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10.

Dopo aver letto altri messaggi, spinto dalla troppa curiositá, Harry si ritrovava con gli occhi chiusi completamente abbandonato al sedile.

Che stronzo era l'unica cosa che riusciva a pensare di Louis, com'era possibile che quel tappo di bottiglia fosse capace di fare tutto quel male?

Probabilmente quel "Non posso fare sesso sempre e solo con Harry, diventa noioso" é stata la parte peggiore, in cui Harry si é sentito usato e non amato.
Come puó diventare, infatti, noiosa una cosa che fai con la persona che ami?

Non aveva neanche la voglia di ragionarci piú, di scervellarsi cercando di capire perché l'avesse fatto ma infondo, bastava dire che quello era un vizio di Louis.
Tradiva chiunque con chiunque.

Le persone come lui venivano comunemente chiamati figli di puttana.

"Non ci posso credere." Continuava a mormorare, passandosi una mano sul viso, tra i capelli, sulle gambe cercando di smorzare l'agitazione.

Non ne poteva piú, quasi gli veniva da piangere.
Ma non poteva, si ripeteva sempre, non avrebbe sprecato lacrime per una persona del genere.
E parlare del marito in quel modo gli faceva strano, non poteva crederci perché davvero, lui credeva che Louis fosse non cambiato ma migliorato, per lo meno.
E invece era rimasto il solito traditore e Harry non se lo meritava: era un bel ragazzo, intelligente, simpatico, pieno di soldi, aveva tanti ragazzi che gli venivano dietro. Perché allora si era sposato proprio il piú coglione?

Proprio non riusciva a capacitarsi del suo sbaglio, probabilmente aveva fumato fin troppo prima di dimenticare le mille corna passate e di portarselo sull'altare.

"Eccomi tesoro! Ho preso tutte le cose che piacciono a te." Louis entró in macchina sorridente, mettendo la busta della spesa sulle sue gambe.

"Davvero? Grazie Lou." Harry rispose a stento, ma non voleva dare nell'occhio.
Voleva scoprire fin dove potesse arrivare suo marito.

"E di cosa, era il minimo. Poi scusa se ci ho messo un pó piú del dovuto ma delle ragazze mi hanno chiesto delle foto." Harry annuí, mettendo in moto la macchina.
Cominció subito a correre sulla strada, sperando di arrivare a casa il piú presto.

"Domani vuoi che ti accompagni a lavoro? Sai, magari riesco a rimediare." Propose Louis, ma tutti sapevano che non era per quel motivo che voleva accompagnarlo.
Harry, allora, scosse immediatamente la testa serrando la mascella.

"Non ti permettere." Gli rispose brutalmente, tanto da farlo spaventare.
Gli dispiaceva ma non poteva fare altro se non quello, di prenderlo a pugni non gli andava proprio.

"Uhm, sei sicuro? Potrei essere di aiuto." A questa, Harry non rispose troppo cosciente della situazione.
Lasció che Louis intendesse la risposta dal suo silenzio e quello non era il solito caso di "chi tace acconsente" perché quando Harry stava zitto quella cosa non andava fatta davvero.

"Allora andró a fare una passeggiata, non importa."

"Sí, vai. Tanto come giá sai domani sono impegnato." Harry rispose, Louis lo guardó interrogativo.

"Perché fai cosí?" Chiese allora, ma il marito non disse nulla, scrollando semplicemente le spalle.

"Non ho voglia di parlare, é stata una giornata molto lunga. Penso che io andró a fare una passeggiata ora."

"Va bene, basta che non torni a casa con una lampada da venti sterline come l'altra volta." Scherzó Louis, Harry accennó un sorriso.

"Oh tranquillo, torneró a casa con qualcosa di molto meglio."

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