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Capitolo due: Bene così

Bella entra in casa e inizia a salire le scale correndo. Ormai conosce abbastanza bene tutte le stanze e mi precede spesso nel salire in camera mia, mentre io puntualmente la seguo.

<< Bellaaa, attenta all'ultimo che cadi >> dico, trascinandomi l'ultima lettera del suo nomignolo mentre la rimprovero.

Non appena arrivo in camera la trovo seduta sul letto, ha gia' preso in mano la mia chitarra e sta suonando qualche accordo a caso.

<< Alloora, che si fa? Mi e' sembrata tipo un botto cringe tutta la scena del coming out. Voglio dire, non ti ho mica detto che parto per il messico o che mi voglio fare suora >>. Dice lei mentre tiro un sospiro di sollievo; non avrei retto con tutto quell'imbarazzo.

<< Oddio, non dovevi dirlo. Sto immaginando te vestita da suora che mangi tacos e cerchi di capire qualcosa del... messicano? Oddio, che lingua si parla in messico? >> Dico ridendo, a meta' tra divertimento e stupore di me stessa per la mia ignoranza, mentre lei inizia a ridere.

<< Ma sai che non lo so? Questo e' il frutto di tutta la geografia studiata a scuola, che sistema mal funzionante>>

<< Già >>

<< Livi, ehm... non è che potremmo fare qualcosa da mangiare? Ho tipo una fame assurda >> dice lei

<< Oddio sì ti prego, ho troppa voglia di sfruttare le tue doti da cuoca >>

Da quando ci conosciamo ha cucinato sempre lei qualsiasi cosa, da fare le torte a preparare il tè. Mi piacerebbe dire di essere portata, ma purtroppo non è così, e Bella l'ha imparato a sue spese.

<< Bella ma ti ricordi quando ho provato a cucinare la torta a casa tua? >> dico, ricordandomi di quel piovoso pomeriggio di novembre.

<< E come me lo scordo, avevo mille aspettative e mi sono ritrovata a grattare via i pezzi di torta attaccati alla teglia >> ops, colpa mia.

<< Aspe' che forse ho ancora il video >> dico, mettendomi a cercare nella galleria il video che le feci quando, ridendo, stava cercando di mantenere una faccia arrabbiata.

Finalmente trovo il video e lo faccio partire. Si presenta subito un'inquadratura del tutto irregolare, con zoom random e nessuna inquadratura precisa.

Nel video si vede Bella che cerca di non ridere mentre guarda la mia torta al cioccolato disastrata, che doveva essere una torta per il suo compleanno. Poi un'inquadratura della torta. Dio, era veramente orribile.

Avevo scordato di mettere il burro per non far attaccare l'impasto ed ero riuscita a togliere dalla teglia solo la parte superiore della torta, lasciando quella inferiore nello stampo. Il risultato è stato una torta disastrata, tante risate e uno stampo da pulire.

Ridiamo per quasi tutta la durata del video, fino a quando non si alza dal letto, iniziando a parlare.

<< Dai che oggi proviamo a fare i pancakes allora, che sono un po' più semplici >>

Mi ricordo di quella volta in cui tutta orgogliosa me li portò in un piattino, ancora caldi, raccontandomi di come era riuscita a personalizzare la sua ricetta in modo che l'impasto non si bruciasse e crescesse a dovere.

Erano squisiti, ma dubito di riuscire a replicarli.

<< Boh, se lo dici tu >> dico in risposta.

Così iniziamo a scendere le scale, con lei che mi chiede il mio numero di scarpe, come se non lo sapesse.

<< No ma seriamente, come fai a non ricordarti che numero faccio, è trentotto da una vita >>

<< Livi ma non sei seria, ce' tu mi stai dicendo che abbiamo lo stesso numero di scarpe e non ce le siamo mai scambiate? Manco per sbaglio? >>

Effettivamente ha ragione, e credo che sia ancora più strano dal momento che siamo entrambe amanti delle converse.

<< Dobbiamo assolutamente prendere provvedimenti allora >> dico io

<< Dai sì >> dice, iniziando a togliersi le scarpe. Non vorrà mica farlo ora, vero?

<< Devi per forza darmi quelle nere di san Valentino, le adoro >>

<< No aspetta, lo stai facendo seriamente? Cioè, mi stai appena prestando lo splendore che sono le tue converse?>>

Non sta facendo sul serio. Non può fare sul serio. È praticamente impossibile che possa fare sul serio.

Le sue scarpe sono semplicemente stupende. Sono di un indaco chiaro, con dei disegnini simili a fiori e foglie colorate di indaco e di un rosa leggero.

Le mie invece sono di San Valentino, nere con un cuore rosso sul retro e due cuori bianchi sui lati, tutti tracciati da linee asimmetriche. Sono molto belle, ma soprattutto scure. Qualsiasi scarpa chiare che indosso dopo due giorni è diventata già grigia.

<< Livi non sto scherzando, vai tu a prendere le scarpe o devo andare io? >> in risposta sorrido e corro a prendere le scarpe.

<< Finalmente, è da un botto di tempo che voglio provarle >> esclama lei appena torno.

Ci cambiamo le scarpe e corriamo in cucina. Ci laviamo le mani, mi elenca gli ingredienti che servono e comincio a prendere il tutto.

Dalla finestra entra uno spicchio di sole ora che ha smesso di piovere, e il suo viso illuminato è di una bellezza eterea. È sbagliato il fatto che mi piaccia? Mi sembra quasi di starla privando di una verità che le spetta, di starle facendo un torto. Sono una bugiarda.

Iniziano a pizzicarmi gli occhi, così vado in bagno con la scusa del ciclo. Mi chiudo la porta alle spalle e mi ci appoggio contro, cercando di respirare regolarmente. Le lacrime iniziano a bagnarmi le guance, e solo dopo aver deciso che ho pianto abbastanza mi alzo, pulisco il viso dal mascara sciolto e ne rimetto un po' sulle ciglia, così magari non se ne accorge nessuno.

Va tutto bene, non c'è niente di sbagliato. È una cosa normalissima, vado benissimo così.

<< Livi ma che hai fatto tutto sto tempo? >> dice Bella appena torno, sta mischiando l'albume montato al resto degli ingredienti.

<< Ho combinato un casino con l'assorbente mentre lo cambiavo, scusami >> tanto il ciclo non era forte.

Vado bene così.

Angolo autrice

Hey, scusate per l'assenza ma ho avuto la brillante idea di iniziare la storia con l'inizio della scuola e di tutte le attività e mi devo ancora abituare a questi orari.

Oggi ho fatto un capitolo un po' più lungo per farmi perdonare, che ne pensate? Il tutto è un po' triste, ne sono consapevole, ma l'intento di questa storia era di scrivere di persone che al di fuori vengono viste come "normali" alle prese con la loro sessualità.

Volevo aggiungere un'altra cosa: oggi c'era questa mia amica che stava parlando del suo primo bacio e di quanto il suo ragazzo fosse perfetto, e mi sono venuti in complessi. Non mi dilungo, vi dico solo questo: non c'è niente di sbagliato. Lo so, l'ho già detto, e lo ripeterò fino alla morte se necessario.

Siete perfetti,

-Emma

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