Capitolo Quattordici 🔞
Attenzione! Saranno presenti nel capitolo scene di sesso esplicito, consumate tra ragazzi consenzienti e maggiorenni.
Mi scuso in anticipo per il capitolo più lungo del mio solito. Ma capirete da sol* leggendolo, che non potevo assolutamente farlo più breve 👀
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Con un poderoso balzo, Katsuki salta gli ultimi gradini che lo dividono dal piano.
Ha sommato in totale, quasi un'ora e mezza di ritardo sull'appuntamento con Izuku. Il corpo gli vibra di crescente frenesia, attraversato da spasmi e da tantissima fretta.
Cerca con gli occhi i numeri impressi sopra le stanze, dirigendosi velocemente verso il centrotrentacinque. Ci si ferma davanti, emettendo un lunghissimo sospiro liberatorio. E' finalmente arrivato. Una mano passa svelta, in mezzo alla folta chioma bionda. Spettina maggiormente le ciocche chiare. Gli occhi passano poi, a esaminarsi i vestiti e a scrutare guardinghi l'ambiente attorno.
Onestamente? E' nervoso. Sta finalmente per buttare alle spalle, quell'enorme zavorra che si trascina dietro da tutta una intera vita.
Appoggia una mano tremante sul cuore: lo sente battere furioso da sotto le dita. In bocca ha un gusto amaro che riconduce senza alcun dubbio alla paura.
Starà facendo la cosa giusta?
Bussa piano, con tocco morbido, sperando quasi nel suo subconscio, che nessuno venga ad aprirgli.
Ma quando succede veramente, un antipatico crampo gli attorciglia lo stomaco.
Bussa ancora, stavolta con più forza. Lo fa più volte, controllando spazientito l'orario. E' certamente in ritardo, ma il pensiero che Izuku non fosse in stanza ad aspettarlo, non gli aveva neppure attraversato il cervello.
Alla quinta volta che sbatte le nocche sulla porta e urla il suo nome, abbassa le braccia arreso.
L'Omega non lo ha aspettato.
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Izuku è rimasto in camera ad attendere Katsuki, per più di un ora.
Si era fatto preparare, per l'occasione, un tavolino di legno basso su cui ha appoggiato due bei calici di cristallo, un secchiello pieno di ghiaccio e una bottiglia di spumante francese.
Un vassoio di frutta fresca, spiccava nel mezzo.
L'immagine di loro due, nudi, a imboccarsi a vicenda gli aveva fatto solleticare tutte le sue parti più nascoste.
Nel corso della serata, però, qualcosa era andato storto. Aveva controllato l'orario più volte, accampando scuse su scuse al ritardo. Ma dopo un ora, si era arreso all'evidenza che l'Alpha non si sarebbe presentato.
E' furioso, arrabbiatissimo. Lo sta cercando di umiliare ancora una volta... anzi lo sta facendo con entrambi.
Indossa in fretta le scarpe, mettendosi una felpa scura sulle spalle. Esce furibondo dalla stanza, dirigendosi verso la sua.
Ci bussa con insistenza, lo richiama a gran voce, ma non risponde nessuno.
Dove diavolo sarà finito?
Il bisogno di vederlo, di farsi spiegare la motivazione di questa scelta irrazionale, diventa un urgenza assoluta.
Scende verso l'ingresso dell'albergo, scrutandone l'atrio deserto.
Si sposta al bar dove, a parte una ragazza indetta alla preparazione dei cocktail, ci trova soltanto un'altra figura girata di spalle. Una bassa imprecazione che esce dalla sua bocca, la porta a voltarsi.
-Brutta serata?-
Izuku dirige lo sguardo verso la persona che ha parlato. Una quantità sconsiderevole di capelli di colori viola, contornano un viso pallido, macchiato delle più marcate occhiaie che abbia mai visto.
-Abbastanza... Problemi con l'insonnia?- Domanda di rimando, alzando un sopracciglio.
Lo sconosciuto scrolla le spalle, sminuendo la cosa.
-Già, direi che è abbastanza ovvio. Vuoi qualcosa da bere?-
Un profumo intenso di gardenia gli arriva al naso, facendogli sbattere le ciglia stranito.
-In realtà dovrei andare.-
Volge la testa intorno, l'odore persistente lo blocca dal fare qualsiasi movimento. E' rotondo, ricco ma allo stesso tempo... stucchevole.
-Scusami la domanda. Ma lo senti anche tu questo odore?-
Il ragazzo allunga una mano verso di lui, facendogli un pallido sorriso.
-Piacere. Sono Shinso Hitoshi e sono un ballerino di danza contemporanea.
E quello che senti, sono io a farlo. Probabilmente la mia natura da Alpha dominante, te lo fa sentire più di altri.-
Izuku spalanca la bocca, sconvolto. Il suo odore ha detto? Da quando riesce a percepire anche altri ferormoni che non siano quelli di Katsuki?
Si avvicina veloce, mettendogli sotto al naso la sua ghiandola. Stende maggiormente il collo, per mostrargliela intera.
-Annusami.- Dice secco.
Shinso sbatte piano le ciglia, prima di avvicinarsi e farsi indietro dopo soltanto pochi secondi.
-Lime.- Annuncia serio.- Con qualche nota di menta selvatica.-
E' scioccato. Non può credere a quello che sta succedendo. Due persone nel giro di un anno, che riescono ad attivare il suo corpo. Anche se, ad essere del tutto sinceri, quello che sente non è minimamente comparabile con quello che prova con l'altro Alpha.
Già, Katsuki. Quel borioso stronzo.
Guarda di nuovo l'orologio, prima di abbassare la testa e sospirare amareggiato.
Ci ha provato ancora una volta, e nuovamente lui lo ha ignorato.
Dovrebbe mollare la presa?
-Scusami se insisto. Bevi con me, e te ne vai?-
-Me ne torno in stanza. Domani ho le prove e sinceramente... non sono proprio dell'umore adatto.-
-Allora buona serata Izuku.- Dichiara serio, alzando le spalle.
L'Omega assottiglia gli occhi fissandolo alcuni secondi.
-Io non ti ho detto come mi chiamo...- Borbotta soppesandolo accuratamente. Scruta maggiormente l'espressione atona, e gli occhi che splendono in un guizzo divertito.
-Non lo hai fatto, infatti. Ma io lo so comunque. La vostra intervista è stata... simpatica.- Dice Shinso agguantando un bicchiere di whisky, e girandosi di spalle.
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Il giorno che precede la gara, gli sponsor pretendono dai loro ballerini, la prova definitiva degli abiti. In collaborazione con il marketing, il colore e il tessuto sono stati accuratamente scelti e abbinati per la coppia.
La sola cosa che differisce nei loro vestiti, è il guanto di velluto rosso che Katsuki ha chiesto appositamente per lui.
La stanza adibita a camerino, è situata al piano mediano dell'Albergo. I ragazzi sono stati una delle ultime coppie a entrarci, e i vestiti sparsi ovunque la fanno somigliare a un campo da guerra.
Katsuki schiva con i piedi alcune maglie sparse sul pavimento, guardandosi attorno schifato.
Izuku, invece, non vede praticamente nulla. Lui sta letteralmente bollendo di rabbia. L'Alpha non lo ha neppure salutato. Lo sforzo che sta facendo per non saltargli alla gola e azzannarlo alla carotide, gli fanno fremere di impazienza tutto il corpo.
-Hai trascorso una bella serata?- Domanda a denti stretti.
Si pente di quello che chiesto un secondo dopo averlo fatto. Se fosse stato abbastanza maturo, avrebbe potuto soprassedere e fregarsene.
Katsuki lo ignora; si sfila la maglietta restando a busto nudo.
E' una mossa perversa, perpetrata ai suoi occhi soltanto per irritarlo maggiormente. L'Omega la vede più come una cosa del genere: guardami, sono figo e non mi avrai mai.
Digrigna i denti contrariato, prima di sbottare nuovamente
- Comunque ieri sera ho conosciuto un altro Alpha dominante come te. E pensa un pò? Riesco a sentire anche i suoi ferormoni.-
Le spalle di pelle chiara, si irrigidiscono di botto. Katsuki deve respirare alcune volte, prima di trovare la calma necessaria a rispondere.
-Bene. Buon per te.- Le mani corrono ad aprirsi i pantaloni. Li tira in basso velocemente, rimanendo soltanto in mutande. Ha la mente confusa, vuole soltanto provare gli abiti e andarsene da quella fottuta stanza, il prima possibile.
-Sei proprio uno stronzo! Io sono stato tutta sera ad aspettarti... e tu? Dove diavolo eri finito, tu?- Izuku si strappa di dosso la felpa, buttandola per terra con enfasi. Si sente disgustato, è la prima volta che si sente tradito in questo modo dall'Alpha. Nonostante non l'abbia mai trattato molto bene, era comunque convinto che avessero finalmente trovato un punto d'incontro.
Katsuki si immobilizza. Nascondere il tono seccato con cui gli risponde, è impossibile.
-Smettila di fare il bugiardo! Mi hai appena detto che hai conosciuto un altro. Pensi forse che io sia idiota?-
Izuku sbatte le ciglia, osservando i muscoli rigidi delle spalle che tremano di nervosismo malcelato.
-Non hai capito nulla. Io intendevo che...-
-Sono passato ma tu non eri in stanza.-
Izuku arretra di un passo. Cosa gli ha appena detto Katsuki?
-Sei... ehm... sei passato?-
La figura di Katsuki si volta. Si avvicina e gli torreggia dall'alto, guardandolo storto.
-Se ti dico che sono passato, vuol dire che sono passato! Non sparo cazzate come te! E tu non c'eri!-
Il fiato gli si condensa in gola. L'Omega avverte una forte scarica di calore attraversagli tutto il corpo.
Con una mossa veloce, si fionda verso la porta chiudendola a chiave.
Al movimento, gli occhi cremisi saettano tra quella e il viso di Izuku che mostra un enorme sorriso contento.
-Tu sei passato.- Mormora ancora, incredulo.
-Ma hai fumato oggi? O hai problemi con l'udito? -
-Non capisci, io credevo che tu... che io...- Con quattro passi si avicina a Katsuki che, preso di sprovvista, ne fa altrettanti indietro.
-Oh, diamine! Sono uscito perchè non arrivavi. Sono venuto a cercarti in camera tua, poi giù in abergo. Volevo prenderti a pugni... e mentre io cercavo te, tu eri da me! Che stupidi che siamo! Ma adesso voglio rimediare subito!-
Le guance rosse e gli occhi verdi lucidi, fanno rabbrividire di paura l'Alpha.
-Subito?- Ripete guardandosi attorno preccupato.
- Già. Adesso.-
Katsuki alza il mento verso l'enorme orologio appeso al muro.
-Abbiamo poco tempo.-
-Ce lo faremo bastare.-
-Non hai il collarino.-
-Mi metterò la cravatta di scena, stretta attorno al collo.-
-E non hai i guanti.-
-Userò i tuoi.-
-Ma anche io non li ho, e quindi...-
-Dio santo! Vuoi scoparmi si o no?!?!-
Katsuki deglutisce piano la saliva.
-Si.-
-Allora smettila di trovare scuse e facciamolo!-
Izuku si volta. Sparisce in mezzo si numerosi vestiti cercandone quelli con etichettati sopra, i loro nomi. Ritorna indossando sulle mani, un paio di guanti di velluto rosso in cui si notano due cravatte dello stesso colore, strette in pugno. Se ne lega una al collo.
Gli occhi smeraldini brillano di malizia, mentre con un cenno indica le braccia dell'Alpha.
-Ti blocco, con la cravatta rimasta, le mani dietro al corpo. In questo modo, se verrai preso dall'impeto del momento, non ti verrà voglia di toccarmi, e non potrai pentirti poi di quello che succederà. Farò tutto io... stavolta.-
La smania e la frenesia si impossessano della mente dell'Alpha. L'idea lo solletica, e lo terrorizza, allo stesso tempo.
Rabbrividisce. Spasmi involontari lo attraversano dall'alto in basso.
-Va bene.- Dichiara a bassa voce, scrutando a iridi atterrite come l'Omega si avvicini per sistemarsi delicatamente dietro di lui.
Gli prende dolcemente i due polsi, mettendoli uno sopra l'altro e fermandoli insieme con la cravatta.
Rimane incantato a guardargli i muscoli tonici tirati delle braccia e quella pelle talmente chiara da sembrare quasi albina.
E quell'odore... ahhhhh... quella fragranza paradisiaca che l'Alpha continua a emanare, lo manderà direttamente al paradiso.
Si avvicina appoggiando il naso sopra alla pelle candida della schiena. Inspira avidamente a pieni polmoni, socchiudendo le palpebre, inebriato.
Sente le lacrime pizzicargli gli angoli degli occhi, e un leggerissimo gracchiare di fusa farsi strada all'interno della gola.
-Omega, cosa cazzo stai facendo?-
-Da... dammi un minuto. Solo uno... ti prego, soltanto uno. Io... sono così felice.-
Con una mano, lo circumnaviga e gli atterra alla base del collo. Lo sfiora, prima di scendere lentamente a toccargli i pettorali pronunciati. Con le labbra lascia un tenero bacio all'attaccattura dei capelli, prima di spalancare le labbra e morderlo. Lo addenta famelico, incastrando quella meravigliosa epidermide morbida tra i suo canini.
Lo lecca ovunque: il sapore leggermente piccantino e allo stesso tempo floreale della sua ghiandola, si riversa nel suo sudore.
Izuku lo trova... irresistibile.
Scende lentamente con le dita, sfiorando le cunette naturali degli addominali. La pelle increspata dai continui brividi dell'Alpha, si snoda sotto i suoi polpastrelli. Come il suo corpo stia reagendo a questa prima esplorazione, lo esalta da morire.
Appoggia un palmo sul membro già mezzo in tiro e lo tocca, accarezzandolo sfacciato da sopra il tessuto. Lo coccola, strusciandosi con la guancia sopra alla sua scapola. Con l'altra mano scivola sul fianco, prima di atterrare sulla natica. Soda, tonda e muscolosa. La palpa senza nessun ritegno.
-Eh, ehy, sfigato. Guarda che qui non sono io, quello che deve prenderlo in culo.-
Una risatina si scontra contro la sua schiena. Nonostante abbia tentato un piccolo allontanamento, Katsuki è rimasto comunque intrappolato tra le sue braccia. Senza lamentarsi più di tanto.
-Sei accessoriato benissimo, sia davanti che dietro. Voglio poterti toccare dove mi va. Voglio poterlo fare... ovunque.-
Con uno strattone lo aggrappa dalla cravatta e lo volta.
Gli occhi cremisi che si ritrova davanti sono talmente profondi che per poco non ci si perde dentro. Se prima Izuku pensava che la parte più bella di lui, fosse proprio questa, ora ne è certo. Quei rubini sono talmente limpidi, onesti, e sexy, da farlo imporporare di inquietudine.
Gli guarda voglioso le labbra, su cui vorrebbe gettarcisi contro.
-Voglio assaggiarti... voglio sentire che sapore hai, più in basso. Ora ti tolgo le mutande.-
Katsuki deglutisce a vuoto. Si ritrova improvvisamente affannato e con la gola secca. Non sa neppure lui cosa stia succedendo: il lime lo ha avvolto, la sua ghiandola pulsa impazzita e la pelle è tutta un continuo brivido. Ha sete. Ma allo stesso tempo, ha anche una dannata fame.
Annuisce con le gote rosse, quasi sentendosi in imbarazzo quando Izuku va a denudarlo completamente.
Si guarda intorno, spaesato. Si sente un idiota in piedi, completamente nudo ed esposto di fronte a lui.
L'Omega non smette di fissarlo ammirato. Adocchia un piccolo divano in un angolo, e ci si va a sedere sopra. Allarga le gambe, mostrandosi totalmente in un chiaro invito che però Izuku subito non accetta.
Katsuki non può saperlo, ma lui non riesce a fare neppure un passo. Gli pizzica il naso, le gengive gli duolono, i muscoli tirano. Fatica persino a respirare e ha crampi ovunque.
-Pensi di raggiungermi o aspettiamo che mi si abbassi?- Domanda Katsuki con tono acido.
Izuku si riscuote al tono secco, stirando un piccolo sorriso. Si avvicina tremante, portandosi subito in ginocchio. Con la guancia si strofina sul polpaccio dalla pelle chiara, in una muta forma di sottomissione. I radi peli biondi gli solleticano la pelle. Le fusa vengono fuori autonomamente, mentre sale a baciarlo. L'Alpha ringhia piano, i canini sono scoperti in una risposta di totale appagamento.
Ad ogni secondo in cui sale, l'odore di uomo si intensifica e Izuku si trova a sbavargli addosso.
E' straordinario come il suo sapore risulti piccantino al palato, anche in mezzo alle gambe. Come la sua parte più esposta sia calda, pungente e irresistibile.
Con la lingua lo assaggia vorace, sentendo le prime vere scariche di liquido imbrattagli le mutande. E' una sensazione meravigliosa, che lo affanna, lo incita e lo porta a volerne di più. Lo mette tutto in bocca, succhiandolo avidamente.
Katsuki spalanca gli occhi e boccheggia senza fiato. Il caldo che gli sta avvolgendo la sua intimità si sta propagandando, e lo avvolge sul petto, sul collo e sulla testa. Si sente la nuca andare in fiamme, si sente bruciare ovunque, anche nei più sperduti pori dell'eperdemide.
La smania di toccarlo, di aggrapparsi a quei riccioli morbidi e spingerlo in basso, lo accoglie impreparato. Vorrebbe seriamente dettargli il ritmo e sentirlo annaspare, con le lacrime agli occhi, mentre la bocca è piena di lui.
Izuku si sente durissimo. Non si è neppure spogliato, non si è toccato, e soprattutto l'Alpha non lo ha toccato, ma sentire come Katsusi stia godendo a ogni suo affondo, lo sta facendo implodere. Aumenta la velocità, allarga la bocca e lo prende fino in fondo, cercando di leccare nella discesa anche parte dello scroto. Con le dita lo artiglia dalle gambe, allargandole e avvicinandosi con un polpastrello al piccolo buchino scuro.
-Ehy, idiota! Non toccarmi... ahhhhhhhh... non toccarmi lì!-
Ovviamente cosa deve fare, e soprattutto non fare, non è nel vocabolario dell'Omega, che continua a divorarlo e a toccarlo senza sosta. Lo saccheggia con un dito, tenendo lo stesso ritmo della bocca e portandolo al suo primo grande orgasmo.
Il climax che Katsuki raggiunge, e' caratterizzato da un gemito acuto, e una spruzzata di Immortelle talmente forte da farlo venire immediatamente anche a lui, senza essere neppure stato toccato. E' una senzazione indescrivibile quella che prova.
Rimane ancora alcuni istanti a ingoiare e a leccare ogni piccola goccia di quel liquido sapido. Lo fa anche da sotto, facendo entrare la lingua nel piccolo anfratto caldo. Poi nuovamente si appoggia con la guancia alla coscia, producendo tenere fusa.
Dio santo, è la cosa più bella che gli sia mai capitata.
Non vuole fermarsi.
Si alza di scatto, togliendosi tutti i vestiti. Lo fa velocemente, lanciandogli con stizza sul pavimento.
Katsuki non parla: è ancora avvolto nel post coito e nell'ammissione mentale di aver appena ricevuto il migliore pompino della sua vita.
Attende pazientemente che Izuku si spogli completamente . Fa scivolare lentamente lo sguardo sui tatuaggi che corrono suadenti lungo tutto il suo corpo. Osserva come le rune scure, abbraccino in armonia i muscoli ben fatti. Scruta le efelidi, tracciandone mentalmente un percorso immaginario.
-Ti piace quello che vedi?- Domanda sorridendo l'Omega.
-Hai bisogno di sentirtelo dire?- Ribatte di risposta Katsuki, alzando un sopracciglio.
Izuku ridacchia. Non ne ha bisogno, lo vede come e' duro di nuovo, ma la voglia di stuzzicarlo è sempre accesa. Appoggia le ginocchia a lati delle gambe di Katsuki, prima di avvicinarsi alle sue labbra. Guarda quelle pieghe rosee perfette, prima di umettarsi il piercing.
-Ah, non si risponde a una domanda con un altra domanda. Sei sempre il solito maleducato... Kacchan.-
Che sfrontatezza ha sempre! Katsuki sente il fastidio invadergli il petto. Con uno scatto si sporge in avanti con la testa: con i denti gli morde selvaggio il labbro, portandolo a gemere immediatamente. Gli invade la bocca con la lingua, iniziando una battaglia che l'Omega non ha nessuna intenzione di vincere.
Si lascia guidare, si lascia comandare e leccare sulle porzioni di collo che non sono nascoste dalla cravatta. Lo sente ringhiargli addosso, possessivo.
E risponde con le fusa, emettendo lime e menta a profusione, facendogli comprendere quanto sia ubbidiente e rispettoso verso di lui. Puo fargli capire che può veramente fargli tutto quello che vuole... quando fanno sesso.
Con le natiche sfrega sul membro tesissimo dell'altro, prima di farsi leggermente indietro e prenderlo tra le dita.
-Ti devi preparare?- Domanda Katsuki gemendo a bocca aperta.
-Dovrei. Ma non voglio farlo.-
L'espressione dura lo porta ad aggrottare le sopracciglia confuso.
-Ricordati che domani abbiamo una gara. Se ti fai male, poi non sono fatti miei. Allora, muoviti... mettimi un preservativo, Omega.-
-No.- Izuku si nega di nuovo. Scuote il capo veloce, i riccioli verdi gli vanno in mezzo agli smeraldi.
- Non ho cicli di calore, e tu puoi sempre venire fuori. Voglio sentire tutto di te. Sei il mio primo... sei la mia prima vera volta.-
Si alza leggermente, senza spostare le iridi dalle sue. Allinea il membro all'apertura, ma poi si ferma di nuovo. Lo guarda, attende un suo cenno affermativo, prima di calarsi totalmente.
La carne tira, quel piccolo buchetto anche se lubrificato dal liquido naturale, non è mai stato allargato senza prima aver avuto, una preparazione. E il dolore durante la discesa lo raggiunge all'istante. Strappa, lacera nei bordi, infligge sofferenza... ma la stupenda sensazione di bagnarsi e di sentirsi scorrere addosso i ferormoni dell'Alpha, è appagante. E tanto questo basta.
Le note piccantine lo attraversano, l'immortelle lo tenta di calmare, e quel membro teso che lo sta aprendo in due, lo sta facendo gemere in mezzo al dolore, oscenamente.
Si abbassa fino alla fine, fermandosi solo quando è totalmente arrivato. Appoggia la fronte alla spalla dell'Alpha, cercando di incamerare più aria possibile.
-Stai... ehm.... stai bene? Me lo stai stritolando.-
Izuku si avvicina con il naso alla sua ghiandola. La lecca con la lingua, portando l'Alpha a digrignare i denti.
-Si, sto benissimo. Adesso mi muovo.- Ancora a testa bassa, si appoggia con le mani alle spalle, prima di buttare la testa all'indietro. Sale con il corpo, prima di scendere di botto.
Katsuki arranca senza fiato. Un lunghissimo lamento eccitato gli esce dalle labbra spalancate.
Izuku continua a farsi perno, e si alza e si abbassa ad un ritmo talmente lento, da farlo impazzire.
Si scuote, si dondola suadente, facendo aderire per bene l'intimità alle sue pareti. Inarca la schiena, spingendosi dentro quanto più gli è possibile.
Katsuki sente il cuore nel petto, scoppiargli. Le mani prudono dalla voglia di essere liberate. Non ragiona, in questo momento vorrebbe graffiarlo, afferrarlo con cattiveria, infilargli le unghie nella carne e fargli male. Vorrebbe soltanto sentirlo urlare disperato il suo nome.
-Dio santo! Vuoi aumentare questo cazzo di ritmo, maledizione?-
Izuku ridacchia a occhi chiusi. La testa è ancora indietro, i capelli ricci sono scomposti e attaccati al sudore della fronte.
-In realtà non vorrei, ma visto che siamo in camerino, e siamo già tremendemente in ritardo... lo farò. Non ho nessuna intenzione di rischiare di rimanere fermo a metà.-
Le gambe definite si irrigidiscono dalla tensione e Izuku aumenta la velocità. Gli schiocchi della pelle contro pelle, accompagnano i gemiti di entrambi.
Ahhhh, l'Omega è sopraffatto. Non riesce a starci dietro, non ci è abituato. Gli odori, le sensazioni, il modo... lui non le ha mai provato queste... cose. E diavolo, sta già per venire. Non è in grado di gestire il suo corpo. La punta del pene è durissima, congestionata e umida.
La guarda sfregare contro gli addominali scolpiti dell'altro. E' consapevole che se solo provasse a sfiorarla un minimo, sarebbe già venuto. Ma vuole rimandare.
Afferra l'aria tra i denti, si morde le labbra e sospira forte.
Si sta anche negando di guardarlo: Katsuki che gode è uno spettacolo di pura perdizione.
Stringe le ciglia il più possibile, isola la mente, ma nel momento in cui lo sente gemere ancora più forte e i suoi ferormoni gli sbattono prepotenti sul naso, si rende conto che il punto di non ritorno è già stato superato da un pezzo.
Arriccia le punte dei piedi, spalanca gli occhi incredulo e raggiunge l'orgasmo. Una piccola lacrima gli solca il viso.
L'esperienza è talmente dirompente, che tutti i muscoli si tendono fortissimo e il suo buco vibra. Si stringe, pulsando e secernendo liquido in grosse quantità.
Katsuki percepisce il lime e la menta, e il cerchietto stritolarlo talmente stretto attorno al membro, che l'urgenza di venire gli arriva al cervello, dritto in un misero secondo.
-Togliti subito. Maledizione! Omega, togliti dal cazzo!-
Izuku si alza appena in tempo per sentire lo sperma caldo di Katsuki imbrattargli l'interno delle gambe.
Fissa rapito, l'espressione di puro godimento che lo accoglie. Si imprime il modo in cui apre le narici e di come le sopracciglia convergano quasi buffamente verso il naso.
Il lime esce di nuovo, ancora più forte di prima.
-Oh, Dio Santo! Smettila di emettere tutta quella roba. Non possiamo scopare di nuovo, e se fai così, sarò duro di nuovo in pochi minuti!-
I riccioli verdi si smuovono pianissimo, e le gambe si tirano indietro.
-Beh. Mi piacerebbe moltissimo rifarlo. Dici che stasera...?-
-Te lo scordi!- Ribatte acido l'Alpha. Si alza velocemente, dandogli una leggera spallata per spostarlo. Si volta mostrandogli i polsi.
-Slegami.-
Izuku abbassa la testa. Apre il nodo, cercando di farlo con molta calma, ma le mano gli tremano ugualmente. E' stata soltanto una sporadica volta?
-Ehm... allora grazie. Sai per... per questo. - Mormora cercando di tenere un tono fermo.
L'Alpha sbuffa, alzando gli occhi al cielo.
-Domani abbiamo una gara. La sera prima non scopo mai, mi ammazza i muscoli.
Ma possiamo riprendere la nostra... ginnastica, quando torniamo a casa. Oramai quello che è fatto, è fatto. Ti aiuto con i tuoi cicli, e quando sei a posto, smammi fuori dai coglioni.-
Un enorme sorriso contento si apre sul volto dell'Omega. Arebbe voglia di saltellare per tutta la stanza, ma prima... non può che fargli di rimando un piccolo ghigno sfrontato.
-Mi aiuterai del tutto, quindi? Faremo sesso, pompini, scopate... seghe? Tutto quanto senza più riserve? All inclusive?-
Katsuki avvampa sulle guance, girandosi svelto di spalle.
-Non farmene pentire subito! L'avevo detto io che sei un piccolo, Omega, pervertito e maniaco.- Mormora a bassa voce.
Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii! Sussurra Izuku felice facendogli sollevare, involontariamente, gli angolini delle labbra verso l'alto.
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Aspetta che? Quasi 4000 parole? Non è da me, sappiatelo.
Ma cosa ne pensate di questa loro prima volta?
Capite ora, perché non potevo farlo più corto?
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