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Notre Dame della musica

Nel Museum of Modern Art (MoMa), costruito nel 1929, inaugurato poi l'anno seguente, il quadro di Magritte si ritrovò a guardarla, quasi volesse ipnotizzarla. Ma forse era lei a guardare il quadro, a restarne incantata, mentre la canzone Don't you worry child le risuonava nelle orecchie attraverso gli auricolari.

L'edificio, Calliope - Callie, come la chiamavano tutti - l'aveva visitato tutto, da cima a fondo. In poco tempo, grazie alla sua memoria visiva, era riuscita a memorizzare quasi ogni angolo. Il Museoum of Modern Art l'aveva totalmente ipnotizzata. Esso ospitava milioni di opere, dagli oggetti di design ai progetti di architettura, alle sculture, fino ad arrivare ai quadri.

Quello che le piaceva particolarmente era proprio il dipinto che stava guardando: Les Amants. Lo trovava misterioso, elegante, e anche nostalgico. Beh, chiaramente dietro quest'ultimo aspetto c'era una motivazione.

Le ricordava Paul in modo esasperante, o meglio, l'amore quasi cieco che lei aveva provato tempo prima per lui.

Don't you worry don't you worry child,
see Heaven's got a plan for you.
Don't you worry don't you worry now...

Gli amanti del quadro avevano una tela bianca sulla faccia, e quella della donna ricordava a Calliope quella che lei stessa sembrava avere ogni volta che stava con Paul.

Pareva quasi fosse stata stregata, da lui e dall'amore che provava, che non si era accorta di alcuni segnali che avrebbero dovuto farle capire che qualcosa non andava. Callie lo aveva giustificato così a lungo, che quando la realtà dei fatti le era stata palese si era sentita come sotto una doccia gelata.

Don't you worry don't you worry now...

Il suo cuore sembrava essersi rotto come vetro, spazzato via da un elefante nel famoso negozio di cristalleria.

E beh, inutile dirlo, si era sentita morire.

«Mi dispiace, io non ti amo» le aveva detto Paul una sera. Callie ricordava ancora che le era sembrato di sentire il suo cuore spaccarsi e struggersi.

Quelle parole ogni tanto ancora le risuonavano in testa, anche se il dolore che portavano era sparito. Dopotutto, la vicenda era accaduta un anno e mezzo prima. Ormai Callie aveva diciotto anni, era in realtà prossima ai diciannove.

La ragazza non riusciva nemmeno a contare il numero delle volte in cui tra sé e sé aveva sussurrato: stupida, sei stata una stupida. Davvero credevi che potesse amarti? Che qualcuno in generale possa farlo? Illusa.

Poi, per fortuna, aveva capito di avere torto. Marcio.

Up on the hill across the blue lake
that's where I had my first heart break...

Certo, Paul era ancora innamorato della sua ex ragazza, quindi non poteva amarla, non anche lei. Non entrambe.

Ma ciò non significava affatto che qualcun altro non potesse farlo, anzi.

Don't you worry don't you worry now, yeah...

Callie sapeva che doveva avere pazienza e aspettare. Era sicura che, quando sarebbe guarita, sarebbe successo qualcosa di incredibile che le avrebbe fatto riscoprire un mucchio di cose. E sapeva anche che, in un modo o nell'altro, lei sarebbe stata pronta.

Dopotutto Callie era nata pronta.

Era nata anche un po' impaziente, ma questa è un'altra storia.

Tra le mille lacrime versate e i momenti di tristezza però, ce n'erano stati altri, di istanti, che erano riusciti a infonderle un po' di coraggio e speranza.

La ragazza aveva avuto modo di sfogarsi un bel po'. Ne aveva parlato ai suoi amici, che l'avevano supportata, ma ciò che l'aveva più confortata erano state le parole di sua madre.

Kelly Evans-Johnson le aveva detto che non avrebbe dovuto preoccuparsi.

Don't you worry don't you worry child,
see Heaven's got a plan for you.
Don't you worry don't you worry now, yeah...

Le aveva detto che quel dolore non sarebbe rimasto per sempre, che un giorno, prima di quanto si aspettasse, si sarebbe svegliata col sorriso sulla faccia accorgendosi di averla finalmente superata. E che non importava quante volte qualcuno le avrebbe rotto il cuore, con le medicine giuste questo sarebbe tornato integro.

Doveva solo lasciarlo guarire, al resto ci avrebbe pensato il tempo. E anche il Paradiso, che aveva grandi piani per lei.

Proprio come nella canzone.

Improvvisamente, il mondo intorno a Callie diventò scuro come la notte, mentre la melodia della canzone sembrò alzarsi di varie ottave.

Don't you worry don't you worry now...

«Oh no, non ancora ti prego» bofonchiò la ragazza, spegnendo la sveglia del cellulare, con l'intenzione di rimettersi a dormire.

Appunto, con l'intenzione.

Vedere l'orario la costrinse a saltare giù dal letto e a prepararsi in fretta e furia. Si ricordò immediatamente della visita al Museum of Modern Art prevista per quel giorno con la scuola, ecco il perché di quello strano sogno!

Erano settimane che non ripensava a quello che era successo con Paul. Che strano sogno... Pensò la ragazza.

Più tardi, al MoMa, mentre la professoressa era intenta a spiegare, Callie notò qualcosa. O meglio, qualcuno.

Capelli biondi, occhi blu come la notte... Davvero niente male. Le tornò in mente la canzone che l'aveva svegliata così bruscamente quella mattina.

See Heaven's got a plan for you...

Callie ridacchiò. Chi lo sa.

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