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Capitolo 61 - Luce

Dio quanto la detesto!
Quella stramaledetta goccia che fa traboccare il vaso.
Sempre stata e sempre sarà. Causa e conseguenza dei miei problemi.
Alta, longilinea, capelli più biondi di quanto ricordassi, occhiali da vista appena appoggiati sul naso e spocchia perenne.
Si guarda attorno schifata da ciò che vede. Dalla polvere, le edere, la coperta e noi.
<< È sempre un dispiacere vederti mamma! >>
<< Stai per fare un errore madornale ed è cosi che mi ringrazi? >>
<< Hai ragione: grazie mamma di avermi abbandonato a me stesso, grazie di aver rovinato costantemente e precisamente la mia vita, grazie di aver semplicemente tirato fuori i soldi dalla tasca per problemi che io ho creato ma a causa tua. Grazie di tutto questo e di molto altro che non so ma del quale conosco sicuramente la natura maligna. >>
<< Qualcuno in fondo deve essere il cattivo se questo significa rivelare la verità! Giusto Cassy? >>
Lo sguardo contrito che trova conforto solo a terra.
<< Sapevo che sarebbe accaduto! >> continua. << L'unico modo per tenerti al sicuro era spedirti qui dopo quello che hai combinato a New York. Dio solo sa se ho sperato non vi incontraste ma qualcuno evidentemente non ha mantenuto le promesse e ciò avrà delle conseguenze. >>
Le parole di mia madre colpiscono in qualche modo Cassy. La vedo trasalire, scuotere la testa e cominciare a piangere.
<< Di cosa cazzo stai parlando? >>
<< Parla in maniera rispettosa quando ti rivolgi a tua madre! >>
<< Quando la incontrerò sicuramente lo farò, Marisa! >> colpisco.
<< Fidati se non ti volessi bene non ti racconterei dei duecentomila dollari, del lavoro, del vitto e dell'alloggio che ho dato alla madre di Cassy e a lei. >>
<< Stia zitta! >> sbotta Cassy.
L'urlo acuto rimbomba a lungo nella stanza e dentro di me.
<< Voglio essere generosa e darti la possibilità di spiegare a mio figlio perché hai mentito tutto questo tempo. >>
Perduto nel timore di ascoltare, nella certezza di non volerlo.
<< Non mi devi alcuna spiegazione Cassy... >>
<< No Aiden. Tua madre ha ragione. C'è un motivo per cui sono sparita nel nulla tutti questi anni e per cui, anche quando ti ho incontrato tra questi corridoi, mi sono nascosta. Mi ero convinta fosse per lasciarti il tempo di sistemare i tuoi problemi... la verità: era solamente vergogna. >>
Piccole gocce. Cadono a terra con il rumore di mille speranze perdute.
<< Cassy... >>
<< No, fammi finire. Tutto è iniziato negli Hamptons. Noi siamo iniziati lì. E lì avrei dovuto concluderla. Per te soprattutto, perché, parliamoci chiaro, quale madre vorrebbe vedere il proprio ricco figlio con la figlia di una immigrata irregolare che pulisce case per vivere? >>
<< Non mi è mai passato di mente... >>
<< Lo so. Non a te. Ma a lei si! >>
Braccia incrociate e sorriso compiaciuto. Questa è mia madre.
<< Ci è stata data una scelta, se così la si può chiamare. O tornare in Messico oppure accettare la proposta di Marisa e venire qui. Il prezzo sarebbe stato il più alto che avrei mai pagato. >>
<< Noi... >>
Il silenzio per un istante avvolge il suo assenso.
<< Esattamente! Cassy sapeva cosa sarebbe accaduto nel caso ti avesse contattato... >>
<< Mia madre non c'entra nulla! >> cerca di urlare con la voce rotta dal pianto.
<< Poco importerà al Dipartimento per l'immigrazione che ha appena ricevuto una segnalazione anonima. >>
<< Sei una merda! >>
<< No, Aiden sono tua madre e voglio il meglio per te. Lei di sicuro non lo è! >>
Lo spostamento d'aria. Passi rapidi che superano la soglia e lacrime che si perdono con lei.
<< Cassy! >>
<< Brava! Scappa prima che prendano anche te! >>
<< Non la passerai liscia... >>
<< Non c'è di che! >> urla facendo arrivare la sua ironia alle mie orecchie già occupate ad ascoltare i passi pesanti di Cassy lasciare l'osservatorio.
<< Cassy! >>
Corre più rapida di quanto ricordassi. Esco sotto una luna pallida trovandola mentre attraversa il campo.
Infilo il casco. La moto romba al solo girare di chiave.
Polvere e gomma bruciata mi colpiscono l'olfatto mentre il primo vento della sera colpisce le mie braccia nude.
Dovrò fare il giro largo per raggiungerla in strada vicino alla palestra.
Il motore romba rabbioso quanto e forse più di me immettendosi sull'asfalto.
Una piccola impennata dando più gas del necessario. Dovrei rallentare ma devo parlarle. Dirle che io ci sono, che sistemeremo tutto, insieme per una volta e per sempre.
In lontananza, corre rapida nascosta dalle macchine parcheggiate e dalle persone che incontra.
Faccio lo slalom tra pedoni e macchine che, lente, escono dai parcheggi.
Una ferma in doppia fila.
Rossa. Fiammante.
Un vecchia "El Camino" spicca in mezzo a tutte queste ibride.
El Camino.
<< Cazzo! >>
La supero a tutta velocità. Gli specchietti si illuminano colpiti dagli abbaglianti di quella macchina.
Cinquanta metri. Viene bloccata dall'attraversamento della banda del campus.
E se mi avessero visto con Cassy? Non posso rischiare.
A destra sulla Washington.
Per un pelo le taglio la strada.
<< Aiden sono l'ultima che ha il diritto... devo andare da mia madre prima che arrivino i federali. >>
<< Mi hai tolto le parole di bocca! Sali! Veloce! >>
Uno stridio secco.
La El Camino fa salire di giri il motore ferma all'incrocio.
<< Chi sono? >> chiede Cassy coprendosi gli occhi dal fascio di luce.
<< Quelli di New York. Sono tornati per finire il lavoro. Sali veloce! >>
Salendo, mi avvolge in un abbraccio stretto ma che non percepisco.
Già stiamo scappando. I dissuasori del campus ci fanno sobbalzare, saltando qualche metro nello stupore generale.
Un uomo della sicurezza ci fa segno di rallentare. Il rombo dietro di noi ce lo impedisce.
Ed in una scena già vista usciamo dal campus sfrecciando e sgommando.
Colpi secchi si uniscono al coro. Uno specchietto esplode alla mia destra.
<< Stanno sparando! >>
Me ne sono accorto, cazzo!
Cerco uno slalom che Karl mi ha insegnato per evitare di venir colpito prima di aver raggiunto il pub.
Guardo lo specchietto rimanente.
Guardo il buio più totale.
<< Dove sono? >> chiedo a Cassy rallentando.
<< Promettimi una cosa. >>
<< Li vedi? >>
<< Cercami. >>
<< Cosa? >>
<< Cercami quando ti svegli. >>
Un rombo dal nulla.
Una luce abbagliante.
Mi avvolge.
Calore nel corpo senza peso.
Un urlo scema nell'infinito.

© Giulio Cerruti (The_last_romantic)

Angolo dell'autore:

Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

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