64 - Forgive me
Ho trascorso gran parte della notte insonne, rimuginando sulle ultime notizie.
Come se avessero senso.
Devo parlare con Nicole, lei non farà giri di parole e mi spiegherà tutto.
Ruth è la macchinazione fatta a persona, non penso che mi aiuterebbe.
Sean ha dato la sua personale versione dei fatti. E non so se fidarmi.
Chris mi intasa il telefono da ieri sera. Inutilmente.
Con lui non voglio parlare. Non sono pronta.
Mentre Ben è puramente innocente, scioccato quanto me dal tutto.
Chissà quali teorie si è fatto in proposito.
I miei genitori sanno che sono in un momento difficile, perciò non hanno insistito con le domande, a patto che io racconti tutto una volta recuperato l'equilibrio.
Passo la domenica in pigiama, in uno stato difficilmente distinguibile tra il vivo e il morto.
È stata tutta una grossa menzogna.
E nella mia testa girano infinite domande.
Ruth non ha sensi di colpa?
Nicole aveva davvero progettato di far incarcerare Margot?
Perché Sean ha accettato di mettersi in mezzo?
Chris perché non mi ha detto nulla?
I bigliettini erano riferiti al patto?
Patto organizzato da Sean, tra l'altro.
Come se allontanandomi da Chris lui avesse più possibilità.
È tutto così insensato!
Sembra un raduno di menti sadiche e malate.
A cena decido di parlarne con i miei e chiedere loro supporto morale.
Inaspettatamente, non inveiscono contro nessuno e pensano soltanto a confortarmi.
Mio padre non mi rinfaccia che aveva ragione.
Mia madre non esprime le domande che leggo nei suoi occhi.
Che cosa ne sarà di me?
***
A scuola Nicole non c'è.
Sta troppo male, a quanto pare.
Io evito tutti, per quanto più mi è possibile. Evito persino il pranzo, mangiando un panino in cortile o in bagno.
Chris tenta più volte di dirmi che dobbiamo parlare, ma ora come ora non voglio parlare.
Voglio sapere come sono andate esattamente le cose e giudicare in base a quello.
Come faccio a fidarmi di lui, di quello che mi dirà, se mi è stato accanto per tutto questo tempo nascondendo l'intera faccenda?
Lui sapeva tutto.
E ha lasciato che io mi torturassi nell'ansia.
Ottima recitazione, davvero.
Da Oscar.
Che rabbia.
Odio essere presa in giro in questo modo.
Decido comunque di andare in ospedale venerdì per Jamie, che non ha colpe nel casino del fratello.
Mi permettono di vederla prima dell'intervento.
- Tu e Chris avete litigato? - domanda, seriamente curiosa.
Faccio cenno di sì.
Si preoccupa di noi persino in un momento come questo.
- Mi prometti che lo perdoni? È tanto buono e ti ama. - chiede, con voce dolcissima.
- Non ti devi preoccupare ora, vai e io ti sarò vicina. - le sorrido tristemente.
Lei però non molla.
- Lo prometti?
Lo posso perdonare?
Forse.
Ma non posso promettere che ci rimetteremo insieme. Mi ha delusa molto.
- Lo prometto.
Lei sorride e si volta con i suoi folti capelli rossi.
Torno in sala d'attesa.
Lo sceriffo e Christopher sono seduti a metà della fila di sedie attaccate al muro sinistro.
Io mi siedo all'estremo della fila sul lato opposto.
Giusto per mettere le cose in chiaro.
Tiro fuori il consunto Cime Tempestose e riprendo la rilettura dal terzo capitolo, dove l'avevo interrotto.
- Joyce?
Non ci credo, si è pure scomodato a venire vicino a me.
Faccio finta di niente e continuo a scorrere gli occhi sulle parole.
- Ti prego. Abbiamo bisogno di parlare.
- Sto leggendo. - replico, fredda.
Sbuffa.
- Conosci quel libro a memoria.
- Mi giova di più rileggere che non starti a sentire. - ribatto.
Con un gesto fulmineo ed inaspettato, Chris mi ruba il libro e lo mette sulla sedia oltre la sua.
Gli rivolgo un'occhiata infuriata.
- Hai la mia attenzione. Contento? - lo aggredisco.
- Molto. Ora ascoltami. So che sei arrabbiata con me perché ti ho mentito, e hai ragione, ma vedila in questo modo: io sono venuto qui per aiutare Nicole e sono finito con l'innamorarmi di te. Come avrei potuto prendere le complicazioni che ne sarebbero derivate?
Sbatto le ciglia, imperterrita.
Se pensa di commuovermi, ne ha di strada da fare.
- I tuoi migliori amici ti sbavano dietro e l'altra ti preferirebbe morta ma ha capito di aver fatto abbastanza danni. Hai idea di quanto sia difficile per me?
- Cosa?
- Non poter picchiare Bowers perché è quello che più mi fa incazzare ed è innocente? Però, parlando seriamente: Sean ha giocato sporco dall'inizio. Per cosa? Per sperare che tu lo guardassi. - sbuffa una risata amara.
Stiamo parlando di tutti meno che di noi due.
Mi sembra uno spreco di tempo.
- Joy?
Lo guardo.
- Nonostante tutto, le cose importanti che ti volevo dire sono queste: non ho mai attentato alla vita di nessuno, nemmeno di Margot, né di quello scassapalle di Bowers né di nessun altro e non intendo farlo.
Mi scappa un piccolo sorriso.
È troppo buffo quando parla male di Ben.
- E poi ti amo. Ti amo davvero e niente, neanche la faccenda strana di Margot, ha mai cambiato quello che provo. Non buttiamo tutto all'aria, per favore.
Gli rivolgo uno sguardo dubbioso.
- Mi farò perdonare, riconquisterò la tua fiducia, farò tutto quello che serve. Credimi. - mi prega.
Prima che io possa rispondere, una barella entra con gran fracasso in sala e la attraversa di corsa, diretta al pronto soccorso.
Intravedo una chioma scura e una sagoma familiare.
Vedo di sfuggita la forma del naso.
Scatto in piedi e corro dietro la barella, per vedere se si tratta di qualcuno che conosco.
Avrà mai fine questa ansia?
__________
Prima della gita è giusto mettere quindici interrogazioni e trentundici verifiche, no?
CHE STRESS.
Potrei annegare in tutto quello che ho da fare. E non ho nessuna voglia di fare anche solo mezza pagina.
GRAZIE DIO PER AVERCI DATO ED SHEERAN.
E niente, vedo tutto in modo molto tragico in questo momento.
Se Joyce piange non è colpa mia, sappiatelo.
- 6 🎉🎈
Love you 🍭
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro