Il volto sotto la maschera - La spia
Sono appena tornata da uno scambio. Nessuno ha bisogno di sapere che Mike Thorne mi ha aiutato a mettere al tappeto il malcapitato. Sto quasi per gioire, quando il cigolio della porta mi mette sull'attenti. Un rumore secco e so che si è chiusa, e che lui sarà qui presto.
Trattengo un'imprecazione e mi rivolgo a Thorne, dall'altro capo del telefono. «Devo andare» sussurro allarmata. Per fortuna comprende all'istante.
«Attenta, Katie» dice, me lo immagino mentre annuisce come se fossi lì davanti a lui.
Stacco e nascondo il cellulare nello stivale dal tacco dodici. Me l'ha dato il quartier generale della Federal Bureau Investigation – meglio conosciuta come FBI – quindi non è rintracciabile.
Il mio nome è Katie Killian e sono un'agente sotto copertura.
Dev'essere accaduto qualcosa. Quello stronzo di Blossom doveva arrivare tra mezz'ora. Spero solo che non abbia finito per fare fuori qualcuno, o dovrò occuparmi anche di questo.
Comunque, il problema più urgente è un altro. Adesso devo spiegargli la mia presenza qui, mezz'ora prima dell'incontro che, finalmente, potrà incriminare quelli della cerchia ristretta.
Non posso certo dirgli che Mike ha mandato al tappeto due dei suoi uomini per lasciarmi entrare dal retro.
Beh, io l'ho aiutato. Mi è piaciuto particolarmente spaccare il naso a Curtis, che mi ronza intorno da quando mi sono infiltrata tra di loro; ma questa è un'altra storia.
Se c'è una preda che in qualche modo devo catturare, ammaliare o quello che preferite; è proprio Henry Blossom. Il capo della gang. Paranoico, insensibile, e a quanto pare anche attratto da me.
Mi ci sono voluti mesi e mesi per arrivare così vicino a lui, non lascerò che qualcosa o qualcuno mandi a monte il mio piano. Sono stufa di provare a convincerli che sono cattiva quanto loro. Voglio solo tornare alla mia vita, lavoro permettendo, ovviamente.
Non posso dire a Blossom che sono qui per controllare le cimici che Thorne ha piazzato con cura. Setacceranno questo posto da cima a fondo, ma sono sicura che non le troveranno mai. Per stare più tranquilla ne ho una nascosta anche nell'anello dorato, il segno identificativo di chi, come me, si ritrova nella cerchia più stretta.
Pensa a qualcosa Katie, pensa! Mi ordino. Come posso spiegare la mia presenza qui?
Ma certo! Immagino quasi una lampadina accendersi sulla mia testa. Prima, quando lottavo, Curtis è riuscito a procurarmi qualche graffio, e ho dei segni rossi sul collo. Inoltre, dopo averlo colpito, il suo naso ha schizzato sangue direttamente sulla mia maglietta. Porto già una pistola incastrata nella cinghia dei pantaloni, devo solo accentuare l'impressione.
Ormai i passi di Blossom sono sempre più vicini, sento la suola delle sue scarpe picchiettare sul parquet in legno.
Fidelity, Bravery, Integrity; mi ripeto in testa, come un mantra. Emetto un leggero sospiro, che deve suonare terribilmente disperato, e poi, con un colpo secco; uso il calcio della pistola per colpirmi allo zigomo.
Sento una scia umida scendere lungo la guancia e attaccarsi ai capelli scuri. Riesco a sgualcire e strappare la maglietta qua e là, prima che il gangster mi compaia davanti.
Spero solo che non la prenda troppo male.
È evidentemente sorpreso. I suoi occhi nero pece mi scrutano attentamente. Non credo abbia qualche sospetto sulla mia vera identità, ma devo stare attenta a ciò che dirò. Un solo passo falso, e addio! Sono morta.
«Eleanor... Watch» dice con lentezza, chiudendosi la porta alle spalle. La sua mano sinistra scivola con calma verso la pistola che porta incastrata nella cinghia dei pantaloni.
Oh oh, brutto segno. Devo assolutamente diventare la miglior attrice di Hollywood, ora.
«È successo un casino» spiego. La sua mano è sempre ferma sulla pistola, farebbe di tutto se il caso lo richiedesse.
Fortunatamente per ora sembra intenzionato ad ascoltarmi, dato il modo in cui mi invita a proseguire con lo sguardo.
Gli spiego che il ragazzo con cui dovevo fare lo scambio ha provato a mettermi al tappeto prima di consegnare il denaro. È riuscito a colpirmi, ma non con la pistola. Così, prima che potesse avere la meglio, sono riuscita a sparargli alla spalla.
In realtà Thorne mi ha aiutato. Ha tirato al ragazzo un bel gancio e poi l'ha mandato definitivamente a terra. Starà ancora riposando sui sedili della sua auto, ma Blossom non può sapere tutto ciò. Come non può sapere che l'FBI ha già in custodia Russell, l'uomo che era incaricato di finire lo scambio insieme a me. Lui non fa parte della cerchia ristretta, non verrà all'incontro.
Il mio racconto sembra convincerlo. Ringrazio chiunque abbia ascoltato le mie preghiere, e obbedisco al volo quando Blossom mi ordina di filare a darmi una ripulita. Ora che anche questa è fatta, mi sembra di essermi tolta un macigno dal cuore. Tra poco sarà tutto finito.
Dopo essermi sistemata, riesco ad arrivare in orario all'incontro. Mike attende in chiamata, riconosco tutte le persone più influenti. Juliette Ross, David Hopper, persino Greg Sullivan e Victor Copperfield. È proprio lui ad avvicinarsi per primo.
«Cosa diavolo hai combinato, Watch?» dice, con un sorrisetto di scherno che gli toglierei a suon di pugni. Devo solo resistere un altro po'. Liquido la faccenda con un gesto della mano, poi aspettiamo che arrivino tutti.
È allora che Blossom prende parola e spiega da dove arriveranno altre armi, e quando e come andare a prenderle.
Quando sono sicura di avere abbastanza materiale, il mio cuore sussulta di gioia. Finalmente! Penso, poi sorrido.
Copperfield mi squadra da capo a piedi, improvvisamente allarmato. Credo abbia capito qualcosa.
«Mike, ora!» gli urlo, lui è già in attesa insieme ai miei colleghi.
Mi lancio a terra un secondo prima che i federali facciano irruzione nella stanza. Poi Mike corre ad abbracciarmi e mi stampa un bacio sulle labbra. Immagino che ora il nostro legame non sia più un segreto, e che andremo incontro a parecchie rogne per aver infranto alcune regole, ma non m'importa adesso.
Finalmente, è finita. Possiamo ritornare a casa.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro