Bomb
Ai giorni nostri, da dopo la guerra, ormai anche la peggiore delle notizie ci scivola addosso.
Non ci frega più un cavolo di niente.
Dopo quello che abbiamo passato, consideriamo qualunque avvenimento come una cosa lontana, mille volte meno grave dello scontro mondiale a cui siamo sopravvissuti per miracolo.
Oppure, ogni notizia è così straordinaria che la reputiamo al pari di mille altre.
Ma io lo so, so che non è così.
Sono consapevole che ogni notizia, qualunque cosa, ha un significato e delle conseguenze ben precise.
So che spesso e volentieri le notizie che ci arrivano sono bombe, bombe pronte ad esplodere, che uccidono la capacità di giudizio di chiunque.
Solo che nessuno se ne accorge.
Viviamo in una società a scoppio ritardato.
Abbiamo un modo di porci superficiale con tutto, su tutto, davanti a tutto.
E questo ci rende ciechi.
Ci rende ciechi anche alla paura.
La paura delle cose che non conosciamo che è intrinseca nella natura dell'uomo.
Quella paura, che sarebbe sana, è ricacciata indietro dalla nostra superficialità.
Questa cosa mi fa schifo.
I governi producono armi che con la metà della forza basterebbero a far saltare in aria metà sistema planetario, i civili si azzuffano per ottenere beni che sono fondamentalmente inutili, solo per mostrare agli altri che sono in grado di condurre una vita quantomeno decente, i soldati stanno in panchina, la guerra non si fa più da un po', per fortuna.
Nessuno si rende conto del fatto che le prossime generazioni probabilmente non avranno un pianeta sotto i piedi.
Come possiamo cambiare?
Chi me lo spiega? Nessuno. Dobbiamo cavarcela da soli, perché nessuno sa perché siamo qui, e se anche ci fosse qualcuno che lo sa, non ce lo direbbe.
Quarta parte.
Ambientata in un fantascientifico mondo postapocalittico (Più o meno).
Mi piaceva l'idea, e non so se siete d'accordo, ma parte delle cose che ho scritto sono in parte un'esagerazione di ciò che sta già succedendo.
Che ne pensate?
Fatemi sapere,
Backtowherewebelong :3
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