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Capitolo 7

Marco rimane fermo e zitto e mi guarda con i suoi occhi, mi ci perderei dentro quei occhi.
«Allora? Vogliamo stare qua tutta la sera? Non ho tempo da sprecare» dico lasciandogli la mia giacca tra le braccia.

Entro in casa seguita dalla mia famiglia mentre Marco è ancora sulla porta che fissa il vuoto.
Il padre di Marco ci fa accomodare al tavolo e dà inizio alle presentazioni.

Devo dire che i genitori di quella sottospecie di coglione sono molto gentili e molto ma molto carini. Suo padre si chiama Massimo, avrà all'incirca quarantacinque anni e ha i capelli neri, gli occhi castani scuri, un naso ad aquilino a dir poco perfetto che sembra tracciato con un righello e delle labbra sottili. Barbara, sua madre, deve avere sicuramente quarant'anni, ha capelli di un rosso naturale, suddivisi in tanti boccoli, occhi verdi, naso a patata e labbra carnose. Tutti e due sono magri e indossano vestiti eleganti. Potrei descrivere Marco come l'incrocio perfetto del Signor e della Signora Hastings.

Mentre mi siedo al tavolo noto la sorella di Marco. E' a dir poco stupenda, è la fotocopia di suo fratello ma al femminile, si chiama Rebecca e sono sicura che ha l'età di mia sorella.

Poco dopo Marco ci raggiunge e si siede vicino a me. La Signora Hastings inizia a servire l'antipasto: bruschette, salmone e caviale. Cosa potevo mai aspettarmi da una famiglia che ha praticamente una villa? Questo ovviamente.

I nostri iniziano subito a parlare di lavoro, della loro adolescenza, dei bei momenti passati insieme, o del perchè si siano trasferiti a Milano. A quanto pare, la famiglia Hastings si è trasferita qua per ampliare la loro azienda di design. E ovviamente anche per dare l'opportunità al loro figlioletto di andare in giro a spezzare cuori.

Mentre io mi annoio a morte, noto che Kate sta parlando e ridendo con Rebecca.

Da una parte, sono contenta che si faccia delle nuove amiche ma dall'altra vorrei evitare qualsiasi cosa che mi possa in qualche modo collegare a Marco.

Fin ad ora non gli ho rivolto nessuna parola o sguardo, niente di niente. Non ce la faccio più a stare seduta su questa maledetta sedia di questa maledetta casa. Devo cambiare aria.
Mi alzo e chiedo gentilmente dove posso trovare il bagno, Barbara me lo indica e io sono felice di poter andarmene anche solo per pochi secondi.

So benissimo che c'è un bagno al piano inferiore ma voglio allontanarmi il più possibile da questa situazione, quindi mi reco al piano superiore. Mentre cammino per il lungo corridoio, noto che la porta della camera di Marco è socchiusa. Mi volto per vedere se qualcuno sta arrivando e quando mi accorgo che non c'è traccia di nessuno, entro e chiudo la porta. Accendo la luce e mi fermo a guardare tutti i libri contenuti nella libreria. Sono tutti messi in ordine d'altezza e sono tenuti benissimo, tutto ciò mi dà un senso di tranquillità incredibile.

Prendo in mano un libro e lo apro. Le pagine profumano di carta vecchia e di...
Marco entra e si chiude la porta alle spalle, ripongo immediatamente il libro al suo posto e abbasso lo sguardo imbarazzata.
«Che ci fai qui? I tuoi genitori non ti hanno insegnato che non si entra nelle camere degli altri senza il loro permesso?» faccio per andarmene ma Marco mi blocca e mi afferma un polso
«Allora? Rispondimi...non puoi continuare ad evitarmi»
«Invece si che posso. E a te non dovrebbe interessare quello che faccio, tu hai Michelle. Non ti basta?»
«Sofi ne abbiamo già parlato, lo sai quello che penso. E sai anche che per me sei importante»
«Sono importante? Davvero? Ma chi vuoi prendere in giro, se tieni ad una persona non le fai del male, non la fai soffrire, la proteggi»
«Se proteggi qualcuno il rischio di provocare del dolore è alto. Bisogna dire la verità e la verità non è sempre bella»
«Scusa se non mi piaci, scusami tanto. La prossima volta che vedo cupido gli dico di colpirmi con una delle sue frecce. Almeno sei felice e la smetti di comportarti come una bambina di cinque anni»
«Sai cosa? Sei uno stronzo! Tu e Michelle siete nati per stare insieme. Vi auguro tanta felicità e tanti figli. Stammi lontano»

Esco dalla camera ed entro in bagno e chiudo la porta a chiave. Mi guardo allo specchio, ho tutto il mascara colato, sono orribile. Nessuno mi vorrà mai, chi uscirebbe mai con una come me? Le parole di quello stronzo risuonano nella mi mente e sento la testa pesante.

Faccio un grande respiro, mi guardo allo specchio e sorrido. Mi do una sistemata e scendo di sotto. Mi siedo al posto di prima, nessuno nota che sono stata via per un po'. Marco non mi degna d'uno sguardo per il resto della serata, se ne sta semplicemente fermo e zitto.

Dopo un arco di tempo che mi sembra interminabile, salutiamo gli Hastings e ritorniamo a casa.

Appena entro in camera mia mi svesto, ripongo il vestito nell'armadio e mi metto immediatamente a dormire. Sono esausta.

Questa mattina sono più stanca del solito e sono pure in ritardo. Mi vesto velocemente, vado in cucina, prendo una mela e esco di casa. Fuori c'è Hanna ad aspettarmi. Durante il tragitto le racconto della serata di ieri.
Quando ho finito di parlare, An rimane stupita, io le avevo detto che è uno stronzo perlomeno ho fatto bene ad essere fredda. Oggi non ho voglia di vedere né Toby, né Marco e figuriamoci Michelle.
Appena entrò in classe Marco cerca di avvicinarsi ma Toby arriva prima di lui, così si tira indietro.
«Buongiorno!» dice Toby abbracciandomi
«Ehm...» rispondo a testa bassa
«Sofi, non sarai preoccupata per il bacio di ieri? Se è per quello stai tranquilla non capiterà mai più. Non aveva alcun significato giusto?» chiede
«Si esatto!» ribatto
Spero veramente di non piacere a Toby, lui è come un fratello per me. Poi mi dispiacerebbe un sacco dirgli che la cosa non è ricambiata, non vorrei mai che soffrisse a causa mia.
La campanella suona e tutti tornano ai loro posti, tutti compreso Marco, che purtroppo è il mio compagno di banco. Per fortuna la professore di diritto decide di cambiare i posti e io mi ritrovo con Lara.
Lara è stata una mia compagna alle medie è molto simpatica ma diciamo che non è il prototipo di ragazza perfetta: fuma e beve. Ha i capelli castani scuri lunghi fino a metà spalla, alcune ciocche sono più chiare e questo mette in risalto la forma del suo viso. I suoi occhi sono castani, le sue labbra a cuore e il suo naso è leggermente schiacciato.
A me sinceramente non interessa ciò che fa, sono arrivata ad un punto della vita dove per quanto mi riguarda ognuno fa quello che vuole.

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