Chapter 8
*una settimana dopo*
Vengo svegliata da un rumore micidiale e la prima cosa che faccio è guardarmi attorno nella stanza.
Mi accorgo come ogni mattina a questa parte di non essere a casa mia e che sono nella villa dell'università.
Cosa è stato quel rumore?
Oh santo cielo, non è che è un ladro?!
Salto fuori dal letto, prendo un oggetto appuntito e mi precipito fuori dalla porta.
Guardo al piano di sotto.
Faccio un respiro di sollievo.
"Pensavo si fosse fatto male qualcuno" dico fingendo
"Scusa, ma abitiamo solo io e te in questa casa. Chi avrebbe dovuto farsi male..." dice Jason ridendo *Wow, dopo una settimana passata assieme fa anche delle battute furbe*
"Ok, pensavo fosse un ladro o un malvivente!" confesso
Ride.
"Cerco una scopa e ti do una mano a pulire questo casino di vetri rotti." dico guardando i piatti caduti a terra
"Ok" dice squadrandomi
"Ho qualcosa sulla faccia?" chiedo strofinandomi
"Scimmietta...i pantaloni" dice
Mi guardo sotto. Che figura di merda. *Oops, mi è scappata una parolaccia*
Corro al piano di sopra con il sottofondo della risata di Jason.
Come ho fatto a scordarmi di mettere i pantaloni?!
Che vergogna, voglio sotterrarmi con la faccia nella sabbia come gli struzzi e sparire per sempre.
Scendo sotto con la faccia rossa dall'imbarazzo e spero che non faccia altri commenti al riguardo.
Ma lui è ancora lì che se la ride, non ne avevo dubbi.
Adesso ha trovato la cosa per la quale prendermi in giro per il resto del mese.
"Smettila, è successo. Basta..." dico
"La tua faccia era troppo forte" dice continuando a ridere
"Non urlare o svegli tutto il vicinato" dico quasi iniziando a ridere
"Ma se siamo immersi nel nulla! Non ce la faccio a non ridere" dice sedendosi sul divano piegato in due
"Mi dovrei offendere?" chiedo sedendomi accanto a lui
"Assolutamente no, hai un culo..." risponde
"Jason!" lo rimprovero interrompendolo
"Scusa...ma..." non ce la fa nemmeno a parlare, ride ed è sul punto di piangere
Mi alzo dal divano e prendo la scopa per pulire il disastro di vetri a terra e mi trattengo dal non ridere, non posso dargliela vinta.
Dopo un po' Jason si calma e mi viene ad aiutare.
"Volevi preparare la colazione?" chiedo
"Per me." risponde
Alzo un sopracciglio.
"E avrei lasciato qualcosa anche a te" dice sbuffando
"Ascolta, Jason io ti devo parlare di una cosa a proposito del di quello che mi hai chiesto la prima sera passata qui" dico
Smette di pulire a terra e mi guarda.
"Non voglio che tu mi chieda più perché ho delle cicatrici" dico
Mi guarda ma non risponde, quanto è strano questo ragazzo!?
"Per quanto riguarda quello che è successo prima, non capiterà più" dico
"Quindi non scenderai senza mutande la prossima volta..." dice ridendo
Sbuffo e continuo a pulire.
"Ahi!" urlo
"Che c'è?" chiede
"Devo aver messo il piede su qualche pezzo di vetro" rispondo
Si avvicina a me e mi prende in braccio
"Mettimi giù so camminare" dico con il batticuore
"Ascolta. Non mi stai simpaticissima, ma non ti uccido tranquilla. Non devi agitarti per così poco" dice
"Non puoi capire" dico
"Perché non hai messo le scarpe?" chiede
"Non ci ho pensato" rispondo
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