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Capitolo 22

Oggi è un normalissimo e noiosissimo giorno di scuola. Se penso che dovrò di nuovo andare a servire il pranzo preferirei affogare nell'oceano. Soprattutto se con me c'è Michelle, che ieri tra capelli e unghie mi ha fatto diventare la testa quadrata. Quindi se vedete in giro una che assomiglia a spongebob sono io.

Tra l'altro ho anche la verifica di arte e non ho proprio voglia di farla. Non vedo l'ora delle vacanze dei morti, ho bisogno di riposarmi altrimenti diventerò una pazza.

Terminate le lezioni mi dirigo in mensa con una faccia da funerale. Voglia di fare saltami addosso.

Michelle è stranamente silenziosa, ma ehi non lamentiamoci. Per una volta che tiene il becco chiuso meglio approfittarne.
«Non so te, ma io prima me ne vado prima torno a vivere, quindi facciamo veloce e cerchiamo di non combinare guai» preferirei che se ne fosse stata zitta. Il solo suono della sua voce mi da fastidio, ma non ha torto e per la cronaca la combina guai è lei.
«Ok» mi limito a dire.
Ci mettiamo al lavoro, il tempo passa in fretta e il momento in cui possiamo andarcene arriva abbastanza in fretta.

Domani sarà l'ultimo giorno e non vedo l'ora, sono contentissima. Potrei fermarmi per pranzare ma dopo aver visto tutto quel cibo mi è passata la fame. Ora non vedo l'ora di arrivare a casa e dormire, non so se sia un buon o cattivo vizio ma in quest'ultimo periodo sono proprio attratta dal mio bel lettuccio.

Prima che possa uscire sento che una voce femminile chiamarmi:
«Signorina Bianchi, dato che ieri ed oggi lei e la sua compagna avete fatto un buon lavoro ho deciso che non dovrete più prestare servizio in mensa. Ma sabato la palestra vi aspetta, ha proprio bisogno di una ripulita»
«Grazie mille signora preside, arrivederci» dico sorridendo.

Finalmente una gioia, grazie gesù.

Mi affretto verso l'uscita, metto le cuffiette e cammino verso casa accompagnata dalle note di "Coco Chanel''.

Una volta arrivata, mi dirigo verso camera mia, pronta per schiacciare un magnifico pisolino ma nel momento in cui tocco il letto mi arriva un messaggio. Lo accendo per vedere chi sia e leggo il messaggio che Mattia mi ha appena inviato:
"Preparati, sto venendo a prenderti. Voglio portarti in un posto speciale."

Incredibile come il sonno mi sia passato tutto d'un colpo. Questo ragazzo è in grado di cambiarmi l'umore come nessuno sa fare. E' pieno di sorprese e mi rende felice.

Mi avvicino all'armadio prendo un paio di jeans, una cintura, un maglioncino rosa e le Dottor Martens, poi entro in bagno e mi cambio velocemente. Mi guardo allo specchio, mi sistemo i capelli, legandoli in una coda alta, e poi mi spruzzo un po' di profumo addosso.

Sento il telefono vibrare, sono sicura sia Mattia e infatti mi ritrovo una sua notifica che dice:
"Pronta? Sono sotto." spengo il telefono, scendo di sotto, saluto Kate con un bacio ed esco.

Lo trovo appoggiato alla macchina intento a guardare il cellulare, ma appena si accorge della mia presenza si avvicina sorridendo e mi stampa un bacio sulla fronte.
Poi apre la porta dicendo: «Mademoiselle» «Merci» rispondo entrando nell'abitacolo sorridendo.

E' pazzesco come il profumo di menta che c'è qua dentro sia forte ma allo stesso tempo delicato. Come una rosa che seppur pungente sa essere elegante e fragile.

Mattia accende l'auto ed inizia a guidare.
«Cosa mi racconti di bello?»
«Niente di che, sono solo finita in punizione»
«Ah si, e per cosa?» chiede ridendo
«Diciamo che Michelle mi ha fatta alterare e ho deciso di darle una lezioncina»
«E cosa gli avresti fatto?»
«Le ho accidentalmente versato della pittura addosso, ma giuro che non ho fatto apposta» mi difendo alzando le mani in aria
«Questa è bella!»
«Piuttosto tu non mi hai detto dove mi porti»
«Sorpresa»
«Dai, dammi almeno un indizio»
«No, non si può»
«Dovrai pure scusarti, mi hai impedito di fare un bellissimo pisolino»
«Ma le sorprese non vanno svelate, altrimenti porta sfortuna»
«Uffa» dico facendo un finto broncio

Mattia sorride divertito e accende la radio, non vuole proprio darmi retta. E io che ero curiosa di sapere dove mi avrebbe portato. Mi metto l'anima in pace e ascolto spensierata le canzoni che passano in radio.

«Siamo quasi arrivati» dice dopo circa venti minuti
«Finalmente, tutta questa attesa mi sta straziando» affermo
«Che brontolona che sei oggi» controbatte ridendo

Parcheggiamo e scendiamo dalla macchina. Ma è solo in quel momento che mi accorgo di dove siamo. Una distesa verde si estende davanti a me, niente più case, palazzi o strade solo natura e tranquillità. Questo parco è semplicemente bellissimo. Gli alberi sono alti e la loro folta chioma è mossa dal vento, sui rami gli uccelli cinguettano e il verde che mi circonda mi infonde vitalità e spensieratezza.

«Wow» è l'unica parola che mi esce dalla bocca
«Sono contenta che ti piaccia. Quando ero piccolo mia mamma mi portava sempre qui, e tuttora quando ho bisogno di riflettere o di stare da solo ci vengo. E' un posto molto speciale per me» spiega con la faccia rivolta verso il cielo azzurrissimo e privo di nuvole.

«Vieni ti faccio vedere una cosa» dice afferrandomi per mano. Lo seguo ancora ammaliata da questo posto e dalle bellezze che contiene.

Mattia mi porta davanti ad un piccolo laghetto dalle acque cristalline e limpide; vicino ad adesso c'è un prato grandissimo per cui decidiamo di sederci.

«Non so cosa dire, è veramente tutto così bello» affermo sorridendo
«Sono contento che ti piaccia» controbatte girandosi verso di me
«Ti ho portata qua perché sei speciale proprio come questo posto. Per dirti che sei bellissima e che...» la frase rimane sospesa in aria, il suo volto si avvicina al mio e poi le sue labbra si poggiano delicatamente sulle mie.

Il tempo improvvisamente torna indietro al giorno in cui l'ho conosciuto, alla sera in cui ci siamo baciati per gioco. E tutte le cose belle che ha fatto per me fino ad ora mi tornano in mente, come lampi durante una tempesta.

Le nostre labbra si uniscono e si cercano disperatamente. Lui ha le mani sul mio viso, come per dire ''resta, non andare via'' e il bacio da leggero si trasforma in un vortice di passione che travolge entrambi, come se aspettassimo da tempo quella occasione. Il mio cuore batte all'impazzata, i nostri corpi sono così vicini che sono in grado di sentire il suo il battito irregolare e mi chiedo cosa stia provando lui.

Quando ci stacchiamo, entrambi sorridiamo e il silenzio che si era creato viene spezzato dalla sua voce che dice:
«Mi piaci Sofi. Sei speciale e vorrei che tra di noi ci fosse qualcosa di più»

Sento le guance arrossire e il mio cuore battere ancora più forte.

SPAZIO AUTRICE
Hey amiciii,
Vi è piaciuto questo capitolo?
Un ringraziamento speciale va a MariaSecchi che mi aiuta con la correzione dei capitoli e che mi sostiene dal giorno zero.
Un bacio
Bea💘
Instagram: @cosipercaso.official

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