Capitolo 44
Quando stai per vivere il giorno più bello della tua vita non sai che sarà il più bello. I giorni che pensi saranno i più belli non sono mai belli quanto li immaginavi nella tua fantasia. Sono i giorni qualsiasi, quelli che iniziano in modo normale, sono quelli che alla fine diventano i più belli. Quando stai per vivere il giorno più bello della tua vita non sai che sarà il più bello, non finché non lo diventa. (...)
Isobel Stevens – Grey's Anatomy, 5x22
ISABELLA
-Mamma, svegliati ... Mamma, ti devi sposare con papà! Svegliati! – La voce della mia bambina mi penetra nelle orecchie e mi riscuoto dal sonno. Mi alzo e guardo la sveglia sul mio comodino. Ore 07:30 del giorno 20 maggio. Ci siamo, decisamente!
-Buongiorno piccolina ... andiamo a farci belle, su! – Ci alziamo insieme e in cucina trovo una riunione femminile. Stanotte non ho dormito con Liam, le mie amiche lo hanno buttato fuori di casa perché è tradizione che gli sposi non dormano insieme prima del matrimonio. Ma nel frattempo hanno sbattuto fuori anche tutti gli altri maschi (che sono andati a dormire casa di Leonie), e la mia adorata quasi suocera è venuta a casa mia.
-Buongiorno, bellissime ... siete pronte? – chiede mia zia prendendo in braccio Emma.
-Dov'è la mia testimone? Senza di lei non so quanto potrò essere pronta – dico sedendomi sullo sgabello per provare a fare colazione.
-Ha già dormito senza Liam, ma adesso tenerla anche lontana da Sara è troppo ... non potrà mai reggere tutto questo, povera cuginetta. – Mia cugina Clary ride, e la mia famiglia è molto gasata per l'evento ma sono tutti piuttosto tranquilli. Io no, come al solito. Probabilmente la mia laurea mi preoccupava molto meno, però forse è normale. Voglio dire ... mi sposo!
Sara arriva subito dopo la colazione, insieme alle parrucchiere e truccatrici che si occuperanno di noi ragazze. Da questo momento è come se il tempo scorresse più veloce, e durante il lavoro della truccatrice e della parrucchiera, mia cugina Clary mi fa un miliardo di fotografie. Non ho in alcun modo voluto il fotografo per le pose sceniche in casa perché lo trovo ridicolo e superfluo, visto che ci sono la cerimonia e il ricevimento. Niente foto sceniche, solo foto spontanee. Le altre ragazze sono tutte pronte prima di me, e nel frattempo tornano tutti gli uomini. Sono pronta alle 16:00 in punto, la cerimonia sarà alle 17:00. Anche la mia bambina ha fatto i capelli, e scorrazza da una parte all'altra della casa con il suo vestito indaco già indosso. Mia madre, mia zia, mia nonna e mia cugina sono anche loro pronte e perfette. L'unica a dover mettere ancora il vestito sono io, ho il terrore di aprire quella sacca bianca. Scendo in cucina a prendere un bicchiere d'acqua, ancora in camicia da notte.
-Isa, sei ancora in pigiama?! – mi rimprovera mia nonna.
-Fatemi rilassare un attimo – li supplico. Mi tremano le mani, ed è mia madre a versarmi l'acqua.
-Ripensamenti? – mi chiede. Forse un po' ci spera che io non mi sposi. È colpa sua se per molto tempo ho guardato al matrimonio con terrore, come se fosse la cosa che rovina tutto. Ha cercato di farmi cambiare idea, anche se ha aiutato con l'organizzazione. Ma io voglio dimostrarle che si sbaglia e non ho assolutamente ceduto. E poi io e Liam siamo una famiglia da molto tempo ormai, e non sarà di certo questa cerimonia a cambiare le cose tra di noi.
-No, quello mai – rispondo, - sono sicura di ciò che faccio. Ma la mia paura è inciampare mentre mi dirigo all'altare o fare qualunque altra figura di merda! – esclamo con voce stridula. Intanto la mia migliore amica si fa spazio nel gruppo attorno a me.
-Ellie, parabatai... Io sono qui, e ad aspettarti all'altare non c'è un uomo qualunque ma il tuo Liam, quindi respira profondamente. Non inciamperai e non cadrai, spero che tuo padre non lo permetta altrimenti se la vedrà con me, e diventerai la signora Hemsworth senza alcun problema! Ci siamo assicurati anche la lontananza dei paparazzi ... quindi metti quel meraviglioso vestito e vai a farli secchi, hai fatto l'impossibile per arrivare fin qui e ti meriti questo giorno. – Annuisco, bevo l'acqua e poi salgo in camera seguita da tutte loro. Sara si è sposata l'anno scorso, anche lei era in ansia e io l'ho tranquillizzata, tutto è sparito quando è diventata la signora Taptiklis. Ho fatto il mio discorso alla Meredith Grey e lei è andata all'altare super sorridente. Emma si siede sul letto, in attesa. Vuole vedermi questo vestito addosso da mesi. Apro la sacca e rivelo il mio vestito, solo Sara ne conosceva l'aspetto mentre per tutti gli altri era un mistero, almeno fino a questo momento. Sento dei sospiri di meraviglia dietro di me e sorrido.
-E' meraviglioso, Isabella – sospira mia cugina con gli occhi sognanti. Mia nonna li ha lucidi di lacrime, mia madre e mia zia sorridono. È bianco perla, di pizzo e con ricami floreali, e ha una scollatura a barca. Ricade sul mio corpo perfettamente, avvolgendo dolcemente le mie forme con la sua gonna a sirena. Quando lo indosso realizzo veramente tutto quello che sta succedendo attorno a me, e mi sento improvvisamente pronta ad affrontarlo, più forte che mai. Indosso le decolté bianche Manholo Blanik, per cui ho messo sottosopra il mondo. Volevo le stesse scarpe di Bella Swan in Breaking Dawn, folle come al solito. Le ho trovate in una boutique di Londra che teneva ancora alcuni modelli da collezione. Non metterò il velo, in testa in realtà non ho nulla.
-Okay, adesso manca qualcosa di blu, di prestato e di vecchio – dice mia madre. Mia zia mi passa la sua giarrettiera.
-Sono felice di potertela prestare – dice emozionata. La giarrettiera ha un nastro blu, Sara si china e mi aiuta a infilarla. Questa era la cosa blu e prestata. Poi vado a prendere la cosa "vecchia": l'anello di mia nonna che mi era stato regalato anni prima, quando passai il mio primo Natale con Liam. Vado ad abbracciarla e lei trattiene a stento il pianto. Metto anche il mio speciale bracciale Cartier con la scritta (regalo di Liam), gli orecchini di diamante a punti luce e ovviamente il mio anello di fidanzamento. Quando sono pronta mi accompagnano tutte quante giù, aiutandomi con lo strascico. Intanto è arrivato mio padre, che viene ad abbracciarmi emozionato.
-Sei bellissima, piccola. – Arrossisco e lo ringrazio. Anche mio nonno e mio zio sono emozionati e mi fanno i complimenti.
-Chi sei tu? Cosa ne hai fatto della mia sorella motociclista? – chiede mio fratello scioccato. Io gli faccio una linguaccia e lui ride. All'inizio avevo confessato di volere un abito molto diverso da quello che indosso, degno della motociclista che sono. Lo avevo anche trovato: blu e di pizzo, con le maniche lunghe, che lasciava le spalle scoperte e con un super spacco. L'ho comprato lo stesso ma non lo indosserò per diventare la signora Hemsworth, oggi non ho voglia di sentire critiche e volevo essere un minimo tradizionalista. Quindi magari lo metterò per il ricevimento ...
-Bene, adesso andate perché la macchina è fuori che vi aspetta ... ci vediamo lì – dico alla mia famiglia. Sara li accompagna tutti quanti fuori, e dopo cinque minuti andiamo via anche noi. Il mio progetto iniziale era quello di arrivare alla cerimonia in moto, ma con il vestito e tutto il resto sarebbe stato troppo complicato. Perciò andremo con la mia Audi, che mio padre è molto felice di poter guidare. Sia la cerimonia che il ricevimento si svolgono in un hotel che ha giardini pensili con vista sulla spiaggia. L'ora è studiata bene perché è il tramonto, e la luce è meravigliosa. Emma è seduta tra me e Sara sui sedili posteriori, e non sta zitta un attimo. È eccitatissima.
Poco dopo
Nonostante siamo stati puntuali con tutto, il mio mezzo attacco di panico ha rallentato un po' la tabella di marcia e sono arrivata con quindici minuti di ritardo alla cerimonia. Non arrivo subito sulla navata, ma scendiamo davanti all'entrata e poi attraversiamo la hall dell'albergo fino all'uscita sui giardini. A quel punto ci sistemiamo bene con mio padre alla mia sinistra, Sara davanti a tutti noi di dieci passi e poi Emma davanti me e mio padre di cinque passi. Parte in quel momento la canzone di Elton John che ho scelto per arrivare all'altare, Your Song, suonata al pianoforte. Sono stata molto originale nell'organizzazione e non ho voluto la classica marcia nunziale. Quando metto piede sul tappeto della navata tutti si girano verso di me, ed io arrossisco. Cerco di non farmi prendere dall'emozione e alzo lo sguardo, incontrando gli occhi e il sorriso di Liam. Sorrido di riflesso, coraggiosa ed emozionata. Accanto a lui ci sono Luke e Chris, i suoi testimoni. Passo attraverso gli invitati e individuo con la coda dell'occhio alcuni colleghi di Liam e tutti i miei parenti, amici e colleghi. Poi torno a concentrarmi sul suo viso, e per un momento mi sento come se ci fossimo solo noi due. La mia migliore amica va a posizionarsi accanto all'altare, oggi è bellissima nel suo abito lilla e sembra che si muova quasi a passo di danza. La mia piccolina si avvicina istintivamente a Liam, che la prende in braccio e le dà un bacio. Quando lui la mette giù, Emma trotterella verso la mia migliore amica. Finalmente arrivo anche io all'altare e mio padre mette la mia mano su quella di Liam, che la afferra come se non volesse lasciarla più. Tutti si siedono e la cerimonia ha inizio. Ma non mi soffermo ad ascoltare le parole di rito, e mi riconnetto solo quando è il momento di recitare le promesse. Abbiamo voluto scriverle noi, ed è stata una cosa veramente bella.
-Per fare le cose come piacciono a te, ho scritto tutto su un post-it – mi dice Liam. Sorrido, e lui continua. – Isabella, non credo che possano esserci parole perfette da dirti, ma poi ho capito che non devono esserlo, perché la cosa importante è farti capire quanto io ti amo. Tu non sei perfetta e nessuno lo è, ma è proprio per questo che ti amo così tanto. Non ti interessa cucinare, e se fosse per te i giorni festivi li passeremmo a letto. Sai cosa vuol dire soffrire, e questo ti ha reso forte. Non sei dolce, anzi sei acida il novanta per cento del tempo ... Ma sei bellissima e intelligente, dinamica e folle, e sei la cosa migliore che io potessi desiderare. Amarti ed essere amato da te è la cosa migliore che potesse capitarmi. – Le lacrime iniziano a inumidire i miei occhi, e le asciugo cercando di non rovinare il trucco. Mi ricompongo e dico quelle parole, che non ho voluto scrivere su un pezzo di carta perché sono perfettamente incise nel mio cuore.
-Liam, io oggi voglio dirti grazie perché mi dai tutto quello che ho sempre desiderato: un amore che mi consumasse, avventura e passione. E mi hai letteralmente "salvata" in qualche modo, e sostenuta in tutte le mie follie. Io potrei vivere senza di te ma non voglio, perché è molto meglio essere straordinari insieme piuttosto che ordinari separati. Sei tutto quello di cui ho bisogno, e l'unico modo per dirti grazie è promettere di amarti fino a quando entrambi vivremo. – Dopo le promesse ci scambiamo le fedi, in platino, e veniamo dichiarati marito e moglie. Poi ci viene dato il permesso di baciarci, e io mi butto di slancio su di lui non facendo caso al bouquet, ai vestiti o agli invitati che si alzano e applaudono. Una cosetta minuscola viene a mettersi tra di noi: Emma. Sorridiamo, e Liam la prende in braccio. Quando ci separiamo veniamo travolti da parenti e amici che ci abbracciano e si congratulano con noi. Quando Chris, Leonie e gli altri vengono ad abbracciarmi, mi dicono "Benvenuta ufficialmente nella famiglia, adesso sei una Hemsworth a tutti gli effetti". Dal primo pranzo con tutti loro mi sono sentita parte di questa famiglia, ma adesso sono Isabella Hemsworth, la moglie di Liam. Le mie amiche mi stringono in un abbraccio di gruppo e sono contentissime per me. Jen, ovviamente, non si smentisce mai e fa una delle sue battute, ma poi ci abbraccia entrambi.
-Vi voglio bene, sono felice per voi! - ci dice. Prima di recarci ufficialmente nel giardino dove si terrà il ricevimento, passa almeno mezz'ora per un piccolo cambio che ho fatto. Ho voluto una cosa molto semplice ma le persone invitate sono comunque circa un centinaio. Non ho mai avuto il desiderio di sposarmi, e quindi non ho mai avuto il desiderio di una cerimonia sfarzosa. Se non fosse arrivato Liam, non avrei mai fatto un passo del genere. E comunque non posso negare che è stato un giorno molto speciale. Sono circondata dalle persone che mi amano e ho ufficialmente una famiglia mia, che ho creato io insieme a quell'uomo speciale che oggi è diventato mio marito. Un forte senso di responsabilità si fa strada in me, insieme a un senso di benessere. Farò di tutto per proteggere questa famiglia che ho creato. Siamo seduti al tavolo degli sposi e Liam mi osserva, mi avvicino a lui per baciarlo in modo molto appassionato.
-Mi piace questo vestito blu ... sono contento che tu abbia messo qualcosa che ti rispecchia in tutto e per tutto. Vorrei saltare il resto del ricevimento e andare subito in luna di miele – dice ridendo.
-Mi fa piacere che tu non abbia trovato esagerato il secondo abito ... E comunque accetto la proposta – rispondo con un sorrisino malizioso. Ci avviciniamo per un altro bacio ma arriva un piccolo uragano.
-Mamma, papà! – Emma viene a chiamarci.
-Ehi piccolina, che succede? – Liam la fa sedere sulle sue gambe.
-Zio Chris vuole parlarvi e dice che è ancora presto per la luna di miele ... anche se non ho capito che voleva dire. –
-Zio Chris è un rompiscatole, lascialo perdere amore mio. – Si scambiano un sorriso luminoso, che è praticamente identico.
-La mamma oggi è la più bella del mondo – dice poi la piccola, e io ridacchio.
-La tua mamma è sempre la più bella del mondo – la corregge Liam. Mi avvicino a loro e accarezzo entrambi sul viso. Poi Emma corre via, richiamata da Angelica per giocare. Scambio un intenso sguardo con Liam.
-Ti amo, Cupcake. – Gli circondo il collo con le braccia.
-Ti amo anche io, principessa ribelle. – Ci baciamo ancora, mai stanchi di questo contatto. Adesso niente potrà mai separarci.
LIAM
Un mese dopo
Sono in giro con la piccola Emma a scegliere gli addobbi per la sua festa di compleanno, che sarà domani. Non posso credere che stia per compiere già due anni, sembra passato meno tempo da quando Isabella, leggermente terrorizzata, mi faceva vedere la prima ecografia di questa piccola meraviglia. In realtà non riesco nemmeno a credere che sia passato un mese da quando Ellie è diventata mia moglie. Era così bella quel giorno che non potevo credere che si stesse legando proprio a me, per sempre. L'immagine di lei vestita di bianco sarà sicuramente una delle cose migliori della mia vita e non la dimenticherò mai.
-Papà, mi ascolti? – La vocina arrabbiata di mia figlia mi riporta alla realtà. È bello sentirsi chiamare papà, è ancora una cosa un po' surreale ma emozionante, considerando che "papà" è stata anche la sua prima parola.
-Ehi piccola, scusa ... che dicevi? – La prendo in braccio. I suoi occhioni azzurri, molto simili ai miei, esprimono una leggera irritazione. Permalosa come sua madre, non c'è che dire.
-Ho visto le cose blu. – Per "cose blu" probabilmente intende i festoni e i palloncini.
-Sicura di volerli blu? – le chiedo perplesso.
-Sì, a me il rosa fa schifo – ribatte tutta convinta, continuando ad indicare il punto delle cose che le interessano. È estremamente intelligente e con un linguaggio molto chiaro, nonostante abbia solo due anni. E' abituata a sentir parlare in due lingue diverse, Ellie le parla spesso anche in italiano perché vuole che sappia entrambe le lingue, ed io sono contento che sia così. L'intelligenza è sicuramente un lato che ha ereditato da Isabella, la mia dottoressa laureata col massimo dei voti e con una fantastica carriera come neurochirurgo. Molto spesso mi capita di trovare Emma con un libro di qualunque tipo in mano che cerca di capire cosa ci sia scritto, anche se preferisce farsi leggere Harry Potter da me. Ellie non sta mancando di trasmetterle la sua passione per la lettura e la cosa sta contagiando anche me.
Dopo aver preso tutto il necessario per la festa, propongo a Emma di andare a trovare zio Chris, zia Elsa e i suoi cugini, ed è subito felice della cosa. In realtà stasera rimarrà a dormire da loro perché io ed Ellie festeggiamo il primo mese di matrimonio. Siamo tornati dalla luna di miele due settimane fa ... Fosse stato per me non sarei più tornato, anche se Emma ci mancava tanto. Siamo stati a New Orleans, Barcellona, Madrid, Atene e New York. Lei aveva sempre voglia di andare in giro per le città ed è anche stata una guida fantastica (soprattutto ad Atene e New Orleans) mentre io sarei rimasto volentieri in camera ad esplorare lei. Non ne abbiamo mai abbastanza e la sera, anche se spesso eravamo stanchi, non potevamo rinunciare a fare l'amore. Ho un particolare ricordo di New Orleans, in cui sono riuscito a farle cambiare idea sull'ennesimo giro che voleva fare per la città...
Eravamo arrivati a New Orleans due giorni prima, ed Ellie si era organizzata tutte le zone della città da esplorare comprando mappe e guide. Il cielo quel giorno era grigio e preannunciava pioggia, ma Ellie voleva comunque uscire e visitare il quartiere francese. Era seduta sul letto circondata da mappe e libri su New Orleans.
-Oggi andiamo al quartiere francese ... è il quartiere dei vampiri Originali e io devo andarci – cominciò a dire con tono autoritario.
-Io lì non ti ci porto – le dissi ridendo.
-Ah no? E perché mai? Hai voglia di morire per caso? – Aggressiva, minacciosa e sexy.
-No ... ma non posso rischiare che tu incontri un vampiro Originale. –
-Hai paura che incontri Elijah e possa mettere in pratica i miei sogni erotici su di lui? – Stava ridendo come una pazza.
-Esatto, per questo ti terrò in catene dentro questa stanza per i prossimi due giorni. – Mi sedetti accanto a lei sul letto, spostai la sua treccia in stile Katniss Everdeen e iniziai a baciarle il collo.
-Sai una cosa, però? – Parlava un po' a fatica.
-Cosa? – le chiesi continuando la mia dolce tortura.
-Farei solo a te tutte le cose lecite o illecite che ho in mente ... – In men che non si dica me la ritrovai a cavalcioni. Non ci metto molto a perdere la testa quando prende certe iniziative e dice certe cose. È fantastica, non smetterò mai dirlo.
-Questo mi rende felice. Comunque il cielo è grigio ... rimaniamo in camera? – La supplicai, quasi.
-Per stamattina hai vinto ma oggi pomeriggio si esce. – Buttò tutti i libri e le mappe giù dal letto e io la feci stendere per farla mia.
-Liam, ti amo – la sentii sussurrare in italiano. Quando dice questa frase, la capisco in ogni lingua.
-Ti amo anche io Ellie. – La baciai sulle labbra e la strinsi a me come se non volessi lasciarla più.
-Papà, mi slacci la cintura? – Senza rendermene conto sono arrivato a casa di mio fratello Chris. Ogni volta che penso a lei perdo la cognizione del tempo e dello spazio.
-Certo, piccola. – Le apro anche lo sportello e lei salta giù correndo verso i miei nipoti, che le vengono incontro. Emma è adorata da tutti i suoi cugini e anche se sono tutti più grandi di lei riesce ad interagire benissimo con loro. Anche sotto questo aspetto è uguale a sua madre, incredibilmente matura, e poi sembra più grande di quel che è.
-Fratellino, come va? – Mio fratello Chris mi viene incontro e mi dà una pacca sulla spalla.
-Tutto alla grande, solo che oggi sto realizzando troppe cose – dico ridendo mentre entriamo in casa.
-Tipo? – domanda lui curioso.
-Che mia figlia ha due anni e un mese fa Ellie è diventata mia moglie. –
-Oh wow! Sei un tantino in ritardo – mi fa notare trattenendo le risate. – Fratellino, sei ancora in luna di miele? – chiede stavolta lasciandosi andare.
-Sì, credo proprio di sì. – Rido con lui, e intanto ci raggiunge Elsa.
-Ehi Liam. – Viene ad abbracciarmi.
-Ciao Elsa. –
-Che fate tu e Isabella stasera? – chiede curiosa.
-Come se tu non sapessi già cosa sta combinando quella pazza a casa – la prendo in giro.
-Hai ragione, in effetti lo so ... Volevo capire se lei avesse ceduto, perché io e Sara pensavamo che te lo avrebbe detto se tu avessi usato le giuste armi. –
-Non ha ceduto nemmeno di una virgola ... evidentemente non ho usato le armi giuste. – Ridiamo insieme. Poco dopo, propongo alla piccola di rimanere a dormire con i suoi cugini, lei acconsente tutta contenta e io vado via presto. Quando entro a casa mi sembra di essere in un sogno. Dallo stereo parte The One di Elton John. Questa canzone è vecchissima, ma Ellie la ama e spesso la sorprendo ad ascoltarla. Comunque non c'è solo la canzone, ma parte un video in TV. C'è una scena bellissima sullo schermo e probabilmente adesso non avrò altro che quello, visto che lei non è in giro. Io ed Ellie la notte del nostro matrimonio, dopo il ricevimento. Erano circa le quattro del mattino quando tutto è finito, e lei è voluta andare in spiaggia. Ovviamente io l'ho accontentata, e il video lo aveva fatto sua cugina Clary, che ha la passione per le foto e le riprese. Era venuta in spiaggia per i fatti suoi, ma ci ha fatto il favore di riprendere quel momento senza che ce ne rendessimo conto. Avevamo gli abiti della cerimonia (lei si era anche rimessa l'abito da sposa per le foto, aveva cambiato l'abito un sacco di volte quel giorno, alternando quello bianco a quello blu) ma eravamo scalzi, io non avevo più la giacca e lei aveva i capelli completamente sciolti. Ci stavamo rincorrendo e il suo abito veniva sollevato dal vento. All'improvviso Ellie si era fermata ed era venuta verso di me.
-C'è una cosa che voglio che mi prometti. Qui e ora, sotto il cielo stellato che sta per lasciare il posto al sole che sorge, alle cinque del mattino, dieci ore dopo che sono diventata tua moglie, e con l'oceano di fronte a noi. Sei pronto a tutte le mie follie, che potranno anche peggiorare con gli anni? Prometti di seguirmi sempre? – dice la Ellie del video con un sorriso radioso.
-Sì, prometto di seguirti in tutte le tue follie – le risposi io.
-Okay, allora cominciamo subito ... via i vestiti e facciamo il bagno. –
-Ma i vestiti si sporcheranno e ... -
-Ricorda che hai promesso, Hemsworth – ha ribattuto mettendomi un dito sulle labbra.
-Va bene. – Cominciai a levarmi la camicia, mentre lei lasciava scivolare il vestito. Poi corse verso l'acqua e io la seguii. Ci tuffammo, per poi riemergere baciandoci...
Non si sente più quello che diciamo, ma io lo ricordo benissimo. Ellie mi disse "Ti amo" e io le risposi "Questo è per sempre". Il video poi si interrompe e sullo schermo compare una scritta.
Purtroppo non è facile poter tornare lì, ma probabilmente ricorderai il luogo in cui mi hai detto "ti amo" per la prima volta.
Il giardino della mia casa a Malibù. Poco dopo che è nata Emma abbiamo cambiato casa, e nonostante sia sempre a Malibù si trova dalla parte opposta a quella di prima e molto vicino a Sara e Theo. La vecchia casa però è rimasta mia, perché lì è nata la nostra storia d'amore e ci sono tanti bei momenti che non abbiamo voluto perdere. Ci metto circa dieci minuti ma finalmente arrivo sul posto. Lei è in giardino a guardare le stelle.
-E in quel momento seppe. Seppe senza sapere come fosse possibile, seppe nel profondo dell'anima, dove il suo legame con Emma era stato forgiato nel sangue e nel fuoco. Seppe perché lei era parte di lui, il respiro di lei era il suo, i sogni di lei erano i suoi, il sangue di lei era il suo. E quando sentì che le si era fermato il cuore, seppe che anche il suo avrebbe fatto lo stesso, e ne fu felice, perché non avrebbe voluto vivere neppure un secondo in un mondo senza di lei. – Recita uno dei suoi libri preferiti, Lady Midnight, da cui abbiamo ricavato il nome di nostra figlia. Alla fine ho voluto leggerlo per capire cosa avesse di speciale Emma Carstairs e perché la nostra piccola dovesse chiamarsi come lei. Ho compreso benissimo perché, e in quel personaggio ci ho visto tanto soprattutto della mia Ellie.
-Ed io non potrò mai vivere senza di te. – Mi siedo accanto a lei.
-Sei stato uno dei miei desideri più grandi, Liam, e non potrò mai dimenticare quella sera ... Stavo leggendo "La risposta è nelle stelle", poi sono venuta ad abbracciarti e tu hai detto quelle due paroline in cui io non credevo ... Tu mi hai dato la forza e la voglia di crederci. – Ci guardiamo negli occhi, i suoi sono blu scuro e sinceri. Le accarezzo il viso, e lei accarezza me.
-Sono passati dieci anni da quel momento e non è cambiato nulla per me ... Anzi, forse ti amo più di allora – le dico. E in vita mia non sono mai stato così sicuro delle mie parole.
-Sai perché sono voluta tornare qua? Perché ho richiamato quel momento e lasciato quel video attivo a casa? – So che risposta vuole. Ce l'ha scritta negli occhi.
-Perché tutte le nostre promesse importanti le abbiamo fatte sotto un cielo stellato ... le stelle sono i nostri più grandi e importanti testimoni – le rispondo. Ed è una consapevolezza fulminea quella che mi arriva. Lei sorride, contenta che io le abbia risposto così e che abbia capito il suo messaggio.
-E allora te lo dico per la milionesima volta ... Ti amo, Liam. – Si solleva e si mette a cavalcioni su di me.
-Ti amo anch'io, Ellie. – La bacio ... E sarà per sempre. Lei è tutto ciò di cui ho bisogno. Lei è la mia metà perfetta. La mia unica e sola principessa ribelle.
NOTA AUTRICE: Salve gente! Mi scuso forse per la millesima volta per il ritardo, ma ora passiamo alle cose importanti. Siamo giunti praticamente alla conclusione, questo capitolo è tutto ciò che avevo già chiaro nella mia mente fin dall'inizio, ma nonostante questo l'ho rivisto tantissime volte aggiungendo cose nuove. Non c'è molto da aggiungere perché ho già detto tutto in queste otto pagine Word... Alla prossima, vi aspetto per l'epilogo e mi raccomando votate :*
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