Pensare. Pensare.
Ma più penso che devo pensare meno riesco a pensare.
<< Cazzo! >>
Il mio urlo rimbomba nella macchina. Colpisco il volante più forte che posso, con tanta di quella forza da lussarmi una nocca.
E piango.
Piango e tiro pugni al volante. Il clacson suona ad ogni colpo come se la mia stessa macchina mi stesse pregando di smetterla, che lei con questa storia non c'entra nulla.
E lo so. E non è neppure solo una storia. Sono molte, tutte parentesi aperte e mai chiuse, tutte stanze in cui ho appiccato incendi e lasciato la porta aperta. Ma fino ad ora da quelle stanze era uscito solo fumo. Sì, un po' bruciava gli occhi, a volte i polmoni, ma ora. Ora inizio a sentire davvero caldo. Le fiamme mi stanno per avvolgere, lo sento.
Troppa polvere è stata nascosta sotto il tappeto. E la scelta adesso è unica.
Indietro non posso tornare ed anche quando mi ero giurato che cambiare fosse possibile, anche allora ho tradito. In primis me stesso.
Mai più al centro dell'attenzione. Fallito.
Mai più violento. Fallito.
Mai più traditore. Fallito. E, questo caso, doppio se si conta Mair e Fran. Oh merda, triplo con EJ.
Mai più mantenuto dai miei. Fallito. Come mi è venuto in mente di venire qui? L'unico luogo dove sono circondato dalla mia famiglia.
Stupido! Stupido!
Cosa accadrà? Mi cercheranno, so che lo faranno. Forse non subito, forse faranno calmare un po' le acque ma è inevitabile che avvenga. Perché quelli non sono tipi che dimenticano, come mi hanno seccamente suggerito le autorità. E forse il fatto di averla fatta franca gli brucia ancora di più del fatto di aver perso uno dei loro. Ma la sola idea di ricominciare a correre mi annienta e, a dirla tutta, mi fa anche incazzare da morire.
Perché stavolta avevo fatto tutto bene, ero stato assolutamente e accuratamente fuori dai radar, avevo tenuto un profilo talmente basso da far invidia alle talpe. Certo se escludiamo qualche piccola sbandata... ma cavolo la colpa non è certo mia.
No, so perfettamente di chi è.
Ingrano la retro per uscire dal parcheggio del supermercato che per qualche ora mi ha dato asilo.
Devo andare a fondo a questa storia. Alla mia storia.
Le ruote stridono sulla Main.
Un cazzo di ginepraio. Ecco cos'è. Mi muovo e mi ferisco. Non mi muovo e sanguino. Lo è sempre stato. Ma fino ad ora incolpare gli altri non ha mai dato risultati.
Ma prima o poi deve finire.
Fino ad ora, tutte le volte che ho toccato il fondo, ho scoperto solo che era una botola per un fondo ancora più profondo.
Ma ora basta.
Devo iniziare a risalire o quanto meno capire per quanto male possa fare perché rimanere tra queste spine non può aiutarmi.
E so benissimo qual è il primo passo.
<<Ehi! >>
Di fronte a me. Finalmente. Lei è l'unica. Deve essere lei.
<< Aiden! Mi hai fatto prendere un colpo! >>
Scendo dall'auto lasciandola in mezzo al parcheggio.
<< Ora mi spieghi perché! >>
<< Perché... cosa? >>
<< Per quale dannato motivo mi hai sputtanato così, Fran! >>
<< Okay... ora mi stai davvero spaventando! Di cosa diavolo parli? >>
<< Ma certo! Come se non lo sapessi! Sai cosa? Sei solo una stronza! >> tuono per non essere sovrastato dai clacson delle macchine bloccate dalla mia in mezzo al parcheggio.
<< Come scusa? >>
<< Sai benissimo... >>
<< Chi ti credi di essere! Dopo che mi sono aperta con te più che con chiunque altro... >>
<< Tu? Ed io cosa dovrei dire! Solo tu potevi tradirmi! >>
<< Davvero Aiden? Davvero solo io? >> mi chiede retoricamente lasciando la borsa a terra ed avvicinandosi a me ad ampie falcate.
Strano. Per una colpevole.
<< Te lo dirò solo una volta e sarà l'ultima cosa che mi sentirai pronunciare: non sono stata io a rivelare chi sei! >>
<< Ma io non ti avevo detto di cosa ti stavo accusando! >>
<< Davvero Aiden! Vuoi fare questo gioco? Cazzo svegliati e guardati attorno! Hai tutti gli occhi su di te! Chiunque sa cosa è successo! Chiunque! E tu, tra tutti, vieni ad accusare proprio me! Me! Che mi sono confidata con te, che ho rischiato tutto, che ho tradito per te! Soltanto per te! Che ero disposta a tutto, perfino a lasciarti tutta la tua preziosa libertà, solo per qualche parola scambiata svogliatamente e qualche giro in macchina! Sai che ti dico? Fanculo! Fanculo tutto e fanculo soprattutto te! Sei una cazzo di ancora Aiden che porti tutti giù con te, con il tuo: "Mia madre è una stronza e non mi ama quindi ricerco un surrogato di figura materna e siccome è impossibile che la trovi faccio soffrire ogni donna che ha la sfortuna di volermi bene!". Perchè è così Aiden ed, in fondo, lo sai anche tu! Non importa quanto una persona si sacrifichi per te, tu ti sentirai sempre in debito con il mondo. E chiederai di più e di più e quando questo non accade sai cosa fai? Dai la colpa! A tutti, a me, ai tuoi genitori, a New York, al mondo intero se necessario ma mai e poi mai a te stesso che non ti accorgi di ciò che di buono hai tra le mani se non quando è troppo tardi. Ecco Aiden: è troppo tardi. È finita tra noi! Qualsiasi cosa ci fosse o non ci fosse è finita. E finirà sempre finchè non apri gli occhi e la smetti di sognare ciò che non c'è. E a proposito: io fossi in te inizierei ad aprire gli occhi andando nel dormitorio femminile, nella stanza mia e di Mair. Sai... c'era un calzino appeso alla maniglia fino a pochi minuti fa e se io non sono... >>
<< Cosa vorresti dire? >>
Ed esattamente come è arrivata se ne va. Tutta quell'ira e risentimento covato da tempo sparisce in un sorriso cosi compassionevole da essere quasi ironico.
Ma è vero ed autentico.
Le sue dita mi sfiorano la guancia un istante prima che le labbra rintraccino il loro tiepido segno.
<< Ti voglio bene Aiden, ma non potrò amarti finchè non impari tu stesso ad amare. >>

© Giulio Cerruti (The_last_romantic)

Angolo dell'autore:

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