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La Vedova in Viola | @Saraccy

di Saraccy

Capitolo I:

Lady Ellie varcò la grande soglia del Palazzo Ducale.
"Grazie dell'invito Granduchessa, è stato un onore e un piacere, arrivederci." Salutò cortesemente lei, prima di voltarsi e salire sulla carrozza a vapore.
Una volta salita, diede istruzioni al conducente e poi si strinse nel suo soprabito viola, in tinta con il vestito riccamente decorato.
Erano solo le 18:00 ma essendo il sedici Gennaio, era già buio pesto, l'aria era gelida, la pioggia batteva incessantemente da tutto il giorno e le uniche luci provenivano dalle finestre delle belle abitazioni dei Quartieri Alti, dai lampioni lungo la strada e dai fulmini, che squarciavano il cielo, rischiarando il mondo per un battito di ciglia.
Ellie ripensò al bel pomeriggio passato in compagnia delle altre Nobildonne e soprattutto di Lady Lilith Highflag: moglie del Granduca Highflag.
Ella era una donna imponente, sempre avvolta nei tessuti più raffinati e sfoggiando i gioielli più luminosi, era solita organizzare ricevimenti e incontri di socialità e quel giorno si era svolto un incontro per prendere il tè.
Il viaggio non durò molto e i pensieri di Ellie furono interrotti dal conducente, che fermando la carrozza, la avvisò che erano giunti a destinazione.
Lei ringraziò, poi sorrise al pensiero di andare da suo marito: Lord Matthew Blackwater, egli era un compagno fedele, dolce e premuroso.
Fece scattare lo sportello e uscì, aprendo subito l'ombrello per proteggersi dal diluvio, varcò il cancello e si avviò a grandi passi verso casa: una elegante Villa in pietra levigata.
Mentre si avvicinava, notò che la porta d'ingresso era divelta e con i grandi vetri infranti.

Si affrettò, entrò velocemente e salì le scale, mentre il cuore le martellava nel petto.
Chiamò più volte suo marito, senza ottenere risposta, così si mise a cercarlo.
Non dovette cercare a lungo, poiché arrivata nel grande salotto, i segni di una colluttazione erano evidenti e Lord Blackwater giaceva a terra, immobile, in una posizione innaturale e immerso in un lago di sangue.
A quella vista la donna iniziò ad agitarsi: suo marito era lì, morto, con il cranio spaccato, i capelli corvini gocciolanti di sangue e gli occhi grigi vitrei e spenti.
Ellie si accasciò a terra, e un urlo scaturì dalla sua gola, perdendosi tra il rombo dei tuoni, che scuotevano la notte.

Capitolo II:

Era ormai notte fonda, quando due figure scesero da una carrozza, attraversarono il cortile fangoso della Villa ed entrarono.
"Detective David Nightson." Rispose uno dei due "Detective Margaret Höchsteberg, dov'è la scena del crimine?" Disse subito dopo l'altra.
"Buonasera Detective, prego seguitemi: non vi avremmo disturbato a quest'ora, se non fosse di vitale importanza avere il vostro contributo." Parlò un Poliziotto, mentre li conduceva su per le scale.
"Vedremo: Lord Blackwater era molto benvoluto, nonché personalità di spicco nella Nobiltà di Greatland e in realtà di tutta Steamdome." Rispose risoluta Margaret.

"Proprio per questo hanno voluto che voi foste qui: hanno voluto i migliori." Rispose gentile il Poliziotto, prima di fermarsi sulla soglia del salotto, poi salutò cortesemente i due e tornò al piano inferiore.
"Oh, che crimine efferato." Notò subito David, avvicinandosi al corpo riverso a terra "Vediamo: la vittima riporta due fori di proiettile, ma la causa di morte non è questa, poiché è stata colpita al cranio con un Corpo Contundente, ovviamente con quel piede di porco laggiù." Analizzò Margaret.
"Ci sono segni di colluttazione, e altri chiari segni di spari." Disse il collega, per poi continuare: "I segni provengono dall'altra stanza: probabilmente l'aggressore e la vittima hanno lottato, spostandosi fino a qui."
I due professionisti si spostarono nella stanza accanto, per ricostruire le dinamiche del crimine.
L'ambiente in cui si ritrovarono era un caos: oggetti erano sparsi ovunque, come se fossero stati lanciati, probabilmente per difendersi, alcune macchie di sangue impregnavano i preziosi tappeti, alcuni mobili risultavano rovinati e dei fori di proiettile su di essi o sulle pareti, indicavano una violenta colluttazione.

"Che disastro, di sicuro l'assassino non era un professionista." Dichiarò Margaret.
"Se per quello, nemmeno un conoscente della vittima, o non avrebbe dovuto fare irruzione." Rispose David.
All'angolo destro della sala, i due Detective, notarono che giaceva distrutto un Maggiordomo a Vapore: tre colpi di pistola lo avevano attraversato e i suoi ingranaggi erano sparsi lì vicino.

"David guarda!" Esclamò la Höchsteberg per poi continuare: "Questo Maggiordomo a Vapore è stato distrutto, ma se riuscissimo a ripristinarlo..." "...Magari riusciamo a trovare qualcosa nella sua memoria." Finì la frase il collega.
"Esattamente." Sorrise complice lei facendo una pausa, per poi chiamare a gran voce: "Parker!" Dopo qualche istante, dalle scale, comparve boccheggiante, lo stesso Poliziotto che li aveva accompagnati prima.
"Posso essere utile Detective?" Chiese lui.
"Si, abbiamo bisogno che lei invii immediatamente un messaggio tramite posta pneumatica alla Centrale: abbiamo trovato un Maggiordomo a Vapore danneggiato, abbiamo bisogno che Nicholson, il Tecnico Meccanico, riesca a rimetterlo in funzione, o almeno ad estrarre la sua memoria." Spiegò la donna.
"Certo, lo farò subito, manderò anche qualcuno per prendere la prova." Rispose lui.
"Grazie, se Nicholson ci riesce, sarà di grande aiuto." Disse infine David, congedando il Poliziotto, che tornò alla svelta al piano sottostante, mentre i due Detective, continuarono la loro indagine.
"Dunque: da quello che si può osservare, deduco che l'aggressore abbia fatto irruzione nell'abitazione, il Signor Blackwater deve aver sentito il rumore dei vetri infranti della porta d'ingresso e così si è messo in allerta." Disse il Detective Nightson.
"Fino a che l'aggressore non è arrivato qui. Non era qui per rubare, era qui per uccidere: di tutte le altre stanze del palazzo, lui si è diretto subito in questa, in quella dove si trovava la vittima." Si intromise la Detective Höchsteberg.
"Proprio così: probabilmente conosceva le abitudini di Lord Blackwater, sapendo di trovarlo in questa stanza. La domanda sorge spontanea: come?" Ragionò il collega.
"Buona domanda, ma comunque sta di fatto che, una volta giunto qui, l'aggressore deve aver sparato al Maggiordomo a Vapore, credendo fosse Lord Blackwater."
"A quel punto i due hanno lottato: lotta nella quale sono stati esplosi parecchi colpi, mentre la vittima tentava di difendersi."
Oramai la ricostruzione dell'accaduto era un ping-pong di riflessioni tra i due Detective.
"Dal conteggio si evince che sono stati scaricati tre colpi sul Maggiordomo, due sulla vittima e altri cinque non sono andati a segno: se si considera una rivoltella da dieci colpi, l'assassino deve essere rimasto a secco."
"Giusto, probabilmente ha sparato gli ultimi due proiettili alla vittima, che però non è morta sul colpo, ma, seguendo le tracce di sangue, ha cercato di scappare nell'altra stanza."
"A quel punto, l'assassino, disarmato e agitato dal fatto che Lord Blackwater fosse ancora vivo, lo ha seguito e ha usato il piede di porco per finirlo."
"Infine, sapendo di non poter aggirarsi con uno strumento insanguinato, lo ha lasciato lì e poi se n'è andato." Concluse il Detective Nightson, guardando pensieroso il cadavere a terra, per poi dire: "Comunque bisogna capire perché è stato ucciso."
"Intanto andiamo alla Centrale, facciamo rapporto, interroghiamo la moglie e aspettiamo i risultati della Scientifica e dei Tecnici, poi con tutte le informazioni a nostra disposizione potremo risolvere il caso." Rispose la collega.
"Hai ragione, andiamo, avvisiamo Parker che qui abbiamo finito."
Detto ciò i due Detective si avviarono verso le scale e uscirono, diretti ad una carrozza che li avrebbe portati alla Centrale.

Capitolo III:

Scoppiettando ed emettendo sbuffi di vapore, la carrozza si fermò davanti alla Centrale di Polizia, facendo scendere i due Detective.
Era ormai quasi mezzanotte e il freddo penetrava attraverso i cappotti, ma almeno, dopo giorni, aveva finalmente smesso di piovere e ora il bagliore della luna piena fendeva le nubi, che man mano diventavano più rade.
"Oh Detective, eccovi qui: vi stavamo aspettando." Esclamò uno dei Poliziotti che stava al desk nell'ingresso.
"Buonasera." Rispose cortesemente il Detective Nightson, mentre si toglieva la bombetta e il cappotto, per poi appenderli ad un attaccapanni.
"Abbiamo ricevuto il vostro messaggio tramite posta pneumatica: il Signor Nicholson è già qui e sta iniziando le procedure, mentre la Scientifica, sta analizzando le prove." Continuò l'Agente.
"Molto bene, ci vorrà probabilmente del tempo, noi intanto, vorremmo poter parlare con l'unica testimone: Lady Ellie." Disse decisa Margaret.
I due Investigatori, si diressero verso la sala centrale dell'edificio: dove si trovavano le scrivanie dei Detective e dei lavoratori.
Non fecero in tempo ad appoggiare le proprie cose, che una voce li chiamò: "Höchsteberg, Nightson, nel mio ufficio."
"Buonasera Capitano Wilkinson." Dissero i due entrando nella stanza e chiudendo la porta.
"Dunque, questo è un caso molto, molto importante: coinvolge un alto membro del Governo e se il colpevole non verrà trovato, potrebbe avere conseguenze disastrose." Disse il Capitano, per poi continuare: "Lord Blackwater era benvoluto, ma ovviamente aveva anche molti nemici politici, persone che, sbarazzandosi di lui, avrebbero potuto avere più potere. Avete trovato niente sulla scena del crimine?" Chiese l'uomo.
"Dalle indagini sul campo, risulta una scena piuttosto caotica, con coinvolgimento di arma da fuoco e segni di colluttazione." Rispose subito la Höchsteberg.
"Il crimine è stato perpetrato da mano inesperta e di sicuro da qualcuno che Lord Blackwater non conosceva." Continuò Nightson.
"Sulla scena, abbiamo trovato però l'arma del delitto, proiettili e soprattutto un Maggiordomo a Vapore. Noi speriamo che queste prove ci portino ad un colpevole, inoltre chiediamo di poter interrogare Lady Ellie." Finì la collega.
Wilkinson assunse un'aria pensierosa, poi, dopo qualche secondo, annuì con la testa, e disse: "Molto bene, tutti sono già all'opera e per quanto riguarda l'interrogatorio: permesso accordato, appena scoprite qualcosa, fatemelo sapere."
I due annuirono e si diressero verso l'uscita, stavano per varcare la soglia quando il Capitano li richiamò: "Ah e mi raccomando: discrezione, l'equilibrio del Governo è già precario, non abbiamo bisogno che si scatenino disordini ulteriori." Detto ciò con un gesto della mano li congedò.
I due professionisti, si stavano dirigendo verso la Sala Testimoni, quando un gran trambusto invase la Centrale.
Lady Ellie era in mezzo al corridoio, dove fermi su due piedi, c'erano alcuni Agenti che trasportavano una salma avvolta in un panno bianco.
"Signora, per favore, ci lasci passare." Stava dicendo uno dei poliziotti, mentre la donna urlava e si aggrappava alla barella su cui giaceva il cadavere di Lord Blackwater.
La scena durò qualche minuto, fino a che i due Detective, si avvicinarono a Lady Ellie: "Milady, sono il Detective Nightson e questa è la mia collega: la Detective Höchsteberg, siamo stati incaricati di risolvere l'omicidio di suo marito, se ci può seguire, possiamo parlare e può aiutarci a capire meglio cos'è successo."
La donna guardò David e poi iniziò ad allentare la presa sulla barella, si alzò in piedi e annuì al ragazzo, così i due la condussero nella Sala degli Interrogatori.
I Detective, si rendevano conto, che la sala, non era adatta ad una persona sconvolta: con la luce fioca, le pareti di un triste grigio, l'assenza di finestre e come unico mobilio, tre sedie e un asettico tavolo d'acciaio, essa risultava piuttosto squallida, ma i due avevano bisogno che la testimone collaborasse.

Così fecero accomodare la donna su una delle fredde sedie di metallo, mentre loro le si misero di fronte.
"Milady, sappiamo che è sconvolta, ma se può dirci qualcosa, se ci dà una sua testimonianza, potrebbe essere davvero molto utile alla risoluzione del caso." Iniziò cauto Nightson.
A quelle parole, la donna alzò appena lo sguardo e poi con voce tremante chiese: "S-si, cosa volete sapere?"
"Cominciamo dal principio: quand'è stata l'ultima volta che ha visto suo marito vivo?" Chiese dolcemente la Höchsteberg.
"È stato quando sono uscita per andare all'appuntamento con le altre Dame: circa alle 16:00, accettando l'invito della Granduchessa Highflag." Rispose con un filo di voce Ellie.
"Ottimo e poi?" Chiese David, mentre annotava su un taccuino le domande e le risposte.
"Poi, abbiamo preso il tè e passato il pomeriggio in compagnia, fino verso le 18:00: orario in cui mi congedai per rincasare."
"A quel punto, è salita sulla carrozza, che l'ha prelevata al Palazzo Ducale e l'ha portata direttamente a casa: giusto?" Ipotizzò correttamente Margaret.
"Proprio così." Disse Ellie, per poi continuare: "Quando sono scesa, c'era buio e pioveva, ma ho notato subito che qualcosa non andava: la porta era aperta, anzi divelta, così mi sono affrettata."
David nel frattempo continuava a far scorrere il pennino sulla carta e ad annotare i dettagli della testimonianza.
"Ho varcato la soglia e sono salita sulle scale, ho chiamato il mio Matthew, ma non rispondeva nessuno. E quando sono entrata nel salotto..." la donna si interruppe, voltando il viso e facendolo sprofondare tra le mani.
"Grazie Lady Ellie: abbiamo finito, il suo contributo è importante." Disse Nightson chiudendo di scatto il taccuino e volgendo lo sguardo alla ragazza in viola.
"Ora la lasciamo tranquilla: si prenda pure il suo tempo. E Condoglianze." Disse comprensiva la Höchsteberg.
I due si alzarono e uscirono dalla Sala degli Interrogatori, mentre la donna ancora con il viso tra le mani, rimase immobile.

Capitolo IV:

Una volta fuori dalla Sala degli Interrogatori e una volta arrivati alle rispettive scrivanie nella sala centrale, i due Detective si confrontarono sulle informazioni appena ottenute.
"La versione di Lady Ellie è stata confermata anche dall'autista della carrozza, è stato lui a sentirla urlare e a chiamare la polizia." Disse Margaret.
"Inoltre coincide anche con le rilevazioni fatte sulla scena del crimine." Rispose David, egli stava per aggiungere qualcosa, ma fu interrotto.
"Scusatemi Detective: ci sono degli sviluppi dalla scientifica." Disse gentilmente un uomo con un lungo camice bianco e con larghi occhiali dorati.
"Grazie mille, ci recheremo subito in laboratorio." Rispose la Höchsteberg, per poi avviarsi assieme al suo collega verso l'ala ovest dell'edificio.
Una volta varcate le spesse porte di metallo, la Dottoressa Land li accolse e li fece accomodare davanti alla sua postazione di lavoro.
"Ha degli sviluppi per noi Dottoressa?" Chiese diretta Margaret.
"Si, innanzitutto abbiamo classificato i proiettili della pistola e abbiamo scoperto che l'arma da cui sono stati esplosi i colpi, è una rivoltella Delta - 98: purtroppo un modello molto comune in commercio."
La donna fece una pausa, giocherellando appena con i lunghi capelli rossi, poi continuò: "Ma la vera scoperta è un'altra: abbiamo trovato infatti delle tracce di carbone e di minerali sull'arma del delitto."
"Dice davvero? Questo potrebbe essere molto utile." Esclamò Nightson entusiasta.
"Sì, venite pure a vedere." A quelle parole, la Dottoressa si avvicinò ad un tavolo, su cui era appoggiato il piede di porco rinvenuto poco distante dal corpo di Lord Blackwater.
"Venite pure, ecco fatemi regolare il Traccioscopio e vedrete."
La donna armeggiò appena con lo strumento di analisi più avanzato del tempo e infine fece avvicinare i due Detective.
Quando si sporsero videro che, attraverso le innumerevoli lenti, luci e specchi del Traccioscopio, si potevano evidenziare delle piccole incrostazioni scure e altre più chiare.
"Vedete questi segni? Ecco, se si regola lo strumento..." Spiegò la Dottoressa Land, girando una levetta che ingrandì esponenzialmente l'immagine delle incrostazioni "... potete notare che quei semplici segni, si rivelano essere dei minerali: questi neri e cubici sono minerali di carbone, mentre l'altro, più grigio e irregolare, è pietra." Concluse sorridente la donna.
I due Detective erano sbalorditi, si guardarono e capirono di aver avuto la stessa intuizione: "L'assassino è un Minatore!" Esclamarono all'unisono.
"Grazie mille Dottoressa Land, senza il suo contributo non avremmo mai fatto passi avanti." Disse felice Nightson.
"Ma si figuri, faccio solo il mio lavoro, anche se effettivamente l'ora non è delle più azzeccate." Scherzò lei, ridendo e facendo ridere anche i due ragazzi.
"Comunque adesso la lasciamo riprendere il suo lavoro sulle prove, buonanotte Dottoressa." Concluse la Höchsteberg stringendo la mano della donna e poi congedandosi assieme al suo collega.
Una volta tornati alle proprie postazioni, David disse: "Ok, abbiamo scoperto che l'assassino è un Minatore, il problema è che intorno a Greatland ci sono undici miniere."
"Escludendo quelle dedicate all'estrazione di altri minerali, quelle dove estraggono carbone sono in tutto otto." Si intromise Margaret pensierosa.
"Abbiamo bisogno di Sally."
"Hai ragione, andiamo, prima otteniamo delle informazioni e prima chiuderemo il caso."
Detto ciò, i due si alzarono, informarono il Capitano Wilkinson delle recenti scoperte e della loro imminente partenza per le investigazioni, ovviamente omettendo che di lì a poco avrebbero incontrato Sally, poi una volta usciti dall'ufficio si diressero svelti verso le grandi porte girevoli e chiamando una carrozza si diressero verso la parte più malfamata della città.
Il viaggio non durò a lungo e presto la carrozza si arrestò, i due pagarono e scesero, ritrovandosi davanti ad un fatiscente condominio alla cui base, delle scale scendevano in un seminterrato.

Lì lavorava Sally: dove vi era la compravendita di informazioni, i due si guardarono e poi scesero, aprendo la porta e facendo tintinnare un piccolo campanello, poi l'informatrice gli si parò davanti.
Ella era una donna bionda rossiccia e talmente minuta, da sembrare una ragazzina, i lunghi capelli le ricadevano sulle spalle e come sempre era stretta in uno degli enormi vestiti a corsetto, il quale, la faceva sembrare ancora più piccola.
Lei era Sally: o meglio, così si faceva chiamare, ed era la migliore informatrice dei due Detective. Se qualcosa accadeva a Greatland, lei era la prima a saperlo.
I suoi glaciali occhi azzurri si posarono su di loro e con voce tranquilla chiese: "Siete qui per il caso Blackwater?"

I Detective ormai non si stupivano neanche più: "Esattamente, abbiamo bisogno di informazioni su alcune tracce rinvenute sull'arma del delitto." Parlò la Höchsteberg.
"Al giusto prezzo, tutto è possibile."
A quelle parole Nightson estrasse dalla giacca una mazzetta di banconote e le porse alla donna, che le accettò di buon grado.
"Ottimo, dunque, cosa volevate sapere?" "La scientifica ha rinvenuto delle tracce di minerali sull'arma, corrispondono a carbone e altri minerali rocciosi." Spiegò David.
"Questo ci indirizza verso l'ipotesi che l'assassino sia un Minatore, ma nei dintorni di Greatland ci sono otto miniere di estrazione di carbone, il che rende l'area della nostra indagine molto ampia." Finì Margaret.
"Avete un campione di questi minerali?" "Si ce lo abbiamo." Rispose David estraendo una piccola busta.
"Ottimo, allora posso isolare le componenti dei minerali per capire la loro composizione e poi abbinarle alle miniere in cui essi sono presenti... ma questo processo è complicato: vi costerà." Disse melliflua la donna in corsetto.
"Avevamo previsto anche questo." Parlò la Höchsteberg passando un'altra cospicua mazzetta a Sally.
"Bene, solo un attimo allora." Finì lei entusiasta, prendendo la busta dei campioni e sparendo velocemente nel retro della struttura.
I due investigatori si guardarono, ben consci che le conoscenze della loro informatrice erano impressionanti e che di solito erano molto utili, quindi aspettarono pazientemente, mentre rumori metallici provenivano dall'altra stanza.
Quando Sally tornò al bancone, trovò i due seduti sulle logore poltrone di velluto che erano nella stanza e alla sua vista, si alzarono svelti, così lei esclamò: "Bene, eccomi qui, ci è voluto un po' più tempo del previsto, ma ho dei riscontri: ho contattato un collega e mi ha assicurato che c'è solo una miniera qui a Greatland che produce questi minerali di scarto."
"E quindi? Qual'è?" Chiese curioso David "E quindi, questa informazione mi è costata più del previsto..." Disse lei con voce innocente.
A quelle parole i due alzarono gli occhi al cielo, prima di passare una terza mazzetta di denaro alla donna, che disse: "Bene, si tratta della Miniera Hoobert: a nord della città, è l'unica in tutta Greatland che si occupa di estrarre due minerali diversi, infatti lì, si estrae carbone, ma anche il granito per le costruzioni: è quello l'altra traccia che avete rinvenuto sull'arma."
"E così il campo si restringe da otto ad una sola." Esclamò infine Margaret "Esattamente, questa informazione ci è davvero molto utile: grazie." Aggiunse il collega, mentre già si dirigevano di tutta fretta verso l'uscita.
"Grazie a voi." Rispose Sally sorridendo e sfogliando una ad una le banconote dell'ultima mazzetta, per poi farla sparire nel vestito a corsetto.
Una volta fuori, sullo sporco viale, trovarono la carrozza con cui erano giunti, ancora ad aspettarli, così salirono e partirono a gran velocità per la zona nord della città.

Capitolo V:

Il viaggio fu lungo: la carrozza dovette attraversare da parte a parte l'enorme città, passare i quartieri dei sobborghi nord e infine varcare i due anelli esterni, fino a fermarsi davanti ad uno spoglio gruppo di edifici grigi, recanti la scritta "G.M.D. Miniera Hoobert."
Era ormai l'alba, i Detective scesero dal veicolo, chiesero gentilmente al conducente di aspettarli e poi si avviarono affondando nel fango della strada sterrata, che portava verso l'edificio più ampio.
Una volta entrati all'interno, si avvicinarono ad un bancone, dietro al quale una pallida donna stava sfogliando registri e archiviando documenti.
"Salve, io sono il Detective Nightson e lei è la mia collega: Detective Höchsteberg." Disse David esibendo il distintivo, il quale risultava veramente troppo luccicante, per quel posto grigio.
La donna quasi non distolse gli inespressivi occhi dai documenti che aveva in mano e con voce poco entusiasta chiese: "Cosa posso fare per voi?"
"Stiamo cercando di risolvere un caso di omicidio, abbiamo bisogno di parlare con il gestore della Miniera." Rispose secca Margaret.
"Vi prego di attendere qui, vado a riferirgli che lo state cercando." Detto ciò, chiuse di scatto il cassetto dello scaffale e quasi come se fosse un fantasma, si diresse nell'edificio accanto.
I due così rimasero ad aspettare, fissando il grande logo disegnato sulla parete dietro al bancone, del "Greatland Mining Department" : esso era circolare, due anelli concentrici, in mezzo ai quali, vi erano raffigurati dei binari e due picconi incrociati.
Non passò molto, prima che l'aprirsi della porta, distraesse i due professionisti dai propri pensieri.
La donna pallida tornò, seguita da un robusto signore di mezza età, con il viso sporco di fuliggine.
"Salve. Isaac Dhal: al vostro servizio." Disse l'uomo porgendo la mano callosa ai due ragazzi, per poi continuare: "Riley mi ha detto che avete bisogno di parlarmi per per un caso: andiamo in ufficio."
Così seguendo Isaac, entrarono in una delle stanze e si accomodarono davanti ad una modesta scrivania.
Una volta chiusa la porta, Margaret andò dritta al punto: "Dunque Signor Dhal, stiamo indagando su un omicidio e tutte le prove che abbiamo portano a questa Miniera: il che significa che l'assassino potrebbe essere uno dei suoi dipendenti."
"Ha notato magari dei comportamenti sospetti o anomali da parte dei lavoratori?" Chiese più diplomatico David, vedendo la faccia allarmata dell'uomo.

"Bhe, qui lavorano centinaia di persone... non saprei nemmeno dirvi cosa possa essere sospetto."
"Ha notato dei comportamenti circospetti, oppure atipici, assenze improvvise, cose del genere?" Chiese la Höchsteberg.
"Comportamenti circospetti no, in realtà io ho pochi contatti con i dipendenti: però a proposito delle assenze, tra tutti i lavoratori che oggi non si sono presentati al turno, solo uno non ha comunicato alcuna motivazione: Dexter Baker, il che è strano, a quanto mi ricordi, non ha mai saltato un turno di lavoro." Concluse Isaac.
I due Investigatori si guardarono e con uno scambio di sguardi si diedero una muta conferma dei reciproci sospetti.
"Saprebbe dirci dove possiamo trovare il Signor Baker?" Chiese infine Margaret "Oh questo dovete chiederlo a Riley: è lei a tenere i registri dell'azienda e dei suoi dipendenti."
"Grazie Signor Dhal: ci è stato molto di aiuto, arrivederci." Concluse cortese David, mentre si avviava già verso il bancone all'ingresso.
Dopo qualche ricerca, Riley estrasse un pesante blocco, contenente centinaia e centinaia di nomi in ordine alfabetico, trovò quello del sospettato e disse: "Il Signor Dexter Baker abita nell'anello esterno, nel Quartiere Minerario del G.M.D. Edificio Quarantadue, Interno Undici: non lontano da qui."
Appreso ciò, i due salutarono e tornarono alla carrozza, che li portò poco più in là: al limitare dell'anello esterno, una lunga via di grigi condomini uguali e numerati, si estendeva per chilometri. Loro si fermarono davanti al numero Quarantadue, scesero e varcarono le porte d'ingresso.
All'interno la struttura presentava due lunghi corridoi, sui quali si aprivano ordinatamente molteplici porte, spezzati solo dalle scale, che portavano ai piani superiori.
Una volta individuato l'interno Undici, i due bussarono alla porta, attendendo risposta, ma nessuno aprì, allora batterono più forte e David esclamò: "Polizia di Greatland: aprite!" Ma ancora nessuna risposta, allora decisero di fare irruzione: con un calcio ben assestato, scardinarono la porta ed entrarono, con in mano una rivoltella pronta all'uso.
Le pistole non servirono, perché appena entrati, videro al centro della piccola stanza il corpo penzoloni di Dexter Baker, che si era impiccato con una corda.
Il corpo inerme, gli occhi castani vuoti e vitrei, la faccia ancora sporca di carbone e i vestiti da lavoro macchiati di sangue: probabilmente quello di Lord Blackwater, sotto di lui, una sedia era rovesciata a terra, mentre sul tavolo poco distante, una busta candida, vi era appoggiata con cura.


Margaret, la prese e ne estrasse una pila di banconote e un biglietto, si schiarì la gola e lesse:
"Mia Charlotte
Ti scrivo questa mia ultima per spiegare e per espiare. Ho fatto qualcosa di davvero imperdonabile, pensavo di poter dare a te e ai ragazzi un futuro migliore, pensavo di poter essere di più di un umile Minatore, pensavo di poter essere un marito e un padre migliore, dio quanto mi sbagliavo.
Mi sono immischiato in qualcosa di più grande di me, in qualcosa di davvero pericoloso e soprattutto sbagliato, ma accecato dalle mie speranze, dai miei sogni, me ne sono accorto ahimè troppo tardi.
Ho iniziato con lavoretti semplici ed innocui, per arrotondare lo stipendio, per poter comprare un gelato a Peter o una bambola a Lily o un mazzo di rose per te, ma mi sono spinto troppo oltre, fino a che la situazione non mi è sfuggita di mano. Ora posso dirlo: ho ucciso un uomo, ho tolto una vita e facendolo, è come se ad essere stato ucciso, fossi stato io, mi sembra di vivere la vita di un altro, la vita di un mostro.
Mia Charlotte, se leggi queste parole, ti prego prendi i soldi contenuti nella busta: i soldi ottenuti commettendo un'azione orrenda e usali per qualcosa di buono, per dare un futuro a te e ai bambini, così almeno il mio crimine non sarà stato invano, almeno in qualcosa sarò riuscito.
Non posso più andare avanti, non posso vivere sapendo che a causa mia, qualcuno non vive più, non posso imporvi un tale peso e non posso lasciare che un mostro come me, stia vicino a te e ai ragazzi.
Questa è la mia ultima dedica, il mio ultimo discorso, le mie ultime parole.
Vi amo. Ti amo Charlotte e amo infinitamente Lily e Peter, da loro un bacio da parte mia.
Addio. Il tuo Dexter."

Capitolo VI:

I Detective erano scioccati: avevano trovato l'assassino di Lord Blackwater, ovviamente si aspettavano che fosse stato assoldato da qualcuno, ma di certo non si aspettavano di trovarlo morto, suicida per il rimorso e la vergogna di quello che aveva commesso.
Una volta finito di leggere, Margaret con mani tremanti, mise i soldi e la lettera nella busta, la richiuse e poi la riappoggiò sul tavolo.
"L'unica persona che poteva aiutarci, si è impiccata, questo è un problema." Dichiarò David pensieroso.
"Hai ragione, intanto io mando un messaggio di posta pneumatica alla Centrale: devono immediatamente mandare qui degli agenti e devono anche avvisare la Famiglia Baker dell'accaduto."
Una volta usciti dall'edificio e inviato il messaggio, i due si confrontarono sulle idee per continuare le indagini, fino a che Margaret propose: "Credo che l'unica via, sia tornare alla miniera e parlare con i suoi colleghi stretti, magari qualcuno di loro ha notato qualcosa di utile."
"Potrebbe essere la strada giusta, tanto, cosa abbiamo da perdere?" Rispose il collega, prima di apprestarsi a salire sulla carrozza e a dare istruzioni al conducente.
Quando rientrarono all'interno del grigio edificio centrale, Riley, la stessa pallida donna che li aveva accolti la prima volta, disse con voce annoiata: "Detective: già di ritorno?"
Prima che i due potessero dare risposta, il Signor Dhal sbucò fuori dal suo ufficio e chiese: "Ci sono stati dei problemi? Non avete trovato il Signor Baker?"
"Oh sì, lo abbiamo trovato Signor Dhal: era impiccato nella sua stanza." La faccia di Isaac mutò: dallo stupore, passando per la preoccupazione e infine arrivando alla tristezza "Oh mi dispiace, non ho mai avuto molti contatti con il Signor Baker, ma mi sembrava una brava persona."
"Infatti lo era: era solo disperato." Rispose Margaret, prima di continuare: "Abbiamo bisogno di parlare con i colleghi stretti di Baker: magari i suoi amici. Può aiutarci?"
"Certo, posso farvi parlare con la sua Squadra: oggi sono tutti qui al lavoro." A quelle parole si voltò ed entrò dentro un'altra stanza, prese uno speaker e chiamò: "Squadra 9 - B al Perimetro, ripeto: Squadra 9 - B al Perimetro." La sua voce riecheggiò tramite gli altoparlanti in tutti gli edifici e in tutta la miniera, poi tornò dai Detective e disse risoluto: "Bene, seguitemi!"
L'uomo li condusse fuori, dove a piedi, in mezzo al fango, raggiunsero un lungo edificio sotto ad una altura, entrarono, a ciascuno fu consegnato un caschetto e presero uno dei tanti carrelli da miniera posti ordinatamente sui binari, vi si accomodarono e subito quello partì.
Il viaggio non durò a lungo e quando si fermarono Isaac li condusse in un ascensore minerario che sferragliando li portò sempre più giù: nelle viscere della terra.
Quando finalmente il meccanismo si arrestò e le grate si sollevarono, i tre si ritrovarono in una grande apertura scavata nella pietra grezza, da dove partivano un dedalo di corridoi, indicati solo da semplici binari.

"Benvenuti al Perimetro: è il luogo da dove partono tutti i corridoi che portano nelle zone di scavo della miniera, inoltre è anche la zona dove i minatori possono riposare e fare delle pause." Spiegò Isaac ai due, a cui già sembrava gli mancasse l'aria.
Non dovettero aspettare molto, prima che da uno degli infiniti corridoi, una piccola luce brillò, avvicinandosi, fino a che un gruppo di sporchi e sudati minatori non scese da uno dei carrelli.
"Squadra 9 - B al rapporto." Esclamò uno di loro, il quale sembrava essere il più anziano del gruppo. "Molto bene: questi sono i Detective Höchsteberg e Nightson, sono qui per farvi delle domande." Rispose Isaac.
"Grazie Signor Dhal. Innanzitutto credo sia dovere spiegare la nostra presenza: il vostro collega Dexter Baker era invischiato in un caso di omicidio e oggi lo abbiamo trovato impiccato nel suo appartamento." Disse Margaret. A quelle parole la squadra si agitò sorpresa e spaventata.
"Purtroppo il Signor Baker è stato raggirato ed è stato assoldato per assassinare un uomo. Siamo qui per capire chi è che lo ha assoldato. Voi siete le persone con cui aveva più contatti in assoluto, avete notato comportamenti strani, circospetti o sospetti in questo periodo?" Chiese David.
Detto ciò calò il silenzio, erano tutti sconvolti e tristi per la notizia. Poi una voce timida e tremante si levò: "Dexter è... o meglio era il mio migliore amico, in questo periodo era felice, mi ha detto che aveva trovato un'occasione imperdibile e che avrebbe potuto finalmente dare una vita più dignitosa a Charlotte e a Peter e Lily... cioè alla sua famiglia." L'uomo che parlò era basso e tarchiato, più o meno della stessa età di Dexter e si presentò come Lucan.
"Per caso non ha specificato di cosa si trattasse, oppure detto chi lo avrebbe pagato?" Chiese Margaret.
"No, non ha specificato, probabilmente nemmeno lui lo sapeva, ma un giorno mentre tornavamo da lavoro, abbiamo trovato una sfarzosa carrozza a vapore davanti al suo condominio e quando lui è si è diretto verso casa, una donna è scesa e ha parlato con lui."
"Riesce a descriverla?" Disse Nightson. "Difficile dimenticarla: era una Nobile, si vedeva da come camminava, da come parlava e addirittura persino quando stava ferma. Era giovane, non tanto alta, aveva i capelli castani raccolti in un'elaborata acconciatura, la pelle candida e gli occhi della stessa sfumatura dei capelli e indossava un ricco vestito Viola"

"Lady Ellie!" Esclamarono all'unisono i due Detective guardandosi allarmati negli occhi.
"Grazie Lucan, abbiamo quello di cui avevamo bisogno. Dobbiamo tornare immediatamente alla Centrale." Disse soddisfatto David. "Grazie e buon lavoro." Disse Margaret.
Dopo che i minatori si furono congedati, i due assieme ad Isaac tornarono il più velocemente possibile in superficie e dopo aver ringraziato e salutato il Signor Dhal, si fiondarono nella carrozza e con urgenza tornarono in fretta e furia alla Centrale.
Quando entrarono dalle porte girevoli, Wilkinson li fermò: "Oh siete tornati, avete trovato un altr..." "Lady Ellie: è stata Lady Ellie a far assassinare Lord Blackwater!" Esclamò la Höchsteberg, interrompendo bruscamente il Capitano.
"C - cosa?" Chiese lui confuso "Un collega stretto del sicario, ha descritto che il mandante dell'assassino era una donna, lui l'ha vista e ha fatto l'esatta descrizione di Lady Ellie." Spiegò brevemente Nightson, per poi aggiungere secco: "Dov'è?!"
"Lei è ancora qui, in Centrale, non potevamo farla tornare a casa prima che la scena del crimine fosse stata sgomberata." "Per fortuna. Andiamo!" Esclamò infine Margaret.
Appena i due videro la vedova in viola, la ammanettarono: "M - ma cosa fate?!" Esclamò lei stupefatta, mentre i Detective la portavano di nuovo verso la Sala degli Interrogatori. "Aiuto! Voi non potete farlo! Ma che diamine succede!"
Una volta seduta sulla dura sedia metallica, lei Esclamò con voce tremante: "Ma cosa vi prende, dovreste concentrarvi sul caso: il mio povero marito è stato..." Ma non finì la frase, perché la Höchsteberg disse: "Giù le maschere adesso: Lady Ellie, lei è accusata di cospirazione e di aver assassinato Lord Blackwater."
"Ma cosa state dicendo? Come posso aver fatto una cos..." "Adesso basta fingere, sappiamo che è stata lei e abbiamo tutte le prove." Si intromise Nightson.
A quelle parole, l'atteggiamento della donna mutò: drizzò la schiena, alzò il mento, le labbra si serrarono fino a diventare una linea sottile, uno sguardo di soddisfazione e di sfida dardeggiò sui due Investigatori, da fragile e indifesa, divenne una persona totalmente diversa, sicura, scaltra e pericolosa.
"Ma bene, i due genietti alla fine sono arrivati alla soluzione." Disse lei con un sorrisetto beffardo sulla faccia, per poi continuare: "Sapete, non pensavo che ci sareste arrivati, pensavo di essere stata abbastanza convincente."
"E infatti è stato così, ma si è tradita, abbiamo avuto dei testimoni." Rispose David. "E il fatto che sia lei il mandante, spiega alcune cose: per esempio il perché l'assassino conoscesse le abitudini di Lord Blackwater." Disse Margaret.
"Quel patetico ometto mi amava, voleva una vita tranquilla e riservata, ma io non sono così, per questo io e il Granduca abbiamo ingaggiato qualcuno per ucciderlo. Questa doveva essere la prima fase del piano, perché la prossima sarebbe stata l'irritante e altezzosa Granduchessa Lilith e così, una volta morta anche lei, finalmente io e il Granduca Highflag avremmo stare assieme, come ormai è da anni. E pensare che quei due idioti non si sono mai accorti di nulla."
"È così allora? Bhe felicitazioni: potrete stare insieme, in carcere." Disse dura Margaret. "Forse, ma questo non è quello che penso io." Rispose Ellie.
I Detective si accorsero troppo tardi dell'errore commesso: nella fretta non avevano assicurato le manette al gancio del tavolo, così Lady Ellie, con un movimento repentino, estrasse dal largo vestito viola una piccola pistola, la puntò contro di loro e sparò.
Per fortuna la mira della donna non era delle migliori, mancò i bersagli, così Margaret con un'agile mossa, la disarmò e la immobilizzò e quando uno squadrone di rinforzi fece irruzione nella stanza, ordinò: "Prendetela e portatela in cella!" "Gli altri, vadano ad arrestare il Granduca Highflag con massima urgenza!" Decretò invece David.
Mentre veniva trascinata fuori dalla Sala, Ellie urlava, si dimenava e insultava, fino a che i suoi deliri non si persero nei corridoi.
"Stai bene?" Chiese Nightson alla collega "Si, sono stata peggio, tu?" "Il nostro lavoro non smette mai di sorprenderci." Rispose con un sorriso lui, per poi aggiungere: "Andiamo ad informare Wilkinson... chissà se ci darà un aumento Hahahaha." Detto ciò, ridendo si incamminarono.

Capitolo VII:

I Detective avevano appena finito di aggiornare il Capitano Wilkinson sugli eventi che erano accaduti, quando Nicholson raggiunse i professionisti.
"Buongiorno, ho lavorato tutta la notte, ma finalmente ho avuto dei risultati: sono riuscito a rimettere in sesto il Maggiordomo a Vapore." Esclamò con un sorriso.
"Ottimo, c'è qualche novità?" Chiese curiosa Margaret "Bhe diciamo che abbiamo le prove definitive della colpevolezza di Lady Ellie. Venite, guardate pure con i vostri occhi."
Detto ciò si incamminarono verso il reparto tecnico, dove su un bancone era appoggiata la testa del Maggiordomo a Vapore. Nicholson si avvicinò e azionando una levetta, un fascio di luce scaturì da un occhio del marchingegno, proiettando alcune immagini sulla parete di fronte.
Ciò che videro era sconvolgente: videro Ellie e il Granduca complottare e parlare di come sbarazzarsi dei rispettivi coniugi, per poi baciarsi e farsi trasportare dalla passione.
"A quanto pare, Lady Ellie era molto scaltra, ma purtroppo ha sottovalutato le capacità della tecnologia." Disse ridacchiando Nicholson, inserendo la modalità avanzamento veloce, fino ad arrivare alla sera dell'omicidio.
Le immagini si susseguirono, mostrando Lord Blackwater in casa, poi un rumore lo destò dai suoi pensieri, intanto il Maggiordomo andò verso la porta, dove fu però trapassato da tre spari.
Con gran sorpresa dei Detective, il macchinario, nonostante gravemente danneggiato, non aveva ancora smesso di registrare, mostrando infatti l'intera dinamica dell'assassinio.
Proprio come avevano ipotizzato alla ricostruzione della scena, Dexter Baker, tentò di uccidere Blackwater, che si difese lanciando oggetti e lottando, mentre gli spari volavano in ogni direzione, infine due di essi andarono a segno, ma la vittima ancora non era morta, così, sanguinante scappò nella stanza adiacente, dove però con due colpi secchi Dexter finì Lord Blackwater, per poi tornare sui suoi passi e velocemente andarsene.
Avvisi rossi e segni di errori critici iniziarono a comparire sulle immagini, ma nonostante tutto, il Maggiordomo aveva continuato a registrare, per un po' nulla accade, fino a che nell'inquadratura non comparve Lady Ellie, agitata, anzi, era entusiasta, quando vide il corpo inerme del marito, un sorriso comparve sul suo volto e una lieve risata scaturì dalla sua gola, poi si ricompose, si arruffò i capelli e dopo una schiarita di voce, urlò a più non posso.
"Grazie Nicholson." Disse David "Prego, ho fatto solo il mio lavoro." "Ora con queste prove schiaccianti, possiamo incastrare una volta per tutte Lady Ellie e il Granduca, assicurarli alla giustizia." Rispose soddisfatta Margaret.
A quelle parole i due salutarono Nicholson e si congedarono, forti del fatto che con quelle prove, in Tribunale, nessuno avrebbe mai messo in discussione la colpevolezza di Ellie e del Granduca, chiudendo così una volta per tutte, il Caso della Vedova in Viola.

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