Tutto ciò che sappiamo di noi due
Schiacciate play e buona lettura.
Skyler
Lo vedo mettersi in ginocchio, difronte a me.
Mi guarda, con quei suoi occhi così penetranti che riescono a scalfire la mia anima pur non volendo.
Non odiarmi. Ti prego, ti supplico, non odiarmi Nick.
"Se io ti dicessi che qui, difronte a te, c'è Brian, cambierebbe qualcosa?"
Piango e rido contemporaneamente. La mia risata è falsa, come le sue parole, che non fanno altro che peggiorare il tutto.
"Non è divertente Nick, e di certo non aiuta."
Lui non si rialza, chiude gli occhi e li riapre un attimo dopo. E ciò che vedo un po' mi spaventa.
La sua espressione è cambiata in un battito di ciglia, sembra indecifrabile e cupa.
All'improvviso tutto è diventato statico, immobile, fermo.
"Estate 2013. Sono andato alla festa di Linda e sono rientrato a casa alle tre del mattino. Tu sei rimasta sveglia accanto alla finestra aspettando il mio ritorno. Quando mi hai visto rincasare mi hai mandato un messaggio dicendomi che eri arrabbiata perché non ti avevo portato con me e perché non ero lì con te, come ogni sera, per coccolarti nel sonno. Non mi parlasti per due giorni."
Mi alzo e indietreggio, salendo uno scalino alla volta con una mano che scivola sul muro e l'altra sul corrimano.
"Chi...chi ti ha detto questa cosa?" La mia è una domanda sprecata perché lui prosegue in un'altra direzione.
"Al tuo diciottesimo compleanno hai bevuto quasi un'intera bottiglia di Patrón perché io ti avevo promesso un bacio e tu dicesti che da ubriaca ti saresti sentita meno in colpa a baciare il tuo migliore amico."
Non è possibile.
"Da piccola ti chiamavo budino e ogni volta che lo facevo scoppiavi in lacrime."
"Questo lo sanno tutti Nick." Mi affretto a ribadire, ma lui ha già la risposta pronta.
"Ma nessuno sa che per farmi perdonare ti mettevo un cioccolatino sotto il cuscino sapendo che alla sera lo avresti trovato assieme al tuo pigiama."
Inizio a salire pian piano le scale. Più lui avanza, più io mi ostino a retrocedere.
Ad ogni sua parola il mio corpo subisce contrasti di emozioni.
"Mi stai facendo paura Nick." La
voce mi trema, così come trema ogni singolo centimetro della mia pelle.
"Tu non hai mai avuto paura di me Sky. Dicevi che ero il tuo scudo, la tua roccia...la tua forza. Ho provato sin da subito a farti capire chi ero. Ti ricordi la prima volta che ti ho portato a cena fuori?"
La mia testa risponde senza comando, annuendo.
"Ricordi cosa ti ho detto? Fidati. Fidati di me. Fidati di me Sky. SKY, ti ho chiamato Sky. Davvero pensi che un altro al mio posto l'avrebbe fatto? Perché a nessuno viene di chiamarti in quel modo anche solo una volta?"
"Questo non vuol dire niente." La mia risponde lo fa sorridere.
"Davvero? E questo allora cosa vuol dire? Sky, credo tu sia stata più o meno l'unica cosa bella per cui sia valsa la pena vivere la mia vita. Ricordati, se mai un giorno avrai bisogno di me ed io non potrò essere lì ad aiutarti, cercami. Io sarò sempre un passo dietro di te. Te lo prometto."
"Hai rovistato tra le mie cose Nick? Perché? Perché mi stai facendo questo? Brian è morto. È morto davanti i miei occhi. Smettila!" Grido con tutto il fiato che ho in gola.
"SONO IO BRIAN, SKY. NON SONO NICK, SONO BRIAN. SONO IL TUO BRIAN."
"PIANTALA!!! Non è vero. Non ti credo. Non credo più ad una sola parola." Corro in camera da letto e mi chiudo dentro a chiave.
Come da copione lui prova ad aprire, per poi incitarmi a farlo urlando da dietro la porta.
"Apri Sky. Ti spiegherò tutto, ma tu devi collaborare. Non ostinarti a non voler sentire. Ho già rischiato di perderti troppe volte, e non voglio più che questo accada."
Mio Dio cosa devo fare? Non può essere lui. Non può, non può, non può.
"Tu hai un tatuaggio sul petto, Brian non ne aveva." Azzardo, convinta.
"L'ho fatto prima di venire a bussare alla tua porta. Simboleggia il cielo, e il suo infinito. Ti ricordi perché ti ho sempre chiamata Sky, non è vero? L'ho fatto per te, per noi."
"Non puoi essere tu. Brian odiava raccontare le bugie, non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Menti."
"Chiedimi qualcosa, qualsiasi cosa che possa servire a finché tu mi creda." Lo sento dire.
Oh, questa poi se la poteva risparmiare.
"FALLO SKY. FALLO. DEVI FARLO."
Mi siedo a bordo del letto. Guardo la foto mia e di Nick sopra il comò scattata il giorno del suo compleanno e inizio a pensare, fino a che non mi sento dire:
"Il giorno del ventiquattresimo compleanno di Brian gli diedi due regali e gli chiesi di aprire il pacchetto più piccolo in camera sua, da solo. Il bigliettino diceva"
"Portalo sempre con te. Tua Sky. Era un piccolo cuoricino d'oro con le nostre iniziali." Completa la frase. Correttamente.
Mi copro la bocca con la mano mentre lacrime silenziose scendono veloci dipingendo il mio volto con dei tratti lunghi e freddi.
Corro alla porta, aprendola. Lui è difronte a me, occhi negli occhi. Senza dire nulla mi mostra la sua mano destra chiusa a pugno.
Lentamente, alzando un dito per volta, la apre, e lì, sul palmo della mano vedo la prova lampante delle sue parole.
"Sempre con me, Sky. L'ho sempre portato con me. Non mi sono mai staccato da lui."
Prendo il piccolo ciondolo a forma di cuore in mano e scorgo subito quelle due piccolissime lettere: B&S
Il mio cuore è ormai impazzito, e avverto un forte senso di nausea. Le gambe tremano e la rabbia cresce a dismisura.
Gli lancio contro il ciondolo colpendolo dritto al petto, poi viene il mio turno. Mi scaglio contro di lui assestando un pugno dopo l'altro.
Batto forte sul suo petto, braccia, spalle, ovunque la mia mano voglia colpire.
"Sei un'idiota." Urlo, mentre i miei colpi lo spingono sempre più lontano.
"Ho passato l'inferno per colpa tua. Volevo morire ogni fottuto giorno perché non riuscivo a dare un senso alla mia vita." Lui non risponde. Non contesta, non accusa dolore per i molteplici colpi che continuo a dargli.
"TI ODIO. TI ODIO CON TUTTA ME STESSA. Perché l'hai fatto? Perché mi hai mentito? Tu eri il mio migliore amico e io ti amavo. Cazzo Brian!"
Vedo le sue pupille dilatarsi per un miscuglio letale: shock, dolore, gioia, paura, tutto racchiuso insieme.
L'ho detto? L'ho davvero chiamato così?
Mi afferra i polsi frenando la mia ira. Ho il fiatone, il respiro spezzato e vorrei solo continuare ad urlare.
"Ti dirò tutto. Ora però basta. Non ce la faccio più." Surrurra.
"Non ce la più a fare co"
Le mie parole vengono strozzate dalle sue labbra che si avventano sulla mie.
Provo a respingerlo, inutilmente.
Le sue braccia mi spingono dentro la nostra camera. Il suo bacio si fa sempre più insaziabile e mentre gemo nella sua bocca sento le gambe sbattere contro il letto.
Con un'ultima spinta mi ritrovo stesa a letto con lui sopra di me.
"Dimmi che vuoi solo me Sky. Ti prego, sto impazzendo." La sua voce roca provoca un brivido lungo tutto il mio corpo.
"Ho sempre voluto solo te."
Freno il bacio e prendo il suo viso fra le mani. Se i suoi occhi potessero parlare credo direbbero che dopotutto ne è valsa la pena.
"Sei davvero tu?" Lo chiedo con un filo di voce, troppo debole e allo stesso tempo troppo insicura.
"Sono io. Sono colui che hai sempre cercato e che non hai mai smesso di amare."
Tutte le spiegazioni le ho rimandate al prossimo capitolo.
Spero solo Non mi prendiate per pazza per questo colpo di scena e che almeno vi sia piaciuto!
Grazie a tutti.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro