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La poca fortuna di Kosovo

1° versione
1998/--/--
01:30


Kosovo P.O.V.


Mi muovo nel sonno stringendo tra le mani la mia coperta, ritrovandomi totalmente preda del mio incubo.

Sono steso nella oscurità, osservando Serbia che mi tiene i polsi fermi con una mano mentre con l'altra stringe un coltellino con cui mi sfiora il viso.

Analizza la mia espressione, mostrandomi attraverso i suoi occhi tutto il disgusto che prova verso di me, ripetendo in loop con un tono pieno di odio, frasi in serbo che gli ho sentito ripetermi anche troppe volte...

...

<<Ti odio!>>

...

<<Togliti dai piedi!>>
...

<<Le tue scelte ti porteranno solo sofferenza!>>

...

<<Muori! Muori! Muori!>>
...

Va avanti così, continuando a fare uscire dalla sua bocca ogniuna di queste frasi una dopo l'altra senza un vero senso logico.

E quando penso che ne ho avuto abbastanza iniziando a piangere, sento la punta del suo coltellino scendere lentamente sul mio collo.

<<T-ti prego, fermati...>>

Le lacrime continuano ad uscire, bagnandomi sempre di più le guance sia nel mondo dei sogni che in quello reale.

Dopo qualche istante di suppliche dalla mia parte, cade un momento di silenzio tra di noi mentre Serbia mi fissa inespressivo, abbassando poco dopo il suo sguardo.

Presto lo sento iniziare a ridere sotto voce, stringendo la presa sui miei polsi mentre fa uscire dalla mia pelle qualche goccia di sangue usando la piccola lama.

Di colpo mi irrigidisco dalla paura.

<<S-serbia i-io...>>

Prima di riuscire a finire la frase sento un forte boato.
La terra trema più volte intorno a me accompagnata da diversi rumori, rendendo sempre più sfocato il mio sogno.


Di colpo inizio a sentire diversi forti dolori per tutto il corpo, cosa che mi spinge a tornare in parte cosciente.

I forti rumori si avvicinano sempre di più, causando altre violenti scosse.
Noto dopo poco un soffocante nuovo peso sul mio corpo che preme con ancora più forza sulla mia schiena, accrescendo il mio dolore.

Riesco pian piano a tornare totalmente lucido provando a capire cosa stava succedendo intorno a me e noto attraverso diverse fessure nella strana oscurità che mi circonda, un mucchi di macerie dove prima c'erano delle... case...

<<B-bombe..?>>

Sento un'altra forte scossa vicino a me e preso dall'agitazione provo a muovere il mio corpo.

Però arriva subito un'altra fitta di dolore e la strana difficoltà a respirare si fa sentire sempre di più...

Muovendo leggermente la testa noto finalmente cos'era la causa di questa sofferenza.

Vari pezzi del soffitto e del muro erano stati colpiti, cadendo su di me, e causandomi diverse ferite nell'impatto.

Provo a togliermi i detriti di dosso ma sono fin troppo pesanti e io non ho abbastanza forze al momento per crearmi una via di fuga.

Provo a gridare ma non sono sicuro neanche di stare emettendo un suono, è tutto ancora troppo confuso, non riesco a sentire quello che ho intorno e le mie orecchie non smettono di fischiare.

Mi sento velocemente esausto, finendo sdraiato sullo stomaco con le braccia bloccate sotto al mio corpo.

Presto il mio respiro diventa ancora più affannato rendendo la vista e l'udito più deboli mentre la testa inizia a girare.

In un ultimo tentativo di liberarmi cerco di allungare la mia mano verso la poca luce che vedo provenire tra i detriti intorno a me, provando a sfilare il braccio da sotto il mio corpo.

<<Coff coff... A... a-aiuto...>>

Mi sento lentamente perdere i sensi mentre le ultime forze rimaste mi abbandonano.

Non posso morire ora... Voglio proteggere i miei cittadini...

Se scomparirò adesso cosa gli succederà? Cosa farà lui a tutti loro..?

Provo a usare questi pensieri per darmi forza ma sembra totalmente inutile.

Quando tutto sta diventando buio noto qualcosa muoversi e diminuire il peso che sento.

Eh?
Qualcuno mi ha trovato..?

Quella stessa persona mi prende in braccio e corre via ansimando.

È difficile vederla ma sembra...
La donna che mi stava ospitando!

Provo a dire qualcosa ma sono distrutto, non penso di essere nelle condizioni per ringraziarla anche se vorrei davvero farlo.

...
Tutto diventa silenzioso quanto chiasoso intorno a me ed è in questo momento che un pensiero si fa lentamente strada nella mia testa e inizio a sentire sempre più sensi di colpa invadere il mio petto.

Attaccare una così piccola cittadina che senso avrebbe? È per questo avevo scelto di nascondermi qui!

Ma a pensarci...

Se hanno davvero attaccato questo posto e messo in pericolo tutte le povere persone all'interno solo perché mi trovavo lì... N-non li potrò e non mi potrò perdonerò per questo...

La rabbia accumulata però non basta a tenermi sveglio, sentendomi nuovamente perdere i sensi, accompagnato solitamente dalle urla dei cittadini e il forte odore di sangue che lentamente scompaiono.

----

Non so quanto sia passato quando riprendo finalmente le forze per tornare cosciente, facendomi sentire un momento disorientato... la prima cosa che noto al momento è altra oscurità e un nuovo peso che preme sulle mie ferite, solo questa volta sembra più morbido?

Mi basta dimenarmi un pochino mentre la mia vista si riprende per capire dove fossi in realtà...

<<Una fossa di cadaveri...>>

Mi congelo sul posto ma in poco tempo sento tutte le mie emozioni arrivare insieme.

Trattengo come posso l'impulso di piangere e vomitare sentendo l'ansia crescere nuovamente.

Se panico ora sarà ancora più difficile uscirne... P-piangerò dopo...

Uso le forze che sono riuscito a riottenere e sposto più corpi possibili per liberare una delle mie braccia e poi farla sbucare fuori dal mucchio muovendola mentre provo a urlare per farmi sentire.

Devo attirare l'attenzione di chiunque a tutti i costi, f-forse ci sono ancora soldati da queste parti, non importa di chi, voglio solo qualcuno.

Riesco muovendomi ad allargare il buco, lasciando passare una maggiore quantità d'aria e facendo arrivare fino a me i rumori provenienti dell'esterno.

A un certo punto sento dei passi muoversi velocemente nella mia direzione, afferrando in fretta la mia mano quando arrivato alla fossa.

Disperatamente la stringo più che posso mentre l'altra persona prova a tirarmi fuori a fatica.

Inizio ad intravede dal buco la divisa di un soldato ma non riesco ancora a capire di chi fosse.
Questo finché un'altro paio di mani a me famigliari lo aiuta a tirarmi fuori.

Albania...

Quando finalmente riescono nell'impresa, mi lasciò cadere sull'erba, rimanendo sdraiato lì a riprendere fiato.

Solo qualche momento dopo sposto lo sguardo per guardarli.

"G-grazie..."

Sono ancora troppo stanco per dire altro quindi preferisco guardare il cielo e contattarmi sul riprendere fiato ora che finalmente posso.

<<Grazie a te, abbiamo trovato un'altra fossa fatta da quel bastardo...>>

Si gira verso il soldato e gli dice in Albanese di andare ad avvisare il resto del gruppo.

Quando l'uomo va, Albania si siede vicino a me.

<<Per fortuna il ragazzo aveva notato degli strani versi provenire tra le piante e aveva deciso di andare a controllare, eh...>>

Sospira pensieroso, guardandomi con la coda dell'occhio.

<<Come diamine ci sei finito lì comunque? Ti ci ha messo lui la sotto?! Non bastava cercare di sotterrare i suoi crimini verso i miei soldati e cittadini in questo fosse! Ora cerca anche di fare fuori te->>

S'interrompe sul punto di piangere, prendendo la mia mano.

Mi ha sempre fatto paura quando diventa emotivo, lo trovo un po' pericolosamente imprevedibile, non quanto Serbia ma sempre pericoloso.

Si perde un momento a guardare i volti dei vari corpi nella fossa, è difficile capire se sia più arrabbiato, triste o disgustato.

Però questo mi fa venire in mente... Se io ero lì non è che la donna...

Mi metto seduto dolorante.

<<K-kosovo aspetta! Dobbiamo bendare le ferite!>>

Lui mi prende un braccio per tirarmi indietro ma io lo sfilo determinato a togliermeli questo terribile dubbio.

<<Lasciami fare.>>

Dico sicuro, alzandomi e andando verso il bordo della fossa.

Guardo i volti di ogniuna di quelle povere persone, mi devo particolarmente impegnare per non piangere... O vomitare.

Riconosco svariate di quelle facce, tutte appartenenti a dei miei cittadini, tristemente...

L'unica cosa che mi tranquillizza di questa... Vista... È che non vedo la donna da nessuna parte.

Deve avermi perso mentre scappava e dei soldati mi avranno butto qui senza pensarci non vedendo nulla per via della oscurità.

Sospiro leggermente sollevato.

<<Kosovo vuoi...>>

Si avvicina a me.

<<Non voglio niente, ora è meglio che vada>>

Dico secco cercando di allontanarmi mentre zoppico.

<<N-no! In questo stato ti uccideranno per davvero!>>

Dice stando al mio passo.

Io mi fermo di colpo e lo guardo negli occhi infastidito dal suo comportamento.

<<Smettila di far finta che ti stia a cuore! Te ne importa quanto importa a Serbia, quindi assolutamente nulla!>>

Abbasso lo sguardo cercando ancora di non piangere.

<<Non dire così, s-sono qui per proteggere i miei cittadini e tu rappresenti loro quanto lo faccio io, quindi voglio proteggere anche te, capisci?>>

Cerca di fare un sorriso forzato mentre in risposta io posso solo lasciare andare finalmente le mie lacrime.

<<E allora perché gli hai aiutati ad uccidersi a vicenda!? È stato tutto solo un inutile massacro tra serbi e albanesi... Se vuoi essere meglio di Serbia n-non è questo il modo!>>

Dico fissandolo negli occhi mentre singhiozzo.

<<Io... Non provare mai a mettermi al suo livello! Quello che sto facendo è solo per proteggere tutto quello che posso!>>

<<Albania... Sono stato da tutte e due le parti del combattimento, sia con i serbi che con gli albanesi...
Dall'attacco di Serbia hanno iniziato ad uccidersi a vicenda dando la colpa uno a l'altro di questa situazione...>>

Mi fermo un momento per asciugarmi le lacrime.

<<E-e tu gli ai aiutati a farlo, tutt'ora lo stai facendo... Vuoi combattere gli invasori mandati da Serbia ma non sono sicuro di potermi fidare del tuo giudizio dopo quello che ho visto e... fatto...>>

Noto facilmente come si sforzi per non diventare un casino di lacrime quanto lo sono io ma non riesce comunque a raccogliere la forza per guardarmi, lasciandomi solo la possibilità di analizzare il suo viso per qualche secondo prima di continuare a parlare.

<<Quando, troppo stanco del troppo sangue che abbiamo versato, provai a semplicemente proteggere chi voleva solo starne fuori, indipendente della loro etnia, finì comunque per fallire mentre vedevo la rabbia degli altri gruppi riversarsi su di loro perché considerati "traditori"...>>

Mi avvicino a lui sperando che Albania alzi il suo viso e mi guardi nuovamente negli occhi.

<<Quindi di chi mi dovrei fidare? Io non posso fidarmi di me stesso, ne di tè, per quanto lo vorrei e sicuramente non mi fido di Serbia... Non so più a chi altro rivolgermi>>

Continuo a fissarlo sperando in un qualsiasi gesto da parte sua.

<<Spero che tu capisca meglio la mia situazione ora>>

Dopo pochi secondi di silenzi, finalmente trova la forza per rivolgersi a me lasciandosi andare alle sue lacrime.

<<I-io lo so, solo... Vorrei far pagare chiunque ferisca i miei cittadini con la stessa moneta ma questo ha creato... Un casino...>>

Stringe i pugni provando inutilmente a nascondere la testa tra le spalle.

<<Però quello che voglio è davvero solo proteggerli! Se Serbia non avesse deciso di attaccarli io non avrei fatto... Nulla del genere... O almeno, è difficile immaginare tutto questo succedere in altre situazioni...>>

Serbia...

I miei problemi tornano sempre a essere collegati a lui, è così dalla maggior parte della mia vita...

Vorrei solo non dover più soffrire per colpa sua, ma penso sia chiedere troppo al momento

<<Se solo mi lasciasse essere semplicemente indipendente>>

Sospiro e sento la mano di Albania sulla mia guancia.

<<Quando s-sarà finito tutto questo io ti giuro che ti supporterò c-come potrò in questo>>

Mi dice fissandomi serio e un po' arrabbiato negli occhi, con ancora la voce leggermente tremolante per via dei singiozzi.

Questo mi da quasi un leggero sollievo... Forse mi fiderò di più di Albani in futuro, ma solo alla fine della guerra, per ora non posso proprio farlo.

<<Adesso lasciami almeno medicarti le ferite...>

Mi guarda da testa ai piedi preoccupato, lasciandomi appoggiare su di lui, avendo probabilmente notato quanto distrutto io sia.

<<V-va bene... Non penso di avere tanta scelta>>

Guardo di lato provando a tenermi in piedi come posso.
Lui sorride e mette il mio braccio sulle  sue spalle per aiutarmi.

<<Dovrò portarti al nostro accampamento allora>>

Dice mentre iniziamo a camminare a passo lento così da non farmi cadere.

Ugh, non mi piace per niente l'idea ma mi forzo a fare un cenno di si con la testa, lasciandomi guidare in quel luogo.

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