QUARTA PROVA- seconda parte (25/8/17)
Quando la professoressa McGonagall aveva chiesto di scegliere se rimanere e combattere o andarsene, l'intera casata dei Serpeverde e quasi tutti i Corvonero avevano lasciato la sala.
Lucky e Max li avevano guardati andare via, il primo deluso, il secondo pieno di rabbia. Come potevano continuare a seguire Voldemort, anche dopo tutto quello che aveva fatto?
Tilly era sparita all'inizio del settimo anno. Aveva sentito aria di congiura, e ci aveva visto giusto: era stato un anno scolastico terribile, non solo per i Nati Babbani. Sia Lucky che Max ne avevano prese tantissime, ma non avevano desistito. A metà semestre anche Aurora era sparita, ma mentre ora Tilly White era tornata fra le file dei Grifondoro pronta a combattere, della bionda non c'era più traccia. Lucky aveva temuto il peggio.
La battaglia cominciò, e fu orribile. Lucky perse di vista Max, e si ritrovò solo a fronteggiare un Mangiamorte alto due metri. L'avevano torturato. L'avevano umiliato. Gli avevano sussurrato Sanguemarcio all'orecchio, prima di rompergli il braccio. Aveva visto Tilly, la sua Tilly, stesa scomposta mente a terra con uno squarcio nel petto, e aveva dovuto trattenere le lacrime. Ma era andato avanti. Anche durante la pausa per rendere onore ai caduti, dove aveva ritrovato Max, Lucky non riusciva a pensare ad altro. Voleva vendetta, e la voleva subito. Sapeva che i buoni avrebbero vinto, era solo una questione di tempo.
Ma adesso...
Fissava il cadavere di Harry Potter, colui che avrebbe dovuto salvarli. Vide Draco, con cui aveva condiviso il dormitorio per sette anni, andare da Voldemort come un cucciolo bastonato. Si sentì le braccia molli, e la bacchetta gli cadde di mano.
Suo padre era morto.
Tilly era morta.
Aurora non c'era più.
Avevano perso.
ANGOLO AUTRICE
Sono in vena di tristezza.
È scritta un po' di fretta perché sono in vacanza, ma spero che sia lo stesso passabile!
(Ripubblico per sicurezza)
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