L'ALLEVATRICE
Titolo: L'Allevatrice
Autrice: @Ellyma
Quello che l'autrice dice di sé:
Le persone che mi conoscono di solito tendono a chiamarmi "Ely", anche perché il mio nome è troppo strano. Ho sedici anni, abito in Toscana in mezzo al verde e alle colline e sono la maggiore di quattro figli. Ho sempre amato la lettura (come la maggior parte delle persone che si trovano qua, su Wattpad), mentre l'amore per la scrittura è nato da poco più di un anno. Sono una persona che non segue, potrei dire, rigidamente ciò che ha intenzione di fare. Proprio per questo motivo, mi sono data a partecipare a vari concorsi che, per motivi più legati alla scuola, non ho potuto concludere. Invece, da agosto, ho iniziato una storia tutta mia, la prima su bianco e nero e pubblicata. E, come forse per tutti quelli che pubblicano qua, ogni stellina, ogni visualizzazione e commento, mi rendono davvero felice, e mi fanno chiedere: "Davvero qualcuno legge quello che scrivo?"
Estratti dal libro:
Da allora, nascevano bambine con un grande potenziale, che amavano gli esseri viventi proprio come li amava Fawl. Bambine che riuscivano a capire i loro sentimenti. Queste bambine, solo e unicamente umane, venivano chiamate Allevatrici.
Quando Akemi e Krir si mossero, un'ombra scura entrò dalla finestra, frantumandone il vetro. Elvia si mosse come le aveva insegnato Damiana: veloce come il vento, letale come il bosco intorno a lei. Si lanciò sulla figura, mentre questa non si era ancora alzata, per poi assestarle un calcio in pieno petto. La sagoma andò a sbattere contro il muro e la finestra da dove era entrata, cadendo svenuta sul pavimento ricoperto di pezzi di vetro.Se mai verranno qua, non pensare a te, ma alle piccole creature affidate a te. Perché le Allevatrici migliori fanno questo: antepongono il bene dei loro protetti a sé stesse.
- Sapete benissimo che l'allenamento di un'Allevatrice è durissimo, e ciò riguarda tutti i campi. E sapete anche bene che lo facciamo per gli Asfer, per voi.
- E allora - Krir la stava fissando serio, con la coda che si muoveva come quella dei gatti quando hanno perso la pazienza e sono pronti a prenderti ad unghiate. Elvia lo guardò, un po' preoccupata per quello che le avrebbe chiesto. - Perché fate tutto questo per noi, per degli esseri che odiavate e che disprezzate ancora tutt'ora? Non ha senso.Elvia alzò gli occhi al cielo, esasperata. - Io non vi odio, né vi disprezzo come qualche stupido essere della mia specie. Ficcatelo in testa, una benedetta volta, Krir. E anche tu Akemi. Per quanto riguarda il motivo - Fece una pausa, insicura di come continuare. - Ci sono cose che le Allevatrici devono tenere segrete, che non possono rivelare a nessuno. E cose che non sono riuscita ad apprendere da Damiana.
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