Capitolo 49 - Indizio
"10 maggio.
Cara W, come stai? Spero bene. Li ho contati sai? Questo è il decimo messaggio il navigo ancora a vista anzi, se possibile, sono ancora più dubbioso di prima. Immagino ridacchiare mentre leggi queste parole. E pensandoti così allegra non provo rabbia ma una sottile e impalpabile sensazione nel risultare, forse per la prima volta in vita mia, goffo e comico.
Voglio aggiornarti su ciò che mi sta capitando. Faccio progressi sai? La mia socialità ha raggiunto livelli davvero inaspettati da quando ti conosco. Nuove e vecchie amicizie si sono riaffacciate nella mia vita.
Una casa in cui vivo, lentamente e nei ritagli di tempo, prende sempre più la mia forma. Sto cercando di sistemare qua e là perdite e rotture. Mi sento un po' come uno di quei giocolieri che deve far ruotare dieci piatti su dei bastoncini e corre da uno all'altro per evitare che cadano... un po' come la mia vita.
Ma va bene così.
Va bene perché, riconoscere la differenza nei cambiamenti, significa riconoscere gli sbagli e quindi riconoscere miglioramenti e passi in avanti ed avere la certezza di essi.
Faccio anche un qualcosa che prima non avrei mai pensato di fare: prendermi cura delle persone accanto a me. Una piccolissima parte della vendita della macchina l'ho investita per aiutare un mio vecchio amico. Vecchio almeno quanto il suo cellulare. Hai presente uno di quei vecchi telefoni a conchiglia che si aprivano e avevano i tasti fisici. Senza che se ne rendesse conto l'ho sostituito con uno smartphone di ultima generazione e del quale ho timore dovrò dare intensive lezioni per farne comprendere il funzionamento. Temo, ma in fondo spero e ne sono felice perché cerco di migliorare la vita di chi mi sta intorno ed essere, per una volta, davvero utile.
Questi gli aggiornamenti finora. Devi essere davvero impegnata. È da un po' che non sento tuoi messaggi ed odio davvero ammetterlo ma mi manchi.
Aiden"
<< Dai gas! Dai gas! Così è troppo! Un po' di meno! Ecco così! >>
Maledico me stesso ed al contempo mi sforzo di assimilare questa nuova esperienza come un arricchimento, un punto in più depennato sulla mia lista. O se non altro il numero 7: "Evitare di morire in sella alla moto".
Un proposito più che buono vista la mia giovane età.
<< No Aiden! Non così! Torna indietro! Ora ti faccio vedere! >>
Il mio maestro è severo e giusto al contempo.
Mi inclino leggermente tornando sul solco lasciato sullo sterrato, tiro giù il cavalletto e mi libero dal opprimente calore che il casco mi provoca.
<< Sono andato male vero Karl? >>
<< Non troppo. Non troppo. Ma voglio mostrarti una cosa. >>
Strappandomi il casco dalle mani se lo infila salendo in moto e togliendo il cavalletto. Apre la visiera in modo da rendermi partecipe della spiegazione.
<< Vedi? Non devi fare a botte con la moto! Guarda! Se la inclini lei gira da sola! Non c'è bisogno di impiegare tutta quella forza sul manubrio. Cambio marcia, accelero, freno, inclino e giro. Vedi? Come un pendolo! Dolcemente! >>
Lo guardo interdetto anche perché, tra il rumore del motore e la distanza, percepisco sempre meno le sue parole.
<< Ora facciamo un altro esercizio! Disegnerò un "otto" a terra e tu dovrei provare a passare esattamente nella traccia che ho creato. Va bene? Imita me! >>
Senza aspettare risposta da gas, derapando e gettando terra all'esterno di ogni curva e disegnando un otto perfetto lungo almeno una quindicina di metri prima di accostarsi nuovamente a me togliendosi il casco.
<< Voilà! >>
<< Voilà? Sei ironico? >>
<< Non preoccuparti Aiden! Tempo una settimana e sarai in grado di farlo anche tu! In fondo non sei totalmente un principiante e ho visto persone messe molto peggio! >>
<< So che stai mentendo ma ti ringrazio! >>
<< Dico sul serio! E comunque ora tocca a te! >>
Rimonto in sella, casco, marcia e gas. La moto sobbalza.
<< Piano col gas! >>
<< Cristo! Ci sto provando! >>
Per fortuna dubito che le mie imprecazioni riescano ad uscire dal casco integrale. Accelero, inclino. La moto per un attimo perdo il controllo.
<< Dritto! Rimani seduto dritto! Non sei in MotoGP! Non c'è bisogno di inclinarsi così tanto! >>
<< Adoro chi fa lo spiritoso mentre gli altri rischiano la vita! >>
Prima curva superata. Raddrizzo, accelero, cambio marcia, freno, giro lentamente.
<< Ottimo Aiden! Questa molto meglio! Fai un altro paio di giri così poi aumentiamo la velocità! >>
Ad ogni 8 che percorro la moto è sempre più parte di me. Mi sento un tutt'uno, arrivo a scalare quasi tutte le marce anche se non arrivo mai alla velocità a cui Karl era arrivato.
Alla fine del ventesimo giro la testa inizia a girarmi e con un qualche potere sensitivo il mio maestro lo sente.
<< Va bene! Torna qui! Per oggi abbiamo finito! Ottimo, ottimo! >>
Fermo la moto vicino a lui e, togliendo il casco, espiro tutta la tensione. I capelli madidi di sudore schiacciati sulla fronte.
<< È normale le prime volte. È l'adrenalina. Vedrai che più farai pratica meno adrenalina avrai, più sarà morbido il movimento e più sicuro ti sentirai! >>
<< Lo spero tanto. >> esclamo ironico scendendo dalla moto che per la prima volta sento davvero mia.
<< Aiden! Ti è caduto questo dalla tasca! >>
Mi porge un biglietto di carta. Su di esso il messaggio della presidenza.
<< Non è niente! Il rettore ha voluto vedermi! >>
<< Tutto a posto spero? >>
<< Ordinaria amministrazione. >> gli rispondo stringendomi nelle spalle.
Una sottile carta giallognola tra le mie dita.
Sottile. Carta.
<< Aiden tutto ok? >>
La guardo. Un dejavù.
Sottile. Carta. Giallognola.
<< Ehi? >>
Sottile. Gialla. Uso tecnico.
Cazzo!
© Giulio Cerruti (The_last_romantic)
Angolo dell'autore:
Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!
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