Solo io e lui
1° Versione
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19:30
Avvertenza: Presenza di elementi nsfw
(Sono giorni che sto provando a decidere se pubblicare questo capitolo o no ma alla fine ho detto fanculo- e boh eccolo qua :/. Mi dispiace se è cringe ✨✨)
Italia/Regno d'Italia (suddivisione del Sacro Romano Impero) P.O.V.
Cammino a passo svelto verso la stanza di Spagna.
Respiro velocemente e in modo affannato sentendo l'ansia che mi rivolta lo stomaco accompagnata dalla nausea.
Riesco nonostante i tanti fastidi ad arrivare in poco tempo davanti alla sua porta e mi fermo quasi tremante.
Il corridoio è vuoto e silenzioso, non dovrei infastidire nessuna guardia se mi prendo un momento quando non c'è anima viva...
Chiudo un momento gli occhi e sospiro cercando di prendere coraggio.
Odio venire qui da solo, se sono in compagnia di R. di Sicilia o R. di Sardegna per esempio non mi sento così indifeso.
Però da quando, pochi anni fa, è riuscito ad occupare una parte della penisola, i paesi che si sono trovati sotto il suo controllo hanno una limitata possibilità di spostarsi senza il suo permesso.
Ha lasciato solamente me con una decente libertà di movimento, ma la sfortuna vuole che comunque io, solo io, venissi chiamato da Spagna per incontrarlo nella sua abitazione dentro la penisola Italiana.
Non ho idea di cosa voglia, potrebbe essere qualcosa di importante oppure solo qualche sua lamentela ma devo assecondando, per la sicurezza di tutti...
Finito questo treno di pensieri, mi decido a mettere una mano sulla maniglia entrando lentamente nella stanza.
<<S-scusi, aveva chiesto la mia presenza?>>
Spagna distoglie lo sguardo dai fogli sulla scrivania per guardarmi.
<<Oh, sei finalmente arrivato>>
Dice sorridendo mentre accavalla le gambe.
<<M-mi perdoni, ci s-sono stati problemi con il t-trasporto e sono riuscito ad a-arrivare solo in serata...>>
Quando parlo parlo tengo lo il viso basso, non ho la forza di guardarlo in faccia, anche meno negli occhi.
Poco dopo la mia risposta lo sento ridacchiare.
<<Alla fine è stato meglio così, la sera ci sono meno persone in giro>>
Mette un gomito sul tavolo e poggia la guancia sulla mano dello stesso braccio.
Lui continua a fissarmi senza distogliere lo sguardo nemmeno per un momento, mentre io mi sento ancora più in soggezione del solito...
Questa situazione non mi piace affatto.
<<Su vieni qui, avvicinati a me>>
Noto con la coda dell'occhio che la sua mano libera mi fa segno di avvicinarmi.
Tremante, metto un passo dietro l'altro avvicinandomi al lato della scrivania.
<<Più vicino.>>
Con decisione mi prende per un braccio e diminuisce ancora di più il poco spazio personale che mi è rimasto.
Si gira con la sedia verso di me, tenendo le gambe accavallate insieme a quel sorrisetto sul suo volto.
L'ansia mi sale ancora di più finché non sento una delle sue mani passare su uno dei miei fianchi.
Muovo velocemente lo sguardo sul punto che stava toccando, troppo spaventato per riuscire a fare qualsiasi altra cosa.
Vi prego aiutatemi...
Qualcuno, chiunque, entri e lo distragga, almeno un momento!
Ma nessuno entrerà, come ha detto lui e avevo notato anch'io, non c'è nessuno qui tranne io e lui.
Mentre iniziano a venirmi le lacrime a gli occhi lo sento dire qualche frase che non capisco in spagnolo, avvicinando nel frattempo il viso al mio corpo.
Dal poco che riesco a vedere del suo sguardo non è sicuramente nulla di rassicurante.
Quando finisce di parlare, si alza e fa per avvicinarsi ancora di più.
Istintivamente inizio a indietreggiare cercando di tenerlo lontano.
<<L-la prego, s-si fermi...>>
Spagna invece mi ignora, venendo verso di me divertito.
<<Non devi preoccuparti così tanto, andrà tutto bene~>>
Sbatto la schiena contro la porta, lui non perde tempo per bloccarmi contro di essa usando il suo peso. Mi tiene fermi i polsi e mette una gamba in mezzo alle mie per non farmi muovere.
<<No! M-mi lasci andare! La s-scongiuro..!>>
Lo guardo negli occhi scoppiando a piangere
Spagna mi fissa ancora per qualche secondo prima di iniziare a lasciare diversi baci sul mio collo.
<<Mhh->>
Provo a disperatamente a liberarmi ma ottengo ben pochi risultati.
Trovandomi bloccato in questa posizione posso solo provare a... Sopportare, mentre, che lo voglia oppure no, iniziano a venirmi in massa troppi pensieri per registrarli bene.
L'unico chiaro è un senso di tristezza per quest'uomo, si è isolato al punto da fare questo ai suoi sottoposti.
Non che gliene sembri importare nulla in realtà...
Ogni gemito o supplica che esce dalla mia bocca sembrano musica per lui.
...che stupidi pensieri-
Vengo bruscamente interrotto dalla sensazione dell'ennesimo morso sulla mia pelle.
<<Agh->>
Inizio a respirare affannosamente mentre le lacrime aumentano.
Allo spettacolo della mia penosa scena, Spagna mi guarda rosso in viso mordendosi il labbro.
<<Sai Italia, mi piaci molto più di quello che tu pensi>>
Avvicina il suo volto al mio.
<<Vorrei davvero prenderti e farti supplicare di->>
<<L-la prego no..! N-non lo faccia! Non di nuovo...>>
Si avvicina baciando i punti dove stavano scendendo le mie lacrime.
<<Stai tranquillo~>>
Sorride allentando la presa sui miei polsi.
<<Mi sarei dovuto comunque fermare, ho del lavoro da completare>>
Finita la frase, apre la porta dietro di me lasciandomi cadere per terra.
<<Il mio era solo uno sfogo temporaneo~>>
Spagna mi guarda dall'alto in basso, mentre io ancora rosso e ansimante cerco di mettermi seduto come posso.
<<Ora per favore aspettami nella mia stanza da letto, da bravo>>
Dice iniziando a girarsi verso la scrivania.
<<Continueremo appena ho finito qui>>
Alzo lo sguardo di botto e lo fisso senza sapere come rispondere.
Lui sembra notarlo e torna a guardarmi, sospirando poi seccato.
<<Forse è meglio se mi assicuri personalmente che tu segua i miei ordini.>>
Detto questo fa per prendermi in braccio.
<<Eh?! No! N-non è stato già abbastanza?>>
Lui mi stringe a se in modo da tenermi le braccia e gambe bloccate.
<<Oh no! Non abbiamo ancora fatto nulla di davvero soddisfacente!>>
Mentre cammina, io resto totalmente in silenzio, ormai sono troppo preso dal terrore per cosa potrebbe farà sta volta...
<<Eccoci qua!>>
Appena entrati in stanza, mi poggia lentamente sul suo divanetto vicino al letto.
<<Aspetta qui da bravo~>>
Mi dà qualche bacio sul collo prima di allontanarsi da me.
In risposta sobbalzo e diventò di nuovo rosso.
Spagna si morde nuovamente il labbro prima di scuotere la testa e uscire dalla stanza chiudendo la porta a chiave.
Rimango in mobile e in silenzio per diversi secondi prima di ricomincio a piangere stringendo le gambe al petto.
Questa sarà un'altra notte di... "Divertimento" a quanto pare.
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