NON LASCIARTI VIVERE
Titolo: "Non lasciarti vivere"
Autrice: @DarkSwan26
Quello che l'autrice dice di sé:
Ciao a tutti.
Sono sempre un po' impacciata quando si tratta di presentarmi ad un vasto pubblico, non so mai bene cosa dire di me, quindi cercherò di essere breve. Mi chiamo Gloria, ho 25 anni e studio ingegneria.
Sin da piccola viaggiavo con la mia fantasia, mi bastava una matita e qualche colore per immergermi in un mondo tutto mio. Adoro leggere e guardare telefilm, infatti, come si può ben notare dal mio nickname, ho scelto proprio la protagonista di uno dei miei telefilm preferiti per inoltrarmi nel mondo di Wattpad. "Non lasciarti vivere" è la prima storia che pubblico su questa piattaforma, ci tengo davvero molto e spero vi trasmetta le emozioni che provo io scrivendola.
Vi lascio con una delle mie citazioni preferite:
"I have lived a thousand lives and I've loved a thousand loves. I've walked on distant worlds and seen the end of time. Because I read."George R.R Martin.
Il libro in breve:
Voleva solo dimenticare e provare a riprendere in mano la sua vita, perché dopo quella notte niente era stato più come prima... Aveva bisogno di una spinta e forse cambiare casa, cambiare stato e cambiare aria,erano le uniche cose che servivano per riprendere le redini di una vita che a soli 20 anni sembrava essere già finita. Ma quando lui entrerà nella sua vita niente sarà più come prima.
Forse lei smetterà di trattenere il respiro e ricomincerà a vivere.
Estratto dal capitolo 6.
Prima di entrare nella casa vera e propria stavamo sostando in un atrio, in cui una voce ci indicava di mantenere la calma e di uscire se fossimo state: incinte, portatori di pacemaker o facilmente impressionabili. "Sono facilmente impressionabile...Posso uscire?" chiesi a un Colin divertito. Lui mi mise le mani sulle spalle e disse: "Rilassati Aly, ci sono qui io. Non succederà nulla"
"E se quel pazzo di Thomas Hewitt inizia a inseguirmi? Non credo di poterlo sopportare. Oddio...Mi sto sentendo male. Odio i film horror!" Le porte si aprirono ed io in preda al panico gli presi la mano. "Ti prego, non mi lasciare." Lui sorridendomi la strinse più forte :"Non lo farò."
Ci ritrovammo in una stanza buia, sapevo della presenza di Colin solo perché continuavo a stritolargli la mano, altrimenti non sarei riuscita a distinguere nemmeno una sagoma. Bisognava camminare e destreggiarsi nei vari pericoli che si insidiavano nel percorso. Urli iniziarono ad invadere la casa, mille occhi rossi si aprirono nel cielo...pipistrelli. Squittii e uno strano fruscio tra le mie gambe mi fece pensare che stavamo per essere mangiati dai topi. Iniziai ad urlare, tanto non ero l'unica a farlo, chi se ne fregava. Era un incubo. Lucine flebili e rosse sul pavimento ci avvisavano di muoverci e seguire il percorso. All'improvviso carcasse di animali caddero dal cielo, non feci in tempo a scansarmi che delle mani mi afferrarono le spalle. Colin mi teneva la mano, non poteva essere lui. Mi girai. Era una bambina, ma non una bambina qualunque, era Regan McNeil, con la sua sottana, cicatrici sul volto e camminata da pazza e mentre io indietreggiavo lei continuava ad avanzare verso di me. Urlai e, non so nemmeno io perché, inizai a correre per trovare l'uscita. Più camminavo, più la paura aumentava. Qualcuno in una cella mi urlò in faccia cercando di afferrarmi. Mi guardavo intorno urlando e piangendo. Mi ero allontanata dal resto del gruppo e tentavo di destreggiarmi tra un Nightmare che strideva i suoi artigli lungo una parete e Faccia di cuoio che azionava la sua motosega. Continuai a correre, ma quel luogo era un labirinto e io non ero abbastanza lucida. Era tutto troppo reale, il mio peggior incubo, non sarei mai voluta essere la protagonista di un Horror e ora c'ero finita dentro. Poi realtà e finzione si unirono nella mia mente e mentre cercavo di allontanarmi da uno zombie, che barcollando si faceva strada verso di me, io non stavo combattendo contro uno zombie affamato ma contro un Lucas ubriaco. "Va via!" Iniziai ad urlare. "Lasciami in pace" Mi appoggiai a una parete per riprendere fiato. Urli, fruscii, sirene, ringhi...mi portai le mani alle orecchie e chiusi gli occhi. Qualcuno mi scosse. "Aly...Aly..."
"Clark...fammi uscire."
"Maledizione! Stai tremando... perché sei scappata?"
"Io...io...volevo..."Iniziai a singhiozzare.. che scena pietosa. Mi asciugò una lacrima e con la voce più calda e confortante di sempre disse:
"Chiudi gli occhi e appoggiati a me. Ti porto fuori di qui!"
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