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Crescere e diventare forti

Quel giorno era un vero e proprio incubo per quel ragazzo dai capelli corvini, era in piedi sulla spiaggia a fissare il mare notturno che sembrava scatenarsi sotto quella pioggia estenuante,era quasi lo specchio del suo cuore di vetro.

Non ricordava l'ultima volta che avesse parlato con i suoi amici,con il campione russo,in realtà, non ricordava l'ultima volta che avesse avuto una conversazione durata più di un 'buongiorno' oppure un cenno del capo a risposta,quel mare non era nulla in confronto.

Quel mare nero,come quel cielo senza stelle,si contorcrva su se stesso,delle imponenti onde si scontravano fra loro come in una lotta all'ultimo sangue provocando un frastuono senza eguali,la pioggia scendeva veloce,priva di una qualche pietà perforando quella distesa nera dall'aspetto vorace, come quel dolore che lo stava lentamente uccidendo.

I suoi capelli corvini avevano perso la loro lucentezza e quei suoi,un tempo,magnetici e brillanti occhi castani ora assomigliavano a due pozze di fango stantie,persino quel sorriso che lo contraddistingueva era sparito senza lasciare traccia.

In fulmine colpì la spiaggia,ma Yuri non si mosse nonostante l'impatto non fosse così lontano da lui,fissava quel mare nero mentre ancora una volta sentiva qualcosa,dentro di se,che si sbriciolava,sempre più.

«Che diavolo stai facendo,stare sotto la pioggia con questo tempo...» disse una voce piuttosto lontana,ovattata da quel tormentato spettacolo che era davanti a lui,era la voce di una donna,colei che aveva sostituito Victor «Yuri,salva te stesso prima di puntare alla vetta» urlò ancora la ragazza per poi sparire da quella scena quasi apocalittica,sapeva bene quanto il ragazzo fosse distrutto,glielo si leggeva negli occhi.

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Nevicava,una neve furiosa che ricopriva ogni cosa,il freddo pungente che attraversava la pelle giungendo fino alle ossa,il cielo mostrava una foca luce irradiata nonostante le nuvole che solcavano il cielo.

Dei capelli argentei erano smossi da quel vento furioso che lo investiva,sembrava che quella rabbia fosse indirizzata al russo che,di già, privava solo rabbia contro se stesso.

Le sue mani erano gelide,i suoi occhi azzurri scrutavano la pista d'atterraggio dell'areo dal quale era appena sceso,strinse le dita attorno alla cinghia del borsone con tanta foga da arrossare la pelle candida che lo rendeva così simile ad una donna,quando voleva.

Nel suo cuore imperversava quel rimpianto doloroso che lo consumava,era tornato lì per qualche ragione che neppure lui stesso capiva,il suo cuore gridava perché tornasse indietro,ma cosa gli restava quando probabilmente era stato solo odiato per essere scappato?

Restò fermo in quella città ghiacciata a causa della fredda aria invernale ma poi perse,perse contro quella voce che gli diceva di tornare da lui,che gli diceva di rischiare perché era solo quello che poteva fare per entrambi.

Si sistemò sul sedile,non gli importava quanto tempo avrebbe impiegato per raggiungere il paese del sol nascente,non gli importava perché aveva bisogno di rivedere quel ragazzo che tanto amava.

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«Come posso salvare me stesso,io?» si chiese ironico il corvino mentre si portava le mani fra i capelli,li tirò violentemente e urlò tutto il suo dolore,eppure nessuna lacrima gli bagnò il volto accompagnando le gocce di pioggia.

Ripensò a colui che amava e così si riaccese quella piccola foca luce che faceva brillare il suo cuore,quell'emozione che si era in lui radicata nel profondo,un dolce,caldo e confortante amore che aveva quasi dimenticato di poter provare.

L'albino gli disse che doveva crescere,diventare forte e rompere quel suo cuore di vetro,solo allora lo avrebbe rivisto,solo allora avrebbe potuto esprimere quello che 'amore' significa,in ogni sua sfumatura.

«Sono cresciuto,sono diventato forte e ora romperò questo mio cuore di vetro» disse con quella sua calda voce in grado di sfiorare l'animo delle persone,era vero, era cambiato e cresciuto molto in quel tempo che lui aveva soprannominato 'Inferno'.

Era diventato più atletico,si era posto un allenamento fisso,aveva intrapreso una dieta ferrea,aveva riguardato le sue esibizioni eliminando ogni minimo errore.

Sulla pista sembrava quasi volasse,i suoi movimenti erano diventati più virili eppure all'occorrenza leggiadri e sensuali,aveva scoperto se stesso,aveva capito che lui era nato per sfoggiare il suo Eros e che il suo cuore fragile glielo impediva.

Yuri si voltò dando le spalle a quello che doveva essere lo specchio del suo cuore,si passo una mano fra i capelli tirandoli indietro e si allontanò dalla spiaggia con fare disinvolto «Preparati Victor,ti dimostrerò chi è davvero Yuri Katsuki» disse ad alta voce osservando un punto non ben definito fra la fitta vegetazione spettrale.

In quel momento i suoi occhi ripresero vita iniziando a brillare di una luce nuova,diversa, quello era il vero lui e glielo stava mostrando,lo stava mostrando a Victor,in quel esatto momento,il cuore di vetro che era stato tenuto con cura,lucidato e protetto da tutto sbatté contro il freddo suolo della vita divenendo nulla di più che scaglie di vetro di un passato obsoleto, al suo posto era nato un cuore forte che avrebbe vinto qualsiasi ostacolo.

«Vedo che sei cresciuto Yuri» disse l'indimenticabile voce dell'albino che si lasciò vedere chiaramente, si trattenne dal correre verso quel ragazzo che tanto amava.

Era spaventato,molto e non sapeva se sarebbe mai stato in grado di rivelare i suoi sentimenti, di fare il primo passo,ma forse potrebbe non essercene bisogno,un amore così forte non sarebbe stato possibile spegnerlo.

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