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29 - Let me go

When your legs don't work like they used to before
And I can't sweep you off of your feet
Will your mouth still remember the taste of my love
Will your eyes still smile from your cheeks

La voce dolce e accorata di Ed si diffonde lentamente in tutta la palestra e molte coppie ondeggiano insieme.

Sussurro un "mi dispiace" a Ben e mi volto verso Chris per non vedere la reazione che gli ho provocato. Stasera non voglio sensi di colpa.

È così sbagliato voltare pagina e dare amore a chi solo amore ti ha dato?

Christopher merita tutto ciò che di bello e amorevole c'è al mondo, non ho intenzione di fargli alcun torto. E se Ben non vuole essere semplicemente mio amico, sarò costretta a prendere decisioni drastiche.

Appoggio le mani sulle spalle di Christopher e lui posa le sue sulla mia vita.

Ci muoviamo lentamente a tempo, facendo passi avanti e indietro alternati a qualche piccolo giro.

Quando torno tra le sue braccia sono sempre più vicina, tanto che arrivo a imbattermi nel suo petto.

Lui abbassa lo sguardo su di me e sorride, poi fissa le mie labbra.

Allaccio le mani al suo collo e ci avviciniamo in contemporanea. Il bacio è soffice e calmo, semplicemente perfetto.

Poco dopo termina la canzone e ci stacchiamo anche noi, scoppiando a ridere per quanto siamo rimasti incollati.

Visto che ho sete, mi dirigo verso il tavolo delle bevande e Nicole è ancora lì.

È molto bella nel suo abito rosso a maniche corte e tagli a rombo che lasciano scoperta gran parte dei fianchi. Ha arricciato i capelli da metà lunghezza e trovo che stia benissimo, per non parlare dello smokey eyes nero brillantinato verso l'esterno, che mette in risalto i suoi occhi azzurri come il mare.

- Tu e Chris avete finito di limonare? - attacca subito, con l'ombra di un sorrisetto.

La guardo di sottecchi mentre verso un liquido viola nel bicchiere di plastica rossa.

- Avrei preferito una scenata da parte di Ben così avresti potuto tagliare definitivamente le sue speranze, ma mi accontento della sua faccia dopo che sei andata a ballare. Non sai cosa ti sei persa. - racconta con scherno.

Una parte di me inizia a dirmi che sono una cattiva persona.

Sospiro.

- Cos'altro potevo fare?

Il suo sguardo si ferma su un punto dietro di me e le sue labbra formano un ghigno.

- Shh, il meglio deve ancora venire! - scoppia a ridere.

Mi giro e individuo Sean e Ruth all'ingresso della palestra.

Ben è poco distante, con un bicchiere quasi vuoto in mano.

- Fantastico. Dov'è finito Chris?! - mi lagno.

- Non è che puoi sempre pararti il culo con lui, dai sti due di picche e ciao.

Le lancio un'occhiata disperata.

- Oh, non fare quella faccia. I tuoi amichetti del cuore sopravvivranno. - rotea gli occhi.

- Tu corri troppo. Ben non mi costringerà a... Cioè, è intelligente! Capirà che deve farsi da parte, no?

Nicole si arriccia una ciocca di capelli al dito.

- Forse sì, forse no. Comunque non è lui il problema più grande che hai. - mi fa l'occhiolino.

Dopo questa frase che mi mette un po' confusione, ritrovo Chris che si era fermato a parlare con un suo compagno di corso e lo trascino con me per salutare Sean e Ruth. Da sola non ce la faccio.

Ho bisogno del suo supporto, anche fisico.

Sean indossa un completo nero con camicia azzurrina, i risvolti della giacca lucidi in abbinamento con le scarpe. Devo ammettere che è molto attraente.

Mio malgrado, devo complimentarmi mentalmente anche con Ruth per come sta bene stasera: indossa un abitino blu scuro con il bordo argentato e con le spalline luccicanti incrociate sul collo, ha truccato gli occhi d'argento e i capelli biondi scendono lisci solo su una spalla.

Rimane comunque Ruttina, non esaltiamoci.

Con le dita strette nella mano grande di Christopher, vado incontro ai miei amici.

- Joyce! Sei fantastica stasera! - mi sorride Sean mentre lo abbraccio.

- Grazie.

Saluto Ruth con due baci a distanza sulle guance, come le reginette smorfiosette.

Lei mi squadra mentre torno accanto a Chris.

- Joyce, puoi venire fuori un secondo? - mi chiede Ben.

Lo guardo allarmata, mentre le dita di Chris stringono un po' di più. Un riflesso involontario, credo.

- Per favore. - la voce è quasi spezzata.

Annuisco.

Lancio un'occhiata a Chris per rassicurarlo e seguo Ben fuori dalla palestra, in corridoio.

Si ferma sotto una finestra.

La luce evidenzia i rilievi del suo volto con un effetto chiaroscurale, fatto essenzialmente di sfumature.

I suoi occhi sono del colore dell'acqua dell'oceano in una giornata nuvolosa.

- Tu e Christopher fate sul serio, quindi.

Lo dice come un'affermazione che necessita conferma, anche se è ovvia.

Faccio cenno di sì.

- Okay... E sei sicura? Voglio dire, lo conosci da così poco! Come fai a fidarti?

Inspiro.

- Io... Sento di potermi fidare. È un po' come il sesto senso. Lo percepisci, non so come spiegarlo.

Gli occhi di Ben non sembrano parlare d'amore, però.

È come se fosse preoccupato per qualcosa di molto più serio.

- È il figlio dello sceriffo e sicuramente prende parte alle indagini per la morte di Margot; è arrivato proprio il giorno dopo che è morta; è il cugino di Nicole, che era strettamente coinvolta nella vicenda. Non ti passa per l'anticamera del cervello che ci sia qualcosa di strano? - spiega velocemente.

Il tono con cui ha parlato non mi piace.

Cosa vuole insinuare?

- Non pensi che potrebbe essere arrivato qui qualche giorno prima, aver ucciso Margot ed essere comparso pubblicamente dopo in modo da avere un alibi di ferro?

Un paio di nervi nella mia testa saltano.

Come osa accusare Christopher, il ragazzo più buono e dolce della Terra, di aver commesso un omicidio?

- E che senso avrebbe, dato che neanche conosceva Margot? - replico, alterata.

- Però è il cugino di Nicole. Potrebbe aver agito per conto suo, liberando così entrambi dai sospetti. Funziona, vedi?

No, mi rifiuto di crederlo.

Neanche il parente più affettuoso del mondo avrebbe ucciso una ragazza che neanche conosceva a sangue freddo.

Chiudo gli occhi per un secondo.

- Tu dov'eri la notte in cui è morta? - domando.

Aggrotta la fronte. - A casa mia.

- Bene, dato che non eri presente alla sua morte, non puoi accusare Chris di nulla. - chiarisco.

- Non lo sto accusando, Joyce. Sto cercando di trovare un senso a quello che è successo, a non scartare nessuna possibilità. E vorrei che fossi un po' più prudente con lui, perché non lo conosci ancora. - risponde, con calma e ponderazione.

Fisso per un po' i suoi occhi.

- Tu chi pensi che abbia ucciso Margot? - chiedo a bruciapelo.

Lo vedo esitare.

- Non so... Forse Nicole per vendetta per la morte di Lane, forse Christopher per conto suo... Forse qualcuno del suo giro di droga perché non aveva pagato... Margot non aveva mai i soldi per pagare.

O forse Ruth per gelosia, tento io mentalmente.

Ma Ruth sarebbe mai capace di farlo?

È odiosa e smorfiosa, ma così pazza non credo. Neanche per gelosia.

Ruth...

Qualcosa prende forma nella mia mente, ma non so cosa di preciso. C'entra con lei, ne sono certa.

- Comunque non è proprio questo quello che volevo dirti. - continua Ben.

- Parla. - lo esorto.

Abbassa gli occhi per un millesimo di secondo e poi li rialza su di me con un'intensità che non avevo mai sentito con lui.

- Hai presente quando dicono che si conosce il valore di una cosa quando non la si ha più?

Annuisco.

- Ecco, sembra uno scherzo ma penso di dover chiarire le cose... Avrei dovuto molto prima, lo so. Il punto è che mi piaci Joyce, tanto.

Alzo una mano per interromperlo.

- Perché. Perché, porca miseria, non me l'hai detto prima? - sibilo.

Il suo volto assume infinita tristezza.

- Non potevo. Cioè, sotto sotto mi sei sempre piaciuta, ma pensavo di aver superato la cosa grazie a Margot... E invece, soprattutto nell'ultimo periodo, mi sono reso conto di no. E vederti con lui...

No no no no no.

Non è reale, è tutto un incubo.

Questo non sta succedendo davvero.

I miei occhi diventano umidi.

- Non puoi. Non hai il diritto... perché? Perché ora che sono felice? Io ho sofferto in silenzio per tre fottuti anni e niente, niente, ti dà il privilegio di venire qui e rovinarmi il Natale, cercare di rovinare la mia felicità! Niente! Sei solo uno stronzo! - gli sussurro senza poter gridare, con le lacrime che iniziano a scendere sulle guance.

Prova a fare un passo ma indietreggio.

- Non hai il diritto di farmi sentire in colpa adesso. Mi hai pestato il cuore per anni e non puoi spingere via chi sta ricomponendo i pezzi. Non hai il fottuto diritto! - piango.

Mi asciugo le lacrime con il dorso della mano.

- Ora puoi annegare nella gelosia, puoi battere i piedi quanto ti pare. Il mio cuore non ti appartiene più e devi lasciarmi in pace. - dico con cattiveria, mentre le lacrime scorrono veloci e si infrangono a terra.

Il suo volto è devastato, i suoi occhi vetro scuro.

Mi volto per andare via e mi afferra il polso.

- Joyce... Quello che provo per te mi sta mandando fuori di testa. - sussurra.

Mi sta facendo male la sua presa.

- Lasciami andare, Ben. In tutti i sensi.

__________

Ho sonno. E devo tornare a scuola. Lasciatemi nel mio letto con la nuova puntata di Teen Wolf 😭

#cappuccinosalvavita ☕

Spero che arriviate vive a fine giornata e che il capitolo vi sia piaciuto ❤

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