Capitolo 26
Non appena mi stesi e tirai su il lenzuolo a quadretti blu e bianco, ne annusai la stoffa sentendone impregnato l'odore famigliare di Robert.
Mi faceva strano essere nel suo letto dopo un anno che non lo vedevo e nonostante tutto, mi sentivo come se quel giorno non fossi mai andata via, che non fosse mai finita.
Eppure c'era qualcosa che mi bloccava, qualcosa che mi spingeva sempre di più a raggiungere la strada sbagliata anziché quella giusta. Il rischio non mi era mai piaciuto; giocare d'azzardo non faceva per me, eppure questa volta era diverso. Sapevo perfettamente che una parte di me, forse grande od addirittura minuscola, non poteva mai smettere di amare Robert; l'altra parte invece, mi urlava di seguire la via verso Russel, conoscerlo e scoprire ogni singolo angolo buio che si nascondeva dentro di lui.
Sospirai muovendomi nel letto fino ad osservare il soffitto come incantata, poi il mio cellulare vibrò segnalandomi l'arrivo di un messaggio.
"Em, posso sapere dove sei finita?
Ti sto cercando per tutto il locale.
Rispondi presto!"
"Ti chiedo scusa, non mi sentivo molto bene così sono uscita a prendere una boccata d'aria.
In questo momento mi trovo nel letto".
Direi che l'ho fatta preoccupare parecchio, dopotutto non mi andava di disturbarla mentre si divertiva con il suo nuovo amico Scott e poi, non sarei neppure riuscita ad rientrare nel locale.
"Sei nel nostro appartamento?
Arrivo subito".
"No Cris, non sono nel nostro appartamento.
Ehm, sono a casa di Robert".
Ero sicura che si sarebbe arrabbiata moltissimo.
"CHE COSA?
DIMMI DOVE ABITA, TI PORTO VIA".
Era proprio come immaginavo.
"Non preoccuparti, è tutto sotto controllo.
Mi ha ceduto la sua camera, non ci sono guai in vista. Ora provo a dormire, mi scoppia la testa.
Domani passerò da te prima di tornare a casa di Russel".
"Mi raccomando, chiuditi in camera.
Comunque domani dovrò lavorare, quindi non potremo salutarci, ma ti prometto che verrò a trovarti nella reggia McRoverguy.
Buonanotte".
Poggiai il telefono sul comodino accanto al letto e mi stesi completamente cercando di mettermi il più comoda possibile.
Il sonno tardava ad arrivare quando, nel silenzio, avvertii rumore di passi avvicinarsi proprio alla camera.
Andai nel panico sapendo già che ad avvicinarsi era Robert, così mi girai dal fianco destro del letto e finsi di dormire.
La porta scricchiolò quando si aprì ed i passi sempre più vicini al letto mi fecero battere velocemente il cuore.
"Em, non muoverti. Stai ferma".
Ripetei nella mente sei o sette volte, quanto bastavano per aiutarmi a stare calma e non saltar giù dal letto in preda al panico.
Lo sentii sedersi sul letto, pochi centimetri dalla mia schiena rigida e ricurva su me stessa; il suo respiro era delicato anche se a tratti era come se sospirasse.
Avvertii il suo viso che si avvicinò a guardarmi dormire, le sue nocche sfiorarmi i capelli ed il viso, infine la sua voce sempre forte ma in un certo senso piacevole da ascoltare.
"E' straziante averti di nuovo qui e non poterti toccare".
"No ti prego, non venir fuori con queste parole. Sai che è del tuo romanticismo che mi sono innamorata".
"Non poterti stringere forte, baciarti e dormire insieme a te come un tempo. Ricordi tutte le notti passate a far l'amore e poi, ad addormentarci nudi, sudati e sfiniti sul letto di casa nostra?"
"Si, lo ricordo. Era meraviglioso. Come dimenticarlo?"
Dalla sua bocca uscì un ghigno:"Ma cosa dico? E' chiaro non lo ricordi più".
"Ma cosa dici? Ricordo tutto, ogni cosa".
"Io no, io ci penso ogni giorno. E' un ricordo insidiatosi nella mia mente e non è più voluto uscire", come avrei voluto girarmi e fargli vedere che ero sveglia, che stavo ascoltando ogni parola che diceva sussurrandola per non svegliarmi:"Sai, ho provato ben due volte a rifarmi una vita", rise:"Ho avuto vari appuntamenti e ti dirò che alla fine non mi importava nemmeno più con chi uscissi, se quella ragazza facesse per me o meno. Sapevo già che non avrei trovato nessuna al di sopra di te. Così ho rinunciato a trovarne altre".
"No Em, non devi piangere o ti scoprirà".
"Poi sei andata via senza darmi spiegazioni, risposte che poi ho trovato leggendo la tua trilogia. Io non ero abbastanza per te. Ho provato a fare di tutto per darti ciò che ti avrebbe resa felice... mi sbagliavo".
"No, sei tu a sbagliarti. Hai fatto tanto per me; mi hai amata nonostante le mie distrazioni continue. Senza di te non avrei raggiunto il mio sogno di diventare scrittrice. E' solo che adesso...."
Lo sentii alzarsi, questa volta poco delicatamente.
Il suo tono di voce cambiò:"Se solo tu fossi sveglia giuro che avrei fatto l'amore con te. Non sai quanto mi sei mancata e vederti qui sapendo che giri attorno alla persona che più odio al mondo, mi fa rabbia".
"Robert".
Lentamente sentii i suoi passi allontanarsi dal letto, poi la porta chiudersi con una piccola botta dovuta alla maniglia rigida.
Aspettai qualche secondo per assicurarmi che davvero ero tornata ad essere sola nella stanza, mi sedetti poggiando la schiena alla spalliera colta da un senso di stranezza ed impotenza.
Deglutii alzandomi dal letto ed avvicinandomi alla porta, mi appoggiai ad essa come se servisse a qualcosa e respirai profondamente. Perché era come se sentissi di star per fare qualcosa che avrebbe fatto male ad entrambi?
"Se è ciò che vuoi, non sarà mai sbagliato".
Feci un bel respiro profondo e lasciai la stanza raggiungendo il soggiorno dove di scatto, Robert si alzò dal divano.
"Em, che ci fai sveglia?" non risposi, mi avvicinai a lui allargando le gambe e sedendomi cavalcioni sopra di lui. Ci guardammo intensamente:"Che stai facendo?"
"Si, che sto facendo? "
Lo guardai ancora un po' e poi le mie labbra furono sulle sue.
Sapevo che avrebbe fatto male, che era sbagliato, ma questa notte volevo che rimanesse un piacevole ricordo rimembrando il passato.
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Ma voi chi preferite, Russel o Robert?
Il misterioso o l'ex ragazzo ancora innamorato?
Fatemelo sapere, se state leggendo la mia storia.
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