L'AMANTE TEDESCO
Titolo: L'amante tedesco
Autrice: LunAmaranto88
Quello che l'autrice dice di sé:
Appassionata lettrice e aspirante scrittrice a tempo perso.
La storia in breve:
Provenza, giugno 1940. In un piccolo paesino della campagna francese Gemma è sposata con un uomo che non ha mai amato e vive insieme all'odiosa suocera.Suo marito è partito per la guerra e in mezzo all'esplodere degli eventi come l'improvviso bombardamento di Parigi e l'avvicinarsi della Repubblica di Vichy si sente sempre più sola e costretta a sottostare alle rigide regole domestiche e all'atmosfera soffocante della guerra.A soli diciotto anni non ha mai conosciuto né l'amore né la passione, ma l'improvviso arrivo dell'ufficiale tedesco Ian Weber cambierà di netto la sua vita.
Estratto:
'A volte, mi vergogno di me stessa, perché sono trascorse soltanto due settimane dal suo arrivo, ma la sua presenza mi fa compagnia anche se non ci vediamo o non ci parliamo.
Come posso essermi affezionata ad uno sconosciuto quasi invisibile, per giunta nazista? Un uomo che ogni giorno se ne va a impartire ordini per uccidere tanta gente innocente o addirittura chissà quante volte lui stesso si sarà macchiato di sangue francese? Ogni sera ritardo a prendere sonno e sempre più spesso il pensiero di avere il nemico al piano di sotto mi fa trascorrere le notti in bianco... Ma il motivo è solo perché si tratta di un nazista o perché la sua presenza mi inquieta per altri inspiegabili sentori? Ogni volta che se ne va a letto sento un percettibile ticchettio provenire dalla sua stanza. Non sono ancora riuscita a capire cosa sia, per questo la curiosità questo pomeriggio mi ha spinto fino alla camera degli ospiti per poter dare un'occhiata. So che è maleducato e addirittura illegale da parte mia profanare le cose private altrui. Ma non sto nella pelle, perché ogni sera sento questo strano e misterioso rumore prolungarsi fino a tardi, nonostante lui stesso il giorno seguente debba alzarsi molto presto. Approfitto di questo momento perché è l'ora del riposino quotidiano di mia suocera Rosemary. La povera donna soffre spesso e volentieri di forti attacchi di emicrania e solo in quei momenti mi prendo cura di lei con estremo piacere. Sono gli unici episodi in cui quel diavolo si trasforma in un angioletto. Credo proprio che siano mal di testa davvero intensi per starsene in silenzio così a lungo. Entro di soppiatto nella camera, so che la domestica si è ritirata per la pausa quotidiana e tornerà fra qualche ora. La stanza è in ordine, entro nel bagno attiguo e trovo qualche lametta sulla specchiera del bagno e un contenitore ancora pieno di schiuma da barba lì vicino. Respiro a fondo quel profumo d'uomo, mi sembra di sentirlo per la prima volta penetrare la mia giovane carne e impossessarsi di me. E' magnifico, starei ore ad annusarlo. Noto che lì intorno non è stato lasciato nessun oggetto personale o qualche indizio che mi possa far conoscere meglio l'affascinante tedesco. Poi uscendo dal bagno e rientrando nella stanza, vedo sulla scrivania appoggiata al muro una stupenda macchina da scrivere di un nero brillante. A vederla così, sembra nuova di zecca, visto che la vernice che la ricopre riluce di vita propria. All'interno vi è un foglio vuoto, è completamente bianco. Niente da fare, non scoprirò nulla di quell'uomo! Poi improvvisamente mi viene in mente di curiosare nell'unico cassetto centrale della scrivania. Mi auguro non sia chiuso a chiave, con un semplice gesto si apre e mi mostra una cartellina di carta rossa senza nessuna etichetta. Dò un'occhiata alla porta di sfuggita, è quasi del tutto chiusa. Non l'ho fatto completamente, perché desterei sospetti, visto che mia suocera e Sophie studiano ogni percettibile cambiamento di arredamento. E hanno la fissa di lasciare le porte aperte delle stanze che sono già state pulite come una sorta di promemoria per non ricominciare daccapo la loro mania di pulizia domestica. Per fortuna, nessun movimento sospetto, così apro la cartellina e trovo numerosi fogli dattiloscritti in tedesco. In quel momento sono contenta di aver studiato bene quella lingua, soprattutto nell'ultimo anno. Vi è un'intera pila di carta, sembra quasi un volume che funge da manoscritto. Inizio a leggere la prima pagina rapita dall'elegante grafia che i caratteri della macchina regalano al foglio bianco. 'Alina', questo è il titolo di quello che dovrebbe essere il primo capitolo.'
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