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1º tema: Bellezza

Testo per il primo tema del concorso di vvogliolaluna .

La bellezza del dolore
Lei stava piangendo, fino a qualche minuto fa.
Tutti si erano nuovamente accaniti contro di lei, tutti l'avevano nuovamente lacerata.
Ormai le lacrime salate sono un ricordo doloroso che occupano la sua mente, forse troppo recente, per questo cerca disperatamente di cancellare il dolore che tanto l'aveva abbattuta, scoppiando però in lacrime ogni volta che ci prova.

Ecco: l'ha fatto di nuovo, ci ha pensato di nuovo.
Ha provato ancora una volta a far guarire una ferita ancora aperta, procurandosi molto più dolore di quanto non ne provi già, ha provato di nuovo a cancellare il troppo dolore nel quale sta affogando, ed ora sta piangendo, di nuovo.

Lacrime calde e salate percorrono il suo viso pallido e stanco, delle urla vorrebbero disperdersi nell'aria, ma solo dei singhiozzi si odono in quell'assordante silenzio.
Sempre più dolore si accumula dentro di lei, ed è come se la stesse bruciando viva, come se lei non potesse fare nulla per impedire al mondo di ferirla, come se lei fosse impotente rispetto all'ignoranza che invade questo perfido mondo.
E continua a piangere, continua ad andare sempre più a fondo, continua ad affogare nel suo dolore.

Finalmente si è calmata, è sdraiata sul suo letto: i capelli scuri e lunghi sono sparpagliati disordinatamente su di esso, gli occhi color cioccolato sono gonfi, ed anche se le temperature sono alte, è rannicchiata all'interno del bozzolo che si è costruita con le sue coperte, mentre abbraccia il suo cuscino, come se questo potesse tranquillizzarla.
Quanto tempo sarà passato? Un minuto? Dieci? Un'ora? Lei non lo sa e, probabilmente, non le interessa.

Il suo cellulare, all'improvviso, sembra trillare: le è appena arrivata una notifica.
Lei aspetta a prenderlo, ma poi cambia idea: legge il messaggio che qualche secondo fa le hanno inviato.

"Ehi Yuko! Come va? :3" È la sua migliore amica: Beatrice.
Lei non vorrebbe rispondere, ma ormai ha visualizzato il messaggio, e non vuole ferire anche l'unica persona della quale si fida.

-Va male... Va tanto male- Sussurra tappandosi la bocca, come se volesse fermare i singhiozzi che ora sono bloccati nella sua gola, come le volesse frenare le sue stesse lacrime, che ora stanno cercando disperatamente la libertà.
Le sue mani tremano mentre digita la sua risposta.

"Bene... Te, invece?" Lei mente, e ne è perfettamente consapevole, ma non vuole far preoccupare la persona alla quale tiene più in questo mondo, dove le novità non sono ammesse.
Di solito è molto più solare con lei, però, in questo momento, non riesce a fingere nuovamente di essere felice.

"Benissimo! Sono felicissima, sai perché? :D" La ragazza riesce a sorridere amaramente: sa che la sua migliore amica è felice, e questo riesce, seppure minimamente, a tirarle su il morale.

"Perché?" Questa volta è curiosa di sapere il motivo della sua felicità, in cerca di un qualcosa che possa aiutarla a tornare a galla.
Qualcuno bussa alla porta, quindi la ragazza va ad aprire.
"Perché sono alla tua porta"

Non appena la apre, la persona che da tanto tempo aspettava di vedere la stringe a sé, in modo quasi possessivo.
Un piacevole calore scalda il suo cuore, tuttavia esso non è abbastanza per sciogliere il blocco di ghiaccio che ha nel petto.
-Ah, Yuko, che bello incontrarti! Te l'ho detto che un giorno ci saremo incontrat... Ehi, che è successo?- Il suo tono di voce cambia drasticamente quando vede i suoi occhi gonfi ed arrossati, i capelli arruffati, i polsi ancora sanguinanti...

-Niente- Risponde fredda, facendo un passo indietro, nascondendo le braccia dietro la schiena.
-Yuko, che hai fatto? P-perché non me l'hai detto? Insomma, potevo aiutarti... Io ci sarò sempre per te, non ricordi? Perché non mi hai detto che stavi male?- Beatrice si sistema gli occhiali, per poi chiudere la porta.
-Non ho fatto niente, sto benissimo, non vedi? Non ho fatto assolutamente niente- La ragazza sta per mettersi a piangere, mentre l'amica la guarda preoccupata.

-Yuko, che cazzo hai fatto?- Tenta di nuovo, questa volta in modo più disperato.
La ragazza si inginocchia a terra, sconfitta, mentre si mette le mani tra i capelli.
Si graffia quasi ossessivamente il viso, mentre altre lacrime rigano il suo viso stanco, dei singhiozzi echeggiano nell'ingresso, rompendo il monotono silenzio che è calato tra di loro.

-Io sto bene, cazzo! Sto bene! Sto fottutamente bene!- Urla, mentre l'amica si avvicina a lei, per accarezzarle dolcemente la schiena.
-Non serve mentire...- Sussurra abbracciandola, provocandole un dolore atroce al corpo coperto da graffi, che però sopporta, poiché è Beatrice che sta riparando il suo cuore ridotto a brandelli.
Lei continua a piangere tra le sue braccia, mentre l'amica sorride dolcemente accarezzandole la schiena.

Sono passati dieci lunghissimi minuti, e la ragazza finalmente si calma, mentre appoggia la testa sulla spalla di Beatrice.
-Mi fa tanto male qui... È come se ci fosse un vuoto enorme, più grande di me, che mi sta inghiottendo- Indica il suo cuore mentre guarda l'amica, che l'ascolta in silenzio.
-Allora riempiamo quel vuoto enorme con... Uhm... Del cibo?- Ha appena proposto allegramente Beatrice, mentre le labbra della ragazza si incurvano verso l'alto, formando un bellissimo e sincero sorriso.

-Tu mangi, io non ho fame- Dice mortificata, sorridendo ancora.
-Eh no, cara mia! Tu ora vieni con me in cucina e ci ingozziamo finché non ci scoppierà lo stomaco, hai capito?- E ride, contagiando anche la ragazza, che si asciuga le lacrime sorridendo.

Solo venti minuti fa la ragazza era avvolta dalla depressione, ed è bello vedere come, con l'arrivo di una persona, ella è uscita da quella situazione disperata.
I capelli arruffati sono brutti da vedere, gli occhi gonfi sono brutti da vedere, i polsi sanguinanti sono brutti da vedere, però il suo sorriso sincero e sollevato è probabilmente la cosa più bella che qualcuno possa vedere, i suoi occhi gonfi ormai sono pieni di vita.

Ed anche dietro un immenso dolore si nasconde un'infinita bellezza: la bellezza del sorriso di chi ha avuto la forza di combattere, gli occhi pieni di vita di chi ha pianto disperatamente senza nessuno a cui aggrapparsi, il sorriso smagliante di chi ha l'anima a pezzi, la melodiosa risata di chi prima urlava con dolore, le mani ferme, pronte a sorreggerti, che prima tremavano.

E non tutti hanno il coraggio di sfoggiare questa disarmante bellezza, non sempre le persone hanno il coraggio di combattere, troppo spesso la depressione abbatte le persone considerate diverse.

Ed è meraviglioso il dolore che adesso la ragazza sta cacciando via dal suo animo, è bellissimo il modo in cui lei sorride, è fantastico sapere che anche nel dolore si nasconde della bellezza.

Ora lei è debole, è stata fatta a pezzi da un mondo che non la merita, è stata lacerata da una società troppo indietro per lei, però è bellissima, anche nei suoi difetti, nella sua imperfezione, nel suo immenso dolore.

Ora Yuko si sta guardando allo specchio, dopo essersi lavata: i capelli scuri sono lisci e lunghi, gli occhi color cioccolato riflettono la bellezza che si cela dietro il suo dolore, il sorriso sincero cancella la tristezza che l'aveva abbracciata e la voce melodiosa ed allegra copre la disperazione che l'aveva spinta verso l'autolesionismo.

Yuko sorride radiosa, ed è bellissima.

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