Affrettai il passo.

La nebbia stava avvolgendo velocemente ogni cosa intorno a me.

L'umidità dell'aria appesantiva il mio respiro.

Mi avvicinai al parco, la nebbia aveva assorbito ogni colore, tutto era grigio.

Le foglie immobili a terra attutivano ogni mio passo, nel silenzio che mi circondava udivo solo il mio respiro sempre più corto.

Girai il mi sguardo verso i giochi del parco. La mia attenzione fu attirata dal cigolio di una catena. Di fronte a me due altalene oscillavano senza vento come se qualcuno le stesse spingendo.

Mi fermai a guardarmi intorno.

Gli alberi in parte ormai nudi allungavano i loro rami alla ricerca di un po' di luce. La mia testa mi disse che avrebbe dovuto esserci qualcuno.

Continuai a girare su me stessa, i filari degli alberi scomparivano della nebbia e la sagoma di uno scivolo si intravedeva  appena accanto ad una panchina.

Ebbi la sensazione che qualcuno mi dicesse di andar via.

Il  sentiero bianco, il  sentiero bianco, dovevo seguire il sentiero bianco.

Mi inciampai nel pavimento gommoso sotto le altalene, il mio respiro era sempre più corto.

Il pavimento sotto i miei piedi aveva una consistenza diversa.

Il sentiero proseguiva dritto, accanto agli alberi, superai lo scivolo e un piccolo fortino.

Sparii avvolta nella nebbia. 

Di me si perse ogni traccia.