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                         Alessia

La sveglia suona già da un pezzo, ma decido di non calcolarla.
Non ho molta voglia di alzarmi, ma devo.
Dopo qualche minuto di esitazione, mi faccio coraggio, mi stiracchio e mi costringo a iniziare la giornata.

Rispetto a ieri, è una bella giornata.
In cielo, il sole splende ed è molto caldo.
Il sole attraversa le fessure delle serrande della mia finestra, illuminando la mia stanza, accompagnato dal vento che permette di far prendere aria alla camera.
Mi alzo, vado in bagno a sciacquarmi il viso e a lavarmi i denti, poi prendo la spazzola e inizio a districare i miei lunghi capelli neri davanti allo specchio.

Una volta sistemata, raggiungo le altre ragazze in cucina.
L'attico che ci hanno comprato i nostri genitori è stupendo.
Viviamo qui da cinque anni poiché siamo studentesse fuori sede e, a breve, mi laurerò in Legge alla Sapienza a Roma, insieme alle mie amiche: Alessandra, Alice, Nicole e Zaira.
Io non sono romana, vengo dalla Sicilia.
Precisamente, sono originaria di Catania.
I miei genitori si chiamano Aldo e Paola e poi c'è mia sorella minore, Gisella.
Mio padre è medico, mia madre è dentista e mia sorella frequenta l'ultimo anno di liceo scientifico.
Quest'ultima, l'anno prossimo mi raggiungerà a Roma, avendo scelto di iscriversi alla facoltà di Medicina.
Spero di laurearmi con il massimo, così da dare uno schiaffo morale ai miei genitori, visto che non hanno mai creduto fino in fondo in questa mia scelta.
Mio padre sperava che seguissi le sue orme e che avrei frequentato Medicina.
Io, però, lo fermai subito e ci sono stati mesi di litigi con i miei, fino a quando non si sono arresi e ho avuto la meglio.

Qui abbiamo conosciuto magnifiche persone come Angelo,  il nostro migliore amico, da poco laureato in Psicologia, Margot che è coproprietaria di uno degli studi legali più importanti di Roma e Pablo.
Con Pablo ho avuto una relazione di quasi un anno.
Dopo un anno, l'ho lasciato perché non voleva lasciare la moglie.

Prossimamente, inizieremo a lavorare presso il suo studio legale.
Non sto più nella pelle e sono molto emozionata perché dopo tanti anni di sacrifici inizia ad arrivare qualche soddisfazione.

Quando arrivo in cucina, trovo le mie amiche già sedute a tavola.
"Buongiorno" saluto con una voce ancora impastata dal sonno.
"Buongiorno, tesoro.
Dormito bene?" Mi chiede Alessandra con un sorriso affettuoso.
"Sì" rispondo, prendendo posto al tavolo.

Alice mi guarda, il suo caffè ancora fumante tra le mani.
"Ho preso appuntamento con Margot per pranzo, così mangiamo insieme e parliamo del tirocinio" annuncia.
"Perfetto" rispondo annuendo.

Dopo colazione, ci ritiriamo nelle nostre stanze per prepararci.
Apro il mio armadio e scelgo con cura il mio outfit.
Opto per un vestito corto nero, una giacca rossa e tacchi abbinati.
Dopo essermi truccata leggermente, prendo la mia pochette nera e raggiungo le altre in sala.

Quando tutte siamo pronte, saliamo in macchina e partiamo.
Come sempre, il traffico di Roma mette alla prova la mia pazienza.
Tra clacson, pedoni che sbucano all’improvviso e motorini che sfrecciano ovunque, finalmente arriviamo.

Entriamo e rimaniamo a fissare per un paio di secondi l'imponente e moderno edificio, e ci dirigiamo verso l'ascensore.
Prendiamo l'ascensore e dopo quattro piani, le porte si aprono.

Dopo quattro piani, le porte si aprono su una reception curata e luminosa.
Dietro il bancone, una ragazza dai capelli rossi ci accoglie con un sorriso.
"Buongiorno.
Abbiamo un appuntamento con Margot" dico.
"Seguitemi" risponde la ragazza, conducendoci fino all’ufficio.
Bussa alla porta e una voce decisa ci invita a entrare.

"Ciao ragazze, accomodatevi" ci saluta Margot, alzando appena lo sguardo dal suo computer.
"Voi siete qui per il tirocinio" inizia col dire.
"Non sarò io a seguirvi durante il tirocinio.
Sarete affiancate dai cinque migliori avvocati dello studio.
Vi presenterò i vostri mentori a pranzo."

Accettiamo con entusiasmo e usciamo dall’ufficio, pronte a goderci un po’ di relax prima del nostro primo grande passo nel mondo del lavoro.

Tre ore dopo...

Dopo tre ore, Margot esce dall'ufficio.
"Possiamo andare" afferma sorridendoci.

Usciamo dalla grande struttura e ci rechiamo al locale.

Entriamo nel locale e rimango ammaliata da tanta bellezza.
Il locale ha intorno quadri e specchi, in mezzo c'è un grande lampadario di vari colori e ai lati ci sono varie lampade, le pareti sono bianche e color panna e infine ci sono i tavoli neri con sedie del medesimo colore.
Ogni tavolo è apparecchiato accuratamente.

Margot si avvicina al cameriere.
"Ho prenotato un tavolo per undici persone, a nome Margot Grimaldi."

Ci sediamo e iniziamo a parlare del più e del meno, finché non veniamo interrotte da cinque figure che si avvicinano al tavolo.
"Buongiorno" salutano all’unisono.

Mi giro e vedo cinque uomini eleganti e dall’aspetto impeccabile.
Margot ci sorride: "Loro sono i vostri mentori."

Cristiano, il più autorevole, si presenta: "Io sono Cristiano, e questi sono Dennis, Elia, Kevin e Mattia."
Cristiano è un uomo affascinante, con capelli neri, occhi marroni e un completo nero che lo rende impeccabile.
Dennis, il più giovane, ha un’aria sbarazzina, con un sorriso accattivante e un look un po’ più casual: pantaloni blu e mocassini abbinati.
Elia, con il suo velo di barba, ha uno stile più ricercato, mentre Kevin e Mattia sembrano i classici professionisti seri ed eleganti.
Dopo un rapido scambio di saluti, ci sediamo tutti insieme.

Durante il pranzo, Margot ci illustra brevemente cosa aspettarci dal tirocinio.
"Da domani, lavorerete gomito a gomito con questi ragazzi.
Voglio massima collaborazione e puntualità. Tutto chiaro?" Chiede con tono deciso.
"Chiarissimo" rispondono i cinque avvocati all’unisono.

Quando il cameriere arriva con la carbonara, Margot ci rivela di aver già ordinato per noi.
Tra una forchettata e l’altra, iniziamo a conoscerci meglio, parlando del nostro percorso e delle nostre aspettative.

Dopo pranzo, ci separiamo con la promessa di trovarci in studio la mattina seguente alle otto in punto.

Saliamo in macchina e, mentre torniamo a casa, non posso fare a meno di sorridere.
È un mix di emozione e ansia perché domani inizia una nuova avventura, e non vedo l’ora di scoprire cosa ci riserverà il futuro.



Vorrei ringraziare CristinaGelsomini per l'aiuto.

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