57 - Surprise!
Negli ultimi giorni ho ripercorso mentalmente quella passeggiata con Chris almeno un centinaio di volte.
Ho dormito poco, fatto male i compiti e mangiato più cioccolata del solito.
Mia madre non ha osato rivolgermi la parola, dati i miei sguardi omicidi.
Credo che comunque mi verrà a parlare prima o poi.
Mio padre nemmeno mi ha detto qualcosa, probabilmente di comune accordo con mamma. La curiosità però gli si legge negli occhi.
È l'inizio di un nuovo giorno, uno dei tanti che sono condannata a vivere senza Christopher.
Metto un maglione grigio con motivo intrecciato over-size e un paio di leggings, faccio una coda alta e non mi trucco nemmeno.
Mi evito la fatica di aggiustare dopo il pianto.
Perché so che piangerò.
- Buongiorno, tesoro. - mi saluta mia madre con dolcezza.
- 'Giorno mamma. - dico mogia.
Lei mi mette davanti una tazza di cereali al cioccolato con latte tiepido, esattamente come lo preferisco, e mi allunga il cucchiaino.
- Come stai? - domanda.
Alzo gli occhi su di lei, triste.
- Oh, la mia bambina. Cos'è successo? Ti va di raccontarlo alla tua mamma?
I lati della bocca si alzano leggermente. Mi fa sorridere il suo amore materno così puro e sincero.
Senza aggiungere nulla, viene ad abbracciarmi e mi accarezza i capelli.
Ho già voglia di piangere.
- Chris mi ha lasciata. - sussurro.
- Perché? Pensavo che andasse tutto bene tra di voi. - si stupisce.
- Lo pensavo anch'io... Pero' ha fatto un patto con una persona anonima e ha promesso di non stare più con me fino a giugno. - mi lagno.
Lei mi stringe più forte e in questo momento non posso che ringraziarla dal profondo del cuore per la fantastica madre che è.
Avevo proprio bisogno di un abbraccio come questo.
- E tu hai accettato? Gli hai lasciato fare?
Annuisco.
- Faranno un trapianto di midollo osseo alla sorellina, in tempi più brevi e con un chirurgo migliore. Questi sono i patti. - spiego.
- Potreste tornare insieme subito dopo l'intervento. - suggerisce.
L'idea non sembra male, ma spero che Chris voglia accettare.
Anche se mi sembrava abbastanza fermo sulla sua decisione di rispettare i patti...
- Comunque non lasciarti rovinare la giornata per questo, è il tuo compleanno. Tanti auguri tesoro mio. - sorride mia madre.
La stringo più forte, inalando il suo profumo familiare.
Mia madre sa sempre di buono.
- Grazie, mamma.
***
In occasione del mio compleanno, i miei genitori hanno ingaggiato una party planner per organizzare il Lemon Party in una villetta appena fuori città.
Le ragazze sono tutte vestite di giallo limone, i ragazzi indossano completi verde limone. Per fortuna le nuance sono state attenuate, altrimenti avremmo avuto tutti il mal di testa dopo appena dieci minuti.
Io invece indosso un abito lilla per contraddistinguermi, lungo fino alle caviglie e tutto drappeggiato come nell'Antica Grecia, stretto da un nastrino di seta in vita. Ha le spalline sottili e nel complesso dà un'idea di semplicità e finezza che mi piace molto.
Mia madre si è occupata personalmente di curare il mio bagno con sali profumati e oli essenziali, di farmi manicure e pedicure e ovviamente il trucco. I capelli invece sono raccolti dietro in un groviglio ordinato nel suo disordine, pieno di fiorellini lilla appuntati.
Sembra tutto perfetto.
E lo sarebbe, se non mancasse una persona importante.
Osservo con un sospiro Ben e Ruth, che ballano spensierati seguendo la dolce musica dal vivo, poi il mio sguardo capta Nicole, nascosta dietro un gruppo di ragazzi a bere champagne e bevande varie che sono a disposizione sui tavoli.
- Cucù!
Mi volto di scatto, spaventata, e vedo Sean che scoppia a ridere.
- Imbecille! Ancora questi scherzi da prima elementare?
- Intanto ti sei spaventata. - ridacchia.
Concedo un sorriso anch'io.
- In ogni caso, buon compleanno.
- Grazie. - lo abbraccio.
- Stai benissimo stasera. Degna di una dea greca. - scherza.
Mi distanzio e lo squadro velocemente.
Questa tonalità di verde stona un po' con l'azzurro intenso dei suoi occhi, ma decido di mentire e rendergli il complimento.
- Ti va di ballare?
Accetto con piacere e ci infiltriamo nella massa, che non pensavo così numerosa.
La party planner deve aver incluso gente a caso della scuola nella lista degli invitati.
O forse ha invitato tutta la scuola e si è levata il problema.
Io sarei impazzita a contattare tutte queste persone.
Sean è stato molto rispettoso a non toccare l'argomento Christopher, ma d'altro canto sarebbe stato più apprezzabile da parte sua averne parlato.
È pur sempre il mio migliore amico, dovrebbe cercare di aiutarmi, capire cosa non va.
Eppure sa che ci siamo lasciati.
E sembra che non gli abbia fatto molta differenza venire a saperlo.
Mi tratta come al solito.
- Posso? - compare Ben, alludendo ad un ballo con me.
Sean è sul punto di rispondere, ma decido di anticiparlo.
Mi sta dando un po' sui nervi, se devo essere sincera, e voglio stargli lontana.
- Certamente. - sorrido a Ben.
Mi prende per mano e mi trascina in un angolo più appartato.
Ondeggiamo insieme, ma sappiamo che non è il ballo il fulcro della sua richiesta.
Vuole parlarmi senza Sean di torno.
I suoi occhi verdi scrutano la sala, poi si concentra su di me.
- Come stai? - domanda, cauto.
Abbasso lo sguardo sul pavimento, fatto di piastrelle lucide e bianchissime.
Anche le pareti sono bianche, con colonnine in stile antico qua e là come decoro per l'ambiente, fiori intorno alle finestre e ghirigori ad ogni terminazione ornamentale.
- Non lo so... Mi sento un po' persa.
Mi studia in silenzio.
- Avevo ragione a dire che si comportava in modo strano. Stava pensando di lasciarmi. Come ha poi fatto, in effetti. - aggiungo.
- Il motivo?
- Un patto anonimo e segreto. - taglio corto.
Ora come ora non ho voglia di scendere nei dettagli.
La sua espressione mi lascia capire che vorrebbe sapere di più, ma che non insiste.
Meno male che ha buon senso questo ragazzo.
- Come posso aiutarti? Mi spiace davvero per quello che è successo; mio malgrado, eravate una coppia azzeccata. - sbuffa una risata.
Ironia della sorte.
- Stai già facendo molto così. - gli sorrido lievemente.
Lo vedo tentennare, come se stesse per obiettare le mie parole.
- Non mi aspettavo esattamente questa risposta, ma va bene anche così.
Corrugo la fronte.
- Vieni con me. Ho una soluzione... temporanea, al tuo problema.
Eh?
Afferra il mio polso e mi trascina fuori dalla villetta, in cortile.
Facciamo mezzo giro intorno all'edificio e ci ritroviamo sul retro.
Io, Ben e Chris.
__________
San Valentino passi, ma al compleanno Chris non poteva mancare!
Comunque sono triste perché c'è un problema con il Wi-Fi e sto sprecando prezioso 4G.
Intelligentemente, mi vado a vedere due video su YouTube, perché spreca proprio poco.
Inoltre, ciclo in gita assicurato. Cheggioiah.
"Al ciclo non si comanda" dicevano. BASTARDO PUTTANO CHE NON SEI ALTRO.
Tra l'altro ho pensato di aprire qui un #askme così potete farmi qualche domanda su Confident e i suoi personaggi o paragoni con altre storie o anche su di me come utente di Wattpad.
Fatemi sapere nei commenti se vi piace l'idea!
E non chiedete chi è l'assassino, tanto non ve lo dico 😂😂
Love you 🍭
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