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You're not alone. Parte 1

<h2><span><span>Il mio cuore si ferma.

La stanza si riempie dei miei affanni, come se stessi per soffocare.

Non riesco a scollare i miei occhi verdi dai suoi, così belli, pieni di amore mentre i miei si congelano e io piano piano muoio.

Il silenzio regna ma dentro di me è scoppiata una guerra.

Una bomba.

Il caos.

La paura.

Sto tremando.

Louis volta lentamente la testa verso la finestra e noto che sta iniziando a piovere.

Piccole gioccioline spattono contro la finestra e il cielo si colora di grigio.

Anche nei miei occhi sta piovendo.

Faccio un respiro profondo e porto d'istinto una mano sul cuore.

Bianca.

La ragazza che mi ha donato il cuore si chiamava Bianca Watson ed era innamorata di Louis.

E lui di lei.

Mi guardo intorno e mi sento di troppo, come se il mio cuore mi utilizzasse solo per dare una seconda chance a Bianca.

Io non centravo niente.

Non sono innamorata di Louis, Bianca lo è.

Devo andarmene, andarmene e non tornare mai più da lui, non posso prenderlo in giro.

Afferro il telefono dalla tasca e fingo che mi sia arrivato un messaggio, mentre Louis si avvicina a me per parlarmi.

"Sophì.."

"Scusami è arrivato un messaggio di mia mamma dicendomi che devo andare subito a casa, non vuole sapermi in giro con questo tempo.."

Non lo guardo negli occhi e oltrepasso la sua figura.

Mi segue e mi prende per un braccio, voltandomi verso di lui "Ma digli che sei al chiuso, può stare tranqu.."

Sposto la sua mano dal mio braccio e gli sorrido debolmente, mentre dentro sto morendo "Devo andare.."

Annuisce e abbassa lo sguardo triste.

Raggiungo la porta, l'apro e mi volto un'ultima volta verso di lui.

Incontro i suoi occhi azzurri mentre le lacrime pizzicano i miei.

"Scusami"

Mi sorride.

Se sapesse per che cosa gli sto dicendo scusa, non sorriderebbe in quel modo.

Esco dalla porta e la chiudo alle mie spalle.

Le lacrime cominciano ad uscire senza pietà, afferro le chiavi di questa casa e le metto sotto lo zerbino.

Me ne devo andare, il mio posto non è qui e non lo è mai stato.

---

Sto correndo.

Forse è meglio dire che sto scappando.

Sto scappando da me stessa, da Louis, dal mio cuore, dalla mia vita.

Corro per le vie colorate di Convent Garden mentre la pioggia bagna il mio viso mischiandosi con le lacrime.

Ogni volta che il mio sguardo si sofferma su qualche casa essa è colorata di rosso e io scappo anche da lui, l'unico colore che dava un senso alla mia vita.

E' sempre stato il colore che mi dava speranza.

Le mie vene sarebbero divenute rosse se l'operazione andasse a buon fine, ma ora rappresenta solo la rabbia.

Il fuoco.

Il fuoco che brucia ogni parte di me.

Mi fermo per riprendere fiato e mi appoggio ad una casa, toccandomi il cuore che batte ad una velocità incontrollata.

"Ora sei contenta Bianca? L'hai avuta la tua seconda chance, sono stata con Louis per un po' di tempo, ora tocca a me averla." Dico, al vento.

Di colpo mi resi conto che io non ho nemmeno mai avuto neanche UNA chance.

Mi copro il viso con le mani mentre continuo a singhiozzare, senza tregua.

Tiro un pugno contro il muro, quando guardo la mano la vedo sanguinare.

Questo sangue non mi appartiene. Nulla è mio.

"Bianca, io credevo di essermi innamorata di lui!" Urlo al cielo.

Un'altro pugno, altro sangue.

"Ed ero convinta davvero che lui amasse me, invece ama solo te!"

Al terzo pugno che tiro comincio a non sentirmi più la mano.

Il dolore e il freddo mi bloccano le ossa, mi sento completamente indifesa e debole.

Mi lascio cadere per terra e porto le gambe al petto, tremando.

Sono completamente fradicia, sola e sporca di sangue in una via che non conosco, al buio.

Fisso un punto impreciso per terra per un tempo che sembra interminabile e la suoneria del mio cellulare mi riporta alla vita terrena.

Lo prendo e nel frattempo controllo l'orario.

Cazzo, le otto di sera! Niall sarà preoccupatissimo per me!

Guardo il mittente della chiamata e mi stupisco: E' Zayn.

Mi asciugo le lacrime, tiro un respiro profondo e rispondo.

"Pronto..?"

"Sophia porca troia dove cazzo sei?!" Sento delle voci in sottofondo.

Le lacrime continuano ad uscire, ma prendo fiato e cerco di ricompormi.

"Sto bene Zayn, adesso torno a casa.." Appoggio la mano dolorante per terra, cercando di alzarmi ma finisco solo per cadere per terra gemendo dal dolore.

"Sophia?! Sophia!!"

"Zayn..." Sussurro tra le lacrime.

Sento la voce di Niall urlare.

"Zayn.. Zayn ti prego vieni a prendermi.. Senza Niall.." Riesco a dire con un filo di voce.

"Va bene piccola.." Mi risponde dolcemente, dopo di chè lo sento parlare con Niall.

"Cosa cazzo vuol dire che non posso venire?! E' mia sorella! Mia sorella!" Lo sento bestemmiare.

"Dov'è?"

Riconosco la voce e smetto di piangere.

E' Harry.

Harry Styles che si preoccupa di me.

"Piccola arrivo, dove sei?" Zayn.

"Sono in una vietta di Convent Garden.. Non so come si chiama.." Pronuncio a fatica.

"Cazzo, Convent Garden.. Non conosco la zona.."

Chiudo gli occhi e comincio a piangere ancora, sono qua al freddo e da sola.

Io non voglio essere da sola.

Sono stufa di esserlo.

"Vado io"

Sbarro gli occhi e la voce al telefono cambia.

"Sophia sono Harry, dimmi il colore della via."

Mi guardo intorno e sono ancora confusa.

"E'... Verde e bianca.."

"Non muoverti, arrivo." Chiude la chiamata.

Sta arrivando.

Lui sta arrivando per me.

Sono una cretina, perchè ho lasciato che venisse lui al posto di Zayn?

Non merito tutta questa apprensione da parte sua, mi sono comportata veramente da schifo.

Ho ancora in mano il telefono mentre la mia testa comincia a farmi male, insieme alla mano e a tutto il resto, cuore compreso.

Il tempo sembra non passare mai, guardo la mia immagine riflessa e sbarro alla vista della ragazza che è di fronte a me.

I capelli rossi sono tutti bagnati e lisci, la mia carnagione è ancora più bianca, gli occhi verdi sono grigi e le labbra viola.

Mi porto una mano alla bocca, quando sento una macchina sgommare dentro la via e cerco di farmi piccola piccola, per far si che nessuno mi veda.

Comincio a tremare di paura ma subito dopo la riconosco:

E' la macchina di Harry.

Parcheggia di fronte a me e scende velocemente dall'auto.

Esco dal mio nascondiglio e cerco di alzarmi, senza risultato.

"Harry!" Urlo, mentre le lacrime mi rigano il volto.

Si volta verso di me e mi corre incontro.

Appena è di fronte a me cerca di afferrarmi la mano e io la ritraggo.

Di colpo mi rendo conto che lui non sa niente di me e Louis e se lo sapesse, beh.. Mi lascerebbe qua.

Mi guarda stranito e questa volta riesce a prenderla.

Gemo dal dolore.

"Sophia che cazzo hai fatto?!" Mi urla contro, spaventato dal sangue che scorre su di essa.

Abbasso lo sguardo "Non urlare, ti prego.."

Si abbassa alla mia altezza e incontro i suoi occhi verdi, preoccupati.

Circonda il mio petto con le sue braccia e mi aiuta ad alzarmi.

Quando sono in piedi si sposta e rimaniamo a fissarci, fino a quando non mi lancio su di lui e lo abbraccio forte.

Rimane un attimo spaesato, dopo di chè ricambia e mi stringe forte, accarezzandomi la testa.

"Andiamo a casa, Sophì.."

Si stacca dall'abbraccio e si dirige verso la portiera della macchina mentre io rimango a fissare la sua camminata e i suoi ricci bagnati.

Si volta verso di me, sta per dire qualcosa quando lo interrompo.

"Harry, non voglio tornare a casa mia"

Mi squadra dalla testa ai piedi e mi fa cenno con la testa di salire in macchina.

Lo raggiungo ed entro, l'accende e comincia a guidare per le vie di quella piccolissima città, che non rivedrò più.

"Sai che devo portarti a casa, vero?" La sua voce mi riporta alla realtà, abbasso lo sguardo verso la mano dolorante.

"Non voglio, so già la reazione di Niall appena saprà che ero a Convent Garden, in una via buoia e senza Louis.."

Mi mordo un labbro, cazzo! Non sono capace a tenere chiusa la bocca.

Lo vedo irrigirsi.

"Infatti, cosa ci facevi li da sola? Ti ha lasciata li a morire quel bastardo?"

"No!" Urlo, voltandomi verso di lui "E' stata tutta colpa mia, okay?! Prenditela con me!"

Mi guarda negli occhi per una frazione di secondo e subito dopo li riposiziona sulla strada.

"Ti prego Harry, portami ovunque ma non a casa mia.. Non per stanotte."

Sospira.

Io e Harry, da soli, di notte.. Non è una buona idea ma non ne trovo altre!

"Va bene, passami il telefono"

Sorrido e tiro un sospiro di sollievo, voltandomi verso i sedili posteriori e prendendo il suo cellulare.

Digito il numero di Niall e glielo passo.

"Niall? Sono con Sophia, sta bene ma ho bisogno di parlarti.. Stanotte forse è meglio se sta da me a dormire, tu sei troppo arrabbiato.. No, puoi stare tranquillo, non gli tolgo neanche un capello.."

Continuano a parlare mentre io lo fisso ansiosa.

Mi passa il telefono di colpo.

"Vuole parlare con te.." Sbarro gli occhi e tremante lo afferro.

"Hey Nia..."

"HEY NIALL?! Ti si è fuso il cervello?! Ti ho cercata per un ora, stavo cominciando a pensare al peggio!! Dove cazzo eri?!"

"Calmati ti prego, non ho voglia di litigare.. Mi sono persa per Convent Garden e non riuscivo a tornare a casa, scusami.."

Lo sento respirare e me lo immagino mentre si mette una mano tra i capelli, mantenendo la calma.

"Scusa, davvero.. Domani ti spiego tutto, ora stai tranquillo, starò con Harry.."

"Di a quel cretino che se prova a metterti le mani addosso io giuro che..!"

"Stai tranquillo, so badare a me stessa, buonanotte.." Chiudo la chiamata e mi appoggio contro il poggiatesta.

"Quindi dormirò a casa tua..?"

"Sì" La sua voce è fredda, come se fosse furioso con me, ma so che ha avuto paura.

Ammutolisco e di colpo mi accorgo che sta parcheggiando.

Quando scendiamo dall'auto mi ritrovo davanti ad un'immensa casa color rosso mattone.

Harry appoggia una mano sulla mia schiena e mi fa segno di seguirlo.

Annuisco e oltrepassiamo la porta di casa.

Dentro è enorme, proprio come me l'aspettavo.

Comincia a salire le scale mentre io mi guardo intorno, smarrita.

Osservo le foto appese sul muro che ritraggono lui con una ragazza più o meno della sua età e quelli che credo siano i suoi genitori.

"Tutto ok?"

Scrollo la testa e gli sorrido, per quello che riesco.

Salgo le scale insieme a lui, fino a quando non raggiungiamo una stanza dipinta di azzurro e bianco, che immagino sia la sua.

Rabbrividisco alla vista di quel colore.

Sposto il mio sguardo verso di lui e osservo ogni suo movimento.

Apre un cassetto e ne tira fuori un paio di pantaloni della tuta insieme ad una felpa gigante.

"Vai a farti una doccia, sei fradicia, ti prenderai qualcosa.." Mi porge i vestiti.

Li guardo indecisa.

Sono un po incerta sul farmi la doccia nel bagno di Harry Styles.

Mi viene in mente che ho un problema: La mano.

"Io ti ringrazio ma non so se riuscirò.. Mi manca una mano!" Gli faccio vedere la mano e lui aggrotta le sopracciglia, pensieroso.

Ci guardiamo e mi sorride malizioso, divento rossa e sgrano gli occhi.

Scoppia a ridere e si morde un labbro.

"Ehm.. C'è la farò da sola!" Afferro i vestiti, scappo e mi dirigo in quello che sembra il bagno.

Chiudo la porta a chiave e faccio una doccia bollente.

Quando ho finito mi sento viva e riesco a muovere abbastanza la mano, anche se è ridotta male..

Mi guardo allo specchio e noto con grande piacere che il colorito della mia pelle e delle mie labbra è ritornato quello di prima.

Mi vesto ad una velocità supersonica, lego i capelli umidi in una coda alta ed esco dal bagno.

Harry non è più in camera sua, scendo le scale in cerca del riccio, vado in cucina e trovo un piatto di pasta.

Effettivamente sto morendo di fame.

Guardo intorno a me, non vedo nessuno, quasi quasi..

Mi siedo, sto per infilzare la forchetta quando sento un forte "AH-AH! IL TOPO E' CASCATO NELLA TRAPPOLA!"

Mi volto di scatto e vedo un Harry Styles molto sorridente, con addosso un paio di pantaloni enormi della tuta simili a quelli che mi ha dato, una felpa tre volte più grande di lui e una bandana che tira indietro i suoi ricci.

Sembra così diverso.

"Ho fame!" Mi lamento.

"Avrai anche una mano mezza fracassata, ma la fame non manca mai!"

"Non paragonarmi a Niall!" Lo punto con la forchetta e lui scoppia a ridere.

"Mangia dai e fammi vedere questa mano.."

L'afferra e comincia a girarla e rigirarla, osservandola con cura, mentre io mangio.

"Mmmh.." Si alza e esce dalla cucina.

Quando ritorna ha in mano delle garze, cotone e disinfettante.

Comincia a lavorare e quando finisco di mangiare ho una mano perfettamente fasciata.

"Grazie.." Sussurro, sorridendogli.

Ricambia e mi fa una carezza sul braccio.

Arrossisco e abbasso lo sguardo.

Una domanda mi sorge spontanea.

"Stanotte dove dormirò..?"

"Nella camera degli ospiti, c'è un letto gigante!"

Scoppio a ridere e ancora non ci credo:

Stamattina avevo un ragazzo e non vedevo da settimane Harry.

Sono passate neanche dodici ore, non ho più un ragazzo, ho una mano fasciata e passerò la notte a casa di Harry, con la quale non sono mai andata d'accordo.

Afferro il piatto vuoto e lo poggio nel lavandino, quando mi volto lui è appoggiato al muro e mostra le sue bellissime fossette.

"Buonanotte Sophì.."

Sorrido.

"Buonanotte Styles.."

...</span></span></h2>

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