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Capitolo 14

"Ama. Amare. Amarsi. Sono le tre incognite della vita."

MarylinEN

Nick

Oggi è uno di quei giorni dove sarei rimasto volentieri a letto anziché venire a lavoro. Ho appena affrontato una riunione di due ore e tra poco mi aspetta un meeting in sala conferenze.
Il telefono sopra la scrivania inizia a squillare e una luce rossa si accende iniziando a lampeggiare. È Jenny.

Che altro succede adesso Jenny?

Mi scusi Mr Parker, c'è qui Evelyn Anderson. Chiede di parlare con lei. Posso lasciarla entrare?

Sento un tuffo al cuore. -Evelyn. Non è possibile. -

Mr Parker, è ancora lì?

Falla entrare Jenny, grazie.

Sono passati quasi due anni dall'ultima volta che l'ho vista. Due anni in cui non ho fatto altro che chiedermi dove ho sbagliato e perché ho 'meritato' di avere accanto una persona a cui non è mai importato niente di me, di noi.

Sento bussare alla porta. Ecco, ci siamo, la resa dei conti è arrivata. "Avanti." dico a voce alta.

Jenny apre la porta e subito dietro di lei appare Evelyn. "Miss Anderson signore. Prego, si accomodi pure."

Evelyn avanza lentamente verso di me. È come la ricordavo, forse ancora più bella. Frutto della gravidanza, credo. Indossa un tubino grigio che fascia a pieno le sue curve. I capelli biondi sono leggermente raccolti, tranne qualche piccola ciocca che le ricade sulla fronte.

Le décolleté nere slanciano le sue gambe tanto da farle sembrare ancor più belle e lunghe. Il viso è nascosto da un grosso paio di occhiali neri rigorosamente Chanel, ma il suo sorriso, quello non è più come lo ricordavo. È spento. Morto.

"Ciao Nick." Odio ammetterlo, ma sentire di nuovo la sua voce è...piacevole.

"Evelyn. Accomodati pure. Non ti chiedo nemmeno come hai fatto a trovarmi, vado direttamente alla domanda successiva: cosa ci fai qui?"

La mia gamba destra sta tremando. Accade solo quando mi sento nervoso e sotto pressione, cioè adesso.

"Nick, non mi chiedi nemmeno come sto? Sono due anni che non ci vediamo. Ho anche provato a chiamarti, ho lasciato un messaggio alla tua segretaria, ma tu non mi hai più richiamato. Perché?"

La sua voce è spezzata dal dolore. Se non la conoscessi direi che è un'ottima attrice, invece credo stia davvero soffrendo per un qualcosa che non sono io.

"È molto semplice da capire, Evelyn. Sarò breve, ma intenso. In questi due anni ti sei mai preoccupata di sapere come stavo? In quattro fottutissimi anni che siamo stati assieme ti sei mai chiesta: ma che cazzo sto facendo? In tutto questo tempo ti sei mai pentita di scoparti il mio migliore amico nel nostro letto? Ti sei mai chiesta come mi sono sentito quando ho scoperto che aspettavi un bambino, non mio, e io poco prima mi ero messo in ginocchio per chiederti di sposarmi?"

Non mi sono nemmeno reso conto di alzare il tono della voce. Sento la vena del collo pulsare e le mie mani vorrebbero tanto prendere a pugni qualcosa o qualcuno.

Sì toglie gli occhiali e li appoggia sopra la scrivania. I suoi occhi stanno luccicanti. "Fanculo Evelyn. Non venire a piangere da me. Io e te siamo meno di zero. Lo siamo sempre stati, solo che il sottoscritto era troppo innamorato da accorgersene." ammetto più a me stesso che a lei.

Prende un fazzoletto dalla borsetta e si asciuga le lacrime. "Mi dispiace, Nick. Non meritavi nulla di quello che io e Mark abbiamo fatto, ma eravamo innamorati e io"

Sbatto un pugno sulla scrivania che la fa balzare sulla sedia per lo spavento. "Eravate innamorati? Ma sai quello che dici o no? Perché non mi hai lasciato allora, perché Evelyn? Avrei risparmiato di soffrire come un cane bastonato e tu ti saresti potuta godere a pieno la tua storia con il vero amore della tua vita." dico.

"Lo farei." urla. "Se tornassi indietro ti giuro che lo farei Nick. Ti volevo bene, sei sempre stato un bravo ragazzo. Non volevo farti soffrire. Mi dispiace." sussurra.

Voglio che se ne vada. Ora. "Dimmi cosa sei venuta a fare e poi vattene." tuono.

"Lisa è tua figlia."

Skyler

"Sei particolarmente raggiante oggi, Skyler. Hai persino gli occhi che ti brillano. È successo qualcosa?"

Io e Kevin stiamo riempiendo gli scaffali con la merce appena arrivata.

"Sì vede così tanto? Comunque si sono felice. Tanto felice." rispondo.

"È merito di Mr prendo a pugni chiunque tocchi la mia principessa?" sogghigna.

"Cretino." ribatto.

Apre l'ultimo cartone di Pepsi e deposita le lattine sul ripiano più basso dello scaffale.

"Beh, qualunque sia il motivo sono contento per te. Te lo meriti. Davvero." dice strizzando un occhio.

"Penso anch'io di essermelo meritato. In ogni caso, grazie, Kevin. Per quello che hai fatto e continui a fare per me." Lui annuisce e torna nel suo ufficio.

"Bene, direi che il mio vicino di casa merita una sorpresa. Forze a coraggio Skyler."

Prendo due fette di cheesecake dal banco frigo e le adagio dentro una scatola, poi preparo due caffè da portar via, saluto Kevin e le mie colleghe e vado a trovare Nick a lavoro.

La Parker Industries Group è un edificio mastodontico di oltre 20 piani tutto vetro e acciaio. L'insegna color antracite posta sopra le porte d'entrata è elegante e semplice allo stesso tempo.

Quando varco la soglia ad accogliermi c'è una lunga reception in legno massiccio dove sommersa da centinaia di fogli si scorge una ragazza minuta e bella in tutta la sua semplicità.

Porta un elegante abito nero con piccoli ricami di pizzo che avvolgono il suo punto vita. I capelli sono di un castano chiaro, avvolti in una morbida treccia laterale e la sua carnagione è talmente chiara da sembrare quella di un bimbo ancora in fasce.

Quando alza lo sguardo e mi vede mi squadra con i suoi occhi neri come se fossi uscita dal mondo di Pandora.

Iniziamo bene.

"Buongiorno, desidera?" domanda con tono acidulo e risoluto. Leggo il nome sulla targhetta appuntata al suo vestito: Jezebel.

E poi sono io quella che viene da Pandora.

"Buongiorno, sono Skyler Carey, dovrei vedere Nick Parker." rispondo.

Lei alza un sopracciglio e da un'occhiata al computer. "Ha un appuntamento?" mi chiede.

E ora? Che faccio? Pensa Skyler. Pensa.

"A dire il vero no, ma qualcuno a fatto un'ordinazione" Alzo la borsa con dentro le cibarie "e dovrei consegnare queste cose a Mr Parker." Cerco di essere più convincente possibile, ma lei non sembra cedere.

"Io non ho ricevuto nessuna segnalazione. Mi dispiace." Insiste.

"Oh, beh, se preferisce chiamo il mio capo, che poi a sua volta chiamerà l'azienda e alla fine qualcuno chiamerà lei e vorrà sapere perché non mi ha lasciato passare. Senza contare che qui dentro c'è del caffè che sicuramente si raffredderà sempre di più e la cheesecake con questo caldo inizierà a sciogliersi e..."

Mi zittisce esasperata. "Diciottesimo piano. L'ascensore è in fondo a sinistra." Sfoggio un sorriso vincente e la ringrazio.

Arrivata al diciottesimo piano esulto vittoriosa, ma non appena le porte dell'acensore si aprono difronte a me vedo una scrivania bianca e...un'altra segretaria.

Oh, Cristo Santo! Ma non finiscono più?

Mi avvicino, e la ragazza, inaspettatamente, sorride quando incrocia il mio sguardo. Ha un buffo paio di occhiali rosa che le donano molto ed è vestita in modo casual. Non sembra affatto arrogante come Miss Pandora, al contrario, sembra addirittura simpatica.

"Buongiorno, sono un'amica di Nick. Mi chiamo Skyler Carey. Non ho un appuntamento, non l'ho avvertito del mio arrivo, e non credevo fosse un'impresa cosi ardua poter parlare con lui. Volevo solo fargli una sorpresa." confesso.

"Non c'è problema, ma credo abbia scelto il momento sbagliato. Mr Parker è occupato nel suo ufficio e tra poco ha un meeting importante. Se ha voglia di aspettare può accomodarsi nelle poltrone che vede alla sua destra." risponde garbatamente.

"Oh, forse avrei fatto meglio a chiamare prima di venire. Non importa, ma grazie lo stesso." dico amareggiata.

D'un tratto sento qualcuno sbraitare da dietro la porta vicino alla scrivania. Guardo la segretaria allibita e lei fa lo stesso indubbiamente impreparata a questo tipo di situazione.

La porta si apre di scatto, quasi violentemente, e ne esce una donna dall'aspetto statuario. Porta un grande paio di occhiali da sole neri e sul suo viso scendono...lacrime?

"Evelyn, torna subito qui." È la voce di Nick. Sta sbraitando contro questa Ev...Evelyn. Quella Evelyn?

"Evelyn non puoi andartene." Continua Nick, ma lei non sembra nemmeno ascoltare. Va verso l'ascensore e preme il pulsante per scendere.

La segretaria si alza dalla sedia con scatto felino ed entra nell'ufficio di Nick lasciando la porta semiaperta. Non so cosa fare ne cosa dire. Sono confusa e incredula. Guardo Evelyn, che mi da le spalle e sembra così persa e vuota da far paura.

"Skyler? Merda."

È Nick, ma quando mi giro per guardarlo la sua porta si chiude di colpo.

"Che diavolo succede? Ora basta."

Vado alla sua porta e senza bussare la apro come un tornado.

"Nick. Che cavolo sta succedendo?" Mi guardo attorno e poi lo vedo. "Nick, ma cosa...Oh, Mio Dio!"

Cosa starà per succedere? Cosa avrà visto Sky??? E perché Nick si comporta cosi???

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