Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Prospettiva alternativa

«Sparirai e sconterai le tue pene. Non aver paura» sussurrava quella voce nelle loro menti addormentate. Era profonda, quasi venisse dalla terra stessa. Sembrava la voce di Blackstone.

Senza più lucidità, si recarono nel bosco. Caddero in un'oscurità senza fine.
           
                                   ***
Nel dipartimento di Blackstone, la detective Howard fissava quei nomi sulla lavagna, sembrava in trance.

Erano tutti scomparsi, ma non c'erano corpi, né prove. Non c'erano piste, almeno non ancora.

«Emily, forse abbiamo qualcosa!» la chiamò Nathaniel. Era insieme all'Ispettore Capo.

Lei si avvicinò subito. Doveva esserci qualcosa che collegava quei casi, ma tutto sembrava portare a un vicolo cieco.

Nathaniel Reed la guardò con le sopracciglia aggrottate, sembrava preoccupato. «Ti senti bene?»

Howard annuì. «Allora?» lo esortò. Lo stress si stava facendo sentire, sperava che, qualsiasi cosa Reed avesse trovato, fosse una pista.

Il detective fece un'alzata di spalle, poi si schiarì la voce. «Melissa Johnson, la prima donna scomparsa. Sospettata per rapina a mano armata, poi rilasciata per insufficienza di prove.»

L'Ispettore Capo, Jackson, intervenne. «E in che modo si collega agli altri casi, Reed?»

Nathaniel prese un sorso dalla sua tazza di caffè. «Ho controllato i loro fascicoli. Sienna Miller e Jeff Chavez sospettati per omicidio» si prese una pausa, e bevve un altro sorso. «Mark Williams, sospettato per rapimento, tutti rilasciati per mancanza di prove.»

Emily rifletté ad alta voce. «Forse è qualcuno che vuole farsi giustizia da solo... Ma perché?»

Reed si grattò la testa pelata. Ad Emily scappò quasi da ridere, quel gesto le fece ricordare di quando le aveva confessato quanto gli mancasse avere i capelli.

«Non ne ho idea, forse un pazzo esaltato con la sindrome dell'eroe?» disse lui.

Jackson annuì. «Già... Tipo Superman dei poveri.»

I due detective lo guardarono con le sopracciglia aggrottate e un accenno di risata sulle labbra. Aveva davvero fatto una battuta?

Jackson, li fissò di rimando, intuendo le domande mute dei suoi detective. «Che c'è?»

Nathaniel sorrise. «Niente» bisbigliò, quasi ridacchiando.

Quel momento di leggerezza fece enormemente bene alla detective, quello non era nemmeno l'inizio.

Un'ora dopo, l'agente Ramos corse nell'ufficio di Jackson. Un'altra denuncia per scomparsa, il disperso si chiamava Lance Waters.

Emily non perse un secondo per controllare il suo fascicolo, poi aggiunse il nome alla lavagna. Sospettato per omicidio, rilasciato per mancanza di prove.

Nathaniel sembrava piuttosto adirato. «Ora questo tizio esaltato mi sta stancando. Dove sono i corpi? Accidenti!» quasi urlò.

«Calmati, Reed, so cosa fare: analizzerò le testimonianze. Forse c'è dell'altro.»

Il detective approvò. «Buona idea, tienimi aggiornato.»

La donna annuì, poi corse a leggere attentamente le scartoffie.

Un'altra cosa quei casi l'avevano in comune. Secondo chi aveva sporto denuncia, gli ultimi giorni prima della scomparsa, i dispersi sembravano agitati, irrequieti. Sembrava avessero problemi col sonno, Jeff Chavez era stato addirittura sorpreso a prendere delle anfetamine, come se non volesse dormire.

Emily decise di provare a parlare direttamente con chi aveva denunciato l'ultima scomparsa. Scese di corsa in sala d'attesa, dove una donna sedeva con aria pensierosa.

«Buongiorno signora, mi scusi. È lei che ha denunciato la scomparsa del signor Lance Waters poco fa?»

La donna annuì. «Buongiorno. Sì, sono stata io. Avete già qualche novità su mio marito?» disse. Era davvero in pena per lui.

«Non ancora, signora, ma devo farle alcune domande.»

La donna annuì, così Howard la interrogò. Come pensava, anche il signor Waters sembrava irrequieto e aveva difficoltà a dormire. «Più che altro» stava dicendo la signora «evitava di riposare. Diceva di sentire una voce, quella di Blackstone per la precisione.»

Emily sgranò gli occhi. «La nostra città?»

La signora Waters annuì. Emily pensò che forse quel caso non era correlato agli altri, era stata solo una coincidenza. Il tempismo era davvero pessimo, ma il pensiero che Blackstone potesse davvero parlare ai cittadini lasciò la detective sovrappensiero.

Howard e Reed continuarono a indagare, ma non ottennero grandi risultati. Pensavano che la giornata non potesse peggiorare, quando, nel pomeriggio, il dipartimento ricevette una chiamata. C'era stato un omicidio. La sospettata principale era Ashley Beckham: la moglie di Reed.

Il poveretto sembrava davvero allarmato, corse per primo sulla scena del crimine, raggiunto poco dopo dai colleghi. La donna fu presa in custodia, ma spettava al tribunale decretare la sua colpevolezza o la sua innocenza.

Dopo qualche tempo, Ashley Beckham fu dichiarata innocente, le prove erano insufficienti. I casi di sparizione furono invece archiviati; non c'erano piste, il peggio sembrava passato.

Tutto il dipartimento notò però un cambiamento in Reed. Era sempre agitato, tanto che Jackson decise che forse una pausa gli avrebbe fatto bene.

Ogni volta che dormiva, Reed sentiva una voce profonda. «Sparirai e sconterai le tue pene, non avere paura» sussurrava di continuo. E lui si risvegliava sempre sudato. Aveva rubato alcune prove, così che il tribunale non potesse incastrare sua moglie. Ashley Beckham aveva davvero commesso l'omicidio.

Una notte, Reed si trovò a passeggiare per le strade isolate di Blackstone. Si rifiutava di dormire, ormai era quasi totalmente impazzito.

Quando la voce cominciò a sussurrare di nuovo, le viscere gli si contorsero per la paura e cominciò a correre senza una meta.

«Vattene!» urlava, ma non c'era nessuno.

Si ritrovò nel bosco in poco tempo, la fronte imperlata di sudore e il fiatone. Fece per tornare indietro, ma la voce sussurrò di nuovo. «Sparirai e sconterai le tue pene.»

Poi un buco nero cominciò ad aprirsi sotto i suoi piedi, Reed era paralizzato. La voce sussurrò ancora. «Sono Blackstone, e ti punirò.»

In un ultimo bagliore di lucidità, Reed capì tutto. «Sei stata tu a causare quelle sparizioni» disse, prima di essere divorato dall'oscurità.

Blackstone rise, maligna. «Mi farò giustizia da sola.»

 

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro