La notizia
Era un venerdì mattina come gli altri, mia madre mi stava accompagnando a scuola dato che per andare in ufficio era di strada, mi lasciava sempre davanti al bar del Sig. Claudio, un signore anziano che aveva un bar vicino alla scuola dove io e alcuni compagni ci ritrovavamo prima di entrare a scuola.
Io arrivavo sempre per primo e mentre bevevo il caffe mi piaceva leggere il giornale, qualche tempo prima era scoppiata una epidemia in Cina, alcuni di noi erano preoccupati ma la maggior parte continuava la sua vita come sempre, quella mattina un titolo in prima pagina mi colpì, citava "Primo caso di Coronavirus in Italia", poteva sembrare preoccupante ma era già stato identificato e non sembrava esserci di che preoccuparsi, poco dopo arriva un mio compagno, un ragazzo di nome Davide, lo saluto e gli faccio vedere la notizia letta poco prima, lui non ci fa molto casa e presto me ne dimenticai anche io, alla fine era probabilmente un virus influenzale come gli altri.
Finiamo la colazione chiacchierando, mi stava anche per arrivare la nuova macchina, in quel momento ero felice e non vedevo l'ora di farmi i miei giri dato che era quasi un anno che non guidavo, la precedente aveva fuso il motore, ed era un buon argomento di cui chiacchierare, nel frattempo arrivano altri compagni e iniziamo ad andare verso la scuola.
La giornata passò come al solito, le lezioni caotiche e gli intervalli ancora di più, ogni tanto saltava fuori la battuta sul Coronavirus scherzando sul fatto che finivamo tutti in quarantena come in Cina, finisce la giornata e torno a casa e mi metto a riposare.
Mi sveglio poo prima di cena e mio padre stava guardando il TG, si parlava del caso di Coronavirus in Italia, io gli dico che la mattina avevo letto anche io la notiza ma era solo uno non c'era da preoccuparsi.
Passarono cosi ancora alcuni giorni e nessuno se ne preoccupò più, fino a quando verso gli ultimi gioni di Febbraio aumentarono velocemente i casi, la gente iniziò quindi a pensare che la situazione fosse più grave, mi ricordo ancora quel weekend, il TG ognni giorno comunicava il numero dei contagiati, qualche centinaio, e si vociferava una temporanea chiusura delle Scuole per una settimana, notizia che domenica sera arrivò, accompagnata anche dalla circolare scolastica.
Le notizie si rincorrevano e venivano ritrasmesse ovunque, fu così che da una Domenica come le altre scoppiò una bomba nelle case degli Italiani, i ragazzi di tutte l'età tuttavia erano tutt'altro che preoccupati, era come se fosse caduto un metro di neve, una settimana di vacanza, tanto passata la settimana si sarebbe capito che era solo un'influenza e sarebbe tutto tornato come prima.
Saputa la notizia chiamai un mio amico, e gli chiesi di venire a casa mia Lunedì pomeriggio che tanto avevano chiuso le scuole, era una pacchia, ci organizziamo per il giorno dopo e dopo cena andai a dormire.
La settimana passò, ogni giorno i casi aumentavano ma saremmo tornati comunque a scuola, avevano già detto che non avrebbero prolungato la chiusura, non ce n'era motivo, nel resto d'Italia tutto procedeva come sempre perchè in Lombardia doveva essere diverso?
Domenica e parte la solita diretta con il bollettino dei contagiati, i casi salivano ma non c'era da preoccuparsi venivano isolati ed erano tutti adulti o di età avanzata, noi ragazzi sembrava che fossimo immuni ma senza preavviso ecco che dicono che la chiusura verrà prolungata, a quel punto il telefono impazzi il gruppo della classe si intasò di messaggi, tutti che iniziavano ad organizzare uscite in settimana, gente che esultava per una verifica saltata, insomma le solite cose, ma iniziava a sentirsi comunque un po' di tensione.
Martedì tra l'altro sarei dovuto andare a ritirare la macchina nuova, non avrei neanche dovuto saltare lezioni, anche se la scuola iniziò a darci delle videolezioni da guardare potevo farlo quando volevo, non avevo orari quindi se l'appuntamento era la mattina andava comunque bene.
Lunedì mattina ci chiama la concessionaria, il giorno dopo potevamo ritirare l'auto, quindi subito alla ricerca dell'assicurazione, passarono forse dieci minuti e la concessionaria mi richiama, non saremmo più dovuti andare, chiudevano anche loro, anzi chiudevano tutti, e cosi che inizio il Lockdown
Spero che la storia sia interessante e possa fare riflettere, invito inoltre a segirmi su Instagram "Simone961114" perchè dopo avere concluso e auto-pubblicato "Il Marinaio Spaziale" rinominato "Voyager" ho iniziato a scrivere il Prequel e a volte chiedo qualcosa nelle storie per farvi partecipare alla stesura del romanzo.
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