Capitolo 22
Oggi è il nostro ultimo giorno a Parigi, domani mattina prenderemo gli aerei che ci riporteranno a casa. Stamattina siamo rimasti a letto a dormire perché fuori il cielo è grigio, oggi pomeriggio spero che migliori perché voglio andare un'ultima volta alla Tour Effeil. Ci siamo stati solo di giorno (ci siamo anche saliti) e vorrei andarci stasera, quando è tutta illuminata. Parigi però è bellissima in tutto il suo insieme, abbiamo visitato ogni posto: il Louvre; dove mi sono persa nelle bellezze di ogni galleria e sono rimasta affascinata soprattutto dalle sculture degli dei greci (influenza del liceo classico!), la Basilica del Sacro Cuore, Montmartre; dove l'arte trasudava da tutti i pori, l'Arc de Triomphe nella piazza Charles de Gaulle, la cattedrale di Notre Dame; che ho sempre voluto vedere anche grazie al famoso cartone Disney, gli Champs Elysées; il luogo dove prima del 14 luglio 1789 c'era la Bastiglia, e poi Versailles; che è appena fuori città ma che è assolutamente meravigliosa e lascia senza fiato. Infine abbiamo visitato tanti altri monumenti famosi e importanti della storia francese. Abbiamo scattato milioni di fotografie in ogni luogo ma i principali soggetti eravamo sempre io e Liam. Sono le undici del mattino e adesso lui è accanto a me, nel letto, e sta dormendo mentre io tento di studiare. La concentrazione quando lui è vicino a me, nudo, tende a mancare. Alloggiamo in un albergo molto lussuoso e abbiamo una suite enorme con tanto di cabina armadio. Abbiamo fatto l'amore innumerevoli volte in questo comodissimo letto ... insomma questa vacanza sta andando a meraviglia. Poso il mio libro e mi avvicino a Liam. Quando dorme sembra un po' un bambino, gli accarezzo i capelli morbidi che ho scombinato mentre ci rotolavamo tra le lenzuola, poi passo sulla guancia dove c'è la barbetta curata che a me piace tanto e mi soffermo sulle labbra semiaperte. La sua mano si muove e stringe la mia.
-Scusa se ti ho svegliato – dico dolcemente e con un sorrisino colpevole.
-Mi hai fatto un favore, non voglio dormire tutto il giorno anche se percepisco il rumore della pioggia. – Si solleva e si appoggia alla spalliera del letto. Mi abbraccia e io poggio la testa sul suo ampio petto, godendomi il calore del suo corpo vicino al mio. Sto cercando di non pensare al momento in cui ci separeremo. Quest'ultimo mese e mezzo lontani è stato tremendo, con l'inizio delle lezioni abbiamo ridotto di nuovo le telefonate e ci sentiamo solo una volta la sera scambiandoci dei messaggi durante il mio giorno. Il fuso orario non ci facilita per niente la vita.
-Spero che potremmo sfruttare il pomeriggio o stasera ... non voglio perdermi la torre illuminata. – Il mio tono è un po' triste.
-Non te la perderai – mi assicura lui. – Devo dirti una cosa che pensavo ieri sera, ricordando un nostro determinato discorso fatto a Los Angeles ... riguardante viaggi e destinazioni. – E' serio. Io mi sollevo meglio, coprendomi. Chissà dove vuole arrivare.
-Siamo ancora in vacanza e vuoi progettarne un'altra? – chiedo ridacchiando.
-Sì esatto ... Tu mi avevi detto che volevi andare in North Carolina e io la trovo meravigliosa in inverno ... specialmente la zona di Greenville. Potremmo passare il Natale in quella zona, in una bella baita e goderci la magia di quella festa insieme. – La sua proposta è fantastica ma mille pensieri cominciano ad arrivarmi in testa. Mio padre arrabbiatissimo perché non mi vedrà a Natale, mia madre che si lamenterà dicendo "almeno a Natale" ... e poi sicuramente tutti gli altri miei parenti avrebbero da ridire. So che dovrei fregarmene e andare avanti per la mia strada, ma guadagnarmi l'odio delle persone non mi piace, anche se probabilmente mi odierebbero in ogni caso. Però la possibilità di godermi Liam e una festa in modo diverso, senza lo stress della famiglia, è una cosa allettante e potrebbe anche giovarmi. Al momento però non credo di poter dire di sì.
-Non voglio darti false speranze, Liam. Io vorrei tanto venire a passare il Natale con te a Greenville ma devo considerare le conseguenze. La mia famiglia ... Loro non si aspettano che io gli dia buca per Natale, quindi devi solo darmi un paio di giorni perché io ne possa parlare con loro e poi potrò darti una risposta certa. Non devo chiedere il permesso ma non voglio che mi portino eterno rancore per una festa che ho passato lontano da casa ... Per favore, cerca di capirmi. – Non riesco a leggere la sua espressione in questo momento. I nostri sguardi si incontrano e mi prende il viso tra le mani.
-Okay io aspetterò la tua conferma ... Farò qualunque cosa per convincerti e potrei fare anche qualunque cosa per convincere loro – mi dice sicuro. Io annuisco e intanto un pensiero strano si fa strada nella mia mente. Potrei far conoscere Liam alla mia famiglia, questo magari li renderebbe più tranquilli. E forse anche meno ostili nei confronti di questo ragazzo che mi sta portando lontano da loro, in un certo senso. Anche se vogliono che mi goda la vita, un fidanzato così lontano non volevano sicuramente che lo trovassi.
-Ascoltami un attimo – comincio per esporre la mia idea. – Io intanto affronterò i miei genitori da sola, ma magari potresti venire a conoscerli e fargli capire che le nostre intenzioni sono serie ... Penso che sarebbero molto più tranquilli. –
-Va bene, tu hai conosciuto i miei genitori e quindi mi sembra giusto che io conosca i tuoi ... So che magari è una pretesa abbastanza grande volerti per Natale ma è sempre per te che lo faccio. – Mi ritrovo a cavalcioni su di lui mentre lo bacio in maniera profonda.
-Spero che tu sia abbastanza coraggioso e che non scappi dopo averli conosciuti ... -
-Hai paura che me ne vada solo perché pensi che i tuoi genitori mi fanno paura? – domanda, e io annuisco.
-Con mia madre non dovremmo avere problemi ... ma quando dirò a mio padre che tu verrai a conoscerlo, lo farà presente a tutto il resto della famiglia e loro sì che potrebbero spaventarti. – Abbasso lo sguardo e lo fisso sul cuscino, mi sento timorosa.
-Isabella. – Quando mi chiama col mio nome intero non posso fare a meno di ascoltarlo, e alzo lo sguardo. – Per te sono disposto a tutto e di loro non mi interessa niente in ogni caso ... sei tu quella con cui voglio costruire la mia vita. – Parla con una sicurezza incredibile e non posso fare a meno di fidarmi. Ritorno a baciarlo e le sue mani si infilano sotto la mia camicia da notte azzurra di pizzo. Stiamo per sfruttare di nuovo al meglio questo comodo letto.
-Ma tutte queste cose sexy le conservi per me e per farmi andare fuori di testa o dormi sempre così? – Intanto la solleva e me la leva completamente. Rimango solo con le finissime culotte.
-Solo per te – dico ridacchiando.
-Sei tremenda. – Ribalta le posizioni e mi ritrovo sotto il suo imponente corpo.
-Basta parlare ... baciami. – Le nostre labbra si ritrovano e cerco di levargli i boxer con i piedi. Impresa ardua, ed è lui a sfilarseli completamente per poi far sparire anche le mie mutandine. Finalmente è dentro di me è una sensazione di calore mi avvolge. Il contatto fra i nostri corpi mi farà sempre sentire bene.
-Ellie ... – Penso sia un richiamo anche se esce come un gemito.
-Ah, sì ... – Nemmeno la mia potrebbe essere considerata una risposta.
-Farei l'amore con te per sempre. – Se ne esce così, intanto le sue spinte si fanno più potenti e vengo, seguita poco dopo da lui. Liam crolla accanto a me e io vado a mettermi su di lui.
-Sarebbe bello passare le giornate così in effetti – dico alludendo alla frase di poco fa. Lui ridacchia e mi bacia. Poi si alza. – Dove vai? – gli chiedo avvolgendomi nel lenzuolo.
-A fare la doccia ... vieni con me? – E' in piedi, davanti il letto, nella sua gloriosa nudità ed è difficile resistergli.
-Ti raggiungo subito. – Lui va verso il bagno ridendo e poi lo raggiungo poco dopo nella doccia dove ricominciamo ad amarci.
La sera ...
Indosso le mie decolté e mi guardo allo specchio per un attimo. I capelli hanno la loro forma leggermente ondulata e ho messo dei vestiti molto casual: pantaloni neri stretti, maglietta bianca smanicata e giubbotto di pelle nera con le borchie. Il mio tipico abbigliamento da motociclista anche se non sempre ho i tacchi, perché preferisco gli anfibi. In questi giorni a Parigi ho usato tantissimi vestitini chic ma stasera voglio sentirmi a mio agio. Intravedo Liam nello specchio, intento a sistemarsi. Anche lui è abbastanza casual con blue jeans e una maglietta a maniche lunghe che delinea i suoi muscoli. Distolgo lo sguardo, prima di prendere in considerazione l'idea di saltargli di nuovo addosso. Dopo la doccia abbiamo passato il pomeriggio a sonnecchiare e abbiamo rifatto l'amore. Sara dovrà accompagnarmi dalle ninfomani anonime, di questo passo! Prendo la pochette di pelle nera e mi giro verso di lui.
-Sei da dichiarare illegale per quanto sei bella, quando ti vesti così – dice guardandomi e indicando il mio abbigliamento. Sorrido e arrossisco.
-Andiamo? – chiede e io annuisco prendendo la sua mano. Prendiamo un taxi che ci porta alla Tour Effeil, e mi sento incredibilmente emozionata. Il taxi ci lascia nella zona della torre. Intorno ci sono tanti ristorantini e bistrot, l'odore di crepe è forte nel punto in cui siamo.
-Ti va di fare una mezza follia? – chiedo a Liam.
-Sempre pronto per le tue follie – risponde lui con un sorriso.
-Okay forse non è così folle ma ho voglia di crepe ... con la Nutella. – Ho il tono di una bambina.
-E crepe sia! – mi porta verso un bistrot da cui si può godere della vista della torre. Ci accomodiamo ad un tavolo e poi arriva un cameriere. Io prendo una crepe con la Nutella con aggiunta di cioccolato bianco e un frappè al cioccolato bianco. Liam ordina una crepe alla Nutella e un frappè al cioccolato fondente. Io ho la fissa del cioccolato bianco e lo mangio in tutti i modi, anche se certi racconti della mia migliore amica riguardo alla sua prima volta mi hanno fatto capire che in certe circostanze può essere buono e pericoloso ... Lei fece scivolare la cioccolata calda bianca addosso a Theo, e penso che sarebbe bello fare la stessa cosa con Liam. Ridacchio a questi pensieri maliziosi.
-Fai ridere anche me? – Liam mi prende il mento tra le dita e mi solleva il viso.
-Stavo pensando a Sara e alla cioccolata bianca ... ne va letteralmente pazza da un po' di tempo. – Di certo non posso raccontargli la verità.
-Quindi approverebbe la tua cena? – domanda perplesso e io annuisco con veemenza. Intanto arriva il cameriere con la nostra ordinazione. In Francia non ci sono molte cose buone ma le crepes, i croissant e le baguette sono deliziosi in ogni posto.
-Ti va di assaggiare un po' della mia? – chiedo a Liam prima di tuffarmi sulla crepe e divorarla. Lui annuisce, io ne prendo un pezzo e lo imbocco. Gli sporco un po' il contorno del labbro, così mi avvicino e, cercando di non farmi notare dalla gente, gli lecco il residuo di Nutella e cioccolato bianco.
-Piccolo diavolo ... – Sorride. Io comincio a mangiare la crepe e penso di essere in paradiso, è troppo buona! Assaggio anche il frappè, delizioso. Quando abbiamo finito di cenare, ci scambiamo un bacio che sa di Nutella e cioccolata. Dopo aver pagato il conto (ogni volta è la stessa storia, non devo neanche pensare di dover pagare quando sono con lui), andiamo verso la torre. Purtroppo veniamo fermati da un gruppo di fan che si lanciano su Liam mentre io resto in disparte. Quando ha finito di scattarsi le foto con il gruppo di ragazze, ci rimettiamo in cammino. Nel momento in cui sono davanti la torre, resto a bocca aperta. È uno spettacolo fantastico, e Liam mi abbraccia da dietro.
-Sei meravigliosa quando i tuoi occhi si illuminano di stupore e meraviglia – mi sussurra. Sorrido e prendo la macchina fotografica, scatto mille foto alla torre.
-Voglio una foto di noi due con questa scena strabiliante – gli dico. Scattiamo una specie di selfie e poi blocchiamo un giovane ragazzo che passava (che per nostra fortuna comprende l'inglese) e gli chiediamo di farci una foto. Metto le mani intorno al collo di Liam, lui mette le sue sui miei fianchi e ci baciamo. Ci separiamo quasi subito e quando vediamo le foto, meravigliose, ringraziamo il ragazzo.
-Voglio farti una foto mentre guardi la torre ... mettiti lì, è una cosa un po' particolare. – Mi metto in posizione e Liam scatta un paio di foto. – Okay, eri perfetta ... adesso possiamo anche sederci e goderci lo spettacolo – mi dice indicando una panchina. Mi fa sedere in braccio a lui, le sue braccia mi avvolgono e mi godo la sensazione di calore e protezione. Stiamo seduti lì per un po', finché non si fa tardi e decidiamo di tornare in albergo. I nostri voli saranno domani a mezzogiorno e quindi abbiamo bisogno di riposare stanotte per essere in forma domani mattina. Arrivati in camera non ci impieghiamo molto a sistemarci per la notte e quando mi metto sotto la coperta, Liam apre le braccia in un caloroso invito e mi tuffo in quell'abbraccio che mi mancherà tantissimo.
-Appena torno a Roma parlo con i miei così ti organizzi per venire a conoscerli, e posso sperare di rivederti presto. – Ho un tono triste e le sue braccia mi stringono ancora di più.
-Bene e mi farai vedere anche la città in cui sei nata ... Magari se vengo io con te, potrai collegarci un bel ricordo e non la detesterai più. –
-Ho dei ricordi belli anche con Sara in quella città. Non è che la detesto, è solo che per me è oppressiva e non vorrei mai più starci. Anche perché le persone che ci abitano non sono esattamente le mie preferite. E poi adesso è Roma la mia città, perché c'è Sara che la rende un posto sicuro e sereno ... e comunque credo che d'ora in avanti potrò chiamare "casa" qualunque posto in cui ci sei tu o in cui c'è lei. –
-Io e Sara siamo la tua casa e spero che un giorno potrai averci entrambi a portata di abbraccio e non solo uno dei due. –
-Mi piace che tu tenga in considerazione la mia amicizia con Sara ... -
-ho capito che lei è una parte importante di te. -
-Mi ha salvata in qualche modo ... Anche se era molto distante, lei era vicino a me quando ero completamente sola, ha sopportato tanti miei sfoghi e in questi anni abbiamo condiviso tantissime cose ... Siamo state messe a dura prova perché eravamo distanti e i parabatai non possono stare divisi perché la lontananza li distrugge. Non abbiamo mai litigato, abbiamo sempre discusso pacificamente e rispettato le opinioni l'una dell'altra. E ci siamo difese a vicenda, perché in realtà nessuno ha mai difeso lei o me prima che arrivaste tu e Theo. Ce la siamo cavate da sole, ma comunque insieme. –
-Siete un duo inseparabile ... lo pensa anche Theo. A LA abbiamo parlato un po' di voi due e beh, condivide i miei pensieri – confessa Liam.
-Avete spettegolato eh? – gli chiedo ridacchiando.
-Ehm sì, un pochino forse – ammette scherzoso. – Adesso direi che abbiamo bisogno entrambi di dormire. – Io annuisco e mi accoccolo meglio su di lui. Ci diamo la buonanotte e dopo un ultimo bacio, ci addormentiamo. La mattina dopo alle dieci siamo in aeroporto. Il mio volo parte con mezz'ora di anticipo quindi facciamo colazione e ci salutiamo.
-Avrai presto notizie, promesso. – Mollo il trolley e gli salto in braccio. Lui mi afferra prontamente e ci baciamo a lungo.
-Mi raccomando cerca di spiegare la situazione ai tuoi genitori nella maniera più tranquilla possibile ... ed elogiami – mi raccomanda ridendo. Gli do un pugno sul braccio.
-Gli dirò che sei un idiota patentato – lo prendo in giro.
-Non solo idiota ma anche con un attestato ... non vorranno nemmeno vedermi. –
-Già ... comunque Cupcake fammi solo un favore, non farmi sentire la tua mancanza mentre siamo lontani. –
-E tu fanne uno a me, principessa ribelle ... prenditi cura del mio cuore. – Le sue parole mi fanno sciogliere.
-Lo farò ... ti amo. –
-Ti amo anche io, Ellie. – Un ultimo bacio e mi allontano verso il gate d'imbarco. Stavolta non verso lacrime, lo lascio con la convinzione che ci rivedremo presto. Il volo da Parigi a Fiumicino dura due ore e mezza. Ad aspettarmi ci sono Sara e la zia, e durante il viaggio verso Roma racconto tutto quello che ho fatto in questi giorni e prometto loro che gli mostrerò le foto. Dopo aver lasciato la valigia a casa, io e Sara andiamo a bere un aperitivo con le ragazze. In macchina le racconto della proposta di Liam.
-Dovrai essere molto cauta con i tuoi genitori ... Mettere tutto nella giusta prospettiva, Liam ti ama tanto e ti fa felice e non devi permettere che pensino male di lui solo perché ti ha fatto la proposta di passare il Natale insieme. E poi tua madre non dovrebbe dire nulla, visto che il Natale dovresti passarlo con tuo padre. –
-Lo so ... ma sono sempre i miei imprevedibili genitori, quindi anche se io ci metterò tutte le mie buone intenzioni, se dovranno farmi sentire in colpa lo faranno senza crearsi problemi. Il problema maggiore sarà sicuramente mio padre perché già a Pasqua gli ho già dato buca ... Si mangeranno vivo Cupcake. –
-Secondo me appena lo conosceranno lo adoreranno anche loro. – Sara cerca di sdrammatizzare.
-Oh, lo spero proprio – la appoggio ridendo. Intanto siamo arrivate al bar e le ragazze sono lì che ci aspettano. Con le mie amiche passo un bel pomeriggio, ridendo e rilassandomi. Un po' di tristezza comincia ad assalirmi lontana da Liam e grazie a loro posso distrarmi e non pensare nemmeno alle telefonate che devo fare ai miei genitori. Chiederò a Sara di tenermi la mano in quel momento, magari mi aiuterà anche a tenere un minimo di autocontrollo. La sera a cena parlo un po' con i miei zii della cosa, e mi sono di grande aiuto come sempre. Sto cercando aiuti da ogni parte per affrontarli. Speriamo che la buona sorte possa essere a mio favore, ancora una volta.
NOTA AUTRICE: Buona domenica e buon primo maggio gente! Forse non vi aspettavate che parlassi subito di Parigi, comunque spero che questa atmosfera romantica nella città dell'amore vi sia piaciuta ... care ragazze avrei bisogno di sapere se nel capitolo 21 spunta la foto, per favore scrivetelo nei commenti ... sono contentissima che i voti siano aumentati di nuovo, sarei molto contenta se continuaste così ... baci :***
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