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Capitolo Ventriquattresimo 🔞

Attenzione. Nel capitolo saranno presenti scene di sesso esplicito, consumate tra ragazzi maggiorenni e consenzienti.



Shinso parcheggia la macchina davanti a un anonimo "Love Hotel". Ha chiesto all'Omega di seguirlo fin dove alloggia, per poter così scambiare due chiacchiere più approfondite, in un luogo appartato. Il tema predominante dell'alloggio, è "lo spazio". Izuku scandaglia curiosamente ogni parte dell'ambiente piccolo e funzionale. Passa lo sguardo avido prima sui muri verniciati di un tenue colore azzurro, poi sulle trame dei mobili che richiamano pianeti lontani, e infine sulle mensole vuote. Un totale senso di abbandono lo avvinghia al petto.
Non ci trova nessun libro, o foto o oggetto personale. Solo un divagante nulla.

Alcuni vestiti usati, sono appoggiati alla rinfusa sul tavolino di fronte al letto. Sono lasciati lì, dimenticati a loro stessi.
Le iridi color smeraldo si perdono nell'osservarli per alcuni istanti: trova che la loro forma assimmetrica, rimandi vagamente a qualche quadro astratto. Potrebbe addirittura ammettere, che li trova in parte poetici.

Sposta lo sguardo di lato, arrossendo furiosamente quando nota come alcuni preservativi e giochini erotici, siano appoggiati in bella mostra sul comodino di fianco al letto.
Non aveva mai avuto modo prima d'ora di visitare un "Love Hotel", ma potrebbe tranquillamente asserire che il senso di quello a cui serve, è perfettamente ben chiarito dagli oggetti accessibili al suo interno.

-E' la prima stanza che ho trovato disponibile. Avevo molto fretta, visto che Katsuki mi aveva appena comunicato che potevo finalmente vedere il "mio" Yō. - Con una mano afferra gli indumenti sparsi, appallottolandoli e lanciandoli in un punto impreciso della stanza.

-Da quanto tempo stai qui?- Domanda l'Omega, distogliendo gli occhi dai contorni e cercando di fermarli solo sulla figura dell'Alpha.

-Da una decina di giorni circa. Non è male, ci sono alcune cose che ho trovato, nella mia obbligata solitudine, estremamente utili.-

Per alcuni secondi la voglia di spostare lo sguardo e scoprire a cosa si riferisca, solletica la curiosità di Izuku. Prende un forte respiro dal naso, ammonendosi mentalmente a non farlo.
-Immagino.- Dichiara atono, facendo qualche passo in avanti.

- Scusami per il casino, sono un po' disordinato. Pur avendo già premeditato da giorni di portarti qui, non mi sono dato pensiero per sistemare. Dopotutto, mi sono detto:
"Ehy, non devi certo fare colpo su di lui, no" ?-

Il tono della frase è sprezzante e carica di pensieri contrastanti. E' fastidiosa, come lo è l'occhiolino complice che gli regala.
Scrolla le spalle, facendosi scivolare da addosso la pesantezza delle sue parole, e avvicinandosi al tavolino.
-In realtà ho vissuto in posti ben peggiori di questo. Una camera dovrebbe essere solo una camera. Ma quando passi da una casa famiglia a un altra, non sai mai cosa aspettarti da quella dopo.-

Shinso si blocca in mezzo alla stanza, meditando sulle ultime parole. Alza un sopracciglio pensieroso, prima di farlo fare anche gli angolini delle labbra. Si arcuano divertiti verso l'alto.
-Già... è vero che sei un povero orfano.- Dichiara a voce bassa.
Dalla gola gli esce un tenue gorgoglio trattenuto, che sfocia velocemente in una fragorosa risata.

Izuku non capisce cosa gliel'abbia procurata, ma trova l'uscita giocosa veramente fuori luogo e di pessimo gusto.
-Trovi buffo il mio passato?- Domanda stizzito incrociando le braccia davanti al petto.

L'Alpha si schiarisce la gola, osservandolo ancora con sguardo penetrante.
-In realtà trovo allettante come tu sia completamente diverso dal tuo compagno predestinato. Più ti conosco bene, e più comprendo come mai Katsuki non riesca a lasciare andare il suo passato. Non è certamente uno stupido, ma sicuramente non è in grado di gestire uno come te.-

-Uno come me. A cosa stai alludendo?- Ripete l'Omega, umettandosi il piercing.

- Oh, non te la devi prendere! Sei un pochino troppo teso e permaloso. Le mie parole volevano essere un sincero complimento... Sei un ragazzo così pieno di sè stesso, così imperfettamente perfetto e così mirato verso la ricerca spasmodica del suo sogno. Sei un missile impazzito lanciato verso il futuro. Posso ammettere tranquillamente, che ti trovo una persona veramente stimolante, ma allo stesso tempo anche molto seria. A volte la tua testardaggine spaventa anche me.-

-Io non sono cosi serio!- Ribatte indurendo le braccia e irrigidendo i muscoli.
-Tu non mi conosci affatto. Io sono perfettamente capace di fare cose... ehm, divertenti!-

Le iridi violette brillano di maliziosa insolenza. Il corpo di Shinso si avvicina. L'Alpha gioisce del disagio dell'altro nel tentare di rimanere distaccato dal sua vicinanza, anche quando il petto gli sfiora il corpo.

-E allora illuminami! Sai veramente lasciarti andare? Fare pazzie? Giocare... sporco?-

I muscoli tremolano. L'odore di mora è vicinissimo alle sue narici, e spinge per distruggere e annientare brutalmente ogni sua remora. Attende che le mani stacchino la posa rigida delle braccia, e che il viso si avvicini nuovamente al suo.

-Io... Hitoshi, io... non penso che sia il caso di fare quello che hai in mente. Siamo da soli, e adesso non c'è più bisogno di fingere.-

Un ghigno soddisfatto si riapre sul viso di Shinso. Con un dito avviluppa un ricciolo, spostandolo dalla fronte ma rimanendo volutamente con le mani incastrate in mezzo ai capelli.
-Oh, suvvia. Non diciamoci bugie. Io ti servo, come tu servi a me. Questa volta voglio prendermi tutta la posta che c'è in gioco. Quindi mio caro amico, azzera i pensieri e divertiamoci. Hai detto che sai esserlo divertente. Puoi farlo per me?-

Le labbra dell'Alpha si posano nuovamente sulle sue. Lo fanno con estrema delicatezza, come se la sua compostezza fosse un marchio di fabbrica. Si aprono leggermente facendo uscire la lingua che si puntella tra i denti di Izuku. Passa sopra alla chiostra, cercandone uno spiraglio. L'Omega sobbalza, serra le palpebre e stringe le nocche. Sospira tristemente, prima di aprire la bocca per far uscire la propria.
Si assaggiano lentamente, studiandosi in una lunga danza erotica. La mano di Hitoshi scivola sui suoi fianchi, fino a fermarsi sul bacino. Lo stringe con foga, strattonandolo e avvicinandoselo meglio al proprio. Lo bacia sul mento e sul collo, lo morde con ingordigia vicino alla ghiandola, facendolo sobbalzare di sorpresa.

-Sai, ho sempre immaginato come sarebbe stato scoparmi l'Omega di Katsuki. Ahhh, ti dovrei proprio ringraziare visto che stai avverando il mio sogno.-
Le dita dell'Alpha vanno veloci verso il pantalone dell'Omega e lo slacciano svelti.

-E' una ripicca quella che stai facendo. Come può questa cosa, darti anche solo un minimo di conforto?-

-E' tutta una vendetta per me. Anche se devo ammetterlo... non sei per niente male.-

Le mani si appoggiano sopra al membro di Izuku, palpandolo selvaggiamente da sopra le mutande.
Non è nemmeno ancora duro. Eppure nonostante l'evidente morbidezza, lui non ci fa caso o forse non gli interessa nemmeno. Tira giù, in una mossa secca, entrambi gli indumenti inferiori, lasciandolo totalmente scoperto.

-Direi che possiamo saltare direttamente i preliminari e andare subito dritti al sodo. Tutti e due vogliamo divertici e basta... non serve fare i piccioncini carini.-

La mano gli sfiora appena i fianchi, prima di dirigersi diretta verso il sedere sodo. Gli palpa le natiche nude con forza, cercandone il cerchietto di muscoli. Un dito corre a tentare di sforzarne l'entrata.
Izuku chiude gli occhi sopraffatto dal dolore. Non percepisce nulla nell'ambiente attorno, che possa aiutarlo a stare meglio: nessun feromone frizzantino, nessun liquido eccitante, ma solo un vuoto devastante che si sta propagando nel cuore.

-Ti devi lasciare andare. Forza... non penso che il tuo fantastico Alpha sia riuscito a scoparti in questo terribile modo.-

La saliva viene deglutita varie volte con sforzo. La bocca è arida e la mente assente. Tenta di allontare qualsiasi pensiero negativo e di estraniarsi interamente dal contesto. Quello che sta accadendo non gli piace per nulla, non è neppure attratto minimamente da Hitoshi. Ma può farlo ugualmente, no?
Lo ha fatto altre moltissime volte e a parte il tormento pungente che gli rimarrà ancorato dentro al petto, non può succedergli nient'altro di peggiore.
Il dito lo continua a lavorare con pazienza e costanza, e nonostante senta l'indurimento arrivare, non è per nulla galvanizzato dalla situazione in cui si trova.

Stringe maggiormente le ciglia. I peli si incastrano tra di loro, mandando alla pupilla la sfuggente immagine di una cortina scura.
Nera... è l'oblio.
Si rivede da piccolo, come se fosse entrato prepotentemente dentro a un sogno. Un bambino con lunghi riccioli verdi, steso per terra in garage, sopra a una copertina di colore rosa. Il sole che filtra da ogni angolo e le lunghe dita del suo primo aguzzino dentro al suo corpo. Spingono, avanzano implacabili e lo violano in ogni maniera possibile.

Un tenue singhiozzo gli percuote il petto. Si appoggia una mano sulla bocca, smorzandone il suono. Si morde la pelle calda del palmo, arrabbiato con se' stesso.
Fai silenzio, smettila di disturbare.
Sente il seondo dita dell'Alpha entrare al suo interno. Si fa spazio con ferocia, obbligandolo ad aprirsi per lui. Percepisce le fragranze di mora sovrastarlo, e una nota più dolce avvolgerlo. Non dovrebbe fare male, i suoi ferormoni sono dominanti come quelli di Katsuki. Allora perchè si sente profanato in quel modo?

La lingua dell'Alpha lo sta leccando proprio vicino alla ghiandola del collo e i denti leggeri lo stanno graffiando sull'epidermide morbida. Brividi gelidi gli percuotono le membra. Ha paura. Adesso sente distintamente inerpicarsi su per la schiena, una maledetta ansia che lo immobilizza sul posto.
La ghiandola pulsa impazzita, e le note acidule ne escono fuori.
Senza rendersene conto, alcune lacrime iniziano a solcargli il viso. Gli scendono lentamente sulle guance e atterrano sul mento e sulla maglietta.

-Oddio, non starai... frignando. Ti prego, smettila di rendere tutto così dannatamente drammatico. Dobbiamo solo fare sesso, non immedesimarci in una tragedia di Shakespeare.-

-Io... sniff, io non ci riesco. -

-Oh, Dio santo. Solo il pensiero di scoparti in questo modo, me lo fa afflosciare di brutto. Pensi di riuscire almeno a prendermelo in bocca?-

La mente viaggia subito verso il no, alla negazione assoluta . Nonostante ciò, il terrore di quello che potrebbe capitargli lo porta a sorridere tristemente e ad annuire a testa bassa.
-Certo.-

Le mani di Shinso si aggrappano alle sue spalle e lo spingono verso il basso.
La discesa che lo accompagna verso il pavimento, è cruda e tenebrosa. Atterra malamente sulle ginocchia, alzando il mento spaesato. Guarda come in trance l'Alpha che si apre i bottoni dei pantaloni, ed estrae il membro già duro. Lo trattiene tra le dita, dritto, facendoglielo passare sulle guance.
Un moto di nausea gli investe lo stomaco. Serra di nuovo gli occhi, aprendo quanto più possibile la bocca. Lo prende nella cavità orale senza protestare, allontanando la mente e pensando ad altro.

Primo affondo.
E' mattina presto, e lui è seduto nel solito posticino ad ammirare l'espressione meraviglioosa che sboccia con il sole sul volto di Katsuki.

Secondo affondo.
L'odore di Immortelle gli arriva al naso con sentori freschi e inebrianti.

Terzo affondo.
Sulla tavola, dentro un piccolo barattolo di vetro, ci sono i biscotti speziati che cucina ogni giorno l'Alpha per lui. Sorride beato, mentre ne azzanna uno e la sensazione di pienezza gli sazia la mente.

Quarto affondo.
Il sapore del caffelatte, e il suo caldo tepore, gli investono lo stomaco facendolo sentire come non si era mai sentito prima.... a casa.

Quinto, sesto, settimo... ventesimo affondo.
Katsuki lo guarda con quell'espressione estasiata che ha sempre potuto soltanto sognarsi. Quella che ultimamente gli riserva quando pensa che lui non lo veda. Nel cuore sente farsi sempre più spazio, la cocente consapevolezza di amarlo perdutamente.

Le lacrime che scendono ora, sono fitte e bollenti. Si mischiano con la saliva e con il sapore amarognolo del seme di Shinso. L'Alpha gli trattiene la testa con poca grazia, fino a che non ha finito di riversarsi del tutto nella sua cavità orale.
Quando lo lascia finalmente andare, Izuku si sposta di scatto in avanti. Appoggia le mani sulle cosce nude e fa colare il liquido vischioso ovunque. Conati di vomito gli scuotono lo stomaco. Si pulisce la bocca con una manica della maglietta, alzandosi subito e vestendosi in silenzio.

Non ha il coraggio di guardare il viso appagato di Hitoshi, ma non tanto per quello che l'Alpha ha fatto a lui, ma per quello che lui ha fatto consapevolmente a sè stesso.
Ogni minima cosa che è successa, era esattamente quella che voleva accadesse Shinso e lui... lui non può più fingere di non averlo saputo fin dall'inizio.



E' pomeriggio inoltrato. Katsuki è comodamente seduto sul divano di casa, con un libro stretto tra le mani. In realtà non sa neppure cosa stia leggendo e di cosa tratti la trama. Ha passato la maggior parte del tempo controllando l'orologio e sbirciando preoccupato verso la porta d'ingresso, sperando fino all'ultimo, di vedere tornare l'Omega prima del previsto.

Ripensandoci a mente fredda, la discussione che hanno avuto l'ha destabilizzato parecchio e la piega che ha preso la discussione, non gli è piaciuta per nulla. Izuku ha ragione, è colpa sua di ogni cosa idiota che è successa tra di loro.
Cosa diavolo stia combinando non lo sa neppure lui, ma deve assolutamente fargli comprendere, che nella totale confusione in cui vive, solo di una cosa e' totalmente certo: di essersi innamorato di lui.

Appoggia con stizza il libro sul tappeto, e si stende con il corpo sul divano. Un braccio sale a nascondere gli occhi che vengono prontamente chiusi.
Ha bisogno di pensare, e di capire quale sia la strada corretta, e meno dolorosa da prendere.
Non vuole in nessun modo perderlo.

Si immobilizza di botto, quando un piccolo rumore alla porta gli fa intendere che Izuku stia entrando in casa. Aggrotta leggermente la fronte, chiedendosi quale potrebbe essere la motivazione che l'abbia spinto a tornare a casa a questo orario insolito. Ma non vuole fargli vedere che è sveglio. Respira piano, senza fare nessun altro movimento rivelatorio. Deve evitare di spaventarlo e di farlo fuggire nuovamente lontano da lui.

Ma qualcosa non va come dovrebbe. L'Omega si sta avvicinando a piccoli passi verso la sua direzione.
Si ferma davanti al divano e nel silenzio assordante che hanno attorno, l'Alpha lo immagina spaurito e confuso come la prima volta. Annusa piano l'aria, ammonendosi di non emettere smorfie: l'odore intenso di Shinso che gli percepisce addosso, lo sta facendo infuriare. Arriccia il naso, mordendosi l'interno della guancia. Attende impaziente un suo qualsiasi segno, o il suo probabile allontanamento. Quando è oramai sicuro che lo stia facendo, al contrario arriva alle sue orecchie un tonfo sordo. Apre stupito le palpebre guardandosi attorno. Izuku ha il viso nascosto e schiacciato contro il tessuto morbido del divano. Dalla sua posizione riesce a scorgere soltanto la folta massa di riccioli verdi che ondeggiano scossi dai tremiti.

Sposta il braccio per osservarlo meglio: anche la schiena è arcuata e trafitta da innumerevoli singhiozzi. L'Omega sta piangendo silenziosamente accanto a lui.
L'odore disarmante che diffonde nell'aria è talmente intriso di turbamento, da portarlo a mettersi seduto all'istante e a incastragli una mano inguantata in mezzi ai riccioli ribelli.

Izuku al contatto, irrigidisce le spalle.
-Non mi toccare , non lo fare. Io... io... faccio schifo.-

Il tono con cui dice la frase è talmente sommerso di delusione, che Katsuki si blocca stupito.
Alza la mano per qualche istante, per poi scuotere la testa deciso e tornare a toccarlo con maggiore vigore.
-Deku, ma che stronzate vai dicendo? Sei il solito, stupido, Omega del cazzo. Non potresti mai farmi schifo.-

Un altro singhiozzo angosciato esce dalle labbra dell'altro.
-Non dire cose di cui potresti pentirti. Tu non puoi sapere che cosa orribile ho fatto!-

Gli occhi cremisi vagano immediatamente sul collo martoriato dai morsi, sulla pelle arrossata del corpo e sul tenace odore di vergogna che emana.
Scopre i canini, ringhiando apertamente. Alza gli occhi al soffitto, afferrandogli la testa e spostandogliela sulle sue ginocchia.
-Fa lo stesso. Qualsiasi cosa tu abbia fatto, ti ho praticamente costretto io a compierla.-

L'aria viene risucchiata tra i denti di Izuku. Si struscia con la guancia sulle cosce muscolose dell'Alpha, iniziando a piangere ancora più violentemente. Alza il viso, rivelando delle iridi color smeraldo colme di disperato cordoglio. Tira su con il naso, martoriandosi con i denti il labbro inferiore.
-Kacchan, tu puoi... ehm, tu potresti... togliermi il suo odore da addosso?-

Gli occhi cremisi si riempiono di stupore. Esita, lo esamina dubbioso per secondi infiniti. Sonda febbrilmente dentro a sè stesso qualcosa che possa farlo desistere dalla strana richiesta. Quello che sente agitarsi e urlare nel petto non è però un sentimento di rabbia, ma l'amara convinzione che qualsiasi inspiegabile cosa l'Omega abbia fatto, l'abbia comunque compiuta apposta per lui.
-Si, posso.-

Non fa neppure in tempo a finire l'affermazione, che la bocca di Izuku è già sopra alla sua. Le lingue affondano una nella bocca dell'altro con possessività e urgenza. Le mani di Kasuki si fermano sulle sue guance, le stringono sulla pelle morbida per avvicinare maggiormente il viso al suo. Si stacca solamente di poco, e per baciarlo famelico in ogni angolo ed efelide sparsa sul volto.

Sovrasta l'odore di mora, ringhiando fiocamente e spargendo ovunque, grosse scariche di Immortelle accompagnate da lunghe leccate bagnate.
Ad ogni nuovo pezzo di pelle che pulisce, Izuku sospira e geme.

Lo addenta nei punti in cui è già stato morso, con una lentezza esasperante e ripercorrendo la stessa scia di segni rossi sulla pelle.
Evita accuratamente la parte della ghiandola, scendendo dal collo verso le clavicole. Riparte a inumidire ogni centimetro di quella pelle perfetta che lo sta facendo impazzire.

L'Omega emette fusa in continuazione mentre lo guarda a occhi sgranati. Non vuole perdersi nulla, vuole godersi ogni minimo momento come se fosse l'ultimo.

L'Alpha gli apre la maglietta quasi strappandogliela e prendendo a baciarlo nelle pieghe nascoste nei muscoli. Passa il naso su ogni piccolo anfratto, dosso o massa carnosa, lambendola con una dolcezza inusuale.
I gemiti che lasciano le labbra di Izuku sono pieni e confusi. Le mutande sono imbrattate da moltissimo liquido e il membro gli sta letteralmente scoppiando.
Come mai prima era tutto così diverso?

Katsuki lo fa stendere con la schiena sul divano. Lo guarda negli occhi mentre lo spoglia delicatamente di qualsiasi indumento. Scende a baciarlo sull'inguine, sui lati del bacino, sui peli verdognoli del pube. Accoglie il membro turgido in bocca, viziandolo con estrema cura.
Scende ancora, leccandolo sui testicoli, sulle gambe e sui piedi. Non sta lasciando libero dalla sua lingua, neppure un centimetro di pelle.

La cura che gli sta donando, fa scendere altre lacrime cocenti dagli occhi di Izuku.
-Mi... mi dispiace.- Balbetta in mezzo ai singhiozzi.

L'Alpha si ferma sul polpaccio, mordicchiandolo appena.

-Kacchan, mi ascolti? Ti ho detto che mi dispiace!-

Katsuki sbuffa spazientito. Si alza velcemente, tornando all'altezza del suo viso. Il suo sguardo non è arrabbiato ne deluso, soltanto molto triste.
-E io ti ho già detto che fa lo stesso. Farò finta che non sia successo nulla e che non ti voglia uccidere.-

L'infamia di quello che ha fatto, non riesce a zittirlo. Sbatte le lunghe ciglia scure, distogliendo lo sguardo da quello cremisi.
-Lui voleva soltanto farti arrabbiare, e sinceramente lo volevo tremendamente anche io. Ma mi sarei dovuto fermare quando potevo... e non ti racconto queste cose soltanto per giustificarmi. Lui non mi ha obbligato, ma ugualmente io mi sono sentito... violato.-

Un ringhio cattivo esce dalla gola di Katsuki. Gli appoggia una mano sulla bocca, bloccando furioso l'insidioso monologo.
-Cristo Santo, Deku! Sta un pò zitto! Se continui a dirmi queste cose, non me ne frega un cazzo se volevi o non volevi, ma mi alzo e vado sul serio a prenderlo per ammazzarlo.-

Izuku assottiglia gli occhi e sorride di gioia. Il gracchiare nella gola si acutizza e le fusa riprendono a farsi sentire. Afferra la mano dell'Alpha e se l'appoggia svelto sulla guancia. Ci si struscia contro teneramente, rilasciando dolci ondate di lime.
-No, ti prego non voglio farti arrabbiare. Non lo farò mai più! Solo ho bisogno di chiederti un'ultima cosa. Potresti... ehm, tu puoi fare piano? Non mi piaceva la situazione con Hitoshi e inoltre mi ha fatto francamente molta paura. Mi sono... uff, bloccato. E io sono... ehm, veramente terrorizzato dal sentirti dentro.-

Katsuki incastra gli occhi nei suoi. Si morde il labbro a disagio, meditando se porre la domanda che gli frulla nel cervello da quando hanno iniziato a baciarsi.
-Avete fatto sesso completo?- Sputa fuori in un sussurro incerto.

Le guance di Izuku prendono fuoco.
-No... io... ehm, io non ci sono riuscito.-

Un profondo odore di spezie raggiunge il naso di Izuku che spalanca gli occhi, allibito e eccitato.
Sente il buco fremere di impazienza, e la saliva colargli sul mento. Risponde con una ventata di lime e menta che porta l'Alpha a ringhiare.

Non molla la presa ferrea dei suoi occhi e si allinea subito all'apertura, entrandoci straordinariamente adagio. L'Omega alza le gambe, accogliendolo felice e aggrappando le ginocchia al suo bacino. La sua vita è così stretta e calda che potrebbe restare in quella posizione per giorni!
I  muscoli si rafforzano e si stringono maggiormente in una posa possessiva, mentre reclina la testa all'indietro. Alcune goccioline di sudore splendono sul nudo collo esposto.

-Cristo, sei talmente bello Izuku.-

L'Omega ridacchia contento. Il modo in cui si spinge Katsuki al suo interno, è talmente dolce e delicato, che il dolore non è neppure arrivato.
Lo stringe più forte, con bramosia. Oltre alle gambe, lo afferra persino dalle spalle con le braccia e lo spinge verso di lui, in basso.

L'Alpha puntella il mento sulla sua spalla, mentre gode a bocca aperta ad ogni ulteriore stoccata.
Oscilla suadente, incalza martellante il punto proibito dell'altro, preme con maggiore intenzione.
Grugnisce e geme in un suono talmente pieno e vibrante, che Izuku fiuta per la prima volta una nota molto più piccante e provocatoria nei suoi ferormoni. Il profumo lascivo gli avvolge i sensi e lo scorta verso la perdizione più assoluta.

Si avvicina al suo orecchio con le labbra, mordendogli sensualmente il lobo.
Il frizzare piacevole della conclusione dell'amplesso è già vicinissimo al culmine. Sono giorni che non lo fanno, e solo il poter percepire nuovamente i suoi ferormoni deliziosi, basterebbe per farlo venire in questo preciso momento.
Distende le dita dei piedi, mentre apre la bocca e lo lecca sensualmente lungo tutto il padiglione auricolare. Si stacca soltanto per accogliere il divampamento dell'orgasmo con un lunghissimo gemito soddisfatto.

-Ti amo.- Gli sussurra in mezzo ai capelli, ancora tenendolo agganciato al suo corpo.

Katsuki sobbalza sorpreso, tirandosi leggermente indietro e accartocciando la fronte in una smorfia di totale godimento e stupore. Il suo seme bagna il ventre di Izuku che sorride felice, aggrappandosi alle ciocche dorate dell'Alpha per avvicinargli nuovamente il viso al proprio.

Le iridi smeraldo sono colme di amore e di nuove promesse. Le labbra tumefatte dai baci si schiudono in una consapevole espressione beata.
-Hai capito cos'ho detto, Kacchan? Ho finalmente compreso che è inutile e dannoso per entrambi, che io provi a prenderci in giro. Fa lo stesso se non provi la stessa cosa, e fa lo stesso se non starai mai con me o non mi darai mai dei figli. Quello che nutre il mio cuore, non posso deciderlo io per lui. E perciò io... ahhhhhhhhhhhhh! io ti amo proprio da impazzire .-

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La parte in cui si concede a Shinso mi ha fatto un "male cane"  scriverla. Un pò perchè amo quel personaggio, un pò perchè Izuku l'ho sentito terribilmente "angosciato".

La parte finale invece, è dolcissima.

Ma vi avevo detto che la trama era un pochino tortuosa, e la storia non è finita qui. Spero che continuerete a leggerla, e chi vi stia piacendo come piace a me. ♥

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