES, INDOVINA COS'E' SUCCESSO?!"
Non ricevendo risposta, Niall si mise subito a girare per casa, in cerca del suo amico.
"..Harry..?" Niall tentò di chiamarlo, svoltando l'angolo del soggiorno.
"Gesù Cristo, HARRY?!" urlò Niall in preda al panico, guardando il suo amico steso per terra, all'apparenza incosciente. Il suo amico che era riverso in una pozza di vomito, con un polso molto debole per quello che Niall poteva sentire. Niall si guardò intorno e notò l'ago.
"Merda, Harry. Non di nuovo" sussurrò Niall, il suo cuore che sprofondava per la catastrofe improvvisa che aveva intralciato i progressi del riccio.
Sollevò Harry dal pavimento, lottando con il ragazzo allampanato, finché non riuscì a portare un Harry ora cosciente, e lamentoso, a letto.
"..Niall.."sussurrò Harry vacillando.
"Va tutto bene Harry. Ma stai a letto. Dormi adesso, Haz."
"Ni..aspetta..non..non dirlo a Louis. Per favore." Quelle furono le ultime parole che Harry mormorò prima di soccombere un'altra volta nell'incoscienza, o nel sonno. Niall sperava fosse la seconda.
"Sicuro, Haz. Sicuro" disse Niall tristemente, lasciando la stanza per realizzare la cosa, e anche per ripulire il casino che aveva fatto Harry.
Harry non stava migliorando.
A dire il vero, stava peggiorando, sempre di più.
Niall non sapeva più cosa fare.
Erano passati due giorni da quando Niall aveva trovato Harry incosciente nel suo appartamento ed il biondo era stato impegnato tutto il tempo cercando di tenere Harry lontano da qualsiasi sostanza illecita. Aveva eliminato ogni traccia e strumento di droga e rimosso tutto l'alcol dall'appartamento. Harry, dal canto suo, aveva trascorso gli ultimi due giorni debilitato, mentre l'eroina si faceva strada nel suo corpo, più in profondità nelle sue vene. Niall osservò preoccupato il suo amico tremante, che stava riposando sul suo divano, cantilenando a bassa voce "Louis, Louis, Lou, per favore" quasi inconsciamente.
Decise che era arrivato il momento di misure drastiche. Aveva bisogno d'aiuto. Harry aveva bisogno d'aiuto.
Prese il telefono di Harry dal tavolo dov'era appoggiato, e sussurrò solo una semplice frase quando la persona rispose.
"Louis, Harry ha bisogno di te."
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