I suini sono il mio incubo più spaventoso. Come dice? Non li ricorda?

Lasci fare, le rinfresco io la memoria. Sono sfere di lardo, mi creda. Sfere di lardo profumate, pronte per il forno con un contorno di patate. E sono tre. Pensi a cosa potrei fare con tre di quei tesorini saporiti. Come? Lei è vegetariano? Mi creda, non sa cosa si perde. Le ho già parlato di mio padre? Sì, vero?

Lo so, lo so, me ne rendo conto anche se non mi dice niente: l'avrò tediata, ormai, con queste mie continue ripetizioni. I suini, mio padre... non c'è bisogno di riprendere a parlare del pene, di Edipo, di quel genere di cose. Le conosco già. Sa, qualche tempo fa c'era un libro per chi prendeva il giornale locale. L'interpretazione dei sogni. L'ha studiato, vero? Penso sia proprio quel genere di cosa che si studia per diventare psicanalista. Comunque, me lo sono preso. No, ancora non l'ho aperto. Ma prima o poi, sicuro. Intanto è sul comodino. Serve sempre un libro sul comodino, anche solo per posarci su il telecomando. Che poi di sera trovi un film noioso e non hai voglia di alzarti. Che dice? Comandi vocali? No, guardi, mi creda: non sono cose per me.

Le dicevo dei suini. Devo liberarmi di loro. Ha qualche idea? Ho provato a incontrarli per chiedergli scusa. Indovini? Si sono chiusi dentro e si sono rifiutati di aprirmi la porta. Io dico: che senso ha voler incontrare qualcuno se poi non gli si consente di parlare? E mi schernivano, sa, da dietro la porta. Una voglia di prenderli, mi creda!

No, non vado più dal suo amico. Quel posto non fa per me, un po' come i comandi vocali. C'erano solo queste bestie con la coda tra le gambe sedute in circolo. Una si alzava e diceva il suo nome, e gli altri a ripeterlo come idioti. Ciao, Ezechiele. Non mi pare una terapia, una roba del genere. Sembra più una cosa per rubare tempo. O per farsi degli amici che non vedono l'ora di mangiare suini. Perché mi creda, pensano solo ai suini. Secondo me quando finiscono gli incontri si ritrovano da Burger King. Ah, non c'è il suino, lì? Beh, questo forse cambia le cose. Forse. Bovino, dice? Non mi è mai piaciuto: ha quel sapore selvatico. Un po' come le bambine che vagano nel bosco con i cestini pieni di torte. Non so se le cose così savages sono buone per me.

Sono anziano, dice? Ma no, ma no. Mi sento ancora giovane, forte come un tempo. Non sa con quanta facilità potrei prendere uno di quei suini e... Oh, maledizione. Vede? Sono il mio incubo. Penso sempre a loro. Li vedo ovunque. Certo che la società moderna non aiuta. Perché continuare a bombardare le povere creature come me con le solite réclame fastidiose? Wurstel. Sa con cosa sono, i wurstel? Glielo dico io: suino. E la gelatina? Non mi crederà: suino. Sono circondato! Ed è così saporito, il suino. Così buono! Si scioglie tra i denti, quando lo mangi. Così setoloso, morbido... Ah, che voglia!

Ma lei li capisce? Neanche la porta, mi volevano aprire! E io lì fuori a sospirare e respirare, e loro dentro a ridere. Una cosa frustrante, veramente frustrante. Sa che sono un esperto di vini? Il suino, per me, sta bene con il bianco. Una scelta anticonvenzionale, lo so, ma che vuole farci? Cosa ne pensa di un Traminer del 2019? Non lo ha mai bevuto? Non mi dica che è pure astemio, la prego!

Vede, credo di aver capito il senso di questo. Queste cose che mi capitano, intendo. La gente come lei fa i soldi grazie agli sfigati come me. Mi dice come può una persona, un umano di media statura e media corporatura, senza cestini pieni di torte e per niente setoloso, guarire una bestia come me dal desiderio di mangiare suino? Sono soldi al vento, sa. Ma se è vegetariano, e se non beve! Mi sembra poco onesto, da parte sua.

Senta, le propongo un'alternativa. Venga da me, una di queste sere. La porto a mangiare in un posto che conosco... ma che Burger King e Burger King! La porto in un ristorantino gestito da un mio amico. Ci prepara una mangiata di costatine che lei non si sogna neanche. E non le trova sul suo libro dei sogni, le costatine! E ci beviamo su un paio di litri di Traminer del 2019. Poi mi dirà lei se vuole continuare a farmi da psicanalista, o se non preferisce venire con me a stanare quei suini.

Paga lei, certo.

E dal camino, sicuro, scende lei per primo. Non la priverei mai del piacere del primo morso!