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Capitolo 3

Oggi la prof di fisica ci ha assegnato una ricerca da fare entro domani e io ovviamente devo farla con Marco, con chi altro se no. Sembra che il fato mi voglia avvicinare a lui in qualsiasi modo possibile e per giunta contro la mia volontà. Oggi ho fatto di tutto per non incrociarlo in corridoio, ho fatto un giro diverso per andare alle macchinette a pausa e ne ho fatto un altro per ritornare in classe ma nonostante questo l'ho incontrato lo stesso, neanche sapevo che potesse conoscere quelle vie del nostro istituto. Oggi però l'ho visto di buon umore.

Michelle, la più popolare della scuola ci sta provando con lui. Per non dire di tutte le occhiate che le ragazze lanciano a Marco ogni volta che passa per i corridoi. Povero bidello, ogni giorno deve lavare i pavimenti almeno dieci volte per via di tutta la saliva lasciata da quest'ultime.

Io Michelle la odio, penso sia l'unica persona che io abbia mai odiato così intensamente. E' perfida, senza scrupoli, egocentrica, egoista, vanitosa e adora far del male per non parlare della sua mania di protagonismo. Non è sempre stata così o forse io ero troppo stupida per accorgermene. Quando andavamo alla medie, noi due eravamo migliori amiche. Poi un giorno mi ha portato via il ragazzo. Nell'ultimo periodo lui era così distaccato e non capivo perché. Fino a che li ho beccati insieme che si baciavano e lì mi è crollato il mondo addosso. Lì ho capito perché fosse così freddo ultimamente, diceva che era impegnato con i suoi amici e con la pallavolo e invece era tutta una menzogna. Niente amici e niente pallavolo, era con lei che stava. Io mi fidavo di lei, le raccontavo tutto mentre quella stronza mi stava pugnalando alle spalle e io neanche me ne accorsi. Le chiesi delle spiegazioni, insomma non volevo buttare nel cesso anni di amicizia per un ragazzo, mi disse che non poteva farci nulla se era più bella e brava di me. Da quel giorno non ci siamo più parlate, ma nonostante questo ho avuto molte conferme per quanto riguarda la sua cattiveria.

Michelle è una bellissima ragazza, è alta qualche centimetro in più di me e ha un fisico da urlo. Ha gli occhi castani come i suoi capelli lisci, che le ricadono morbidi sulle spalle. Le labbra sono carnose e il suo naso è a patata. E' sempre seguita da Camilla e Lizzy, le sue fedeli cagnoline.

Ma non è assolutamente autorizzata ad usare il suo fascino per fare del male, soprattutto se si tratta di persone che un tempo avrebbero fatto di tutto per lei.

Alla termine delle lezioni, io ed Hanna, come sempre, torniamo a casa insieme. An scoppia ridere appena accenno al fatto che dovrò andare a casa di Marco per fare la ricerca di fisica.

Siccome quella stronza della Lignito mi ha messo in coppia con lui, ho dovuto rivolgergli la parola e lui si è offerto di fare la ricerca a casa sua, a me non dispiace siccome le nostre case non sono molto lontane.

Invece An la farà con Niccolò e sono certa che la cosa non le dispiaccia.

Dopo aver pranzato raggiungo la casa di Marco e piedi. Allungo il braccio verso il campanello e suono, la mia mano trema al tocco del metallo gelido e lucido mentre il cuore mi batte forte, quasi come se uscisse dal petto. Marco apre la porta e mi rivolge un sorriso.

«Ciao, prima di farti entrare volevo dirti una cosa» dice con voce tremante

«Dimmi» rispondo fredda

«Volevo chiederti scusa per l'altro giorno. Sono stato freddo, lo so, ma ero spaesato e arrabbiato e non era assolutamente mia intenzione ferirti. Sono mortificato»

Wow, mister simpatia sembra aver ritrovato sia la gentilezza che la ragione. Allora anche lui ha un cuore, e io che pensavo avesse solo una lastra di ghiaccio.

«Tranquillo, non devi scusarti. Sono stata troppo invadente, scusami» le parole escono spontaneamente dalla mia bocca

«Ti assicuro che non hai colpe. Ma ora entra» dice spostandosi di lato per lasciarmi entrare in casa.

La sua casa è semplicemente bellissima. E' arredata in stile moderno ed è enorme e luminosa. Insomma è la casa che tutti vorrebbero avere. Dalla vetrata che dà sul giardino posso scorgere una piscina e una jacuzzi. Sono letteralmente senza parole.

«Bella vero?» chiede Marco

«L'aggettivo bella non è all'altezza di questa casa...»

«Addirittura» dice lui ridendo

«Se vuoi ti faccio fare un giretto»

«Non vorrei disturbare, magari i tuoi sono impegnati»

«I miei non ci sono e poi non disturbi affatto. Te lo si legge in faccia che vorresti vederla. Dai seguimi...» ribatte sorridendomi

Dopo avermi mostrato l'intera casa. Marco ed io ci dirigiamo verso camera sua, che si trova al piano di sopra proprio come la mia.

La sua camera è il doppio della mia. Ha una lunghissima libreria piena zeppa di libri, un letto matrimoniale con delle lenzuola grigie scure a quadri e una televisione altrettanto grande di fronte ad esso. Il tutto ovviamente arredato in chiave moderna. Sulla destra è situata una grande scrivania e due sedie. Marco mi invita a sedermi e iniziamo subito a lavorare.

Il tempo passa in fretta e le risate non mancano.

Verso metà pomeriggio, Marco scende in cucina a prendere due cornetti e me ne offre uno. Dopo aver fatto una piccola pausa riprendiamo il lavoro. Giunti alla fine, decidiamo di mettere la ricerca su una chiavetta. Quando la prendo in man, la chiavetta, scivola e cade a terra. Entrambi ci chiniamo per prenderla e le nostre mani si toccano, una scossa mi percorre tutto il braccio e si ferma all'altezza della spalla, alzo lo sguardo e noto che Marco mi sta fissando e sorridendo.

Ho una voglia di poggiare le mie labbra sottili sulle sue, ma non lo faccio. Non posso seriamente pensare una cosa del genere, non è da me. Scaccio via quel pensiero e mi rimetto a sedere.

Una volta finito tutto, Marco si offre di accompagnarmi anche a casa e io non rifiuto. Giunti davanti a casa mia lo ringrazio per il bel pomeriggio. Non pensavo mi sarei divertita.

Prima che se ne vada gli stampo un leggero bacio sulla guancia, lui mi guarda e sulle sue labbra compare un sorriso sincero. Ma nonostante questo non si scompone, non lascia trapelare dalla sua faccia nessuna emozione tranne che la felicità.

Durante la settimana io e lui ci siamo visti spesso, soprattutto perché le nostre case sono vicine. Siamo andati a fare un giro in centro, al parco, al cinema, a fare merenda insieme ed ha addirittura organizzato un picnic nel giardino di casa sua mentre i suoi erano via. Devo ammettere che la sua compagnia non mi dispiace, è molto diverso da come credevo. Non è solo stronzo, sa anche essere dolce, protettivo e anche riservato.

Quando sto con lui mi sento più leggera, come se lui fosse in grado di togliermi un peso di dosso. So che non lo conosco tanto, ma c'è qualcosa in lui che mi attrae come se avesse una calamita nascosta da qualche parte. A volte penso che mi possa piacere, ma cerco di non farci caso, sarebbe strano, imbarazzante e stupido. Alla fine lo conosco appena, mi faccio solo film mentali inutili.

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