16.
Il telefono di casa gli cadde dalle mani quando si giró, per trovare Harry a osservarlo.
Per un attimo ringrazió Dio che non fosse il suo iPhone.
"Harry..." Cominció a dire Jason, avvicinandosi a lui.
Ma questo lo scansó, portandosi una mano sul capo abbassato.
Sospiró, frustrato, scioccato, non sapeva come doveva sentirsi, sapeva solo che il suo cuore ormai faceva tanto male da non poterlo piú sopportare.
Deglutí, alzando la testa.
Jason gli rivolse uno sguardo dispiaciuto.
"Mi dispiace tanto..." Mormoró, Harry si limitó a puntare il suo sguardo sul viso dell'altro.
"Perché?" Chiese, era calmo, esternamente e cercava di rimanerci, per evitare di prendere Jason dal colletto della maglia e sbatterlo con la testa al muro.
Dio, quanta voglia ne aveva.
"Perché cosa?" Chiese Jason. "Perché lo ha fatto, perché hai accettato?" Riformuló Harry, l'altro ragazzo scrolló le spalle.
"Non, non lo so. Per quanto riguarda me invece, beh l'ho fatto perché mi ha offerto una bella somma e poi tu sei anche bello. Perché rifiutare?"
"Quindi mi stai dicendo che, quella pessima battuta non era poi talmente scherzosa? Mi stai dicendo che mi conoscevi giá? Che sapevi giá chi ero?" Jason annuí, mordendosi il labbro. Tentó di afferrare le mani di Harry ma egli non glielo concesse allontanandosi dal suo tocco.
"Figli di puttana." Disse tra i denti, prese il suo cappotto con tutte le sue cose e, senza dire parola, si sbatté la porta della casa di Jason alle spalle ed entró in macchina.
"Ora mi sente." Disse, pur non essendoci nessuno in auto che potesse sentirlo. Mise in moto e, ad una velocitá sovrumana, cominció a correre per le strade della cittá stranamente poco affollata.
***
Harry non ci mise molto ad arrivare, visto la sua velocitá.
E non fu nemmeno tanto lento nello scendere dall'auto per cominciare a bussare insistentemente alla porta di casa sua e di Louis.
Era arrabbiato, e deluso.
Non poteva crederci che suo marito avesse fatto inscenare tutto quello perché non lo voleva piú. Era davvero cosí invecchiato e, di conseguenza, imbruttito per portare una persona a complottare cose del genere?
Forse era il perché negli ultimi giorni non faceva altro che andare a lavoro? Ma solo perché era molto impegnato e poi, nell'ultima settimana, non era neanche stato con Louis perció.
Mentre pensava, la porta si aprí, scoprendo Louis con un pantalone della tuta, una maglia bianca e i capelli spettinati accompagnati da occhiaie nere e profonde.
Quando Harry lo vide, sentí il suo cuore fare un balzo. La stessa cosa accadde per Louis e lí si rese conto che probabilmente non si era seccato piú di tanto di Harry.
"Hey..." Sussurró Louis, insicuro, quando lo vide.
Harry represse un sorriso, dedicandogli un insulso cenno di capo.
Non poteva cedere a quelli occhi azzurri in un momento del genere.
"Immaginavo saresti venuto, quando Jason non mi ha piú risposto al telefono ho chiuso subito, perché sapevo per certo che avevi sentito tutto e non volevo stare ad assistere a una litigata tra voi "piccioncini"." Louis sorrise tristemente, Harry gli rivolse un'occhiata confusa.
"Piccioncini? Io e lui? Ma se praticamente quella era tutta una bugia? A opera tua, tra l'altro, a opera di mio marito. Ti rendi conto che umiliazione? Insomma, cosa ti ho fatto per spingerti a questo?" Disse Harry, Louis gli intimó di stare in silenzio.
"Entra dentro, e ne parliamo." Cosí lo fece accomodare. "Non lo so cosa mi era preso ma avevo incontrato Chad qualche settimana prima e boh, mi fece sentire le stesse sensazioni di quando "stavo" con lui. É stata tipo una ricaduta, hai presente? Solo che questa volta volevo fosse qualcosa di piú di una semplice scopata e avere un marito mi istruiva le cose... So che é brutto da dire, ma te l'ho detto che non sapevo cosa stavo facendo. Io ti amo, ma quando hai un matrimonio sulle spalle e un lavoro veramente pesante si esce fuori di testa. Non volevo neanche farti realmente le corna." Spiegó Louis, gesticolando, guardando Harry, distogliendo lo sguardo dopo qualche secondo
In tutto ció, Harry lo guardava, seguiva ogni suoi movimento. Lo ammirava in ogni posa, in ogni movimento di labbra, lo ammirava e basta.
"Ma hai solo idea di cosa questo mi abbia portato a fare? Ora mi sento sporco, usato e deluso. Cioé, non potevi semplicemente rifletterci su prima di compiere questa cazzata? Ah no aspetta, tu sei "Louis Tomlinson il ragazzo che qualcuno cosa fa ha sempre ragione perció non ha bisogno di pensare prima di agire"." Sorrise sarcasticamente Harry, alzando gli occhi al cielo.
Louis sbuffó.
"Non sono quello che mi hai descritto, eppure mi conosci. Senti, so che ho sbagliato ma qualche volta puó capitare, non é facile tenere la testa sulle spalle a quest'età. Ci siamo sposati giovani, forse dovevamo vivere un altro pó e poi impegnarci ufficialmente piú avanti. Magari non sarebbe successo tutto questo." Harry quasi rise alle parole del marito.
"Quindi mi stai dicendo che ti penti del nostro matrimonio? Ti rendi conto che stai peggiorando la situazione? Dovresti solo stare zitto." Ringhió il piú grande.
"Non sto dicendo nulla Harry, solo che mi dispiace." Ma Harry non ebbe il coraggio di dire nient'altro e Louis, a quel punto, si alzó dal divano.
"Cosa pensi che dovremmo fare?" Harry scrolló le spalle, guardando il pavimento.
La sua rabbia era improvvisamente sparita, lasciando spazio a una tremenda tristezza.
Voleva piangere.
"Forse, forse dovremmo stare per un pó da soli..." Sussurró Harry, deglutendo.
Louis lo guardó, un pó dispiaciuto, quasi sperava che gli cadesse in ginocchio a dirgli che lo amava.
Il solito egoista.
"Uhm, va bene se é quello che vuoi... Me ne vado io, visto che tu sei stato fuori casa per cinque giorni."
"Cosa? No, me ne vado io. Non preoccuparti." Ribatté Harry, cominciando ad avanzare verso le scale.
A quel punto Louis lo fermó afferrandolo per un braccio, creando un contatto che fece fremere entrambi.
Sembrava essere la prima volta che si sfioravano, ed era una sensazione meravigliosa.
"É anche casa tua, ora tocca a te." Mormoró Louis, guardando Harry negli occhi.
Quasi questo non sorrise.
"Va bene, se tu vuoi andare in motel. Almeno, potrei aiutarti ad aggiustare le valige?" Louis scosse la testa, sorridendo leggermente.
"Non porteró troppe cose, voglio che tu abbia un ricordo di me in questi giorni."
"Io, non so se vorrei cose tue in giro." Disse Harry, sospirando.
"E perché?" Chiese allora Louis, confuso. Era anche un po' spaventato per il fatto che magari Harry avesse deciso che era finita definitivamente.
"Perché poi scoppierei a piangere Lou, e ne ho abbastanza di stare male."
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