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Capitolo 42

Skyler

"Wow! Che pancione!" Esclama Olivia. "Sei sempre sicura che sia uno solo?" Chiede buttandola sul ridere. "Cretina! Sei pronta o devi fermarti ancora un pò?" Sì guarda attorno, oggi al Wallas non c'è molta gente, sarà per il caldo che inizia a farsi sentire e le persone preferiscono starsene comodamente a casa anziché uscire.

"No. Kevin ha detto che posso staccare. A proposito, ti saluta. Gli avrebbe fatto piacere vederti, ma indovina un pò? Aveva un appuntamento galante questa sera."
"Davvero?" Chiedo incredula. "Ah ah. Ovviamente ho captato tutto da sola, sai che lui è di poche parole." Evidenzia.

"Però l'ho visto più di una volta amoreggiare con un tipo niente male. Lei le ha lasciato il suo numero...quindi fai due più due. Mi cambio e arrivo Skyler."
E bravo Kevin. Ho passato mesi a cercargli una possibile compagna. Scrutavo con attenzione ogni cliente che posava gli occhi su di lui.

O era troppo bassa, o troppo alta. No, troppo secca. No, troppo altezzosa. Non e poi no, sembra un uomo.
Non andava mai bene nessuna. Anche se sa di piacere alle donne, con quel capello biondo perennemente spettinato e lo sguardo da cerbiatto, non è mai stato il tipo d'uomo da vantarsene.

Al massimo, si lasciava sfuggire qualche sorriso provocatorio di troppo, ma nulla di più. Gli voglio un gran bene, amo questo posto e non vorrei lavorare da nessun'altra parte se non qui, tra la perenne folla mattutina all'assalto per accaparrarsi caffè e pancakes e per tutti i clienti di vecchia data con cui ho un rapporto speciale.

"Pronta?" Oliva è riapparsa al mio fianco. "Sì. Andiamo alla ricerca di queste benedette scarpe!" Rispondo, non troppo euforica.
Mancano due settimane alla data presunta del parto e cinque giorni al matrimonio di Sarah. Mi sento al quanto stanca e gonfia.

Per la gioia di tutti ho messo su quasi dieci chili, non che mi dispiaccia, finalmente rivedo allo specchio la ragazza che ero un tempo: solare, felice e con una gran voglia di urlare al mondo quanto sia bella la vita.

"Tu e Nick avete già scelto la data del matrimonio?"
"Più o meno. Lui è più propenso per Settembre, io invece per Ottobre."
Strabuzza gli occhi. "Di quest'anno? Cioè tra quattro o cinque mesi?"
Faccio cenno di si con la testa. "È proprio vero il detto: chi a tempo non aspetti tempo." Enfatizza.

"Siamo arrivati." Annuncio. Olivia scorge il nome sopra la vetrata e mi guarda a bocca aperta. "È un regalo di Nick." Mi precipito a dire.
"Fottuta bastarda. Non è che ci scappa un paio di Louboutin anche per la sottoscritta?" Che scema! La prendo per la borsa e la trascino dentro.

*****

Prima di rientrare a casa faccio una sosta a lavoro da Nick. Tecnicamente è una sorpresa, l'ultima volta che ci ho provato non è andata prorpio come mi aspettavo. Questa volta non ci dovrebbe essere nessun intoppo.

Mrs Pandora è sempre alla sua postazione, quando mi vede a stento mi riconosce. Stavolta non le do il tempo necessario per farmi scrutare, parto subito in quarta.
"Buonasera. Crede che questa volta può lasciarmi passare per andare al diciottesimo piano dal mio fidanzato, nonché futuro marito?"

Non contenta alzo la mano sinistra per mostrarle l'anello. Il suo volto diventa un tutt'uno con la camicia rossa a pois bianchi. Forse ho esagerato, ma chi la fa l'aspetti.
"Sì, sì, prego." Sussurra imbarazzata.

Jenny ha cambiato tipologia di occhiali. Ora sfoggia una montatura rettangolare verde fluo con le stanghette rosso fuoco. Inutile dire che le piacciono i colori sgargianti, non per niente indossa un tubino verde Tiffany. Stupendo. "Oh, Mrs Carey, buonasera." Dice con il suo dolce e sincero sorriso.

Ricambio il saluto più che volentieri. "Buonasera Jenny. Nick è nel suo ufficio?"
"Si. Ha da poco terminato una riunione e non ha nessun appartamento. Entri pure."
"Grazie."
Busso appena. "Entra Jenny." Lo sento dire. Mi volto verso Jenny che mi strizza l'occhio divertita.

Tossisco attirando la sua attenzione. "Buonasera Mr Parker sono Skyler Carey la nuova stagista, ha chiesto di vedermi?"
Sta al gioco. "Oh, si prego. Si accomodi." Indica con la mano le sedie difronte la sua scrivania e io mi ci fiondo all'istante. I miei piedi urlano una tregua.

"Di cosa voleva parlarmi?" Chiedo. Guardo il libro affianco al computer. È aperto. Stava leggendo? "È attirata da qualcosa Mrs Carey?" Mi interroga serio. "No no. Mi scusi." Sto arrossendo davvero? "Bene. Torniamo a noi. Come si trova nell'azienda?"

"Benissimo, grazie. Ho instaurato un ottimo rapporto anche con i colleghi, specie con Andrea. Mi segue passo passo, ho appreso molte cose in quest'ultimo periodo. Il merito è anche suo." Corruga la fronte e chiude gli occhi a fessura. "Andrea dice? Non mi sembra che ci sia nessun uomo che si chiami Andrea qui dentro."

"Infatti è una donna. Non ho mai parlato di un uomo. Perché? C'erano problemi se fosse stato un uomo, o meglio, un ragazzo?" Adoro provocarlo. Si alza dalla poltrona con un mezzo sorriso sulle labbra e inizia a girarmi intorno. "In questo momento mi sento molto Anastasia Steele. È tremendamente sexy."

Appoggia entrambe le mani sullo schienale della mia seduta. Percepisco il suo fiato sul collo. "E così trova tutto questo...sexy, Mrs Carey?" Sussurra con voce roca nel mio orecchio destro. "Sì." Gemo. "E questo?" Mi morde la spalla. "Questo è sexy?" Inizia a baciarmi il collo, provocando un brivido lungo la mia schiena.

"Fa così con tutte le sue stagiste Mr Parker?"
"No. Lei deve ritenersi molto fortunata Ms Parker." Il mio cuore ha appena avuto un infarto. "Come mi ha chiamata scusi?" Mi gira verso di lui. Ora le sue mani sono sopra ai braccioli della sedia.

Occhi azzurri Vs occhi verdi. Wow! Non resisto. "Sei bellissimo." Dico.
"Mi sta lusingando? In questo caso" Non gli lascio il tempo di finire. "Piantala." Metto una mano dietro la sua testa e lo attiro a me, baciandolo. Le nostre bocche si incastrano alla perfezione.

Io e Nick siamo la perfetta combinazione tra le due metà, un pò come il Simposio di Platone. "Quanto ti amo Sky."
"Idem." Ormai non posso più fare a meno di rispondere in quel modo.

Qualche tempo fa abbiamo visto per televisione 'Ghost', e non vi dico nemmeno quando mi ci è voluto per convincerlo, adoravo il modo in cui Sam pronunciava quella parola a Molly. Per lui Idem valeva più di un semplice "Ti amo" e l'amore che provo per Nick è superiore a tutti i Ti Amo del mondo.

"Cosa stavi leggendo?"
"Guarda tu stessa." Prendo il libro e tenendo il segno con l'indice lo chiudo per sbirciare il titolo: Le parole che non ti ho detto. "Ma non ti stanca davvero mai leggerlo? Siamo a quota, quanto? Cinquantadue, cinquantatre."

Ride, per poi correggermi affermando che è arrivato alla bellazza di sessanta. "Non è possibile. Ti credo che lo sai a memoria." Fa una linguaccia. Sembra un bambino.
"Tu piuttosto, hai trovato le tanto famose scarpe per il matrimonio?"

"Certo che si. Le ho lasciate in macchina." Merda merda merda!!!
Quando imparerò a starmene un pò zitta? Il suo sguardo è fulmineo. Ops!
"Sei in macchina Sky? Cosa ti ho chiesto gentilmente? Di non"
"Guidare perché potrei sentirmi male in qualsiasi momento." Concludo io per lui.

"Che palle Nick! Se mi sento male mi fermo subito, no?" Aggiungo prepotentemente. "No!" Alza la voce. "Non voglio che guidi. Fine della discussione."
"Bene!" Rispondo a tono. "Benissimo!" Controbatte. "Stupido." Continuo io.
"Incosciente."
"Autoritario."

"Irrispettosa." Non molla. "Cafone!" Mi pizzica un braccio. "Ciam-bel-la!" Gonfio le guancie, offesa. "Sei la mia bellissima ciambella che profuma di zucchero filato." Lecca il mio viso, cogliendomi alla sprovvista. "Nick. Oddio! Sei un maiale. È meglio che vada."

"Lo penso anch'io, altrimenti finisce che ti faccio partorire prima del previsto." Lo guardo a bocca aperta. "Okay, scusa hai ragione tu amore, sono un maiale voglioso. È colpa tua però che ti metti questi mini abiti."
"Sì certo." Rispondo secca.

Dopo avermi accompagnato alla porta e avermi baciato per la bellezza di cinque minuti, ho sbirciato dall'orologio affisso alla parete, mi lascia andare, ma non prima di avermi rivolto un'ultima domanda.
"Ah, Sky, ma chi è Anastasia Steele?"
Alzo gli occhi al cielo. È senza speranza!

*****


"Ma dove diamine sono andate a finire?" Sto imprecando contro me stessa alla ricerca delle chiavi della macchina.
Borsa piccola è l'equivalente a "Non ci sta un emerito ca...". Borsa grande "Non trovo mai un emerito ca...".

Io ovviamente sfoggio una borsa più grande di me stessa con dentro tutto il mio piccolo universo. A partire dall'ultimo libro delle Hoover, che deve ancora iniziate a leggere, fino ad arrivare ad un succulento panino al salame che ormai si sarà abbrustolito a puntino.

"Cercava queste?" Sobbalzo per lo spavento. Un ragazzo tappezzato di tatuaggi su braccia, collo e presumibilmente anche sul petto fa ciondolare dalle mani le chiavi della mia macchina. "Le saranno scivolate. Le ho trovate poco fa accanto alla Mini Cooper.

"Sì. Grazie mille. Sono mie. Sbadatamente devono essermi cadute. " Afferro le chiavi e in quel preciso istante il sole riflette nei miei occhiali da sole il luccichio del brillantino al suo sopracciglio destro.
Non so perché, ma in un certo senso questo ragazzo mi incute terrore.

Forse sarà per il modo in cui i suoi occhi marroni cercano di intravedere attraverso le lenti nere degli occhiali o per il serpente tatuato lungo tutto il suo braccio sinistro. "Grazie ancora." Dico prima di montare in macchina. Metto in moto e abbasso i finestrini per far fuoriuscire un po di calore.

Nell'attimo in cui do gas sento nuovamente la voce del ragazzo.
"Buona fortuna Skyler." Guardo dallo specchietto retrovisore, lui non c'è più e io ormai non posso più fare marcia indietro.

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