Rosso sangue
Apro piano piano gli occhi e l'ambiente non mi è famigliare.
Sono sotto le coperte di un letto bianco, in una stanza completamente bianca, spoglia, con qualche mobile qua e la.
Mi sento stanca e senza forze, vorrei alzarmi ma non riesco.
"Piccola, ti sei svegliata! Grazie a Dio!"
Questa volta la voce la riconosco e mi sento subito al sicuro.
Mi volto e vedo mia madre affianco al mio letto, che avvicina la sua mano alla mia, con le lacrime agli occhi.
"Mamma.." Cerco di pronunciare a fatica, ma le parole mi escono strozzate.
"No, piccola, devi stare tranquilla, non sforzarti."
Non mi rassegno e le chiedo da quanto tempo sto dormendo.
"Due settimane, hai fatto un trapianto al cuore, ricordi?"
Annuisco. Certo che me lo ricordo, queste non sono cose che si dimenticano.
Ho solo diciotto anni, sono malata di Cardiomiopatia dilatativa da tre anni e adesso ho un cuore nuovo.
Un cuore che funziona bene, con la quale sarei guarita.
Non ci speravo nemmeno più, invece, sono ancora qui.
Mi porto una mano sul petto e lo sento, sta battendo, mi scende una lacrima.
Il mio cuore batte ed è il suono più bello del mondo.
"Piccola? Tutto ok?"
Le sorrido "Si tutto bene.. Mamma, mi sento così felice, non mi ricordavo quanto fosse bello vivere."
Mi stringe forte la mano e si avvicina per darmi un bacio.
"Tu sei viva Sophia, e nessuno ti porterà via da noi!" Si allontana pian piano "Comunque fuori ci sono Luke e Niall che stanno aspettando da due settimane di poterti vedere.."
Luke è il marito di mia madre e Niall suo figlio, nonchè mio fratellastro da quando io avevo dodici anni e lui quattordici.
Sono di origine irlandese, ma hanno vissuto a Londra fino a quando Luke non ha incontrato mia madre nella mia città, Bologna, durante una conferenza di lavoro.
Si sono trasferiti qui e io all'inizio non accettai molto bene la situazione, ma quando scoprii di essere malata, tutti mi stessero molto vicino.
Niall passava anche tutta la notte a suonare la chitarra ai piedi del mio letto per farmi alleviare il dolore, oppure quando io volevo ballare, lui mi teneva stretta e mi aiutava a danzare con lui..
Ormai sono passati sei anni dal suo arrivo nella mia vita e gli voglio molto bene, senza di lui non sarei qui, non avrei avuto la forza per sopravvivere.
"Fagli entrare, anch'io ho voglia di vederli.."
Mi sorride euforica, è da tanto che non la vedo così.
Apre la porta ed entra Luke, con un sorriso smagliante e una scatola di cioccolatini (che probabibilmente non potrò mangiare).
"Oh Sophi! Come sono contento di vederti! Mi sei mancata!" E mi abbraccia, per quel che riesce.
Ricambio ma mi accorgo che manca lui..
"Luke, dov'è Niall?" Non faccio in tempo a dirlo che lo vedo.
Niall, quel ragazzo biondo con gli occhi color del mare.
Ho sempre adorato il colore dei suoi occhi, forse perchè adoro il mare, forse perchè mi ha sempre trasmesso pace e tranquillità.. E poi, lo ammetto, l'ho sempre reputato un bel ragazzo e avevo un debole per lui.
Entra con la sua solita camminata e un mazzo di fiori rossi in mano.
Rosso sangue.
Rosso come il mio nuovo cuore.
Mi guarda.
Gli sorrido.
Mi sorride.
"Sophi.." E si porta una mano sul petto all'altezza del cuore.
Dopo due mesi che scoprii di essere malata c'erano giorni in cui non riuscivo nemmeno a parlare per il troppo dolore, allora lui metteva una mano sul suo cuore e io facevo lo stesso facendo segno di no con la testa.
Era il nostro modo per capirci.
Gli sorrido di nuovo e porto anch'io una mano sul mio cuore, annuendo.
Sto bene, finalmente.
Mi viene incontro con gli occhi lucidi e mi abbraccia forte.
"Dio se mi sei mancata, ho avuto tanta paura" Mi sussurra.
Lo stringo forte "Anche tu, fratellone"
"Sophia? Io, Luke e Niall abbiamo una notizia da darti"
Niall si stacca e, sempre tenendo la mia mano, si avvicina al mio padrino.
"Cioè? Sono curiosa, dai!" Rispondo.
Loro tre si guardano, quando Niall prende un respiro profondo e dice:
"Mamma e papà hanno pensato di trasferirci a Londra per quest'anno scolastico."
Rimango sbalordita.
Cosa? Trasferirci? A Londra?
Al nome 'Londra' il mio cuore comincia a battere all'impazzata e mi sento felice.
"Dai Sophì, a papà hanno offerto un buon posto di lavoro e poi ti farebbe bene riniziare in un'altro posto, Bologna ti ricorda troppo ciò che hai passato.."
"Sono un po' sconvolta.." Rispondo.
Niall si avvicina a me e mi da un bacio sulla testa "Sono sicuro che ti piacerà Londra, è bellissima, è solo un po' caotica.."
"Mi piace il caos, mi da un po' di andrenalina!" Gli sorrido.
Mi guardano tutti confusi "Sophia, a te non è mai piaciuto il caos.." Risponde mia madre.
Rimango un attimo in silenzio e fisso Niall, che mi fa le spallucce.
"Beh, comunque ha ragione Niall, non mi farà poi così male riniziare una nuova vita!"
Si avvicinano tutti a me sorridendo e cominciano a parlare di tutto ciò che è successo in queste settimane, di quante torte si è mangiato Niall, della nuova scuola di Londra, della nuova casa, di alcuni vecchi amici di Niall.
Comincio a ridere e finalmente dopo anni mi sento vita, con la voglia di ricominciare tutto da capo, insieme alla mia famiglia.
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