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MarisaCelentano

Autrice: MarisaCelentano, buona fortuna!

Ci preparano tutti alle prime volte: la prima volta in bici, il primo giorno di scuola, il primo bacio o il primo appuntamento.

Siamo tutti talmente impegnati a preoccuparci delle prime volte che le ultime volte ci lasciano spesso senza fiato,senza parole o addirittura senza più nemmeno una lacrima.

Non siamo mai pronti alle ultime volte o semplicemente non vogliamo esserlo.

Ci insegnano a parlare, a scrivere, a leggere ma non a dire addio ed e' forse proprio questo il motivo per cui nessuno sa farlo bene, ma infondo, esiste un modo corretto per dire addio?

Penso che non dimenticherò mai la prima volta che mi parlasti, forse dimenticherò il modo in cui ti tartassavi la mano mentre aspettavi che ti rispondessi, forse dimenticherò il modo un po' goffo con cui cercavi di conversare ma penso che mai e poi mai dimenticherò le sfumature di azzurro nei tuoi occhi; avevi il cielo negli occhi e giuro di averli visti illuminarsi un po' quando ti ho sorriso.

***

Mi volto e vedo Ferdinando intento a salire su una sedia mentre ci fissa.

È ubriaco e quasi non riesce a reggersi in piedi.

Prende un bicchiere pieno di un liquido scuro dalla mano di un ragazzo e lo solleva.

''Vorrei fare un brindisi'' dice a voce abbastanza alta da attirare l'attenzione della maggior parte della persone in questa stanza.

''Ai coglioni'' dice indicando Luca.

Poi punta il suo sguardo su di me ''e alle nottate indimenticabili passate con una ragazza per cui non sarai mai abbastanza''.

***

Dopo qualche minuto parla di nuovo.

''Sei sveglia?''

''Si'' rispondo

''E allora dormi stupida che domani abbiamo scuola!'' Replica ridendo.

Stronzo.

''Sai, in un'altra vita, se tu non fossi tanto stronzo, potresti anche piacermi.'' confesso.

''Tu potresti piacermi in questa.'' Replica lasciandomi senza parole.

Lascio che il buio della notte mi avvolga e crollo in un sonno profondo.

***

Inizia a fissarmi insistentemente le labbra.

Conosco questo sguardo, so cos' ha in mente, ma in questo momento non è quello che mi serve.

Quando le sue labbra iniziano ad avvicinarsi pericolosamente alle mie mi scanso.

''io...'' cerco di giustificarmi di fronte alla sua espressione triste ma mi interrompe.

''va tutto bene, non ho mai pensato di essere abbastanza per te.''

***

Inizio a ballare con Mattia allo stesso modo di prima sperando che lui mi stia guardando.

Non è finita nemmeno la prima canzone da quando abbiamo iniziato a ballare che Ferdinando ci raggiunge e spingendo via Mattia da me inizia a ridere come un matto.

''Guardati! sei ridicola!'' esclama indicandomi.

Senza nemmeno degnarlo di uno sguardo lo spintono via e lo supero con l' intenzione di andare al bar ma, prima di sorpassarlo esclamo, ancora una volta e con le lacrime agli occhi ''Devi starmi lontano, io ti odio.''

L' idea di lui con un' altra mi tormenta da quando ho capito che provavo davvero qualcosa per lui e vederlo andar via con lei ha fatto si che tutti i miei peggiori pensieri si avverassero.

E lo odio per questo.

Odio il modo in cui mi sento quando c' è di mezzo lui, odio sentirmi così vulnerabile ed esposta ed odio il fatto che a lui basti così poco per ferirmi.

Improvvisamente i miei piedi non toccano più il pavimento, Ferdinando mi ha sollevata per le ginocchia e mi ha issata in spalla incamminandosi verso l'uscita.

Inizio a scalciare e urlare ''Devi mettermi giù, brutto idiota''

Oltrepassiamo Stella che sta parlando con Luis e la prego di aiutarmi ma mentre sta camminando nella mia direzione Luis la ferma sussurrandole qualcosa all'orecchio così lei mi rivolge uno sguardo di scuse e non fa assolutamente nulla.

''Devi mettermi giù, non hai alcun diritto di portarmi via'' continuo ad urlargli contro anche quando usciamo fuori dal locale ma lui non si ferma e non mi risponde.

''Siamo ridicoli entrambi, mettimi giù !'' lo prego ma senza ottenere nulla in cambio.

Raggiungiamo la sua camera e lui apre la porta con fatica mentre io continuo a scalciare.

Una volta dentro si richiude la porta alle spalle e mi mette giù .

''Non avevi alcun diritto di portami qui, tu non sei nessuno'' esclamo con tutta la rabbia che ho.

''Non mi importa, questa situazione deve finire, dormici su e domani parleremo'' esclama cercando di rimanere calmo.

''Qui la situazione è chiara a tutti tranne che a te'' gli rispondo.

''Ah si? Ed è per questo che cercavi di farmi ingelosire?'' mi fa infuriare l' arroganza con cui si rivolge a me.

''Io ti odio!'' mi sento di urlargli contro.

Il suo volto si contrae dalla rabbia e si avvicina con grandi passi a me.

Mi blocca contro il muro posizionando le sue mani all' altezza dal mio volto impedendomi mi muovermi.

''Beh, io ti amo!'' mi grida in faccia.

Inizia a fissarmi le labbra e la sua espressione si addolcisce improvvisamente e ripete sussurrandomi con la voce colma di amore ''Io ti amo''.

Prima che riesca a ragionare o a pensare lucidamente, con la sua bocca così vicina alla mia, gli afferro il volto tra le mani eliminando qualsiasi distanza tra di noi e lo bacio.

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