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capitolo 18

ISABELLA

Una settimana dopo ...

Sto preparando la colazione, e la voce della mia cantante italiana preferita, Emma Marrone, riempie l'aria. Stamattina ho collegato il mio mp3 per sentire un po' della mia Italia. Oggi arrivano Sara e Theo, e Liam ed io andiamo a prenderli all'aeroporto tra qualche ora.

-Sei molto allegra stamattina – mi fa notare Liam, mentre siamo seduti a fare colazione.

-Ero al settimo cielo sapendo di dover passare un intero mese con te da sola, ma ... Sara mi è mancata e per noi la distanza resta comunque un tasto dolente. Non è facile restare lontane, quindi sono felice di riabbracciarla, finalmente - gli spiego sorridendo.

-Spero che un giorno tu possa avere sia me che lei vicino. – Mi stringe la mano e io gli lascio un bacio sulla guancia. Dopo la colazione faccio tutto in un lampo e sono subito pronta. Liam percepisce la mia impazienza e cerca di stare ai miei tempi, ma finisce dopo e io vado subito in garage a prendere la macchina. Prendo le chiavi della X5. Adoro quella macchina, è blu notte metallizzato con gli interni chiari, una bestia enorme con un motore potentissimo, tutta accessoriata. Guiderei volentieri io, lui dovrebbe solo indicarmi la strada. Magari glielo chiedo per il ritorno, quando ho visualizzato il percorso e mi oriento un po' meglio. Lui mi raggiunge in macchina, intanto. È bellissimo, jeans attillato e maglietta bianca che mette in risalto la sua muscolatura.

-Sai che Sara e Theo atterrano fra un'ora, vero? E per arrivare all'aeroporto ci vogliono quindici minuti, con il traffico mezz'ora – mi dice sedendosi alla guida. Rifletto sulle sue parole e gli salto in braccio.

-Allora possiamo divertirci ancora un po' ... tira indietro il sedile e reclinalo. – Fa subito come gli dico e ci baciamo in modo appassionato. Ho bisogno di scaricare energia, e poi adesso lo desidero.

-Ellie calmati ... aspetta. – Mi blocca un attimo e fa scivolare i miei pantaloncini e le mie mutandine. – So che non ti piace se io resto vestito ma in macchina non abbiamo molte soluzioni, okay? – Annuisco e sono contenta che lui ricordi questo piccolo particolare. Ho sempre trovato volgare che l'uomo durante il rapporto abbia i vestiti addosso, ma oggi faccio un'eccezione. Slaccio i suoi Jeans e lui li abbassa insieme ai boxer, ed è subito dentro di me. Stavolta sono io al comando e mi muovo su di lui.

-Sei una pazza, lo sai? – mi dice mentre è stravolto dal piacere.

-Diciamo che me lo hanno già detto – gli sussurro. Mi muovo ad un ritmo costante e i nostri gemiti riempiono la macchina, finché non siamo entrambi soddisfatti e mi abbandono su di lui. AMO IL SESSO IN MACCHINA!

-Che assalto! – Liam ride e cerca di controllare il respiro affannoso.

-Piaciuto? – chiedo maliziosa.

-Altroché – risponde lui con grande convinzione. Ridacchio e sto un po' abbracciata a lui in questo modo.

-Ehi, non voglio rovinare il momento ma sono sicuro che vuoi riabbracciare la tua amica. – Sollevo il viso e incrocio il suo sguardo, annuisco e ritorno al mio posto. Ci sistemiamo e poi scoppiamo a ridere, senza un reale motivo.

-Però la macchina è stata una bella esperienza – ammicco, ripensando proprio a quando Sara mi aveva raccontato di averlo fatto in macchina con Theo.

-Sì, direi di sì ... Quanti altri luoghi hai intenzione di farmi provare? – chiede divertito e sinceramente curioso.

-Non so ... quando controllo la mia lista ti faccio sapere. – Lo dico come se dovessi controllare gli impegni della mia agenda. La lista, ovviamente, è una cosa che mi aveva fatto venire in mente Sara, quando fantasticavamo su Theo e Liam.

-Hai anche una lista? – Ora è stupefatto.

-Sì, metto un segno positivo ogni volta che proviamo un determinato luogo. – Non è vero ma lo dico come se lo fosse.

-Donna, tu sai sconvolgermi! – Ride, ed io con lui, mentre usciamo dal garage e poi dal cancello della villa. Mentre siamo immersi nel traffico, provo a fargli la famosa richiesta sulla macchina.

-Liam? – lo chiamo tranquilla, e lui si gira verso di me.

-Ho l'impressione che tu stia per chiedermi qualcosa. – Come diavolo ha fatto a capirlo?!

-Beh sì, forse ... - Cerco di fare la misteriosa. Lui posa una mano sulla mia coscia e mi accarezza.

-Dimmi tutto – dice sorridendo. Questo gioca a mio favore.

-Mi faresti guidare la macchina? Intendo questa macchina. – Ora sono timorosa.

-Penso che si potrebbe fare ... Ho visto come ti sei emozionata quando l'ho accesa la prima volta che ci sei salita e penso che la tratteresti meglio di come faccio io. – Adesso sono euforica. Mi slaccio la cintura di sicurezza e lo abbraccio, tempestandolo di baci. Ricordo benissimo la prima volta che ci sono salita e ho sentito le fusa del motore: una pantera a caccia, mi sarei anche potuta mettere a piangere.

-Esattamente quando potrei guidarla? – chiedo trepidante. Intanto sono tornata al mio posto e ormai siamo in prossimità dell'aeroporto.

-Quando sei assolutamente sicura che te la senti ... Ma dimmi, mi hai assalito per addolcirmi la pillola per la tua richiesta? – E' divertito, adesso. Gli do uno schiaffo sul braccio fintamente indignata e ride ancora più forte. – So che non faresti mai una cosa del genere, piccola. – Stavolta mi sorride dolcemente.

-Poco fa ti desideravo proprio in questa macchina, ma la richiesta volevo fartela da qualche giorno – ammetto, rossa come un pomodoro.

-Come sei bella quando arrossisci ... – Mi sfiora la guancia e poi ritorna con le mani sul volante. Il resto del tempo in macchina lo passiamo ad ascoltare la musica. Quando entriamo finalmente nell'aeroporto, sto scoppiando di felicità. Ovviamente è molto affollato ma riusciamo a trovare un posto per la macchina e ci avviamo verso il gate in cui sbarcheranno Sara e Theo. Siamo leggermente in anticipo ma a quanto pare lo è anche il loro volo. Liam mi parla un po' delle città in cui è stato e poco dopo finalmente scorgo Theo. La mia amica è più bassa e sparisce tra la folla, la mia piccolina. Poi finalmente riusciamo a vederci e lei lascia la mano di Theo, mentre io lascio quella di Liam e ci corriamo incontro. Ci stringiamo in un abbraccio fortissimo a metà strada.

-Ellie, finalmente – singhiozza, e sento le sue lacrime bagnarmi la spalla.

-Mi sei mancata, Sara! – Senza accorgermene ho iniziato anche io a piangere. È diventato davvero difficile starle lontano, specialmente da quando mi sono trasferita a Roma e avevamo raggiunto finalmente l'obiettivo di stare vicine. Intanto anche Theo e Liam ci hanno raggiunte. Io e Sara ci separiamo e facciamo un'attenta analisi l'una dell'altra.

-Sei dimagrita e sei più abbronzata – mi dice. Il primo è un rimprovero e il secondo un complimento. Non le piace vedermi dimagrita, visti i miei precedenti problemi con il peso.

-Tu invece sei diventata più bella e sei in forma – dico facendo cenno al suo aspetto sofisticato. Un vestitino nero, delle scarpe con un tacco basso e i capelli perfettamente in ordine.

-Ho fatto tanta ginnastica – mi dice ridacchiando.

-Eh beh, anch'io – affermo maliziosa.

-Avete già cominciato a parlare in italiano e a lasciarci fuori?! – dice Theo in tono scherzoso. Mi giro verso di lui e gli getto le braccia al collo.

-Ciao Muffin Theo! – Lui mi abbraccia.

-Ciao Ellie. – Sciogliamo l'abbraccio ridendo, mentre Sara fa lo stesso gesto con Liam chiamandolo Cupcake. Scoppiamo tutti a ridere. Andiamo a recuperare le valigie di Sara e Theo e poi andiamo verso la macchina.

-Ricordi la nostra recentissima discussione a proposito di quel gioiellino? – chiedo a Liam indicando la macchina. Lui prende le chiavi e le fa cadere sul mio palmo aperto. Gli do un bacio e saliamo in macchina.

-Adesso mettetevi comodi e godetevi il viaggio – trillo contenta. Liam si siede accanto a me e i ragazzi dietro.

-Ellie vai piano e non fare la scema – mi raccomanda Sara.

-Saretta fidati di me ... non siamo mai cadute dalla moto e con la macchina è ancora più sicuro. – Le faccio una linguaccia dallo specchietto.

-Sei troppo euforica! Lo dico per questo, lo sai che mi fido di te. –

-Ho la situazione sotto controllo – dico sicura e con un'agile manovra esco dal parcheggio. Ci mettiamo sulla strada, Liam chiede ai ragazzi dell'hotel in cui alloggiano e comincia a darmi le indicazioni. Io le seguo alla lettera e mostro una certa dimestichezza con la macchina. Sarò anche una pazza ma quando mi metto alla guida divento seria, nonostante mi diverta molto a premere il piede sul pedale di accelerazione ... E poi guidare questa macchina è una gioia. Quando arriviamo in albergo, lasciamo che i ragazzi posino le valigie e poi andremo a pranzare fuori. Liam mi dice che oggi posso guidare io tutto il giorno. Mi ha vista prudente e ho seguito alla lettera le sue indicazioni, si fida di me. Intanto i ragazzi tornano e decidiamo dove andare e cosa fare.

-Io dico di andare prima a pranzare visto che ormai è quasi ora, e poi andiamo in giro – propone Liam. Ci dichiariamo tutti d'accordo e decidiamo di andare a mangiare messicano.

-Liam hai una macchina bellissima, ma le manca la radio per caso? – dice Sara ridacchiando.

-La radio c'è, ma non l'ho accesa per vedere come se la cavava questa piccola matta con la macchina – le risponde e accende la radio facendo partire il CD di poco fa. Al ristorante succede l'impensabile. Ordiniamo alcuni piatti tipici, tra cui le tortillas accompagnate dalla salsa piccante come antipasto. Theo prende una tortilla e la intinge abbondantemente nella salsa piccante. Dopo averla assaggiata diventa tutto rosso e comincia a tossire, penso che non si aspettasse che la salsa fosse così forte. Io e Liam tratteniamo le risate mentre Sara, premurosa, gli fa portare un bicchiere di latte. Theo ne beve un po' e poi si sente meglio.

-Muffin, stavi andando a fuoco – dice la mia amica, lasciandosi andare alle risate, finora trattenute.

-Io le tortillas le mangio senza salsa ... - dice lui ancora sconvolto.

-I cuochi sono messicani DOC in questo ristorante e fanno tutto in puro stile Messico, vale a dire molto piccante ... quindi una punta di salsa andrà più che bene la prossima volta – gli suggerisce Liam ridendo.

-Tu pensi che io abbia ancora intenzione di mangiare quella cosa infernale? Ma nemmeno morto ... Datemi tutto quello che non è piccante – dice lui risoluto. Sara lo accarezza dicendogli "il mio povero Muffin". Dopo questo piccolo inconveniente per Theo, il pranzo prosegue tranquillo. Dopo ce la prendiamo molto comoda e andiamo anche a prendere un gelato. E poi, finalmente, ci mettiamo in macchina per andare a visitare gli Universal Studios di Los Angeles. Scattiamo migliaia di foto, ed è strano trovarsi in questi luoghi dove spesso sono stati ambientati i nostri film preferiti. È stata una bellissima esperienza da fangirl, i ragazzi hanno assecondato ogni nostra piccola follia e ci scattavano le fotografie, felici di vederci così entusiaste. Dopo gli studios, andiamo a fare una passeggiata in una spiaggia quasi deserta, c'è solo qualche persona con il cane. Io e Sara, mentre passeggiamo, ci raccontiamo cosa abbiamo fatto in questo mese lontane. Anche lei è stata benissimo per le sue vacanze con Theo e per un attimo la tristezza ci piomba addosso, perché tra due settimane sarà tutto finito.

-Mi sto abituando ad avere la distanza come croce – dice la mia amica. Io le circondo le spalle con un braccio e lei mi circonda i fianchi.

-Non dobbiamo abituarci, dobbiamo lottare come abbiamo fatto per la nostra amicizia ... Un giorno ci troveremo davanti ad un bivio, ma noi dobbiamo continuare a combattere per i nostri desideri – le dico determinata. Lei mi sorride, improvvisamente motivata.

-In alcuni momenti vorrei avere tutta la tua forza – dice quasi ammirata.

-Anche tu sei forte, lo sei in modo diverso da me ... Ricorda che anch'io sono molto insicura, solo che ho imparato ad essere sfacciata col tempo e adesso non mi faccio mettere più i piedi in testa da nessuno ... E nell'ultimo periodo non nego che molta della mia sicurezza nasce dal fatto che ho Liam accanto. –

-Anche io da quando sto con Theo mi sento più ... sicura, lui mi fa sentire fantastica come se niente e nessuno fosse meglio di me. – Ha un sorriso tenero mentre parla del suo rapporto con Theo.

-Loro due hanno fatto la differenza nelle nostre vite e penso che anche noi abbiamo fatto qualcosa nelle loro. -

-Sì hai ragione. Ti voglio bene, Ellie ... mi mancava chiacchierare così con te. –

-Anch'io ti voglio bene Sara, e anche a me sono mancate le nostre chiacchierate! –

-Sediamoci un po', adesso. – Ci adagiamo sulla sabbia e facciamo cenno ai ragazzi di raggiungerci.

LIAM

Stiamo passeggiando sulla spiaggia, Ellie e Sara sono alcuni passi avanti a me e Theo. Non le perdiamo di vista un momento. La mia Ellie è bellissima, non mi perdo nemmeno una delle sue espressioni: la vedo seria, triste, sorridente. So che era felice di stare sola con me, ma Sara le mancava tantissimo e adesso che sono insieme non si separano un attimo.

-Ringraziamo la nostra buona stella per avercele fatte incontrare – dice Theo, mentre le ragazze si siedono sulla sabbia e ci fanno cenno di raggiungerle.

-La nostra e la loro ... Sono due pazze ma sono anche fragili e insicure, avevano bisogno di qualcuno che le facesse sentire speciali. Ma adesso siamo noi a non poter più fare a meno di loro – gli dico. Intanto abbiamo raggiunto le ragazze, mi siedo accanto a Ellie e la faccio sedere sulle mie gambe. Ho i suoi capelli sul viso ... Odora di rose, di cielo e di vento marino, il suo profumo mi manda fuori di testa. Amo ogni singola cosa in lei, ma i suoi occhi sono il mio punto debole. Quegli occhioni grigio\azzurri in cui potrei perdermi, perché mi permettono di vedere dentro il suo cuore. La sua risata è musica per le mie orecchie, mi piace vederla ridere e significa che è felice ... Ultimamente dalla sua felicità dipende anche la mia. Mentre parla con i ragazzi nota che sono silenzioso.

-Ehi, tutto bene? – Mi prende il viso tra le sue piccole mani, con le dita affusolate. Adoro sentire quelle mani delicate su di me.

-Sì, non potrebbe andare meglio di così – le dico, poi prendo il suo viso minuto e perfetto tra le mie grandi mani e le do un bacio. Siamo occhi negli occhi.

-Sei bellissima, Ellie. – Lei arrossisce, la stringo forte e lei si appoggia al mio petto. In questo periodo mi sono abituato alla sua presenza, sarà difficile lasciarla andare e sapere che probabilmente la aspettano settimane di stress con la sua famiglia. Vorrei poterla proteggere da ogni cosa e impedire a chiunque di farle del male, ma purtroppo sono lontano da lei e non posso difenderla come vorrei. Ovviamente confido in lei e nella sua forza, è la mia piccola principessa ribelle.

ISABELLA

La sera Theo e Sara decidono di riposare e, dopo averli accompagnati in albergo, Liam ed io andiamo a casa. Ceniamo sul divano con delle patatine fritte e due bottiglie di Corona, e la TV a farci compagnia. Io ho la ciotola delle patatine con il ketchup e lui con la maionese. Una volta ogni tanto ci imbocchiamo e ci scambiamo dei baci. Quando andiamo a letto, crollo addormentata tra le sue braccia. La mattina, dopo aver fatto colazione, sentiamo i ragazzi e decidiamo di andare in spiaggia. Io e Sara prendiamo il sole e ammiriamo i nostri due meravigliosi uomini. Il pomeriggio decidono di fare anche surf, Liam ha prestato la sua seconda tavola a Theo. E mentre loro fanno surf io e la mia amica rischiamo di svenire per la troppa bellezza. Purtroppo i giorni passano veloci e tra un'attività e l'altra il tempo da passare a Los Angeles sta per scadere. Due giorni prima di partire, passiamo una giornata tutti insieme a fare il barbecue a casa di Liam. La giornata passa serenamente. Per me sarà difficilissimo andare via da questa casa, mi mancherà questo posto che ho imparato a sentire come casa mia. In ogni angolo di questa casa è successo qualcosa. Io e Liam ci abbiamo fatto l'amore ma ci abbiamo anche passato momenti di risate come quando ha preso a rincorrermi per farmi il solletico e siamo finiti sulle scale a ridere come due cretini.

-Ragazze direi che oggi brindiamo alla vostra amicizia che ci ha permesso di trovarci qui oggi, e alla vostra tenacia e voglia di inseguire i vostri sogni che hanno permesso la nascita di due bellissime storie d'amore ... Salute! – Theo alza il calice con il vino bianco e brindiamo. Io prendo la mia bottiglia di Corona e mi alzo in piedi. Anche Liam prende la birra e mi guarda con un sorriso, io gli rispondo con un occhiolino.

-Non mi perdo in chiacchiere perché non mi piace ma spero che le parole che sto per dire siano significative quanto lo sono per me ... SALUD MI FAMILIA! – Ed è così, loro sono la mia famiglia.

-Salud! – mi rispondo in coro i ragazzi, e facciamo tintinnare bicchieri e bottiglie. La sera i ragazzi tornano in albergo e decidiamo di passare il giorno dopo ognuno per i fatti nostri. Io e Liam non ci muoviamo da casa, passiamo il tempo a fare l'amore e preparare le mie valigie. La sera mi addormento piangendo tra le braccia di Liam, cullata dalle sue frasi rassicuranti e dalle sue braccia, che mi mancheranno tantissimo.

NOTA AUTRICE: salveeeeee!!!!!!! Ed eccomi finalmente di sabato ... per le prossime settimane potete stare tranquille perchè c'è amici in TV e non mi muovo da casa #iostoconibianchi ... Ed ecco che vi ho fatto la sopresa comunque! Che ne pensate di questa parte raccontata da Liam? Spero vi sia piaciuta perchè prossimamente tornerà a parlare lui :) spero che comunque il capitolo in generale vi sia piaciuto! Commentate ma soprattutto votate! A sabato prossimo :**

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