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Flashback - MARGOT'S POV

[Dedicato a Estertroia♡ che voleva conoscere Margot 😊💕]

Se c'è una cosa che adoro delle feste è la musica.

Inspiegabilmente, c'è sempre la musica perfetta: ritmo giusto, volume giusto, voce perfetta.

Mani in aria, fianchi in movimento, occhi chiusi e musica non solo nelle orecchie, ma nella testa.

Baby look at us
We've been living like angels living like devils
Baby look at us
We've been loving like angels loving like devils

Non ricordo di chi sia questa casa, ma è una delle feste migliori da mesi. Persino il cibo sa di cibo e non di schifo.

E le bevande nelle caraffe di plastica sono buone, le ho già provate tutte. Cocktail di qualità.

Grazie a Dio esistono i ricconi.

Alla festa c'è anche Ben, ne sono sicura. È qui che sfruttiamo i nostri corpi per il piacere reciproco e lui è convinto che Joyce non sappia nulla.

E invece è giusto che sappia, è giusto che io le racconti sempre dettagliatamente tutto quanto, è giusto che soffra.

Con quella faccetta da santarellina ficcata nel suo mondo di unicorni a forma del cazzo di Ben.

Beh, notizia dell'ultimo minuto: quel cazzo mi appartiene, amica.

Potrebbe farsi quello sfigato friendzonato di Sean, insieme fanno commiserazione per mezzo Vietnam.

Quella stronza vive in una bella casa, con due genitori che vanno d'accordo e persino un ghiro. Un ghiro. Seriamente, ma chi cazzo lo vuole un ghiro? Dorme metà dell'anno e vive fuori ed è un cazzo di roditore. Ma come ho fatto ad essere sua amica?

Meno male che ho avvicinato quella moretta, Nicole, lei sì che sa come si vive la vita. E Lane, il suo ragazzo, anche lui è simpatico. E pure sexy.

E Dio, quanto scopa bene! Me lo sono fatto un paio di volte. Tempo speso bene, questo è certo.

Lane ha un suo amico che lo rifornisce di tutto e sono contenta che condivida con noi.

Quando era tanto fatto mi ha chiesto se ci stavo a fare una cosa a tre con Nicole, ma non so se a lei andrebbe bene. Mi sembra presa da lui ed è un peccato che lui sia uno stronzo. Ancor peggio, che io lo sia più di lui.

Ma il mondo è stronzo, la vita lo è, e comanda chi cavalca l'onda. È tutto una perdita di tempo, in fondo.

C'è chi dice che tirare su non migliora affatto le cose e che porta alla rovina, che è un pessimo modo per vivere la propria vita.

Quanto sono effimeri gli attimi di sobrietà? Meglio un mondo di allucinazioni, dove posso immaginare quello che voglio.

- Margot, piccola. - mi saluta Ben con un bacio umido al collo.

- Ehi bambolotto. - sorrido e fingo un gemito.

Sono sicura che gli sia già venuto duro.

Ci vuole così poco! Una mossa tattica ai capelli biondi, un gemito fatto con convinzione e una lieve inclinazione del collo. Il gioco è fatto, sono tutti già pronti.
Uomini!

- Vieni, troviamo una camera. - ansimo, sempre falsa.

È fantastico essere nata per mentire, per manipolare, per essere cattiva. Il potere è meraviglioso.

È come giocare con tutti gli uomini del mondo con un semplice tacco a spillo. Puoi spostarli con pochissimo sforzo e schiacciarli quando ti pare, con quanta forza ti pare.

Afferro Ben per il polso e lo trascino su per le scale, sculettando a dovere.

Non vedo l'ora di svestirlo, stringere i suoi muscoli possenti e provare piacere come solo noi sappiamo.

Con mio grande disappunto, le camere sono tutte occupate e ci tocca andare in bagno. Giro due volte la chiave.

Ben inizia a baciarmi con l'eccitazione negli occhi e mi stringe senza delicatezza, solo forza possente, simile ad un leone.

Mi spinge fino al muro e mi ci preme contro, baciando e mordendo il collo, al che inizio a provare vera eccitazione.

Mi solleva e allaccio le gambe alla sua schiena, la gonnellina nera che scopre già la mia intimità.

Mi sfilo il top rosa e ne approfitto per togliere la maglia anche a lui.

Con una mano raggiunge la mia schiena e sgancia il reggiseno, poi mi stringe un seno.

Nel frattempo armeggio con i suoi pantaloni per slacciarli e lui fa presto a tirarli giù, per poi entrarmi dentro e spingere ripetutamente e seccamente contro il muro.

Il dolore per i colpi è soffocato dall'eccitazione e dal piacere immenso che infine ci travolge.

Proprio quando abbiamo finito, qualcuno bussa insistentemente e grida che ha bisogno del bagno con urgenza.

Ci vestiamo in fretta e furia e usciamo sotto lo sguardo schifato di una ragazza che non avevo mai visto.

Mentre scendiamo le scale, semino Ben e vado a prendere fiato.

Butto giù due bicchieri di alcolico rosa e impreco perché una goccia è caduta sul seno sinistro. Passo un dito sopra per asciugare.

- Posso fare io? - sussurra una voce lasciva al mio orecchio.

Le mani del ragazzo sono immediatamente sulla mia vita e tendono a congiungersi in basso, mentre preme per strusciarmi il pacco contro il culo.
Riconosco che è Lane.

Sfrego meglio contro il suo pacco e si irrigidisce.

- Cosa vorresti fare? - mi giro e sussurro con voce tentatrice.

I miei occhi si accendono della scintilla del potere: è completamente sotto il mio controllo.

Avvicina la bocca al mio orecchio, al punto da sfiorarlo.

- Vieni a scoprirlo.

Assottiglio gli occhi.

Se fosse uno qualunque lo manderei a quel paese, ma Lane è particolarmente esperto e non intendo perdere questa occasione.

Non ne perdo una nella vita.

Corriamo su per le scale e bussiamo alle porte delle camere. Siamo fortunati che due escono dall'ultima.

Chiudiamo a chiave e prendiamo a baciarci e toccarci con frenesia.

Sfila i pantaloni e si siede sul bordo del letto, in attesa che io glielo prenda in bocca.

Non è che sia una grande gioia, ma lo faccio e sputo quando ho finito, non essendo riuscita ad evitare un goccio di liquido bianco.
L'estasi permane descritta sul suo volto per alcuni secondi, finché le mie mani sul suo petto non gli ricordano che anch'io voglio la mia parte.

Gli graffio leggermente il petto e lo tiro giù, mettendomi a cavalcioni su di lui, ma in un secondo lui ribalta le posizioni.

A volte capita, in questo tipo di serate: puoi scopare due volte in cinque minuti o una volta sola in tutta la sera, come nessuna. Dipende sempre.

E come ho detto, io non perdo occasioni.

Dopo un sano piacere, Lane tira fuori la bustina di polverina bianca e compone diverse striscioline sul comodino a fianco al letto.

Tiriamo su la coca e noto che è particolarmente forte. Per qualche secondo mi si annebbia la vista.

Lane mette un po' di polvere anche sulla mia intimità per poi tirarla su e iniziare a lavorare di lingua sulla zona.

Trascorriamo non so quanto tempo in questo modo, i nostri corpi appiccicati e le menti offuscate, nessuna consapevolezza, nessun pensiero, nessuno stress.

Nessun litigio, nessun divorzio.

Quando Lane tira su un'altra volta, lo vedo accasciarsi a terra.

- Cazzo alzati, coglione. - sbraito.

Sbuffo e scendo dal letto, poi lo scuoto.

Porca puttana, Lane.

Gli metto i pantaloni e mi rivesto velocemente, poi spalanco la porta e mi precipito a chiedere aiuto.

Nicole mi viene quasi addosso.

- È Lane, non si sveglia! - urlo.

- Lane? Lo stavo cercando... - mi squadra - Oh porca troia. Ma sei una lurida puttana! Te lo sei fatto! Te lo sei scopata, lurida puttana!

Mi spintona.

- Oh, che cazzo vuoi da me! Vieni ad aiutarlo piuttosto. - ribatto, inasprita.

Mi butta a terra, improvvisamente una belva.

- FERMA! LANE STA MALE, POTREBBE MORIRE! - urlo.

Stringe le mani attorno al mio collo e rischio di soffocare.
Le pianto una ginocchiata nell'addome e me la levo di dosso.

- Chiamate un'ambulanza per Lane Thomas! Porca puttana fate qualcosa! - grido alla gente che mi circonda.

Nicole mi strattona i capelli da dietro e lancio un urlo.

- Cazzo fa male! Troia! - la spingo indietro.

Guarda 'sta zoccola.

Corro a cercare un telefono e prendo la cornetta di quello fisso. Chiamo l'ambulanza.

- Che cazzo stai facendo? Vieni qua puttana. - ringhia Nicole.

Ma quanto è fatta?

Non riesce nemmeno più a camminare, getta via il bicchiere mezzo vuoto che aveva in mano e si avventa su di me.

Finiamo a terra di nuovo.

Mi fissa con la ferocia negli occhi rossi dalle pupille dilatate.

E che cazzo.

La spingo via con un calcio e mi tiro su, poi torno su per le scale.

Mi guardo indietro un paio di volte, ma non la vedo.

Piombo nella camera dove avevo lasciato Lane e la scena è agghiacciante.

Le guance di Lane vengono schiaffeggiate piano, poi il corpo è rilasciato a terra.
Dio, fa' che sia vivo.

- Ma tu che cazzo...

Sono incredula.

- Shh, prega che la prossima volta non tocchi a te.

I suoi occhi sono ghiaccio puro ed inespressivo.

Se il mondo ha conosciuto la mia cattiveria, della sua non ne ha ancora la più pallida idea. Non posso crederci... arrivare a tanto!

Lane è morto e una piccola consapevolezza si fa strada nella mia mente stordita: se voglio evitare un'altra vittima, devo sbrigarmi.

Corro giù per le scale per quella che è l'ennesima volta questa sera e aguzzo la vista.

Apro bocca per parlare, ma qualcosa di potente mi colpisce e sento un dolore lancinante prima di cadere a terra... E poi il buio.

__________

DAN-DAN-DAAN!

Avete cambiato idea rispetto a ieri? 😏

Cosa ne pensate di Margot?

Comunque penso che da lunedì in poi non riuscirò più ad aggiornare ogni giorno, perché devo mettere prima la scuola (non è stata molto una priorità in queste vacanze ahah) e tra corsi, impegni vari e amici ciao ciao Wattpad.

Tenterò almeno due o tre aggiornamenti la settimana ❤

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