Di mani e rose
Adesso.
Mi chiedo.
Perchè l'ho fatto?
E, Adesso
perduta tra le rose
vagante senza meta
carezzando le corolle
piedi scalzi e lacerati
dalle spine in agonia
Oh, adesso
sola nel riverbero
di un cielo troppo solo
che mi macchia di un nero sporco
bieco e putrido
come morto
Si, adesso
sorretta da mani eteree
invocanti dal terreno
un po'd'aiuto, di sostegno
ma non sarò io,
non potrò dargliene.
Adesso.
Ti chiedo.
Cos'ho fatto?
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Hiya!
No, questo progetto non è morto, e si, questo capitolo non c'entra nulla con il precedente.
Un nuovo filone si apre, in attesa che il primo si decida a dirmi come vuole finire.
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